Hai mai sperimentato quel fastidioso “peso sullo stomaco”? Questa sensazione, spesso attribuita a cause alimentari, potrebbe, in realtà, essere il risultato di una connessione più profonda tra ansia e reflusso gastroesofageo.
In questo articolo, esploreremo insieme come l’ansia intestinale e i suoi sintomi possono manifestarsi e influenzare il nostro benessere.
Scopri come riconoscere i segnali e cosa fare per alleviare questo disagio.
Somatizzazione dell’ansia: cos’è e perché avviene
Diversi sono i sintomi fisici e mentali dell’ansia, disturbo che sia in quanto ansia funzionale che ansia patologica, è una reazione fisiologica della nostra mente a uno stimolo esterno. In sé per sé non è un problema, ma lo diventa quando influisce negativamente sulla nostra vita.
La somatizzazione, invece, avviene quando la nostra mente esprime una sofferenza psichica attraverso una o più parti del corpo, tramite il dolore fisico.
L’ansia può somatizzarsi in diversi modi, anche “toccando lo stomaco”. Spesso, le persone che somatizzano l’ansia allo stomaco, tendono a evitare cene e pranzi in condivisione con altri, proprio perché lo stato ansioso non permette loro di godersi il momento, con conseguente rifiuto dell’evento dell’evento sociale.
In pratica, il nostro corpo attraverso dei segnali fisici importanti, i quali difficilmente possono non essere presi in considerazione, esprime un malessere psicologico che si stava ignorando più o meno coscientemente.
Ansia e strane sensazioni allo stomaco: la correlazione
L’ansia e strane sensazioni allo stomaco, come il peso allo stomaco, sono spesso accompagnate da sintomi come:
- nausea da ansia
- aerofagia da ansia
- e in alcuni casi ansia allo stomaco e tachicardia
Questi disagi possono essere aggravati da un’ansia intestinale, che si manifesta attraverso una varietà di sintomi.
Seppure pensiamo che ogni parte del corpo funzioni a sé, chi lavora in campo medico sa che il corpo è un tutt’uno. In questo caso, è importante sapere che il cervello è direttamente collegato allo stomaco tramite il “nervo vago” (o “nervo pneumogastrico”).
Inoltre, studi hanno dimostrato che non solo il nostro stato psichico – quindi il nostro cervello – influenza lo stomaco, ma è vero anche il contrario: una dieta poco sana può causare problemi cognitivi.
Ad esempio lo ha dimostrato Kris Van Tulleken, medico inglese che ha realizzato un documentario per la BBC in cui ha mostrato gli effetti sul suo corpo dopo una dieta di trenta giorni a base di grassi e zuccheri. Sebbene l’aumento di peso fosse una conseguenza del tutto prevedibile, ciò che ha stupito di più sono state le ricadute a livello cognitivo: alcune zone del cervello sono state danneggiate, peggiorando la memoria, la concentrazione e la capacità di prendere decisioni.
In pratica è un ciclo infinito tra cervello e stomaco.
I sintomi dell’ansia somatizzata allo stomaco
I sintomi possono includere:
- sintomi cervicale e ansia
- dolori al petto da ansia
- sbadigli continui da ansia
- sensazione di bocca secca
Per quanto riguarda i sintomi fisici dell’area addominale troviamo:
- stomaco contratto
- mal di pancia da ansia
- peso allo stomaco e fatica a respirare
- reflusso gastrofaringeo
- ansia e dissenteria
Lo stomaco non è l’unico organo che l’ansia può coinvolgere. Un esempio è rappresentato dalla tachicardia da ansia: in questo caso l’ansia somatizza al cuore, andando a causare non solo battito del cuore accelerato (tachicardia) ma anche:
- palpitazioni
- battito irregolare
- dolore al petto
- mancanza di respiro (dispnea) e altri sintomi simili.
Quanto dura l’ansia allo stomaco?
Non esiste una durata predefinita, specialmente se l’ansia somatizza allo stomaco in maniera cronica. Può capitare che questo avvenga saltuariamente, quindi non causando grossi problemi, se non disagi circoscritti che durano qualche ora.
Se invece la persona soffre di disturbi allo stomaco su base ansiosa in maniera frequente, la sensazione sgradevole potrebbe essere continua con la conseguenza, a volte, di notevole calo di peso ponderale. Ti sei mai domandato se l’ansia fa dimagrire?
Una delle conseguenze dell’ansia allo stomaco cronica è quella di auto-esclusione sociale: il timore di stare male davanti ad altre persone, potrebbe alimentare un incremento dello stato ansioso del soggetto.
Problemi di digestione e ansia: i principali rimedi
Una premessa: questi rimedi potrebbero aiutare, ma non sono risolutivi.
Se si escludono patologie fisiche – attraverso visite mediche specialistiche – e si accerta che l’ansia è effettivamente alla base dei problemi allo stomaco, ci sono dei rimedi immediati che si possono adottare:
- cercare di seguire una dieta più sana: non è semplice e non bisogna farsi una colpa se non si riesce. Evitare bevande gassate, alcoliche e caffeina, per esempio, potrebbe aiutare ad alleviare i disagi allo stomaco;
- praticare la mindfulness: non agisce direttamente sul corpo come la diete, ma è una pratica di rilassamento da effettuare quotidianamente per concentrarsi sul qui e ora, al fine di riuscire a gestire meglio lo stress.
Per affrontare l’ansia però – e quindi quella somatizzata allo stomaco – è necessario un percorso psicoterapeutico, in alcuni casi accompagnato da una terapia farmacologica: è importante considerare i farmaci per rilassare lo stomaco come parte del trattamento, ma è fondamentale anche adottare un approccio olistico.
La psicoterapia online di Serenis nella cura della somatizzazione dell’ansia
In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.
Questo in particolare parla di ansia somatizzata allo stomaco.
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