Attacchi di ansia: riconoscerne i sintomi e capire come gestirli

Affronta gli attacchi di ansia: scopri sintomi, cause e strategie di gestione per affrontare efficacemente l'ansia improvvisa e ritrovare la tranquillità.

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Attacchi di ansia

Gli attacchi di ansia sono episodi improvvisi e intensi di ansia che possono colpire improvvisamente, portando a una sensazione di perdita di controllo e a una serie di sintomi fisici avvertiti con grande intensità.

Questi episodi possono variare da attacchi di ansia improvvisi a attacchi d'ansia notturni, influenzando notevolmente la qualità della vita.

I sintomi degli attacchi di ansia possono variare, ma spesso includono:

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A livello emotivo, si manifestano con:

  • una paura intensa e irrazionale
  • sensazione di imminente pericolo

Le cause degli attacchi di ansia sono eterogenee e possono derivare da una combinazione di fattori:

  • genetici
  • ambientali
  • situazionali

Lo stress cronico, gli eventi traumatici, o predisposizioni genetiche possono contribuire al loro manifestarsi. La comprensione delle cause individuali è cruciale per una gestione efficace.

Affrontare gli attacchi di ansia richiede un approccio olistico: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è spesso un pilastro fondamentale, aiutando a identificare e modificare schemi di pensiero negativi. L'uso di tecniche di rilassamento e la mindfulness possono essere parte integrante del percorso di trattamento.

I sintomi degli attacchi di ansia

I sintomi di un attacco d’ansia -  di quel momento in cui si manifesta una sensazione di paura o terrore - sono molto chiari (a volte coincidono con quelli dell’attacco di panico, di cui vedremo successivamente le differenze).

Gli attacchi d’ansia possono essere caratterizzati non solo da sintomi cognitivi, ma possono manifestarsi anche attraverso sintomi fisici e comportamentali.

È importante distinguere questi attacchi dall'ansia anticipatoria, che si concentra sulla preoccupazione per eventi futuri, e dall'ansia generalizzata, che è più diffusa e costante.

Quali sono i sintomi dell’ansia? I sintomi dell’ansia possono essere suddivisi in tre categorie:

1) sintomi psicologici dell’ansia:

  • forte apprensione non commisurata alla portata dell’evento reale,
  • nervosismo,
  • alterazione della memoria e della concentrazione,
  • rimuginio e preoccupazione,
  • insicurezza e timore.

2) sintomi fisici dell’ansia. Sono dovuti a una iper-attivazione neurovegetativa e sono:

  • palpitazioni,
  • tachicardia,
  • ipersudorazione,
  • spasmi alla gola,
  • dispnea,
  • vertigini,
  • bisogno frequente di urinare,
  • sintomi gastroenterici,
  • insonnia con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti.

3) tensione motoria:

  • tremori,
  • irrequietezza,
  • agitazione,
  • facilità a sussultare,
  • contratture muscolari,
  • cefalea tensiva.

I sintomi degli attacchi di ansia
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Differenza tra attacchi di panico e attacchi di ansia

Gli attacchi d'ansia possono includere sintomi come sudorazione, respiro affannoso, battito cardiaco accelerato, tensione muscolare e preoccupazione eccessiva. Questi sintomi generalmente non raggiungono lo stesso livello di intensità degli attacchi di panico.

Se gli attacchi di panico sono caratterizzati da una paura intensa e improvvisa, gli attacchi d'ansia sono più lievi e si sviluppano in modo più graduale nel tempo.

Gli attacchi di panico non presentano solitamente una causa scatenante identificabile, a differenza degli attacchi di ansia che possono essere scatenati da situazioni specifiche.

Gli attacchi di ansia notturni

Gli attacchi di ansia notturni sono episodi di forte ansia o panico che si verificano durante il sonno o poco dopo essersi svegliati. Questi attacchi possono essere particolarmente spaventosi, poiché ci si sveglia improvvisamente e ci si trova a dover affrontare una sensazione di panico o di angoscia intensa.

I sintomi di un attacco d'ansia notturno sono simili a quelli di un attacco di panico, e possono includere:

  • tachicardia
  • sudorazione eccessiva
  • tremore o agitazione

Gli attacchi di ansia notturni

  • dolore al petto
  • nausea
  • vertigini
  • dispnea (sensazione di mancanza di respiro)

Da cosa sono causati gli attacchi di ansia?

Le cause degli attacchi d’ansia possono essere molteplici, in particolare gli attacchi di ansia possono essere causati da una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. 

Tra le cause più comuni di un attacco d’ansia troviamo:

È importante sottolineare che ogni individuo può presentare una combinazione diversa dei fattori che portano all’attacco d’ansia.

Molti dei miei pazienti che arrivano in terapia per un disturbo DAP (Disturbo da Attacchi di Panico) hanno alle loro spalle una storia personale e familiare costellata da eventi traumatici con la t minuscola (piccoli traumi) e/o T maiuscola (grandi traumi) che per loro costituiscono un perenne trigger agli attacchi di panico per i quali son giunti in terapia. Il lavoro che svolgo con questi pazienti, dopo l’intervento psicoeducativo sull’ansia e la paura, è andare alla ricerca dei ricordi di esperienze traumatiche (con la t minuscola e/o maiuscola) immagazzinate in memoria senza una adeguata elaborazione delle emozioni, pensieri e sensazioni negative sperimentate al momento dell’evento. Il mio lavoro con questi pazienti consiste nel far riemergere quei ricordi e nel favorire la rielaborazione degli stessi sia sul piano cognitivo che emotivo e corporeo al fine di raggiungere una elaborazione completa ed adeguata del ricordo all’interno di un processo terapeutico che rende il paziente attore attivo della sua guarigione.

Ornella Gidiuli

Quanto dura un attacco di ansia?

La durata di un attacco di ansia può variare notevolmente da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui:

  • la gravità del disturbo d'ansia
  • la risposta individuale
  • la presenza di fattori scatenanti specifici

In linea generale la durata degli attacchi di ansia varia da pochi minuti a mezz'ora, raggiungendo di solito il picco intorno ai 10 minuti. È importante notare che durante un attacco, la percezione del tempo può essere alterata, facendo sembrare che dieci minuti si estendano come un'ora.

Se la sensazione persiste per periodi più lunghi, come ore o giorni, e non sai più come combattere l'ansia, potrebbe non trattarsi di un attacco di ansia o panico, ma piuttosto di un elevato livello di ansia o di un disturbo d'ansia generalizzato (GAD).

Esiste anche la possibilità che una persona possa sperimentare più attacchi di panico o ansia in successione, creando onde di panico che possono protrarsi per un periodo più lungo.

Come gestire gli attacchi di ansia

Vivere un attacco d’ansia è un’esperienza decisamente non semplice.

Una premessa: i rimedi immediati sono delle soluzioni temporanee. È  importante lavorare in profondità sulle cause che generano gli attacchi d’ansia.

Detto questo, vediamo alcune possibili tecniche e psicoterapie da usare per calmare un attacco di ansia.

Come calmare gli attacchi di ansia: respirazione e rilassamento

Esistono delle specifiche tecniche da impiegare in questi momenti.

  • Respirazione diaframmatica: respirare profondamente usando il diaframma può aiutare a raggiungere uno stato di maggiore calma e a ridurre i sintomi fisici dell'ansia. Si può praticare da seduti o da sdraiati, con una mano sul petto e una sull'addome. Si deve inalare lentamente dal naso, facendo in modo che la mano sull'addome si sollevi, poi espirare lentamente dalla bocca, facendo in modo che la mano sull'addome si abbassi.

Come gestire un attacco d'ansia

  • Rilassamento muscolare progressivo: questa tecnica consiste nel contrarre e rilassare i muscoli del corpo in modo graduale. Si parte dai piedi e si sale fino alla testa. È necessario contrarre i muscoli per 5-10 secondi, per poi rilassarli per 10-15 secondi. Questo può facilitare il raggiungimento di uno stato di quiete.
  • La sequenza di respirazione 7-11: è necessario inspirare e contare fino a 7. La sequenza va ripetuta più volte.

Come aiutare una persona con attacchi di ansia?

Può capitare di dover aiutare una persona che sta avendo un attacco di ansia o soffre di attacchi di ansia frequenti. Anche continuare a pensare alla stessa cosa (overthinking) può risultare controproducente.

Vediamo cosa puoi fare:

  • mantieni la calma: cerca di non giudicare ma piuttosto di essere rassicurante;
  • ascolta la persona e supportala;
  • pratica insieme a lui/lei esercizi di respirazione e di rilassamento.

Rimedi naturali per attacchi d’ansia e di panico

L'ansia, quando non è così intensa da costituire un vero e proprio disturbo d'ansia, può essere gestita attraverso tecniche di rilassamento, strategie di meditazione mindfulness e anche attraverso l'utilizzo di rimedi naturali come la valeriana o altri prodotti naturali che possiedono proprietà calmanti. 

Tuttavia, ricorda sempre che la psicoterapia è il percorso generalmente più adatto per chi soffre di attacchi d’ansia.

Lotta o fuga

La risposta “lotta/ fuga” è una reazione ancestrale ed istintiva associata ad una scarica di adrenalina che prepara il corpo a reagire per difendersi (attacco/lotta) o a fuggire da uno scenario pericoloso. E’ una reazione adattiva ma che per alcuni con una soglia di attivazione piuttosto bassa, come un allarme mal tarato, che bisogna imparare a regolare. I nostri lontani antenati hanno sviluppato questa reazione per poter contare su una risposta rapida per potersi garantire la sopravvivenza a fronte delle innumerevoli minacce e pericoli che dovevano fronteggiare (es. attacchi da parte di animali feroci). Il problema è che nel mondo moderno raramente ci imbattiamo in situazioni in cui dobbiamo difenderci da una aggressione o scappare lontano da un pericolo. Questa reazione primordiale si verifica spontaneamente ed automaticamente non appena interpretiamo un evento come pericoloso per noi.

Le risposte del sistema nervoso

Ciascuno poi ha una soglia di sensibilità diversa ed interpreta le situazioni circostanti secondo la propria scala di valori ed in base alle esperienze personali vissute. La risposta di lotta o fuga è stressogena e spontanea, induce il corpo a reagire ad uno stimolo che percepiamo spaventoso. Questo processo rapidissimo di interpretazione cognitiva e reazione corporea avviene attraverso l’amigdala, la parte più antica del nostro cervello situata nel sistema limbico (cervello rettiliano). L’amigdala è un sistema di emergenza in grado di padroneggiare in una frazione di secondo il lobo pre-frontale per far fronte ad una situazione di pericolo o urgenza.

Meccanismo di funzionamento

Quando percepiamo una minaccia, l'amigdala invia un segnale di soccorso alla parte del nostro cervello che controlla il sistema nervoso autonomo. Il sistema nervoso è responsabile di tutte le nostre funzioni corporee, come il battito cardiaco, la respirazione, la sudorazione e la pressione sanguigna e lo svuotamento dei visceri. Il sistema nervoso autonomo nella sua componente “simpatica” è attivato principalmente quando l’organismo si trova in situazioni di emergenza o stress (reazioni di lotta-fuga): determina l’attività di molti organi contemporaneamente e utilizza anche un meccanismo ormonale attraverso il rilascio di Adrenalina (midollare del surrene) e cortisolo da diffondere in tutto il corpo.

Questo aumento ormonale fa aumentare il battito cardiaco per spingere il sangue al cuore, ai polmoni ed alle parti distali per preparare il corpo all’attacco o alla fuga grazie anche all' alleggerimento derivato dallo svuotamento dei visceri. Durante questa fase il sangue viene allontanato dagli organi non essenziali come lo stomaco, per questo motivo la digestione si blocca e sovviene un senso di nausea.

Le piccole sacche nei nostri polmoni si espandono per aumentare la nostra capacità di respirare e portare maggiore ossigeno al corpo, l’aumento della frequenza respiratoria (iperventilazione) può a sua volta portarci ad introdurre più ossigeno ed a scompensare, a livello cerebrale, l’equilibrio tra lo stesso ossigeno e l’anidride carbonica inducendo sensazioni di confusione ed estraneamento dalla realtà. Siamo più attenti, le nostre pupille si allargano, assorbono più luce e la nostra capacità uditiva si amplifica. L'adrenalina in più attiva anche il rilascio del glucosio e dei grassi dalle riserve del nostro corpo. Questo ci permette di avere una maggior quantità di energia disponibile.

Conseguenze di eccessiva adrenalina in circolo

Tutta questa energia e l’adrenalina in circolo possono farci tremare. Possiamo iniziare a sudare. Questa è una risposta che si è evoluta in centinaia di anni per aiutarci a lottare o scappare via da qualcuno che puoi farci del male. In questa reazione c’è una stretta connessione tra mente, ovvero processi psicologici di interpretazione delle informazioni, e fisiologici ovvero le modificazioni che avvengono a livello corporeo. Se, in condizioni di normalità, l’ansia rappresenta una specie di allarme adattivo, nella sua espressione patologica, come negli attacchi di panico, assume una connotazione disfunzionale.

Negli attacchi di panico i sintomi fisiologici vengono interpretati in maniera catastrofica, ad esempio una normale accelerazione del battito cardiaco può essere erroneamente interpretata come un attacco di cuore. La persona si spaventa ancora di più: ciò ha l’effetto di aumentare ulteriormente l’ansia e quindi di acutizzare i sintomi. La costante attenzione focalizzata sui segnali provenienti dal proprio corpo e dall’ambiente circostante favorisce la paura di un imminente attacco di panico. Questo stato di apprensione e di continuo monitoraggio delle proprie sensazioni interne a sua volta aumenta il livello d’ansia creando un circolo vizioso che si auto-alimenta. E’ possibile imparare, attraverso la psicoterapia, a regolare questa prezioso meccanismo adattivo affinché si attivi solo quando effettivamente può essere utile.

Freezing o congelamento

Un’altra risposta ancestrale ed adattiva ai pericoli è il “freezing” o congelamento che si manifesta attraverso bradicardia e immobilizzazione, appare come un totale o parziale congelamento dell’organismo in situazioni di emergenza e può durare da pochi secondi a 30 minuti. E’ tipico degli animali che non potendo lottare o fuggire si fingono morti per far allontanare il predatore. A livello emotivo e psicologico, il freezing equivale a una reazione di dissociazione che provoca nella persona che ne è colpita un distacco dalla realtà circostante, diventando così anche un fondamentale meccanismo di difesa dell’io tipico di chi è stato vittima di abusi fisici e/o psicologici.

Psicoeducazione come primo passo verso la gestione dell’ansia

Per sentirsi meno smarriti ed iniziare a fare le proprie riflessioni attribuendo dei significati a ciò che sta vivendo è fondamentale conoscere i meccanismi che innescano e mantengono i nostri stati di ansia. L’ ansia è l’emozione provata di fronte a una sensazione di minaccia reale (es. minaccia alla persona) o figurata (es. minaccia all’autostima). È una risposta normale e innata di attivazione, caratterizzata da un aumento della vigilanza e dell’attenzione che ha l’obiettivo di prepararci ad affrontare il pericolo percepito predisponendoci a una risposta di attacco o fuga. L’ansia può essere fisiologica oppure patologica. L’ansia fisiologica ci prepara ad affrontare in maniera adattiva una possibile situazione difficile mentre l’ansia patologica è disfunzionale perché, essendo persistente e intensa, interferisce con la nostra prestazione, e può essere associata a eventi neutri, che non sono realmente pericolosi.

Come superare attacchi di ansia grazie alla psicoterapia

La strategia più efficace per superare il problema è intraprendere un percorso di psicoterapia: un o una terapeuta potrà scegliere la strada più adatta a te, così da avere più strumenti per superare e curare gli attacchi d’ansia.

Vediamo insieme quali sono le opzioni di trattamento:

  • terapia cognitivo-comportamentale - aiuta a identificare e ristrutturare pensieri catastrofici, sviluppando nuove abilità per affrontare situazioni ansiose;
  • terapia psicodinamica - cerca di portare alla consapevolezza aspetti nascosti del sé che possono contribuire all'ansia;
  • terapia interpersonale - si concentra sul miglioramento delle relazioni interpersonali per ridurre lo stress e l'ansia associati alle dinamiche sociali;
  • terapia della Gestalt - può aiutare a ridurre l'ansia migliorando la consapevolezza del corpo e delle emozioni.

Fonti

  • Healthline, What’s the difference between a panic attack and a anxiety attack
  • Healthline, An Overview of general anxiety disorder
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.

OGOrnella Gidiuli
Ornella Gidiuli
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Psicoterapeuta ad orientamento Cognitivo Comportamentale.