Chiudere un’amicizia importante: come sapere che è arrivato il momento

Quando è giunto il momento di chiudere un'amicizia importante? Ascolta il tuo intuito e presta attenzione ai segnali che indicano un cambiamento nella dinamica o nella compatibilità della relazione.

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chiudere un'amicizia importante

Si dice che gli amori vadano e vengano, mentre le amicizie siano per sempre. Ma è davvero così? Sicuramente, avere al nostro fianco persone con cui condividere affinità, che ci sostengono nei momenti difficili e ci comprendono senza bisogno di parole, è un tesoro che arricchisce la nostra vita.

Tuttavia, nessuno ci garantisce che queste relazioni siano eternamente immuni da problemi. Anche le amicizie più solide possono diventare problematiche, oppure si può scoprire di avere degli amici falsi che invece stanno al nostro fianco solo per opportunismo. Chiudere un'amicizia importante può essere estremamente doloroso, ma è essenziale per preservare il nostro benessere mentale.

Quali sono i segnali per chiudere un’amicizia importante?

Le persone possono cambiare molto nel corso del tempo, così come cambiano i loro bisogni e cambia ciò che cercano nelle relazioni con gli altri. Di conseguenza, anche le amicizie possono modificarsi e a volte abbiamo l’impressione di non riconoscere più la persona con cui abbiamo avuto a che fare per anni. Ma ogni rapporto, e quindi anche le amicizie, si basa sul rispetto e sulla negoziazione. Ciò significa che ci sono dei limiti che non devono essere oltrepassati, altrimenti potrebbe essere il caso di chiudere un’amicizia importante.

segnali per chiudere un’amicizia

Ascolta le tue emozioni

Prima di tutto, pensa a come ti senti quando ti trovi con quella persona: a volte ci facciamo guidare dall’abitudine, lasciamo che i ricordi e la consapevolezza che la persona che abbiamo accanto sia sempre la stessa, e non prestiamo attenzione ai nostri sentimenti e alle nostre sensazioni. Gli amici sono tali in quanto ci fanno stare bene e vederli, sentirli, stare con loro ci rende felici e ci regala benessere. Di conseguenza, qualsiasi altra emozione negativa deve metterci in allarme. Se un tuo amico o una tua amica ti contatta e inizi ad avvertire preoccupazione o ansia, c’è qualcosa che non va: potrebbe trattarsi di una relazione tossica che per te non è salutare ma nociva.

Un esempio lampante di emozione negativa? La stanchezza! Se ti capita di sentire che la spossatezza ti assale dopo aver trascorso del tempo con quella determinata persona, vuol dire che sta consumando le tue energie, magari lamentandosi sempre e non apportando niente di positivo nella tua vita. Al contrario, l’amicizia è un rapporto che arricchisce chi la vive. Se per te non è così, dovresti riconsiderare la relazione chiedendoti quanto sia salutare per te.

Osserva il comportamento dell’altro

Queste sensazioni potrebbero essere dovute a svariati motivi. Ad esempio, ci sono delle persone che per loro natura sono molto competitive. Anche tra amici, in una certa dose, la competizione è normale, addirittura può essere sana e ispiratrice se ci fornisce la motivazione a dare il meglio di noi stessi. Ma se la competizione, invece di indurre a migliorarsi, si spinge fino all’invidia, può essere pericolosa. Questo sentimento, infatti, può indurre la persona a sminuire i successi dell’altro, a metterli in ombra allo scopo di far risaltare i suoi. Al contrario, noterai che quando stai passando un momento di difficoltà queste persone sembrano disposte ad ascoltarti e a rimanerti vicino, ma i tratta di un’illusione di amicizia: ti stanno vicino semplicemente perché, quando sei vulnerabile, non hanno nulla da temere da te.

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Alcuni individui, invece, cercano di mantenere un rapporto con te per pura questione di interessi. Ti sarà capitato di incontrare qualcuno che si ricorda magicamente della tua esistenza solo nei momenti di bisogno, ad esempio ti contatta per uscire solo quando si sente triste e cerca compagnia. Questa dinamica presuppone che l’altro sappia che tu non lo sfrutterai come lui sta facendo con te, e questo lo fa sentire autorizzato a usarti per togliersi dei pesi o sciogliere dei nodi quando non hanno altre persone su cui contare.

La prova del nove? Quante volte le persone che mettono in atto questi comportamenti ti indispongono al punto che, pur di non uscire con loro, ti trovi ad arrampicarti alla ricerca di svariate scuse? Pensa a cosa potrebbe celarsi veramente dietro questa tua resistenza: forse non hai davvero voglia di coltivare questa amicizia perché l’altro assume degli atteggiamenti che in qualche modo ti danno fastidio. La chiave, generalmente, è in un comportamento poco rispettoso da parte della persona tossica.

comportamento delle persone

La comunicazione e la reciprocità

Abbiamo detto che le persone cambiano nel tempo: ciò implica che, a volte, si allontanino. Solitamente quando si è molto amici di qualcuno, si parla del più e del meno e si potrebbero trascorrere ore in questo modo, indipendentemente da quanto ciascuno dei due possa essere timido o introverso. Se gli argomenti di conversazione esauriscono in maniera improvvisa, forse è rimasto poco da condividere, quindi è opportuno chiedersi se si possa ancora parlare di amicizia e quanto le divergenze possano avere un valore.

Ricorda, inoltre, che l’amicizia è un legame di reciprocità. Questo significa che nella negoziazione che le dà vita, vengono stabiliti dei limiti che devono essere rispettati per non ledere l‘individualità dei singoli. Se questi vengono oltrepassati, significa che l’altro non ti sta rispettando. Il rispetto, però, è un presupposto imprescindibile per qualsiasi rapporto sano, e la sua mancanza dovrebbe essere già di per sé una buona motivazione per chiudere un’amicizia importante, o che ritenevi tale.

La mancanza di rispetto può assumere tante forme, dal parlare male di te alle tue spalle al tradire la tua fiducia da parte di un’amica o un amico. La peggiore forma di disonestà che una persona può mettere in atto contro qualcuno di cui si fida è utilizzare le informazioni che questi le fornisce contro di lui o di lei. È una modalità molto subdola che rischia di danneggiarti emotivamente in modo molto forte.

Infine, reciprocità significa anche trarre qualcosa di positivo da una relazione, che dovrebbe fornire degli stimoli per diventare persone migliori. Se l’altro non è in grado di fornirti la motivazione per farlo, o addirittura ti sembra che provi invidia ogni volta che fai un passo in avanti, non si può parlare di amicizia, ma di una relazione che ti imprigiona in una sterile immobilità e che non è il caso di mantenere oltre.

É possibile chiudere un’amicizia importante?

Se alcune delle situazioni che abbiamo descritto ti sembrano famigliari, forse una o più delle amicizie che stai portando avanti sono giunte al capolinea. Ma chiudere un’amicizia importante, magari con una persona che si conosce da molto tempo, è tutt’altro che facile e prendere questa decisione drastica richiede fermezza e coraggio.

Per questo motivo molte persone, dopo aver preso consapevolezza che questa sia la decisione giusta da prendere, esitano prima di passare all’atto, anche per paura di provare nostalgia, senso di colpa o solitudine affettiva. Se non sai come fare a chiudere un’amicizia importante, puoi chiedere aiuto a un professionista, che sarà in grado di accompagnarti in questo processo di affermazione del tuo benessere.

Ma, nel concreto, come si può porre fine a un’amicizia senza subire troppe ripercussioni? Un buon metodo può essere quello di prendere le distanze progressivamente, lasciando semplicemente che, in assenza del tuo impegno che la alimenta, il rapporto vada indebolendosi. Questo ti permetterà di allontanarti da una persona che non ti rispetta senza per forza dare spiegazioni se non vuoi o non pensi ne valga la pena.

Ma può darsi che questa soluzione non sia di tuo gradimento: forse preferisci sempre mettere in chiaro ciò che pensi, e allora il metodo giusto per te potrebbe essere quello di parlare con il cuore in mano con questa persona, spiegandole il modo in cui ti senti e il motivo per cui credi che sia il momento di terminare la vostra amicizia.

In ogni caso, ricorda che tutte le amicizie possono avere dei momenti di crisi e non tutte le rotture sono definitive: valuta attentamente ogni situazione, allontanando da te chi ti fa star male o ritieni ti stia usando, ponendo il tuo benessere al primo posto.

A chi posso rivolgermi?

Se hai ritrovato un po' di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione). Ti basterà avere un posto tranquillo da cui collegarti, una rete Wi-Fi, e tanta voglia di lavorare su di te.

La vita presenta sfide uniche per chiunque, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.

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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.