Il vaginismo è un disturbo che causa una difficoltà estrema (se non l’impossibilità) di una penetrazione vaginale. Ciò provoca l’incapacità della donna di avere un rapporto sessuale di tipo penetrativo, provocando non solo dolore fisico, ma anche malessere psicologico.
Si tratta infatti di una patologia invalidante e fastidiosa, causata da una contrazione involontaria dell’introito vaginale e dei muscoli perineali. Se il disturbo non viene diagnosticato e trattato nel modo giusto, con il tempo può arrivare a compromettere non solo la sfera sessuale, ma l’intera vita relazionale della persona che ne soffre.
Secondo alcune stime il vaginismo colpisce circa il 2% delle donne in età fertile. Va però sottolineato che spesso la patologia non viene diagnosticata né curata, questo perché moltissime donne hanno difficoltà ad affrontare l’argomento per pudore o vergogna, sperando che il problema possa risolversi da solo.
In realtà se il disturbo non viene fronteggiato nel modo giusto, potrebbe avere come conseguenza un aggravamento progressivo dei sintomi.
Indice dall’articolo
Cos’è il vaginismo
Il vaginismo è caratterizzato da una contrazione involontaria o persistente dei muscoli vaginali durante i tentativi di una penetrazione. Le contrazioni hanno come conseguenza quella di rendere il rapporto sessuale di tipo penetrativo molto doloroso oppure di impedirlo totalmente.
Questa situazione si può presentare:
- quando il o la partner tenta una penetrazione;
- quando s’inserisce un assorbente interno;
- quando viene stimolata e toccata nella zona vaginale.
Il vaginismo non interferisce in alcun modo con l’eccitazione sessuale, ma con la penetrazione, causando serie difficoltà nella sfera sessuale.
Il vaginismo è classificato in due tipologie:
- vaginismo primario, quando la penetrazione vaginale non viene mai raggiunta;
- vaginismo secondario, quando la penetrazione vaginale viene raggiunta una sola volta, dopo di ché è impossibile continuare nel rapporto.
Spesso il vaginismo viene confuso con la dispareunia, ovvero la presenza di dolori molto forti alla penetrazione.
La dispareunia in realtà può essere provocata da:
- cisti;
- malattia infiammatoria pelvica;
- atrofia vaginale.
Sintomi: come si manifesta
Il sintomo principale del vaginismo è l’irrigidimento involontario dei muscoli vaginali. I segnali e la gravità della condizione variano però da persona a persona. In ogni caso la contrazione involontaria rende impossibile o difficile la penetrazione.
Il vaginismo ha inoltre dei sintomi aggiuntivi, fra cui la paura della penetrazione vaginale e la diminuzione del desiderio sessuale legato alla penetrazione. Spesso chi soffre di questa patologia afferma di avvertire un dolore pungente e bruciante. Fortunatamente non esiste solo il sesso penetrativo, ma anche:
- il sesso orale;
- il massaggio;
- la masturbazione.
Cause del vaginismo
Le cause del vaginismo sono ancora oggi oggetto di studio. La condizione è stata legata alla possibile presenza di:
- abusi oppure traumi sessuali;
- rapporto passato doloroso;
- fattori emotivi.
Per effettuare una diagnosi, il medico dovrà eseguire un esame fisico e richiedere informazioni riguardo la storia medica e sessuale della paziente. Ciò potrebbe aiutare a raccogliere degli indizi riguardo la causa delle contrazioni.
Vaginismo: quando si presenta
Il vaginismo si può presentare in varie fasi dell’esistenza. In alcuni casi può verificarsi al primo rapporto sessuale, in altri dopo avere vissuto una vita sessuale appagante, o anche in gravidanza. Alcune donne, infine, possono sviluppare il vaginismo dopo la menopausa, in un periodo dell’esistenza in cui i livelli di estrogeni tendono a diminuire, si verifica una mancanza di lubrificazione e di elasticità vaginale. Tutto questo rende il rapporto doloroso, stressante oppure impossibile.
Diagnosi: come riconoscere il problema
La diagnosi di vaginismo solitamente parte dalla descrizione dei sintomi. Alla donna viene quindi chiesto:
- quando ha notato per la prima volta il problema;
- quanto spesso si verifica;
- ciò che sembra innescarlo.
A queste domande si accompagnano informazioni riguardo la storia sessuale e domande legate a traumi o abusi sessuali subiti in passato. La diagnosi è accompagnata inoltre da un esame pelvico, che andrà eseguito creando un legame di fiducia e di serenità con il medico. Questo controllo è necessario per valutare la presenza di possibili cicatrici o infezioni. Va comunque sottolineato che la contrazione dei muscoli nel vaginismo non è legata a un motivo fisico, ma deriva da un insieme di fattori per lo più psicologici.
Vaginismo: guarire si può. Come risolvere il problema e superare il dolore
Il vaginismo causa un impatto molto forte sulle relazioni, per questo è cruciale agire tempestivamente e chiedere aiuto. È essenziale ricordare che non vi è nulla di cui vergognarsi. Parlare con il o la partner e con un esperto di salute mentale delle proprie paure, e dei sentimenti scatenati dalla patologia e dal rapporto sessuale può aiutare molto. L’aiuto di un o una terapeuta è fondamentale per superare al meglio il vaginismo e vivere in modo sereno la propria vita sessuale.
Superare il vaginismo con l’aiuto della terapia
La terapia è essenziale per imparare ad affrontare il vaginismo e risolvere il problema. La consulenza può riguardare solo la donna oppure coinvolgere anche il o la partner. In questa fase può essere utile conoscere la propria anatomia, comprendere ciò che accade nelle fasi del rapporto sessuale e dell’eccitazione, ma anche capire quali sono i muscoli che sono coinvolte nel vaginismo.
Ciò può aiutare a comprendere cosa accade all’organismo, alleviando ansie e paure. In seguito uno psicologo specializzato in disturbi sessuali potrà suggerire tecniche per favorire il rilassamento e far sentire la donna a proprio agio durante il rapporto.
Psicoterapia: come scegliere
Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.
Esercizi, fisioterapia e altri rimedi
Sono due i muscoli perineali che circondano la vagina e, con la loro contrazione persistente e involontaria, causano il vaginismo. Nel caso del vaginismo superiore a contrarsi sono i muscoli pubovaginali, mentre nel vaginismo inferiore la contrazione interessa il muscolo bulbocavernoso.
Gli esercizi di Kegel permettono di allenare tali muscoli (non la vagina). Si tratta di esercizi consigliati da un o una fisioterapista, che consentono di esercitare i muscoli del perineo (profondi, superficiali, trigono/diaframma urogenitale, sfintere esterno).
Il vaginismo che non è provocato da traumi può essere una reazione legata alla paura della penetrazione. In alcune donne, in particolare durante il primo rapporto, possono intervenire paure, ansie e tensioni legate alla possibile sensazione di dolore. Questo può avere come conseguenza una contrazione riflessa del muscolo bulbocavernoso o di quello pubovaginale.
In un articolo apparso sulla rivista Journal of sex and marital therapy, gli studiosi hanno scoperto che una donna ha una possibilità maggiore di soffrire di vaginismo se presente una paura di dolore o emorragie durante la penetrazione.
Un altro studio pubblicato sull’Indian Journal of Psychiatry ha evidenziato l’efficacia di una terapia basata sulla rieducazione sessuale. Si inizia con una spiegazione riguardo la fisiologia sessuale e l’anatomia normale, per poi passare a una fase di accettazione e conoscenza dei genitali femminili. In questa fase può essere utile scoprire gli esercizi di Kegel per controllare i muscoli perineali.
Su Serenis è possibile trovare un supporto psicologico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per affrontare il vaginismo.
Bibliografia e approfondimenti
- Helen Singer Kaplan, Nuove terapie sessuali, traduzione di Tullio Dobner, 9ª ed., Milano, Bompiani, 2002 [1974], ISBN 978-88-452-5071-2.
- Jannini E.A.,Lenzi A., Maggi M.A.(2007) Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità. Elsevier, Milano.
- Simonelli C. (a cura di), (2000) Diagnosi e trattamento delle Disfunzioni Sessuali. Franco Angeli, Milano
- Helen Singer Kaplan, Manuale Illustrato di Terapia Sessuale, traduzione di Sergio Chiàppori, illustrazioni di David Passalacqua, Milano, Feltrinelli, 2013