Tutto quello che vuoi sapere su come curare l’eccessiva sonnolenza patologica

L’eccessiva sonnolenza patologica è uno dei tanti disturbi del sonno, quali sono i sintomi e le cause e come curare l’ipersonnia

L’eccessiva sonnolenza patologica, conosciuta anche come ipersonnia, si manifesta nel bisogno di dormire o in sensazioni di stanchezza e di sonnolenza che perdurano nel corso delle ore di veglia. Questi sono i sintomi principali, ma ce ne sono molti altri. Così come ci sono diverse cause.

Se pensi di soffrire di ipersonnia potresti fare fatica a svegliarti al mattino, addormentarti mentre sei nel bel mezzo di una conversazione, oppure mentre stai facendo qualcosa. Oppure – questo è uno dei casi più pericolosi – mentre stai guidando. Inoltre potresti sentirti sempre stanco, in uno stato letargico, come se ti dovessi addormentare da un momento all’altro.

Le ragioni che possono causare disturbi del sonno e un’eccessiva sonnolenza patologica sono molte, ma l’aspetto positivo è che si può intervenire per far fronte a questa problematica, che alla lunga può essere molto nociva e pericolosa per la salute.

Cos’è l’ipersonnia

 L’ipersonnia racchiude al suo interno alcuni disturbi del sonno. Chi ne soffre potrebbe provare una sensazione di sonno perenne, quindi se pensi di esserne affetto anche tu potresti essere vittima di una sonnolenza continua o di una stanchezza improvvisa ed eccessiva.

Questa sonnolenza diurna può inficiare il normale svolgimento delle attività quotidiane, perché quando si soffre di ipersonnolenza si potrebbe avere bisogno di ritagliarsi piccoli momenti di riposo nel corso della giornata.

All’interno della diagnosi ipersonnia si trovano alcuni disturbi differenti che hanno come caratteristica di base quella che viene definita “un’ESD”, ovvero eccessiva sonnolenza diurna. Se pensi di soffrirne potresti sentirti stanco, svogliato, addormentarti di frequente e magari essere vittima di vere e proprie botte di sonno di cui non ti accorgi nemmeno.

I disturbi del sonno correlati all’ipersonnia

Ci sono disturbi del sonno che sono direttamente correlati all’ipersonnia, e possono dipendere da tante cause diverse. Per scoprire se si soffre di qualcuna di malattie o problematiche, si può richiedere supporto medico e sottoporsi ad appositi test.

Una malattia del sonno nota è la narcolessia, che è una condizione specificatamente neurologica. Si può riconoscere da alcuni sintomi. Anche in questo caso chi ne soffre riscontra una grande sonnolenza nell’arco delle ore di veglia, fatica a svegliarsi dal sonno, oppure sente il bisogno di fare brevi sonnellini, sensazione che arriva improvvisa e alla quale non ci si può sottrarre.

Tra i sintomi più specifici della narcolessia vi sono le allucinazioni e le paralisi ipnagogiche, queste ultime si manifestano con l’impossibilità di muoversi per qualche minuto quando ci si addormenta (o poco prima di svegliarsi al mattino).

Tra gli altri sintomi della narcolessia si può citare la “cataplessia”, che porta alla perdita delle forze quando si provano emozioni intense.

Per capire se si soffre di questo disturbo ci si può sottoporre ad alcuni test che vengono effettuati sempre da personale specializzato.

Se la diagnosi è di narcolessia, e quindi di ipersonnia, si può fare ricorso a terapie farmacologiche stabilite dal medico, ma si possono anche seguire delle buone regole per riuscire a convivere con questo disturbo.

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Tra queste ricordiamo:

  • riposi pianificati: così da ridurre le possibilità di addormentarsi nei momenti meno opportuni;
  • consumare cibo sano e leggero, che non appesantisca la digestione;
  • ridurre il consumo di caffeina e alcolici: perché si tratta di sostanze che possono modificare il ritmo sonno veglia.

Il medico, però, potrebbe decidere di prescrivere dei farmaci.

La letargia invece è diversa dalla narcolessia perché si tratta di un sonno profondo. Potrebbe verificarsi in periodi particolarmente stressanti della vita, oppure dopo attività molto stancanti. Nel caso di anziani che ne soffrono si potrebbe pensare che sia legata a farmaci che si assumono o a depressione e sonno inquieto notturno.

Cause dell’eccessiva sonnolenza da ipersonnia

 Ci sono molte cause dell’eccessiva sonnolenza da ipersonnia. Tra queste possiamo citare la narcolessia, ma anche soffrire di insonnia può essere una delle motivazioni: dormire poco nel corso della notte può portare a soffrire di colpi di sonno, sonnolenza diurna e di una sensazione costante di stanchezza.

Tra le ragioni di privazione del sonno ci sono anche le apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo. Se ne soffri potresti avere difficoltà a dormire nel corso della notte e provare un’eccessiva sonnolenza da ipersonnia durante il giorno.

Tra le altre cause anche l’uso di particolari farmaci o specifiche patologie. Possono essere considerate tra le cause dell’ipersonnia anche ansia, attacchi di panico e depressione.

Curare l’ipersonnia

 Curare l’ipersonnia è possibile, per farlo bisogna innanzitutto andare a cercare la radice del problema, solo così infatti si può comprendere al meglio qual è la strategia migliore da adottare.

Il supporto più efficace lo può dare uno specialista che potrà indirizzare sulla cura farmacologica più adatta e suggerire cambiamenti dello stile di vita da apportare alla propria quotidianità.

L’uso di un medicinale va sempre concordato con il proprio medico, che saprà scegliere la terapia indicata. Per quanto riguarda lo stile di vita si potrebbe iniziare a migliorarne alcuni ambiti.

Qualche consiglio:

  • mangiare leggero e ridurre tutto ciò che contiene caffeina e può alterare il ritmo sonno veglia;
  • creare delle abitudini da dedicare al riposo e rispettare gli orari: andare a dormire tutte le sere a una determinata ora, creare un ambiente confortevole;
  • pianificare piccoli momenti di riposo durante la giornata per non farsi cogliere di sorpresa.

Il passo più importante da fare, dopo aver determinato che si potrebbe soffrire di questa tipologia di disturbi legati al sonno, è quello di affidarsi a uno psicoterapeuta specializzato.

Quindi se pensi di soffrire di ipersonnia potresti cercare un terapeuta che sia qualificato per trattare queste problematiche.

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.

Sintomi da ipersonnia

 Abbiamo visto le cause e come curare l’ipersonnia, ora cerchiamo di capire come ci si può accorgere di soffrirne: quali sono i sintomi.

Quello principale è una sonnolenza costante, che si può provare per tutto il giorno nonostante il riposo notturno sia stato adeguato.

Se si soffre di alcune patologie, come la narcolessia, abbiamo già visto che ci possono essere sintomi aggiuntivi come paralisi durante il sonno, allucinazioni, oppure la cataplessia, che si manifesta con una perdita delle forze dopo una forte emozione.

Oltre a questi sintomi chi soffre di ipersonnia potrebbe sentirsi irritabile, ansioso, avere poca energia e difficoltà di memoria.

Se pensi di soffrire di qualcuno di questi disturbi e sei sempre stanco, potresti aver bisogno di parlarne con un medico per avere una diagnosi più precisa e capire se soffri di ipersonnia.

Questa continua stanchezza cronica può essere anche causata da altre malattie, oppure verificarsi in un periodo emotivamente stressante o durante i cambi ormonali.

Ipersonnia e sonno cronico, le differenze

Quali sono le differenze tra ipersonnia e sonno cronico? La principale è che se la prima è un disturbo legato al sonno, il secondo potrebbe essere una conseguenza dell’insonnia e per superarlo potrebbero bastare dei rimedi naturali e un riposo programmato e organizzato per la notte.

Il sonno cronico può essere causato anche da problemi di salute, oltre che da un cattivo riposo. Oppure potrebbe essere la causa di un periodo molto stancante che porta a provare una forte sonnolenza serale.

Si tratta, comunque, di problematiche legate al ritmo sonno veglia che possono inficiare la vita di tutti i giorni, le prestazioni, i rapporti con gli altri e avere ricadute sull’umore di chi ne soffre.

Come scoprire se si è affetti da ipersonnia, il test

 Un metodo efficace per scoprire se si è affetti da ipersonnia è quello di sottoporsi a uno specifico test: si tratta della scala di “Epwort” che permette di misurare la sonnolenza per capire il livello del disturbo. Se fatto in autonomia può fornirti un’indicazione, ma non ha valore diagnostico.

Ma esistono anche altri metodi per valutare il problema. Il terapeuta ti potrebbe ad esempio chiedere di tenere un diario in cui segnare quando hai dormito e quando sei stato sveglio, oppure potrebbe sottoporti a dei momenti di sonno monitorati proprio da lui.

Ipersonnia: le testimonianze

 Per comprendere la portata dell’ipersonnia sulla vita di chi ne soffre, e magari aiutarti a capire se questo disturbo fa parte della tua vita, un contributo importante arriva dalle testimonianze.

Marika racconta di come la sua vita sia determinata da questo problema: “Essere sempre stanca e sentire il bisogno di dormire mi rendono poco attenta – spiega. Ogni giorno mi preoccupo di come riuscirò ad affrontare gli impegni e portarli a termine, perché questa sensazione di addormentarmi, anche quando sono in piedi, mi accompagna sempre. Eppure la notte dormo”.

“Mi sono addormentato mentre ero a cena con amici – ricorda Giorgio: stavo ascoltando un discorso e dopo un attimo dormivo. Non si è trattato di un evento isolato, ma ammetto che mi è capitato più volte nel corso della vita, così come di sentire di aver bisogno dormire a tutti i costi durante la giornata. Magari solo perché ho fatto un pasto un po’ più abbondante”.

A volte dormire serve per fuggire dalla realtà, dai problemi, dalle ansie e dalle preoccupazioni, come raccontano in molti. In questi casi l’ipersonnia è causata da ragioni psicologiche e psichiatriche.

Se dall’ipersonnia non si può sempre guarire del tutto, si può sicuramente migliorare la qualità della propria vita e tenerla controllata, come raccontano coloro che hanno deciso di affidarsi alle cure di uno specialista.

Ipersonnia e relazioni psicologiche e psichiatriche

 C’è una relazione tra ipersonnia e problematiche psicologiche e psichiatriche, infatti questo bisogno di dormire sempre e questo senso di stanchezza costante potrebbero essere causati da stati di ansia, depressione, attacchi di panico frequenti. La comprensione della psicologia dei disturbi del sonno è fondamentale per individuare le cause sottostanti e sviluppare strategie efficaci di gestione e trattamento.

Per questo per superare l’ipersonnia è utile affrontare le cause, i problemi che la determinano, con uno psicoterapeuta specializzato nel trattare queste problematiche.

A chi rivolgersi

 Se ti riconosci in alcuni di questi sintomi, che generalmente vengono direttamente collegati all’ipersonnia, potrebbe essere efficace parlarne con uno psicologo per disturbi del sonno.

Questa decisione  ti potrà aiutare a vivere meglio e ad affrontare le giornate senza incorrere nei pericoli dovuti alla stanchezza.

E poi ricordati che decidere di voler risolvere un problema, è già l’inizio del percorso di guarigione.

Se vuoi affrontare l’ipersonnia, ad esempio, su Serenis si possono trovare psicologi specializzati nei disturbi del sonno che ti aiuteranno nel percorso per migliorare la qualità della tua vita.

Bibliografia e approfondimenti

  • Ipersonnia, su Wikipedia.
  • Ipersonnia Idiopatica, Istituto Superiore di Sanità.
  • Hypersomnia, Helthline
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.