Alcuni termini vengono utilizzati nel senso comune con una certa leggerezza, nonostante in psicologia rivestano un significato specifico. Uno di questi è l’espressione “disturbo bipolare“. Quante volte ti sei sentito dire (o hai sentito dire a qualcuno) “Sei bipolare”? Alcune persone, infatti, associano questo aggettivo agli sbalzi d’umore o, ancora più sbagliato, a cambiamenti improvvisi come se nello stesso individuo ci fosse una doppia personalità.
Ma il disturbo bipolare è una patologia mentale con dei criteri specifici, che deve essere nettamente distinto dalle semplici variazioni umorali ed emotive che tutti abbiamo nel corso di una giornata. Di seguito ti spiegheremo come distinguere tra sbalzi d’umore e disturbo vero e proprio.
Indice dall’articolo
Che cos’è il disturbo bipolare
Il fatto che molte persone parlino in modo intercambiabile di disturbo bipolare e sbalzi di umore è la dimostrazione di quanto poca sia la conoscenza dei disturbi mentali nella popolazione e di come essi siano trattati in maniera semplicistica. La conseguenza è automaticamente quella di sottovalutarli, in quanto una mancata consapevolezza degli effetti che le psicopatologie comportano si riflette sul modo in cui queste vengono affrontate, spesso inappropriato.
Ma riconosce quando ci troviamo di fronte a un disturbo bipolare vero e proprio è fondamentale: si tratta di un disagio che può essere molto invalidante per la persona. Infatti, l’instabilità estrema della loro affettività risulta stressante e debilitante. Cerchiamo di capire meglio perché aiutandoci con il DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali), che descrive i sintomi del disturbo bipolare.
L’alternanza di umore prevede che si oscilli tra stati depressivi e stati cosiddetti maniacali (o ipomaniacali). Questi sono condizioni di umore particolarmente elevato (può essere euforico ma anche irritabile) in cui la persona in cui la persona si sente talmente piena di energia da non riuscire a stare ferma. Può arrivare al punto di non dormire e continuare a prodigarsi in tantissime attività. Non è però una cosa positiva, dal momento che aumentano anche l’agitazione non finalizzata e l’esposizione a comportamenti potenzialmente dannosi.
Questi episodi si possono accompagnare a un senso di grandiosità che l’individuo ha per sé. Convinto di essere invincibile e invulnerabile, non valuta le conseguenze delle sue azioni e talvolta è addirittura necessario richiedere un ricovero in ospedale, in attesa che il delirio di onnipotenza rientri. L’autostima smisurata è un’altra caratteristica degli stati di mania, e in generale anche i processi di pensiero vengono alterati: spesso la persona è molto più distraibile e ha la sensazione di non riuscire a tenere il passo con tutti i pensieri che si susseguono nella sua testa.
Questa condizione dura almeno una settimana, e in una persona con disturbo bipolare è preceduta e seguita da un episodio depressivo maggiore, che non è semplice tristezza. Per almeno due settimane, l’individuo presenta un umore marcatamente basso, si sente triste o irritabile quasi costantemente e perde interesse anche nelle attività che normalmente gli danno piacere. Ogni azione è una fatica e tanti tendono a sviluppare un disturbo del sonno, a mangiare troppo o troppo poco e a ritirarsi da ogni relazione sociale.
L’energia cala drasticamente, così come le capacità d concentrazione. L’umore può essere così basso da lasciar subentrare pensieri autosvalutanti e senso di colpa, al punto che alcune persone arrivano a pensare alla morte.
Attenzione alle parole: disturbo bipolare e sbalzi d’umore
Come avrai capito, c’è una grossa differenza tra i sintomi che abbiamo appena descritto e i comuni sbalzi di umore, che possono essere dovuti semplicemente agli eventi che accadono durante il giorno, a emozioni passeggere o a peculiari aspetti del carattere di ciascuno. Gli sbalzi d’umore sono famigliari a tutti, ma non si può dire lo stesso degli episodi depressivi o maniacali che continuano a succedersi nei disturbi bipolari.
Oltre a presentare una sintomatologia severa, i pazienti bipolari vivono anche di rado dei momenti di umore “normale“, ovvero quello che è proprio di ciascuna persona che non soffre di un disturbo dell’umore. Ciò causa una fatica enorme ai pazienti, oltre ad avere ripercussioni in numerose sfere della vita, come quella lavorativa e quella sociale. Non possiamo quindi dire che il disturbo bipolare sia assimilabile a un umore altalenante.
Sbalzi d’umore: la labilità emotiva
Ovviamente generalizzare è impossibile, dal momento che ci sono sempre persone più predisposte agli sbalzi d’umore, che però non possiamo definire bipolari, ma semplicemente più labili emotivamente. Si tratta di una caratteristica di personalità, che però a volte può essere accentuata da qualcosa di particolare che succede oppure da un momento frustrante e faticoso da sopportare. In questi casi un supporto psicologico può essere utile per imparare a gestire meglio gli sbalzi d’umore in modo che non abbiano conseguenze su se stessi e sugli altri.
Quindi anche gli sbalzi d’umore normali non devono essere sottovalutati, perché possono protrarsi nel tempo, innescando nella persona sentimenti di preoccupazione che possono sfociare in ansia o umore depresso.
Esistono poi alcune circostanze fisiologiche particolari che possono determinare degli sbalzi d’umore, come le alterazioni ormonali che avvengono nel periodo che precede il ciclo mestruale, dopo la gravidanza oppure la menopausa. In altri casi, invece, i cambiamenti possono essere effetti collaterali di alcune sostanze, come l’alcol o principi attivi dei farmaci.
In condizioni normali, le fluttuazioni che hanno origine psicologica sono solitamente dovute all’insicurezza, alla mancanza di fiducia nelle proprie capacità di affrontare una situazione. Nel caso del disturbo bipolare, invece, non c’è un riferimento esterno che li scatena, quindi la persona passa da uno stato depressivo a uno maniacale e viceversa in maniera del tutto imprevedibile e incongrua. Se ti riconosci in una situazione simile (o altri ti fanno notare che c’è qualcosa di anomali nei tuoi sbalzi d’umore), rivolgiti a uno psicologo o una psicologa: solo un professionista potrà effettivamente fare diagnosi.
Come riconoscere gli sbalzi d’umore ai quali prestare attenzione?
Anche se non esiste un disturbo da sbalzi d’umore, è importante saper capire quando questo fenomeno deve essere oggetto di attenzione perché potrebbe causare conseguenze importanti.
Prima di tutto, presta attenzione all’energia che senti nel tuo corpo, notando se ci sono momenti in cui senti una forte agitazione che si alternano ad altri in cui cadi nell’apatia. Inoltre, il nervosismo potrebbe portarti a oscillare tra ottimismo e pessimismo in maniera molto altalenante. Come cambia il tuo umore in questi casi? Se ti senti triste, arrabbiato, irritabile, stai soffrendo per i cambiamenti nella tua emotività e potresti, nel corso del tempo, accusare effetti più gravi.
In questi casi è bene chiedere aiuto a un professionista, non perché ci sia un disturbo in corso, ma perché questo disagio ti sta creando un malessere. Per contrastarlo, la prima cosa da fare è cercare di individuare la causa.
In certi casi la colpa è dei neurotrasmettitori che, in alcune patologie metaboliche (diabete mellito, irregolarità nel funzionamento della tiroide), risultano alterate. Le donne non dovrebbero poi sottovalutare i loro cicli fisiologici: pensa che esiste addirittura il disturbo disforico premestruale e nei mesi successivi la gravidanza molte neomamme sviluppano una depressione vera e propria.
Valuta anche se stai assumendo dei farmaci o sostanze stupefacenti:non è raro che questi fattori incidano sull’umore, così come la presenza di una forte stanchezza o di un periodo di stress (o ancora, il caso estremo di aver subito un trauma). Questi elementi possono provocare soprattutto irritabilità e nervosismo.
Che cosa si può fare contro gli sbalzi d’umore?
In conclusione, posto che soffrire di sbalzi d’umore non significa obbligatoriamente avere un disturbo bipolare, come devi comportarti nei confronti di questo disagio? Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione passeggera, talmente effimera che non necessita nemmeno di alcun provvedimento. Ma se si protrae per molto tempo, puoi correre ai ripari in diversi modi.
Come abbiamo detto, la psicoterapia può darti una grossa mano a imparare a gestire i momenti di maggiore oscillazione, fornendoti gli strumenti per arginare questi fastidiosi episodi di cambiamenti repentini. In particolare ti potranno dare grandi benefici gli esercizi di respirazione o di meditazione, perfetti per contenere l’ansia e placare i propri processi mentali prendendo le distanze da essi.
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