Ansia funzionale: il giusto campanello d'allarme

L'ansia funzionale differisce dall'ansia patologica per una serie di ragioni. Tuttavia, quando l'ansia funzionale si trasforma in patologica è necessario intervenire per comprenderne le cause e adottare strumenti che supportino il benessere emotivo e psicologico dell'individuo.

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ansia funzionale

L’ansia è uno dei problemi emotivi più ampiamente diffusi e, nella pratica clinica, tali problemi sono quelli che maggiormente inducono a chiedere aiuto a un professionista. Ma non per forza l’ansia è sintomo di qualcosa di negativo: la definiamo come uno stato d’animo che proviamo naturalmente e che di solito si rivela funzionale a uno scopo.

Viene quindi definita ansia funzionale quello stato d'animo che:

  • contribuisce in modo positivo alla nostra performance;
  • ci aiuta ad affrontare sfide e situazioni stressanti con maggiore attenzione e concentrazione.

Si tratta di un tipo di ansia che, anziché limitarci, ci spinge a dare il massimo di noi stessi.

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Ovviamente, però, ci sono dei limiti che, se vengono superati, danno luogo a un disagio talmente forte da rendere difficile la vita della persona. In quest'ultimo caso parliamo di ansia patologica o ansia disfunzionale.

Cos'è l'ansia funzionale?

L'ansia funzionale è una forma di ansia che, al contrario dell'ansia patologica, può avere un impatto positivo sulla nostra vita quotidiana. Si manifesta in risposta a situazioni specifiche o sfide e agisce come un meccanismo di allarme che ci motiva a prestare attenzione.

Può manifestarsi, ad esempio, prima di una presentazione importante o prima di un esame, fungendo da stato motivazionale per prepararci adeguatamente.

Cos'è l'ansia funzionale?

Qual è la funzione dell'ansia?

L'ansia svolge una funzione vitale nelle nostre vite, soprattutto quando parliamo di ansia anticipatoria, un sentimento scomodo che tuttavia si preoccupa del nostro benessere. Questo stato d'animo, infatti, ci mette in guardia, ci avvisa di possibili sfide e ci spinge a prestare attenzione a ciò che per la nostra psiche è importante.

Siamo abituati a pensare all’ansia come a qualcosa di negativo ma, come vedi, non necessariamente è così. Quando l’ansia è funzionale mettiamo in atto una serie di cambiamenti che hanno l’obiettivo di farci reagire in modo adeguato a uno stimolo, prima di tutto a livello fisiologico.

Possiamo facilmente notare molti sintomi fisici e mentali dell'ansia, a cominciare dal ritmo delle funzioni vitali (come respirazione e battito cardiaco), che appaiono accelerate. La muscolatura si irrigidisce, come se fosse pronta a scattare, mentre la mente entra in uno stato di allerta che richiama tutte le funzioni cognitive e, in particolare, l’attenzione.

Sono tutti segni che indicano che il corpo e la mente sono pronti per un’azione efficace, che sia in grado di rispondere al pericolo con una fuga o affrontandolo direttamente.

Qual è la funzione dell'ansia?

In pratica l’ansia, se funzionale come la paura, ci predispone alla pianificazione e alla messa in atto di strategie che ci permettono di non fallire.

Perciò, quando l'ansia si fa sentire, è importante non respingerla, ma ascoltarla, comprendere il suo messaggio e usarla per affrontare al meglio le sfide della vita.

Ansia funzionale e ansia disfunzionale

È cruciale distinguere tra ansia funzionale e ansia patologica. Mentre la prima è legata a situazioni o sfide specifiche e spesso contribuisce al nostro rendimento, l'ansia patologica è un disturbo che va oltre le situazioni quotidiane. L'ansia patologica può manifestarsi come un'ansia generalizzata, una sensazione di preoccupazione costante e sproporzionata rispetto agli eventi di vita.

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Quando l’ansia da funzionale diventa patologica?

Se è vero che la mancanza di ansia non ci permette di raggiungere i nostri scopi, è anche vero che un eccesso produce l’effetto opposto.

Quando siamo troppo ansiosi, le nostre capacità di ragionamento sembrano paralizzate e la lucidità che normalmente dovrebbe essere stimolata da una preoccupazione moderata cede il posto a un irrigidimento e una difficoltà a reagire e programmare una risposta efficace.

Insomma, per essere funzionale il quantitativo di ansia deve collocarsi in una via di mezzo tra il troppo e il troppo poco.

Possiamo dire che il modo più sicuro per riconoscere un’ansia eccessiva e disfunzionale dall'ansia funzionale è considerare il contesto nel quale l'ansia si verifica: se questo non è coerente con l’attivazione corporea ed emotiva e provoca una paralisi che rende lo stato emotivo ansioso controproducente, allora è possibile che si abbia a che fare con un disturbo d’ansia, categoria della quale fanno parte diverse patologie, tutte classificate e descritte dal DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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