Conosciuta come tanatofobia, la paura della morte è una fobia specifica, che può coinvolgere molte persone. La maggior parte di noi infatti ha paura di morire e questo pensiero si può facilmente associare a un sentimento di tristezza. Nonostante ciò, vi sono situazioni in cui la paura della morte può arrivare a influenzare fortemente l’esistenza, coinvolgendo anche la naturale voglia di vivere.
In questi casi la paura della morte diviene così invalidante da configurarsi come un vero e proprio disturbo.
Indice dall’articolo
Cos’è l’ossessione per la paura della morte
La tanatofobia è caratterizzata da una paura della morte e da un pensiero continuo della morte, legato alla sensazione di stare per morire o al timore delle malattie. Preoccuparsi per la propria salute, soprattutto quando l’età avanza, è naturale. Al tempo stesso, è comune che ci si preoccupi per i propri amici, il partner e la famiglia. In alcune persone però, questa preoccupazione si può trasformare in qualcosa di problematico e difficile da gestire.
La tanatofobia è legata a forti emozioni di:
- ansia;
- paura;
- angoscia.
Il trattamento di questa fobia si concentra su:
- imparare a rifocalizzare le paure;
- esporre sentimenti e preoccupazioni.
Quando l’ossessione della morte riguarda le persone care
La morte improvvisa di qualcuno – anche di un semplice conoscente – può comportare, oltre al dolore che accompagna questo evento, l’insorgenza di pensieri e timori legati alla propria morte e a quella delle persone care. Quando questa paura per la morte dei genitori, dei bambini o delle persone care prende il sopravvento, al punto di ostacolare lo svolgimento delle normali attività quotidiane, il livello dell’ansia sale e può sfociare in crisi di panico.
La persona che ha un’estrema paura che i figli, il o la partner, oppure altri componenti della famiglia possano morire, spaventata all’idea di restare sola e affrontare il dolore della perdita, può mettere in atto alcuni comportamenti finalizzati ad allontanare il pensiero della morte e, al tempo stesso, a proteggere i propri cari da “presunti pericoli”.
Ad esempio, potrebbe accadere che nel tentativo di sedare ed eliminare l’ansia, metta in atto dei comportamenti controllanti verso i propri cari, evitando situazioni considerate pericolose. Una strategia che, con il tempo, provoca conseguenze negative: per esempio, una madre che teme che possa accadere al figlio qualcosa di brutto potrà imporre dei divieti eccessivi, con la conseguenza di alimentare il suo desiderio di trasgredire a certi limiti rigidi.
Come superare la paura della morte
Quando la paura della morte si trasforma in qualcosa che non consente di vivere la propria vita, potrebbe essere utile mettere in atto alcuni accorgimenti:
- cerca di vivere un’esistenza che ti soddisfi davvero: a volte la paura deriva da un’insoddisfazione di fondo;
- abbandona la pretesa di voler controllare tutto: questo non è possibile. Accetta il fatto che non puoi controllare tutto quanto, comprese le azioni degli altri;
- accetta i tuoi sentimenti, non soffocarli: solo in questo modo potrai provare a eliminare gli schemi e le emozioni limitanti. Ricordati che possono essere proprio questi a creare paura e non l’evento in sé;
- prenditi cura di te. Fai attività fisica, mangia in modo sano, ascolta della buona musica e circondati di persone positive;
- prova nuove esperienze. Per esempio potresti cercare di gestire l’ansia ricorrendo allo yoga o ad altre tecniche di rilassamento;
- quando ti capita di avere questi pensieri, parlane con qualcuno.
Se tutto questo non dovesse bastare, chiedi un supporto psicologico. Se hai l’impressione che la tua paura della morte ti stia sovrastando, rivolgerti a un o una professionista, per riuscire a individuare le cause sottostanti alla tanatofobia: in questo modo potrai sostituire i tuoi schemi di comportamento disfunzionali con quelli più funzionali.
Su Serenis, ad esempio, è possibile trovare un supporto psicologico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per guarire dalla paura della morte.
Psicoterapeuta: come scegliere
Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.
Sintomi dell’ossessione per la paura della morte
I segnali della tanatofobia spesso non sono una presenza costante, e non si manifestano in ogni situazione: ciò significa che potresti notare i sintomi di questa fobia solo quando inizi a pensare alla tua morte oppure a quella di una persona cara.
Trovarsi a contatto con il pensiero della morte, o anche solo venire a conoscenza del fatto che qualcuno a noi più o meno vicino è morto, può comportare l’emergere dei sintomi tipici degli attacchi di panico, che comprendono:
- tremori;
- dispnea o sensazione di soffocamento;
- sensazione di asfissia;
- dolore o fastidio al petto;
- paura di perdere il controllo;
- brividi o vampate di calore;
- sensazione di vertigini o svenimento;
- sudorazione;
- palpitazioni;
- nausea;
- mal di stomaco;
- paura di morire.
Quando gli episodi di tanatofobia peggiorano, possono emergere altre problematiche, come:
- desiderio di evitare amici e familiari per lunghi periodi di tempo;
- rabbia;
- tristezza;
- agitazione;
- senso di colpa;
- preoccupazione persistente.
Le cause e spiegazioni psicologiche riguardo la paura della morte
Dietro la paura della morte, vi sono solitamente delle esperienze traumatiche che sono state vissute. Può soffrire di tanatofobia, ad esempio, chi ha sperimentato la perdita di una persona cara, ha assistito a un incidente stradale o ha perso i genitori. Esistono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa fobia.
- Genitori prossimi alla fine della vita: chi ha genitori anziani o con una salute cagionevole, potrebbe temere maggiormente la morte.
- Problemi di salute: chi ha sperimentato o convive con problemi di salute fisica, ha la tendenza a sviluppare una maggiore ansia riguardo il futuro e una paura della morte.
Testimonianze
Sono tante le persone che schiacciate dalla paura della morte, sono riuscite ad affrontare e superare questo problema. “Tutto è iniziato – racconta Giulia – quando ho avuto una cervicale molto forte che mi ha causato una rigidità della nuca per molti giorni. Da quel momento ho iniziato a pensare continuamente alla possibilità di avere un aneurisma cerebrale e di morire. Non riuscivo a smettere di piangere, ed è stato così per tanto tempo, sino a quando ho iniziato a pensare anche alla morte dei miei cari e la situazione è diventata insostenibile. Poi la luce. Ho scelto di rivolgermi a un terapeuta e le cose sono cambiate. Uno psicologo mi ha aiutato a lavorare sulle mie paure e a capire quale fosse l’origine”.
Giovanni invece spiega: “Ho sempre avuto così tanta paura. Spesso mi capitava di pensare al fatto che non sarei mai arrivato a 40 anni. Non riuscivo a vedere un futuro e non riuscivo a uscire. La mattina mi trovavo da solo e piangevo per ore, cercando di capire se stavo morendo. Mia moglie mi ha convinto a cercare l’aiuto di uno psicologo e da quel momento, per la prima volta, ho iniziato a vedere la luce. Il percorso è ancora lunga, ma adesso so che possono farcela”.
Quando e come interviene lo specialista
È normale preoccuparsi per il proprio futuro o per quello di una persona cara. Ma se questa apprensione si trasforma in ansia e panico, diventando estrema, sarebbe meglio chiedere aiuto. La psicoterapia può aiutarti a imparare a far fronte a questo disturbo e gestirlo nel modo migliore.
Se la tua paura della morte è legata alla diagnosi di una malattia o a quella di un familiare, rivolgersi a un o una terapeuta per raccontare cosa stai vivendo potrebbe essere utile. Chiedere aiuto infatti è il primo passo per imparare a gestire paure e sentimenti nel modo migliore, per evitare di sentirsi sopraffatti.
Bibliografia e approfondimenti
- Davis, S. F., Martin, D. A., Wilee, C. T., Voorhees, J. W. (1978). Relationship of fear of death and level of self-esteem in college students, Psychological Reports, 42: 419-422.
- Greenberg, J., Pyszczynski, T., Solomon, S., Simon, L., Breus, M. (1994). Role of consciousness and accessibility of death-related thoughts in mortality salience effects. Journal of Personality and Social Psychology, 67: 627-637.
- Sinoff, G. (2017). Thanatophobia (Death Anxiety) in the Elderly: The Problem of the Child’s Inability to Assess Their Own Parent’s Death Anxiety State. Frontiers in Medicine, 4:11.
- Tomer, A. (1994). Death anxiety in adult life – Theoretical perspectives. Neimeyer, R. A., ed. Death anxiety handbook: Research, instrumentation, and application, 3-28. Taylor & Francis, Washington, DC.