“Meteoropatia” è uno di quei termini del lessico psicologico che tendono a essere usati a sproposito. Partiamo col dire che, a livello scientifico, non esiste una definizione esatta e provata della meteoropatia come patologia. Spesso viene confusa con il disturbo affettivo stagionale, anche detto depressione stagionale (o SAD, acronimo dell’inglese Seasonal Affective Disorder).
Questa forma di depressione è fortemente legata a una mancanza di equilibrio biochimico nel cervello, dovuta alla riduzione di ore solari durante l’inverno. Non a caso, la sua incidenza è maggiore nei paesi più lontani dall’equatore, caratterizzati da una forte riduzione delle ore di luce: la modifica dei ritmi circadiani può provocare, in alcune persone, questo tipo di reazione.
Oggi la SAD non è più considerata un disturbo a sé stante, ma come un pattern stagionale per quelle depressioni maggiori che si acuiscono in certi periodi dell’anno. Come altre forme di depressione, può essere efficacemente trattata con un percorso di psicoterapia, anche online.
Meteoropatia: significato dell’essere meteoropatico
Ma quindi cosa significa essere “meteoropatici”? In un senso stretto, nulla: ogni individuo è influenzato a livello neurobiologico dai fenomeni atmosferici e dai cicli biologici stagionali e giornalieri. In alcuni casi, come abbiamo detto parlando della depressione stagionale, questa influenza può tradursi in un vero disturbo.
Molto più spesso, però, la meteoropatia viene confusa con il significato che ognuno di noi attribuisce a certi fenomeni atmosferici, o a caratteristiche proprie delle stagioni. In questi casi, il significato attribuito può aggravare problematiche già presenti.
Ad esempio, chi soffre di un disturbo dell’umore e tende ad attribuire alle giornate di pioggia sensazioni di tristezza, in quei giorni potrà sperimentare un peggioramento dei sintomi. Questo non a causa del meteo, ma a causa del significato che lega a quel fenomeno. Inoltre, molti studi hanno correlato le stagioni intermedie (in particolare, i mesi di aprile e di ottobre) a un aumento dei rischi suicidari e al peggioramento dei disturbi bipolari.
In sintesi, le condizioni meteorologiche possono quindi aggravare o alleggerire certe problematiche, ma difficilmente sono la causa originaria delle situazioni patologiche. Chiunque di noi può definirsi, almeno in parte, meteoropatico: come esseri umani, siamo influenzati dalle modificazioni dell’ambiente intorno a noi.
Ma è importante usare questa parola con cautela, perché come abbiamo visto, le situazioni patologiche hanno caratteristiche molto diverse da una generica (e naturale) “tristezza per i giorni di pioggia”.
La psicoterapia online di Serenis
Su Serenis, i nostri specialisti capiscono che la vita presenta sfide uniche per tutti. Non importa chi tu sia o cosa tu abbia passato, il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.
Sitografia
Serena Zoli, Depressione stagionale: il buio “imprigiona” la serotonina, Magazine Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, 2014;
Roberta Salvato, “SAD” – La depressione stagionale, cos’è e come curarla, CAB polidiagnostico – CAB informa;
Jong-Min Woo, Olaoluwa Okusaga, Teodor T. Postolache, Seasonality of Suicidal Behavior, National Library of Medicine, 2012;
Veronica Iazzi, La primavera e l’aumento di pensieri legati al suicidio, State of mind – il Giornale delle Scienze Psicologiche, 2015;
Valerio Rosso, Stagionalità e Psichiatria, ovvero come le stagioni influenzano la nostra salute mentale, Youtube.