La depressione bipolare: riconoscerla e tornare se stessi

Approfondisci la complessità della depressione bipolare e le sue implicazioni sulla vita quotidiana. Scopri le strategie di gestione e trattamento per affrontare questa condizione in modo efficace. Leggi l'articolo per una comprensione approfondita e sensibile della depressione bipolare.

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depressione bipolare

Cos'è la depressione bipolare

Depressione bipolare: cosa significa? La depressione bipolare si riferisce agli episodi depressivi che fanno parte del disturbo bipolare, un disturbo dell'umore caratterizzata da significative fluttuazioni dell'umore. Queste oscillazioni includono periodi di elevazione del tono dell'umore (mania o ipomania) alternati a fasi di depressione. La depressione bipolare, quindi, descrive quegli episodi in cui la persona sperimenta i sintomi classici della depressione all'interno del contesto più ampio del disturbo bipolare.

Lo stato attuale della depressione bipolare

Comprendere a fondo, diagnosticare tempestivamente e trattare efficacemente gli episodi depressivi nei pazienti con disturbo bipolare è di fondamentale importanza, ma ancora non adeguatamente realizzato.

La rilevanza clinica della depressione bipolare è evidenziata dalla sua forte connessione con una maggiore morbilità, la compresenza di altre condizioni psichiatriche come i disturbi d'ansia e di abuso di sostanze, nonché la disabilità e un'elevata mortalità, spesso dovuta al suicidio nei giovani e a malattie mediche nei pazienti più anziani (Baldessarini e colleghi., 2020).

Queste sfide sottolineano la necessità critica di migliorare l'approccio al trattamento di questa condizione complessa.

Depressione bipolare: sintomi

Durante un episodio di depressione bipolare, l'individuo può affrontare sintomi quali:

  • sentimenti persistenti di tristezza, vuoto o disperazione
  • perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente godute
  • cambiamenti significativi nel peso o nell'appetito
  • difficoltà a dormire o dormire troppo
  • sensazione di inquietudine o di essere rallentati
  • fatica o mancanza di energia
  • sentimenti di inutilità o colpa eccessiva
  • difficoltà di concentrazione, ricordo o decisione
  • pensieri di morte o suicidio
Depressione bipolare: sintomi

Diagnosticare la depressione bipolare

Identificare correttamente la depressione bipolare rappresenta una sfida clinica significativa, spesso caratterizzata da un lungo ritardo nella diagnosi corretta. Inizialmente, molti pazienti che sviluppano il disturbo bipolare (DB) vengono diagnosticati con disturbo depressivo maggiore non bipolare, con ritardi diagnostici medi di 6-8 anni, che si estendono ulteriormente se il disturbo ha inizio durante l'adolescenza.

Questo ritardo è particolarmente problematico poiché la depressione è spesso la prima manifestazione del DB. La complessità aumenta poiché episodi iniziali di ansia, stati misti o depressione stessa possono preannunciare un decorso futuro dominato dalla depressione nel contesto del DB.

I pazienti tendono a cercare aiuto per la depressione, ma possono non riconoscere o addirittura preferire sintomi ipomaniacali come aumenti moderati dell'umore, energia, attività o libido, non percependoli come clinicamente rilevanti. La diagnosi di DB viene talvolta riconosciuta solo al verificarsi di un cambio di umore verso l'ipomania o la mania, spontaneamente o in seguito all'esposizione a sostanze che elevano l'umore (Baldessarini e colleghi., 2020).

Altri indizi indiretti per una diagnosi di depressione bipolare includono:

  • una storia familiare di mania o psicosi
  • esordio precoce della malattia spesso con depressione
  • temperamento ciclotimico
  • ricorrenza frequente di episodi depressivi
  • sintomi depressivi con caratteristiche miste o ipomaniacali
  • uso di sostanze

La sfida di una diagnosi accurata richiede spesso informazioni aggiuntive da membri della famiglia o amici stretti per confermare il quadro clinico. Infine, tra le altre cause della depressione bipolare possono esserci eventi negativi come problemi economici, lavorativi, oppure un lutto non elaborato.

Per una diagnosi specifica, esistono test rilevanti sulla depressione per individuarne i sintomi, tra cui il Beck Depression Inventory e l'Internal State Scale.

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Quanto dura la depressione bipolare?

La durata degli episodi di depressione bipolare può variare significativamente da persona a persona e dipende da molti fattori, tra cui:

  • la tempestività e l'efficacia del trattamento
  • la presenza di comorbidità
  • lo stile di vita
  • il supporto sociale disponibile

In generale, senza trattamento, un episodio depressivo in contesto di disturbo bipolare può durare da alcune settimane a diversi mesi. Tuttavia, con un trattamento adeguato, è possibile ridurre significativamente la durata degli episodi depressivi e migliorare la qualità della vita della persona affetta. La depressione bipolare altera la qualità di vita di chi ne soffre, per tale motivo è stata inserita nelle tabelle che collegano una patologia all'invalidità civile, permettendo a chi ne è affetto di usufruire della legge 104.

Quanto dura la depressione bipolare?

Depressione bipolare e rischio di suicidio

La depressione bipolare rappresenta una delle condizioni psichiatriche con il più alto rischio di suicidio. Con un tasso medio annuale di suicidio a livello internazionale di 15,4 ogni 100.000 abitanti, il disturbo bipolare mostra un rapporto di mortalità standardizzato per suicidio circa 20 volte superiore alla media (WHO, 2018).

Il rischio di suicidio è particolarmente elevato tra i pazienti con disturbo bipolare, sia bipolare di tipo 1 che 2, specialmente in presenza di caratteristiche miste o psicotiche, e aumenta significativamente nei giorni successivi alla dimissione ospedaliera, soprattutto se manca un adeguato supporto post-ricovero.

Fasi depressive o disforiche, specialmente se accompagnate da caratteristiche miste, abuso di sostanze e precedenti tentativi di suicidio, sono più strettamente associate al suicidio rispetto ad altri stati della malattia.

Nonostante trattamenti ritenuti efficaci, il comportamento suicidario nei pazienti con disturbo bipolare rimane tra i più alti di tutti i disturbi psichiatrici, evidenziando le difficoltà nel trattare le fasi depressive e miste del disturbo. Questa disparità riflette probabilmente il notevole ritardo nel riconoscimento e nell'intervento nel disturbo bipolare, a volte per più di un decennio, contrariamente alle osservazioni che metà del rischio a lungo termine di atti suicidari tra i pazienti bipolari si verifica nei primi 2-3 anni di malattia.

Tipologie di trattamento farmacologico per il rischio di suicidio

La depressione bipolare rimane una delle sfide più significative nel campo della salute mentale, richiamando l'attenzione sulla complessità e le difficoltà associate al suo trattamento e alla prevenzione del rischio suicidario. Lo studio di Baldessarini e colleghi (2020), pubblicato sull'International Journal of Bipolar Disorders, mette in luce come la depressione bipolare rappresenti un problema clinico di grande rilievo, sottolineando l'urgente necessità di approfondire la ricerca e sviluppare strategie terapeutiche più efficaci.

TrattamentoEffetto sul rischio suicidario
AntidepressiviStudi inconcludenti. In alcuni casi, possono aumentare il rischio di comportamenti suicidari, specialmente in giovani e adolescenti; necessitano di monitoraggio.
LitioFortemente associato alla riduzione del rischio di suicidio e tentativi di suicidio nel lungo termine. Raccomandato per limitare il rischio di comportamenti suicidari nel DB.
AnticonvulsivantiRisultati largamente inconsistenti e inconcludenti. La FDA ha suggerito un possibile aumento del rischio suicidario in pazienti con epilessia, ma non chiaramente in applicazioni psichiatriche.
AntipsicoticiUsati nel trattamento nella fase acuta di episodi maniacali presenti nella DB.
Trattamento farmacologico per il rischio di suicidio nella depressione bipolare

Ipotiroidismo e depressione bipolare

L'ipotiroidismo si verifica quando la ghiandola tiroidea non produce sufficienti ormoni tiroidei, influenzando il metabolismo e numerosi sistemi nel corpo. I sintomi possono includere:

  • affaticamento
  • aumento di peso
  • intolleranza al freddo
  • pelle secca
  • perdita di capelli
  • rallentamento cognitivo
  • cambiamenti dell'umore

L'ipotiroidismo può esacerbare i sintomi depressivi nei pazienti con disturbo bipolare. I bassi livelli di ormoni tiroidei possono peggiorare la depressione e influenzare negativamente la funzione cognitiva, rendendo più difficile la gestione delle fasi depressive del disturbo bipolare.

Menopausa e depressione bipolare

La menopausa può rappresentare un periodo di significativa vulnerabilità per le donne con disturbo bipolare, a causa delle fluttuazioni ormonali e dei cambiamenti fisici e psicologici che possono influenzare l'umore e la stabilità emotiva. Le variazioni nei livelli di estrogeni e progesterone, in particolare, possono avere un impatto diretto sull'umore e sul benessere psicologico, potenzialmente esacerbando i sintomi del disturbo bipolare o influenzando la risposta al trattamento.

Durante la menopausa, alcune donne possono sperimentare un aumento della frequenza o della gravità degli episodi depressivi o maniacali. Inoltre, le sfide legate ai sintomi della menopausa, come:

  • disturbi del sonno
  • vampate di calore
  • cambiamenti nel desiderio sessuale e nella funzione cognitiva

Possono aggiungere ulteriori stress, contribuendo a un peggioramento della salute mentale.

Menopausa e depressione bipolare

Depressione bipolare: si può guarire?

La domanda se la depressione bipolare possa essere "guarita" rimane complessa: sebbene una "guarigione" completa possa essere difficile, un'adeguata gestione della condizione è possibile e può portare a una significativa riduzione dei sintomi e miglioramento della qualità di vita.

Gli stabilizzatori dell'umore per il trattamento della depressione bipolare

Gli stabilizzatori dell'umore, tra cui alcuni anticonvulsivanti, hanno un ruolo chiave nel trattamento del disturbo bipolare (DB), basandosi su evidenze solide riguardanti sia gli effetti antimaniacali a breve termine di farmaci come la carbamazepina e il valproato, sia la riduzione del rischio di ricorrenze depressive a lungo termine con la lamotrigina. Questi medicinali possono essere prescritti solo da un medico psichiatra.

Nonostante il valproato in monoterapia abbia mostrato potenziale valore nel trattamento della depressione bipolare acuta, non è approvato dalla FDA (Food and Drug Administration, un'agenzia federale degli Stati Uniti d'America, che fa parte del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani) per questa indicazione o per il trattamento a lungo termine nel DB. Anche la lamotrigina, sebbene approvata solo per la profilassi a lungo termine nel DB, offre una parziale efficacia contro le ricorrenze depressive, ma scarsa efficacia contro la mania acuta o ricorrente. La carbamazepina ha evidenze limitate per l'uso a breve o lungo termine nella depressione bipolare, e mancano trial controllati per altri anticonvulsivanti nel DB.

Nonostante il litio sia fondamentale nel trattamento del DB da oltre sei decenni e considerato trattamento di prima linea secondo alcune linee guida, la sua efficacia nella depressione bipolare acuta rimane praticamente non testata.

Tuttavia, il litio dimostra una certa efficacia a lungo termine contro le ricorrenze della depressione bipolare e effetti profilattici maggiori contro la ipomania, oltre a benefici nei episodi misti nel DB. Inoltre, il litio può ridurre sostanzialmente il rischio di suicidio nei pazienti con DB.

Nuovi trattamenti farmacologici

Un numero crescente di nuovi trattamenti farmacologici per la depressione è in fase di indagine; alcuni potrebbero risultare utili per il disturbo bipolare (DB), inclusi farmaci che agiscono sui sistemi di trasmissione sinaptica mediati dai neurotrasmettitori aminoacidici glutammato e GABA. Tra questi, l'antagonista del recettore NMDA-glutammato ketamina e agenti farmacologicamente simili (ad esempio, apimostinel, rapastinel) stanno ricevendo attenzione.

Depressione bipolare: si può guarire?

Trattamenti non farmacologici

Tra i trattamenti non farmacologici, la depressione bipolare acuta risponde all'ECT (elettroconvulsivoterapia), sebbene il trattamento ottimale da seguire dopo un ECT di successo rimanga incerto.

Altri trattamenti biomedici potrebbero essere utili nella depressione bipolare, come la terapia della luce intensa e la privazione del sonno, che richiedono test adeguati nel DB.

La stimolazione del nervo vago (VNS) è approvata dalla FDA per la depressione resistente al trattamento, con prove di efficacia nella depressione del DB e MDD, sebbene con qualche rischio di indurre mania. La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) e varie forme di stimolazione elettrica del cervello dalla superficie o attraverso elettrodi impiantati profondamente nel cervello rimangono sperimentali per la depressione bipolare (Baldessarini e colleghi., 2020).

Terapia della luce per la depressione bipolare

La terapia della luce, nota anche come fototerapia, è un trattamento che utilizza una luce artificiale molto luminosa per simulare la luce solare naturale. Originariamente sviluppata per trattare il Disturbo Affettivo Stagionale (DAS), la sua efficacia è stata esplorata anche nella gestione di altri tipi di depressione, inclusa la depressione bipolare, specialmente per i pazienti che esperiscono cambiamenti dell'umore correlati alle stagioni.

Come funziona? Durante la terapia della luce, il paziente si siede vicino a un dispositivo di illuminazione, detto scatola luminosa, che emette una luce di intensità elevata (di solito tra 2.500 e 10.000 lux) senza i raggi UV nocivi. La terapia di solito richiede circa 20-60 minuti al giorno, preferibilmente al mattino, per simulare l'alba e aiutare a regolare i ritmi circadiani del corpo.

La psicoterapia per affrontare la depressione bipolare

Non esiste un percorso di psicoterapia uguale a un altro: ogni psicoterapeuta lo adatterà in base alle esigenze della persona.

Tra gli orientamenti più efficaci troviamo la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a identificare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono ad alimentare la malattia, al fine di riuscire a gestirli migliorando quindi la qualità della vita.

Esistono anche altri approcci, come la terapia psicodinamica e cognitivo-interpersonale, da scegliere in base alle caratteristiche specifiche della persona e della situazione.

Lavorare con la bambina di 11 anni, afflitta da lutto congelato per la perdita della madre a causa di un tumore, è stato un processo delicato e profondo. Accogliendo il suo dolore e la sua confusione, ho adottato tecniche di Arte Terapia come lo scarabocchio, il collage delle parti del Se e la creazione di una scatola dei ricordi. Attraverso queste modalità espressive, ho cercato di permetterle di esplorare e elaborare i suoi sentimenti repressi, contribuendo a "scongelare" il lutto e a superare gli episodi depressivi. Questo lavoro richiede pazienza, sensibilità e un ambiente sicuro in cui la bambina può sentirsi libera di esprimere e affrontare il suo dolore in un modo che le sia più confortevole e significativo.

Michela Zaccherini, Psicoterapeuta

A chi posso rivolgermi?

Se stai lottando contro la depressione bipolare, sappi che non sei solo o sola. Magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato.

Oppure puoi pensare di iniziare un percorso di psichiatria, cliccando questo link.

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Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

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Supporto di amici e di familiari

Tu che stai leggendo, hai una storia unica, e non possiamo dare per scontato il fatto che tu abbia una famiglia e delle amicizie perfette. Va bene così.

Vogliamo spiegarti però, che avere il supporto di qualcuno è estremamente d’aiuto, per chiederlo e riceverlo. L’invito quindi è quello di provare a circondarti di persone che ti amano. Possono darti supporto emotivo, motivazione e aiutarti a trovare la spinta giusta per decidere di intraprendere un percorso di cura.

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È importante parlare di depressione bipolare

Ancora oggi, c’è uno stigma attorno alle persone bipolari, che può essere abbattuto anche grazie alla creazione di consapevolezza sul disturbo.

Negli anni si sono esposte in prima persona diversi personaggi famosi come Tim Burton, Demi Lovato, Ben Stiller e tanti altri. Un esempio qui in Italia è Marracash, che ha parlato della sua esperienza con la depressione bipolare affermando che “bisogna imparare a conoscerci e convivere”.

Film sulla depressione bipolare

Ci sono tanti modi per informarsi su un argomento, ad esempio leggere un articolo come questo. Un’altra maniera per farlo, se sei un cinefilo, è proprio guardare un film. Rappresentare il disturbo bipolare senza incorrere in strafalcioni non è semplice, ma c’è un film che possiamo consigliarti: “Il lato positivo” che ha due protagonisti niente male, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. 

Fonti

  • Baldessarini, R. J., Vieta, E., Calabrese, J. R., Tohen, M., & Bowden, C. L. (2010). Bipolar depression: overview and commentary. Harvard review of psychiatry18(3), 143-157.
  • Baldessarini, R. J., Vázquez, G. H., & Tondo, L. (2020). Bipolar depression: a major unsolved challenge. International journal of bipolar disorders8(1), 1.
  • https://www.who.int/

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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.

MZMichela Zaccherini
Michela Zaccherini
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Psicoterapeuta con approccio rogersiano.