Come gestire l'ansia da COVID-19

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ansia da covid

La pandemia da COVID-19 è stata probabilmente uno degli eventi che più ha segnato gli anni recenti. Sicuramente, tale avvenimento ha gettato un’ombra di incertezza nel mondo, sia per il presente che per il futuro. Le persone non solo hanno avuto timore per la propria salute e per quella dei propri cari, ma la situazione pandemica ha richiesto un notevole sforzo di adattamento in generale. L'ansia da COVID-19 ha lasciato conseguenze che molte persone stanno ancora affrontando.

Che cos’è l’ansia?

Innanzitutto, il termine ansia viene utilizzato per definire la risposta a una situazione di stress. Questa emozione è fondamentalmente una risposta alla sopravvivenza di fronte a minacce, non necessariamente reali.

L'ansia funzionale si differenzia proprio in questo dalla paura, che è l’emozione provata nei confronti di uno stimolo pericoloso nel presente e ben definito.

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L’ansia da COVID-19

Il COVID-19, come accennato in precedenza, ha rappresentato un periodo di forte stress e incertezza per le persone. Non solo i soggetti affetti da ansia patologica sono stati coinvolti in questo, bensì tutti gli individui. La situazione pandemica ha messo a repentaglio la salute di molte persone, e ha obbligato ognuno a individuare una nuova routine e modificare i precedenti equilibri.

Alcuni fattori hanno avuto un ruolo specifico nella proliferazione dell’ansia in questo periodo storico. Due in particolare hanno contribuito a incrementare questo stato d’animo:

  • minaccia del virus - una delle principali fonti di ansia nella situazione pandemica è la possibilità di contrarre il virus e poter infettare i propri cari. Una minaccia di questo calibro può scatenare una risposta di ansia estrema;
  • infodemia e presenza di informazioni contraddittorie - le informazioni contraddittorie sui sintomi, sui trattamenti e sulle misure preventive possono risultare spaesanti per la popolazione. Un sovraccarico di informazioni simile può essere motivo di aumento dell’ansia, soprattutto se per la moltitudine di notizie è complesso capire a quale linea di pensiero aderire.

L’ansia da COVID-19

Sintomi dell’ansia da COVID-19

Data la complessa situazione, è comune che persone con tratti ansiosi si sentissero particolarmente in difficoltà. Allo stesso tempo anche persone meno ansiose hanno iniziato a sentire più spesso e più intensamente quest’emozione.

Tra i più comuni sintomi fisici e mentali dell’ansia in questo periodo è possibile trovare:

  1. Iper-vigilanza

L’ansia porta ad avere una costante vigilanza dell’ambiente, in quanto ritenuto potenzialmente pericoloso. L’iper-vigilanza dell’ambiente, che include la costante verifica dei sintomi, della pulizia e una continua disinfezione di oggetti e ambienti può essere sicuramente utile. Tuttavia, se attuata in modo ossessivo ed eccessivo avrà come risultato principale stress cronico.

  1. Isolamento sociale

La paura di essere contagiati o al contrario di contagiare spinge le persone a isolarsi da un punto di vista sociale. L’isolamento, a sua volta può portare a sentimenti di solitudine ed eventuale depressione, ciò alimenta ulteriormente l’ansia già presente.

  1. Intolleranza all’incertezza

La situazione pandemica si è caratterizzata per l’enorme incertezza, sia dell’andamento dei contagi e della malattia, ma anche incertezza legata alla situazione più in generale.

Un periodo tanto imprevedibile ha coinvolto altresì il piano personale e professionale delle persone.

Una reazione ansiosa abbastanza comune potrebbe essere quella di sentirsi sopraffatti dalla mancanza di controllo sulla situazione, cercando inutilmente di ottenere certezze.

  1. Compulsioni e comportamenti rituali

Alcune persone possono sviluppare comportamenti rituali o compulsivi legati alla pulizia, alla disinfezione degli ambienti e degli oggetti maggiormente utilizzati.

Comportamenti di questo tipo vengono addirittura incentivati durante la situazione pandemica, in cui naturalmente l’igiene e la pulizia hanno un ruolo di grande rilevanza per evitare di contagiare ed essere contagiati.

Conseguenze sul lungo termine dell’ansia da COVID

L’ansia da COVID-19 e le conseguenze psicologiche della pandemia sono temi di grande attualità. Molte persone durante tale periodo hanno sperimentato un aumento dell’ansia e della preoccupazione.

Un’ansia di questo tipo, se prolungata può portare a differenti conseguenze negative. Essa può infatti sfociare in veri e propri disturbi di ansia di vario tipo, come per esempio il disturbo da panico o il disturbo di ansia generalizzata. Oppure, complice il periodo di isolamento e dunque di solitudine imposta, sul lungo termine è possibile sperimentare degli stati depressivi.

Conseguenze sul lungo termine dell’ansia da COVID

Anche i disturbi mentali preesistenti possono aggravarsi, accrescendo così il malessere generale delle persone.

Altre conseguenze negative sul lungo termine nella vita delle persone, potrebbero essere la difficoltà:

  • di concentrazione
  • di mantenimento di ritmi sonno veglia equilibrati

Covid e ansia: cosa fare?

In molti si sono trovati a dover gestire l’ansia e in generale le sensazioni negative portate dalla situazione del COVID-19. Alcune modalità, più di altre, possono risultare particolarmente utili di fronte a una evento di questo tipo.

  1. Gestire le paure irrazionali

Di fronte a una situazione tanto imprevedibile, non è raro trovarsi di fronte ai fantasmi delle paure irrazionali.

Innanzitutto, queste paure andrebbero riconosciute come tali, quindi come irrazionali e spesso irrealistiche. Sarebbe importante in questo caso, analizzare razionalmente la probabilità che una situazione si possa verificare o meno.

Quando queste ultime vengono riconosciute dovrebbero, in una situazione ottimale, essere affrontate. Ossia, sostituendo i pensieri catastrofici con altri maggiormente realistici e concreti.

  1. Informarsi il giusto

Rimanere informati sulla situazione è una buona strategia per potersi tenere aggiornati su quanto accade e avere una sensazione di maggior controllo della situazione. Tuttavia, è importante dosare la quantità di informazioni che si cercano e quali sono le fonti di queste informazioni per combattere l'ansia.

Informarsi troppo, anche da fonti non accreditate potrebbe dare il risultato opposto. Ossia, non essere utile e funzionale ma creare ulteriore confusione e dare la sensazione di avere uno scarso controllo. Tutto ciò non farà altro che alimentare l’ansia e aumentare il malessere in una situazione già difficile.

Anche il tempo in cui le notizie vengono lette dovrebbe essere limitato e stabilito a priori.

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  1. Sostegno sociale

In una situazione in cui risulta difficile mantenere le relazioni, dovendo stare distanti, è importante a maggior ragione creare dei momenti di condivisione con amici e parenti.

Il contatto con la propria rete può essere d’aiuto nel diminuire il senso di solitudine e di isolamento, allo stesso tempo è utile per promuovere la resilienza emotiva.

  1. Supporto psicologico

Qualora se ne senta la necessità è utile rivolgersi a un professionista qualificato, che possa essere di sostegno durante il periodo difficile. Contattare un professionista, incluso uno psicologo online, può essere di aiuto per lavorare sia sulla gestione della propria ansia che sui pensieri, spesso irrazionali, che accompagno questo stato emotivo.

Fonti:

  • Crea, Giuseppe, and Salvatore Grammatico. "Senso della vita e autotrascendenza come fattori di mediazione per l'ansia da Covid. Una ricerca empirica." Orientamenti Pedagogici 69.2 (2022).
  • Bartolo, Maria Giuseppina, et al. "L’impatto della paura da COVID-19 sui livelli di stress e sui sintomi di ansia e depressione in adolescenti." Maltrattamento e abuso all’infanzia 2021/2 (2021).
  • Marino, Leda, et al. "Emergenza da COVID-19 e benessere psico-sociale degli operatori sanitari: una revisione sistematica della letteratura." Psicologia della salute: quadrimestrale di psicologia e scienze della salute: 2, 2021 (2021): 76-99.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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