L’anorgasmia spiegata: la diagnosi, le cure e le cause della mancanza dell’orgasmo

Affronta l’anorgasmia comprendendo le cause e adottando strategie per migliorare la soddisfazione sessuale.
anorgasmia

Raggiungere il massimo del piacere sessuale dovrebbe essere un’esperienza accessibile a chiunque, ma non sempre è così. Ci sono situazioni particolarmente delicate in cui spesso non si riesce a raggiungere l’orgasmo durante un rapporto sessuale.

In questi casi si parla di anorgasmia, che riguarda sia il sesso con un o una partner, sia l’autoerotismo.

Un fenomeno più frequente nelle donne: le statistiche a tal proposito dicono che la difficoltà orgasmica colpisce il 16-28% delle persone di sesso femminile negli USA, in Europa, nell’America centrale-meridionale, arrivando fino al 46% nella Cina continentale e in altri Paesi asiatici (Laan et al., 2013; Zhang et al., 2017).

Anorgasmia: l’assenza di piacere durante il rapporto

L’anorgasmia è un disturbo sessuale relativo al piacere, che indica la condizione in cui è non è possibile raggiungere il culmine del piacere sessuale, in caso di:

La maggior parte delle persone che si ritrova a vivere questa condizione si definisce insoddisfatta dalla propria vita sessuale, pur non lamentando una mancanza di piacere, sia durante l’eccitazione, che nel momento del rapporto sessuale con penetrazione (se c’è). Questo perché piacere e orgasmo sono due cose differenti.

Un rapporto sessuale infatti può essere considerato soddisfacente, o comunque piacevole, anche senza il raggiungimento dell’orgasmo, poiché si favorisce la fase dell’eccitazione e si è appagati dell’aver compiaciuto il o la partner.

Nell’anorgasmia l’insoddisfazione non ha niente a che vedere con il tipo di stimolazione sessuale, e viene raccontata come una sensazione di tensione o di nervosismo. In alcuni casi anche come il “non sentire niente” o con la conseguente sensazione di frustrazione o malcontento.

Viene classificata in:

  • anorgasmia totale: non si ottengono le contrazioni involontarie che consentono di sperimentare il piacere come abbandono o come rilassamento;
  • anorgasmia parziale: il culmine si avverte con una certa sensazione piacevole che però non arriva all’irradiazione del piacere in tutto il corpo;
  • anorgasmia permanente o primaria: presente fin dall’inizio dell’attività sessuale;
  • anorgasmia acquisita o secondaria: compare in un secondo momento, dopo un periodo in cui non si sono riscontrati problemi sessuali;
  • anorgasmia situazionale: si manifesta in quelle circostanze che possono differenziarsi per qualità, per le caratteristiche della stimolazione, per il partner o del tipo di relazione.

Nella maggior parte dei casi, qualsiasi anorgasmia può essere identificata come sinonimo di un rapporto disturbato o problematico con la sessualità e tutto quello che riguarda il piacere in generale.

Cause e sintomi principali dell’anorgasmia

Le cause che portano a soffrire di anorgasmia non sono chiare e il motivo risiede nel fatto che ogni persona reagisce in maniera diversa e personale agli stimoli e agli impulsi di natura sessuale.

Tuttavia, è stato possibile identificare alcuni fattori scatenanti:

  • farmaci;
  • sostanze dopanti;
  • traumi fisici a livello genitale (infibulazione, Lichen sclerosus, clitoragie);
  • dispareunia;
  • vaginismo;
  • stress;
  • ansia.

Le cause più frequenti sono tendenzialmente psicologiche:

  • eccessivo autocontrollo;
  • ansia da prestazione;
  • eccessiva attenzione per il solo piacere del o della partner.

Vuoi iniziare il tuo percorso di psicoterapia adesso?

Compila il questionario Serenis e scopri il terapeuta più adatto a te

Primo colloquio gratuito

Sedute online

Il servizio di psicoterapia meglio recensito in Italia

Inizia il questionario

Da non sottovalutare anche i traumi psicologico-sessuali e le violenze. In quest’ultimo caso, generalmente, gli individui presentano un vissuto complesso per cui una terapia psicologica è assolutamente consigliata per reprimere paure che provengono dal passato.

Un ruolo importante possono svolgerlo anche alcuni elementi sociali e culturali, come le restrizioni culturali, la rinuncia a far prevalere i propri istinti, la mancanza di un’educazione sessuale, l’assenza di appoggio familiare, l’inesperienza associata a disturbi del o della partner (es. impotenza).

I sintomi, invece, fanno riferimento principalmente alla mancanza dell’orgasmo, al quale spesso si associano tristezza, rabbia, senso di colpa e angoscia depressiva.

Curare l’anorgasmia: dalla stimolazione fisica agli esercizi, passando per le terapie

Curare l’anorgasmia può rivelarsi difficile poiché la terapia del singolo paziente dipende dalla causa scatenante di questa condizione e dai sintomi correlati.

Fondamentale è diagnosticare se c’è un problema sessuale, attraverso un esame fisico e dall’anamnesi dei sintomi. Il medico potrebbe eseguire un esame pelvico con pap test (per chi ha una vagina), mentre altri test potrebbero essere prescritti per escludere condizioni mediche che possano causare l’assenza di orgasmo.

Un’anamnesi completa prevede che venga chiesto quali siano gli atteggiamenti nei confronti del sesso, i traumi o gli abusi sessuali passati, i problemi nella relazione o l’uso eccessivo di alcol e droghe.

Domande che vengono fatte con lo scopo di determinare se questi fattori psicologici contribuiscono a tale disfunzione. A essere presa in considerazione è anche l’età della persona, così come potrebbero essere richiesti test di laboratorio specifici per cercare potenziali problemi fisici che contribuiscono all’anorgasmia.

Detto questo, il proprio medico potrebbe raccomandare una terapia combinata, che includa cambiamenti del proprio stile di vita, l’assunzione di farmaci e sedute terapeutiche.

Tra le varie terapie, da prendere in considerazione è quella del pavimento pelvico, che consiste nel rafforzare i muscoli pelvici attraverso esercizi come quelli di Kegel – il nome dal loro inventore – che servono ad allenare e mantenere elastico il pavimento pelvico.

Sono esercizi abbastanza semplici e che possono essere fatti in qualsiasi luogo e momento della giornata. Comportano delle contrazioni volontarie dei muscoli e, se praticati con regolarità e costanza, possono dare miglioramenti e vantaggi sensibili.

Ma per trattare a fondo l’anorgasmia sono fortemente consigliate:

Un trattamento di tipo psicologico può rivelarsi particolarmente benefico in quanto il o la terapeuta può aiutare la coppia a capire i bisogni sessuali e a visualizzare in maniera diversa il sesso.

Possibili anche i trattamenti individuali in cui si raccomanda la collaborazione del o della partner. La terapia cognitiva-comportamentale può affrontare in maniera efficace i pensieri e le emozioni dolorose che sperimenta una persona con diagnosi di anorgasmia.

Mentre nelle situazioni in cui è presente inesperienza o si vive disagio sessuale, è raccomandabile sottoporsi a un training focalizzato sulla masturbazione che dura in genere da 4 a 16 settimane.

Per coloro la cui disfunzione sessuale dipende dall’incapacità di concentrarsi o rimanere “nel momento”, la pratica dello yoga e la mindfulness sembrano essere interventi efficaci.

Quando invece l’anorgasmia è comparsa durante o dopo la menopausa, il trattamento ormonale è spesso valido insieme ai trattamenti comportamentali.

Quando e come intervengono gli specialisti: sessuologia, psicologi a e psicoterapia

Il consiglio principale è recarsi dal medico fin dai primi segni di anorgasmia, per evitare che il disagio diventi cronico. Se il disturbo è causato da un problema psicologico, è il caso di sottoporsi a sessioni di educazione emozionale e sessuale, terapia di coppia e psicoterapia.

Se invece l’anorgasmia è causata da farmaci o altre sostanze, è necessario interrompere l’assunzione per poter progressivamente recuperare le proprie capacità.

Se la causa è di tipo fisico bisogna richiedere una visita medica e ginecologica/andrologica per poi essere indirizzati verso la terapia migliore.

È importante, quindi, centrare il problema sulla persona con l’aiuto di una o uno specialista per indagare gli aspetti biologici, psicologici e culturali legati alla sessualità del o della paziente.

Ognuna di queste aree infatti può rappresentare, da sola o in combinazione con le altre, l’elemento che determina o che fa persistere la comparsa dell’anorgasmia. Rivolgersi all’esperto è un passo importante per ritrovare il piacere perché indica una presa di coscienza del problema.

Ad ogni modo, il metodo elettivo è la psicoterapia che permette alla persona di conoscere maggiormente se stessa, e affrontare argomenti come la paura dell’orgasmo e l’eccitazione. Il o la partner, contemporaneamente, fa un percorso di conoscenza ed esplorazione della sessualità, mettendo però in luce le particolarità della sessualità di entrambi.

La psicoterapia online di Serenis

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, o 202 € ogni 4 sessioni.

Bibliografia

  • IPSICO; Anorgasmia (frigidità) – L’orgasmo femminile;
  • Graber, B., & Kline-Graber, G. (1979). Female orgasm: role of pubococcygeus muscle. The Journal of clinical psychiatry, 40(8), 348-351;
  • Laan, E., Rellini, A.H.& Barnes, T. (2013). Standard operating procedures for female orgasmic disorder: Consensus of the International Society for Sexual Medicine. The Journal of Sexual Medicine. 10(1):74-82;
  • Zhang, C., Tong, J., Zhu, L., et al. (2017). A population-based epidemiologic study of female sexual dysfunction risk in mainland China: prevalence and predictors. J Sex Med. 14:1348- 1356.
Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

Questa pagina è stata verificata

I nostri contenuti superano un processo di revisione in tre fasi.

Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

Controllo

Ogni articolo contiene una bibliografia con le fonti citate, per permettere di verificare il contenuto.

Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.