Filofobia: la paura di amare

Cos’è la paura di amare o filofobia e quali sono le soluzioni possibili per sbloccarla e superarla. Per vivere in modo più sereno e pieno
filofobia

Il termine filofobia (philophobia) deriva dal greco (lì dove “φιλος”  significa amore e “φοβία” paura) e indica il timore irrazionale, incontrollabile e patologico di amare ed essere amati.

Il filofobico dunque non ha solo paura di amare e di innamorarsi, ha letteralmente paura dell’amore e delle relazioni.

La paura di amare spiegata: tutto quello che devi sapere per capirla e affrontarla

Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione) non include una diagnosi specifica di fobia per la paura di amare. Tuttavia il concetto di filofobia potrebbe essere affrontato in contesti clinici in modo più ampio, come parte di disturbi d’ansia o disturbi legati alle relazioni interpersonali.

La filofobia ha cause variegate, che possono comprendere:

  • esperienze traumatiche
  • fattori genetici
  • fattori ambientali

sintomi della filofobia possono comprendere:

  • nausea
  • disturbi gastrici
  • attacchi d’ansia
  • attacchi di panico
  • vertigini

Infine, i modelli terapeutici più utilizzati comprendono;

  • la terapia cognitivo-comportamentale
  • la terapia psicodinamica

Talvolta affiancata dall’utilizzo di psicofarmaci.

Significato di filofobia

Cos’è la filofobia? La filofobia o paura di innamorarsi è comunemente definita come la paura persistente, irragionevole e intensa dell’amore dell’instaurare relazioni romantiche.

È importante notare che, come accennato nell’introduzione, la filofobia non è ufficialmente riconosciuta come un disturbo psicologico nella classificazione diagnostica standard come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). Tuttavia, il termine è spesso utilizzato in contesti colloquiali o letterari per descrivere l’ansia legata all’amore o alle relazioni romantiche.

Chi soffre di filofobia può:

  • sentirsi ansioso;
  • evitare situazioni che coinvolgono intimità emotiva o fisica;
  • avere difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sentimentali.

In caso di filofobia grave, il filofobico può arrivare a:

  • evitare completamente le relazioni
  • isolarsi socialmente
  • compiere scelte di vita autodistruttive
Significato di filofobia

Paura di amare e altre fobie

La paura di amare può essere connessa ad altre fobie e disturbi legate alle relazioni e all’ambito romantico come:

E al contrario di altre fobie più comuni come:

La paura non è rivolta verso un oggetto specifico (ragni, animali o acqua) ma verso una situazione specificaamare ed essere amati.

I sintomi della filofobia

sintomi della paura di amare, o paura dell’amore o delle relazioni romantiche, possono variare da persona a persona e possono manifestarsi in modo diverso a seconda della gravità della fobia.

sintomi psicologici possono includere:

Sintomi fisici della paura di amare

I sintomi fisici possono invece includere manifestazioni fisiche dell’ansia, come:

Test per la filofobia

Essendo la filofobia, non ufficialmente riconosciuta nel DSM-5, non esiste un test specifico. Tuttavia per capire se si soffre di filofobia, può esserti utile rispondere ad alcune domande.

  • Ho paura di provare affetto (o di amare ed essere amato)?
  • Se sì, quali sono le cause della mia paura?
  • Le sensazioni negative che provo sono irrazionali e immotivate?
  • Ho sviluppato sintomi a lungo termine (isolamento, compulsioni, etc.)?
  • Quanto sono durati i miei sintomi?

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Come si comporta un filofobico?

Per chi non soffre di disturbi fobici, può essere molto complicato comprendere come si possa avere paura dell’amore.

Ciononostante, è necessario comprendere che non sempre le fobie sono portate all’estremo e che possono comportare sensazioni di vago e leggero disagio

Per esempio, durante una relazione, un soggetto filofobico potrebbe sentirsi oppresso dall’amore del partner e chiedere in maniera costante più autonomia. Oppure, potrebbe provare angoscia nel rendersi conto che una certa relazione sta diventando seria.

E quindi avere:

  • paura di innamorarsi
  • paura delle relazioni
  • paura di affezionarsi
  • paura dell’amore in generale
Come si comporta un filofobico?

Nei casi più gravi, il soggetto fobico potrebbe arrivare a sottrarsi alle relazioni per paura di dover affrontare l’oggetto stressante.

Il filofobico è anafettivo?

La risposta è no. Al contrario dell’anafettivo, il filofobico desidera instaurare relazioni, tranne poi ritrovarsi schiacciato da sensazioni di ansia, angoscia, talvolta addirittura panico.

Tali sensazioni possono comportare:

  • attacchi di panico dinanzi all’oggetto stressante o allo scenario immaginato
  • strategie atte a evitare l’oggetto della fobia
  • tentativi di controllo sulle proprie emozioni

A lungo termine, il filofobico ha quindi due strade: evitare ogni rapporto o tentare di controllare la filofobia con strategie disfunzionali e compulsioni.

Potrebbe allora finire per sfogare il proprio dolore emotivo nell’abuso di alcolici o nell’uso di droga. Aggiungiamo che, non di rado, il filofobico è inconsapevole del proprio problema e si giudica come una persona malevola e senza cuore.

Quali sono le cause della filofobia?

Le cause possono comprendere fattori:

  • ambientali
  • genetici
  • traumi relativi al passato

Per esempio, esperienze traumatiche come:

  • violenze sessuali
  • molestie
  • violenza fisica
filofobia cause

Possono contribuire allo sviluppo della filofobia.

D’altro canto, alcuni studiosi sostengono che i soggetti con filofobia siano più comuni all’interno dello stesso nucleo familiare: ciò indicherebbe una componente biologico-genetica nella formazione della patologia. 

Secondo altri studi, la filofobia avrebbe a che fare con problematiche relative alla formazione caratteriale

Carattere e paura di amare

In psicologia la paura di amare può essere collegata anche ad altri timori come quello dell’ignoto e dell’impossibilità di controllare ciò che non si conosce. O anche come un tentativo del soggetto di:

  • richiamare l’attenzione su di sé e sul bisogno di guardarsi dentro
  • avere fiducia in se stesso, nelle sue potenzialità e nella sua capacità di amarsi. 

Ma non solo: il modo in cui ci rapportiamo all’amore dipende dalle transazioni esperite durante l’infanzia. Per esempio, se abbiamo vissuto un rapporto instabile con una figura di riferimento, potremmo proiettare sugli altri questo stile di attaccamento anche durante la vita adulta.

Sentimenti e timori che vengono esasperati a tal punto da causare un sorta di blocco affettivo e di conseguenza anche la paura di legarsi a qualcuno.

Da questo punto di vista, il filofobico non ha davvero paura di amare: giudica inaffidabile il prossimo e, di conseguenza, preferisce sviluppare autonomia e mantenere distacco nelle relazioni interpersonali. 

Inutile dire che, come ogni formazione caratteriale patologica, anche quella filofobica può avere effetti devastanti sulla vita del singolo e sulla qualità delle relazioni interpersonali. 

Gli effetti della paura di amare nelle relazioni 

Accade quindi che, chi soffre della paura di amare, pur essendo consapevole della natura irragionevole della propria fobia, non riesce a non fuggire dalle relazioni che vive. Sempre in lotta tra il desiderio di lasciarsi andare e vivere i propri sentimenti verso il partner e la voglia e/o necessità di scappare per calmare l’ansia e lo stato di tensione che vive.

In questi casi, anche se si riesce ad avere una relazione, la si vive a fasi alterne, intervallando momenti di vicinanza a momenti di distacco. Incapaci di fidarsi dell’altro, di lasciarsi andare e di perdere il controllo, caratteristiche tipiche dell’innamoramento. 

Il tutto con la conseguenza di:

  • investire in modo limitato nella relazione
  • avere un atteggiamento difensivo
  • sminuire l’importanza del partner, portandolo davvero ad allontanarsi e a vedere realizzati i propri timori

Rimedi e cure per la filofobia

Smettere di amare per paura di soffrire non è la soluzione. Quello che bisogna fare, invece, è provare a superare la paura dell’amore e/o capire come aiutare chi ha paura di amare, se si tratta del proprio/a partner.

Cosa non facile, soprattutto perché chi ne soffre tenderà a mascherare la sua paura con giustificazioni di vario tipo.

La cosa importante da fare, quindi, è diventare consapevoli del proprio vissuto emotivo, rendendosi conto della paura che si ha di abbandonarsi all’amore, ma anche della voglia di farlo, e di quanto questa sia più che legittima.

Come? Potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia, sia online (scopri come funziona) che in presenza, per risalire all’origine della propria paura e risanare le ferite che l’alimentano, ma anche agendo direttamente sul proprio stile di vita permettendo a chi soffre della paura di amare di liberarsi dai suoi timori e vivere i propri sentimenti in modo completo.

filofobia rimedi

Psicoterapia per la paura di innamorarsi

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un approccio terapeutico efficace per affrontare le paure e i pensieri disfunzionali. In questo contesto, può aiutare a identificare e modificare schemi di pensiero negativi associati all’amore e alle relazioni romantiche.

La psicoterapia psicodinamica invece si concentra sull’esplorazione delle esperienze passate e dei modelli di pensiero inconsci che potrebbero contribuire alla filofobia.

Farmaci per la paura di amare

L’uso di psicofarmaci, come gli ansiolitici o gli antidepressivi, per trattare la filofobia o altri disturbi d’ansia, può essere una componente importante di un piano di trattamento completo.

Alcuni psicofarmaci possono essere utilizzati per alleviare i sintomi acuti dell’ansia, fornendo un sollievo rapido durante il processo terapeutico. Gli ansiolitici e gli antidepressivi agiscono sul sistema chimico del cervello, contribuendo a ristabilire un equilibrio neurochimico.

Inoltre l’uso di farmaci può facilitare una partecipazione più efficace alla terapia: riducendo l’ansia a breve termine, i farmaci possono consentire alla persona di impegnarsi più attivamente e apertamente nei trattamenti terapeutici, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia psicodinamica.

Ogni individuo è unico, e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere altrettanto efficace per un’altra. La valutazione da parte di uno o una psichiatra può aiutare a identificare la giusta combinazione di terapie.

La psicoterapia online di Serenis per la filofobia

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

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Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

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Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, o 202 € ogni 4 sessioni.

Fonti

Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.