Mal di testa in gravidanza sintomo di aborto?

Durante una gravidanza, il mal di testa è una reazione comune e piuttosto normale. Soprattutto quando si verifica nel primo trimestre, sotto forma di cefealea tensiva che dura qualche giorno, non bisogna preoccuparsi: si tratta di una reazione agli sbalzi ormonali che riguardano gli estrogeni e il prestogerone.

Al contrario, se il mal di testa si presenta nel secondo trimestre, con mal di testa cronico accompagnato da problemi di vista e gonfiori, potrebbe essere sintomo di una problematica chiamata gestosi, a sua volta responsabile di un potenziale aborto.

Ricordiamo che se i mal di testa sono molto intensi e ripetuti, anche durante il primo trimestre, è una buona idea quella di rivolgersi alla ginecologa/al ginecologo per venire subito a capo del problema.

Ne parleremo approfonditamente in tutto l’articolo. Speriamo che, al termine della lettura, tu abbia trovato tutte le informazioni che stavi cercando.

Tipi di mal di testa in gravidanza

Durante la gravidanza, può accadere di soffrire di mal di testa per svariate ragioni. Tra queste compaiono gli sbalzi ormonali che vanno considerati assolutamente normali.

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In generale, durante la gravidanza si può sperimentare:

  • cefalea tensiva;
  • emicrania.

L’emicrania è un mal di testa intermittente, che può dare la tipica sensazione della “testa che pulsa”. Si presenta il più delle volte su un solo lato della testa, sula tempia o all’altezza degli occhi.

L’emicrania presenta inoltre potenti effetti collaterali, tra cui ricordiamo:

  • fotofobia o avversità alle fonti luminose;
  • nausea;
  • vomito;
  • irritabilità;
  • fonofobia e altro ancora.

La cefalea tensiva produce invece il cosiddetto cerchio alla testa: una sensazione di malessere diffuso e meno acuto dell’emicrania, anche se ugualmente fastidioso.

Cause del mal di testa

Tra le cause del mal di testa in gravidanza ricordiamo:

  • sbalzi ormonali;
  • stress e tensione nervosa;
  • stanchezza;
  • difficoltà a dormire;
  • postura.

E altro ancora.

Esistono quindi molte cause che escludono il pericolo d’aborto. Se il mal di testa ha una di queste motivazioni, è possibile curarlo o prevenirlo attraverso comportamenti corretti come:

  • attenzione alla dieta;
  • idratazione abbondante (almeno 2 litri al giorno);
  • orari regolari;
  • assunzione di vitamine;
  • praticare yoga e mindfulness.

In alternativa, durante gli attacchi di emicrania o cefealea, è possibile rilassarsi in una stanza buia, assumere alcune tisane o fare un bagno caldo. Sconsigliati i FANS e ammesso invece il paracetamolo (il principio attivo presente nella tachipirina).

Mal di testa e rischio di aborto

In alcuni casi, il mal di testa può essere un sintomo indicativo di un rischio d’aborto. Questo perché il mal di testa molto intenso, che si prolunga per più di tre ore e a cui si accompagnano altri sintomi fisici come gonfiori o problemi alla vista, può essere causato dalla gestosi.

Per gestosi, si intende un aumento della pressione arteriosa (più di novanta per la pressione minima e centoquaranta per la massima) che può comparire durante la seconda fase della gravidanza. Ricordiamo che la gestosi o pre-eclampsia può portare a svariate complicazioni, tra cui crisi epilettiche, crescita lenta del feto e problematiche ad alto rischio che rendono necessario il parto anticipato.

I sintomi da tenere d’occhio sono:

  • offuscamento della vista;
  • mal di testa che non passa con il paracetamolo;
  • dolori addominali;
  • malessere;
  • aumento di peso;
  • gonfiore del volto, delle caviglie, delle mani e delle gambe.

Le cause principali riguardano invece: diagnosi precedenti di gestosi, età superiore ai 40 anni, sovrappeso, diabete e altre patologie.

Prevenzione della gestosi

Il mal di testa non è quindi indicativo della possibilità di un aborto, ma rientra tra i sintomi clinici di un’altra patologia che potrebbe portare complicanze nella gestazione.

Purtroppo, al giorno d’oggi, non esistono soluzioni per la gestosi fatta eccezione per il parto stesso. Vengono comunque somministrati farmaci anti-ipertensivi e monitorata con costanza la condizione di salute della donna incinta, per evitare ripercussioni gravi sul suo organismo e sul feto.

Se si presentano mal di testa ricorrenti è allora necessario consultare un ginecologo il prima possibile (anche se ciò accade durante i primi mesi di gravidanza).

Più nel dettaglio, consigliamo di rivolgersi ad un medico se:

  • si soffre di mal di testa per la prima volta nella vita;
  • si sperimenta una forte rigidità del collo e muscolare;
  • viene la febbre;
  • il mal di testa peggiora e si associa a gonfiore;
  • il mal di testa è tanto forte da impedire di dormire la notte.

Esistono anche alcuni accorgimenti che possono fungere da prevenzione per la gestosi, come un’alimentazione ricca di potassio e antiossidanti e l’assunzione di elevate dosi di calcio. Un basso dosaggio di aspirina può rivelarsi altresì utile.

Consigliamo di rivolgersi ad un medico se si presentano queste o altre condizioni di disagio, e di non aver paura di chiedere un supporto psicologico durante la complessa scoperta della genitorialità.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.