Hai mai vissuto un attacco di panico?
Se sì, sai quanto può essere spaventoso e paralizzante. L’ansia è un problema comune: secondo l’Istituto Clinico Humanitas 8,5 milioni di italiani hanno sofferto almeno una volta nella vita di disturbi d’ansia. Quando l’ansia è tanto intensa da impedire di svolgere le attività quotidiane può diventare invalidante.
In questo articolo, esploreremo gli attacchi di panico: analizzeremo i sintomi e le cause e ti forniremo alcune informazioni e strumenti per aiutarti a comprenderli e gestirli.
Indice dall’articolo
Attacchi di panico: cosa sono?
Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi e ad alta intensità di paura e angoscia. Possono verificarsi senza un reale pericolo e senza che la motivazione abbia raggiunto il livello di piena coscienza, oppure possono essere scatenati da un evento stressante o spaventoso. Un attacco di panico può essere accompagnato da sintomi somatici dovuti all’attivazione del sistema simpatico, e cognitivi.
Attacco di panico e disturbo di panico sono la stessa cosa?
Molti usano i termini “attacco di panico” e “disturbo di panico” in maniera indistinta, ma in realtà c’è una differenza importante tra i due:
- un attacco di panico è un episodio isolato e improvviso di paura intensa, ansia o disagio accompagnato da sintomi fisici e cognitivi;
- il disturbo di panico riguarda una condizione in cui gli episodi si verificano frequentemente e in modo imprevedibile, spesso accompagnati dalla preoccupazione per eventi futuri e da comportamenti evitanti finalizzati alla prevenzione.
Differenza tra attacco di panico e attacco d’ansia
Se gli attacchi di panico sono caratterizzati da una paura intensa e improvvisa, gli attacchi d’ansia sono più lievi e possono essere presenti con maggiore costanza nella vita di un individuo. Gli attacchi d’ansia possono includere sintomi come:
- sudorazione;
- respiro affannoso;
- battito cardiaco accelerato;
- tensione muscolare;
- preoccupazione eccessiva.
Tuttavia, tali sintomi non raggiungono lo stesso livello di intensità degli attacchi di panico.
Attacchi di panico notturni
Gli attacchi di panico notturni si verificano durante il sonno e possono essere ancora più spaventosi e destabilizzanti perché la persona non è cosciente di ciò che sta accadendo. I sintomi che provoca un attacco di panico notturno possono includere sudorazione, battito cardiaco accelerato, difficoltà respiratorie e sensazione di soffocamento.
Sebbene gli attacchi di panico notturni siano meno comuni degli attacchi di panico diurni, possono diventare comunque debilitanti e influire sulla qualità del sonno e sulla vita quotidiana della persona.
Perché vengono gli attacchi di panico? Le cause psicologiche
Le crisi di panico possono verificarsi in particolare in due casi specifici: nei momenti di forte stress o quando vi è un forte coinvolgimento sul lato emotivo. Questi possono, a loro volta, essere causati da diversi fattori, tra cui problemi lavorativi, relazionali o familiari.
In alcuni casi, gli attacchi di panico possono anche essere causati da una predisposizione genetica o da un disordine neurochimico del cervello, come un’eccessiva produzione di adrenalina o un basso livello di serotonina.
Gli attacchi di panico sono pericolosi?
No, gli attacchi di panico non sono pericolosi, nonostante possano terrorizzare chi li vive. Un attacco di panico non causa danni fisici, ma può avere delle conseguenze che incidono in modo negativo sulla qualità della vita della persona, interferendo con le attività quotidiane, le relazioni interpersonali e il benessere psicologico in generale.
Attacchi di panico: sintomi
Come si fa a riconoscere un attacco di panico? Ci sono dei sintomi che possono permettere di riconoscerlo, e si dividono in:
- segnali fisici
- segnali cognitivi
- segnali comportamentali
I segnali fisici di un attacco di panico
I segnali fisici per riconoscere un attacco di panico sono:
- palpitazioni o battito cardiaco accelerato
- sudorazione
- sensazione di soffocamento
- tremori
- vertigini
- capogiri
I segnali cognitivi di un attacco di panico
I segnali cognitivi per riconoscere un attacco di panico sono:
- paura di morire
- paura di perdere il controllo o impazzire
- sensazione di stordimento o di distacco.
I segnali comportamentali di un attacco di panico
I segnali comportamentali per riconoscere un attacco di panico sono:
- desiderio di fuggire dalla situazione in cui ci si trova e tendenza ad evitarla e ad evitare elementi che la rievochino.
Quanto dura un attacco di panico?
L’attacco di panico in genere ha una durata di circa 10-15 minuti: il tempo necessario perché il corpo produca e riassorba gli ormoni dello stress, responsabili dei sintomi fisici spiacevoli come la tachicardia o il tremore.
L’ansia acuta, invece, tende a precedere e/o seguire un attacco di panico. Chi sperimenta un attacco di panico, quindi, crede spesso che duri tantissimo: in realtà dura pochi minuti, ma la paura che possa verificarsi di nuovo non permette alle persone di rendersi conto della diversa intensità tra i due, e di conseguenza neanche di potersi “rilassare”.
Lo stato di tensione dovuto alla paura che ritorni, quindi, può portare a una nuova manifestazione di panico, inconsciamente autoindotta dalle proprie aspettative.
Ecco come calmare un attacco di panico
Come gestire un attacco di panico? Per gestire un attacco di panico è necessario innanzitutto saperlo riconoscere e poi riuscire a monitorarlo.
Esistono delle strategie di auto-aiuto che consentono di calmare un attacco di panico:
- comprendere i sintomi per evitare la confusione con altri tipi di problemi
- mettere in pratica esercizi di respirazione, training autogeno o pratiche di mindfulness per normalizzare il battito cardiaco e abbassare lo stato d’ansia
- tenere sotto controllo la frequenza di apparizione degli attacchi di panico.
Come ci si sente dopo un attacco di panico?
Dopo un attacco di panico è possibile sentire una forte sensazione di spossatezza. Molte persone si sentono spossate proprio perché un attacco di panico richiede un grande dispendio di energia sia fisica sia mentale, portando ad ansia e tensione muscolare.
In alcuni casi si possono raggiungere anche situazioni di forte ansia o depressione, soprattutto nei casi di numerosi attacchi di panico che hanno interferito con la vita quotidiana.
Chi soffre di questi disturbi inizia a “tagliare via” esperienze dalla propria vita: inizia a non svolgere più attività che sono state piacevoli fino a poco tempo prima, fino ad autorelegarsi all’interno di una zona di comfort estremamente limitata, ed è qui che spesso emergono i vissuti depressivi.
Nel caso in cui questi sintomi persistano, è bene rivolgersi a un professionista della salute mentale che possa offrire l’aiuto più adeguato.
Come curare gli attacchi di panico
Per trattare e curare gli attacchi di panico si può fare ricorso alla psicoterapia.
La psicoterapia per trattare gli attacchi di panico
Come scegliere l’orientamento adatto a trattare gli attacchi di panico? Ricordiamo intanto che l’orientamento terapeutico più indicato è sempre quello con cui il paziente si trova meglio.
L’approccio cognitivo-comportamentale per trattare gli attacchi di panico
Tra i vari orientamenti che possono essere utilizzati troviamo in particolare quello cognitivo-comportamentale (TCC) attraverso la tecnica di esposizione graduata.
L’orientamento cognitivo-comportamentale può aiutare a ristrutturare i pensieri negativi, sostituendoli con pensieri più realistici e positivi
La tecnica di esposizione aiuta ad affrontare le paure in maniera graduale, in modo da renderle sempre meno intense e responsabili di un eventuale attacco di panico.
L’approccio cognitivo post razionalista per trattare gli attacchi di panico
Un altro approccio adatto a trattare gli attacchi di panico è quello cognitivo post razionalista con l’utilizzo della tecnica della moviola. La tecnica della moviola consiste nel registrare l’esperienza di un attacco di panico come se fosse un film. Il paziente viene incoraggiato a descrivere l’intero episodio, compresi i pensieri, le sensazioni fisiche e le percezioni che hanno accompagnato l’attacco di panico.
Successivamente, la registrazione viene riprodotta in slow-motion in modo che il paziente possa esaminare attentamente ogni momento dell’esperienza e identificare i pensieri negativi che hanno contribuito all’attacco di panico. Questo processo aiuta a comprendere meglio i fattori che scatenano gli attacchi di panico e a sviluppare strategie per gestirli in modo più efficace.
L’approccio psicodinamico per trattare gli attacchi di panico
Un altro approccio adatto a trattare gli attacchi di panico è quello psicodinamico, attraverso l’analisi delle fantasie inconsce. La terapia psicodinamica per gli attacchi di panico si concentra sulla comprensione e l’analisi delle fantasie inconsce, che vengono portate alla luce attraverso l’interpretazione dei sogni, la libera associazione e l’analisi delle relazioni interpersonali del paziente.
L’obiettivo è quello di aiutare il paziente a comprendere il significato simbolico delle fantasie inconsce e come queste influiscono sui sintomi dell’ansia.
La psicoterapia online di Serenis
In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.
Questo in particolare parla dei sintomi degli attacchi di panico.
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