Disturbo psicotico breve: cos'è, cause e trattamento
Il disturbo psicotico breve è una condizione che si caratterizza per l'insorgenza improvvisa di sintomi psicotici. Questo tipo di disturbo si distingue per la sua durata limitata. Scopri come trattarlo.
Il disturbo psicotico breve (BPD) secondo il DSM-5 è l'insorgenza improvvisa di comportamento psicotico che dura meno di 1 mese seguito da una remissione completa con possibili ricadute future. Si differenzia dal disturbo schizofreniforme e dalla schizofrenia per la durata della psicosi.
Cos'è il disturbo psicotico breve?
Il disturbo psicotico breve è una malattia a breve termine in cui si verifica un'improvvisa insorgenza di sintomi psicotici che possono includere deliri, allucinazioni, linguaggio o comportamento disorganizzato o catatonico. Per essere qualificato come breve deve avere un esordio improvviso, durare più di un giorno ma meno di un mese. Al termine dell’episodio psicotico, l’individuo torna allo stato precedente il disturbo.
La natura transitoria dei sintomi non deve trarci in inganno: il quadro clinico può essere abbastanza grave da esporre la persona a un rischio maggiore di comportamento violento o suicidio. Il disturbo psicotico breve è riscontrato molto raramente nei bambini. Solitamente appare durante l'adolescenza o nei giovani adulti. L'età di esordio è solitamente tra i 20 e i 30 anni.
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Caratteristiche e sintomi del disturbo psicotico breve
I sintomi principali sono:
- comportamento disorganizzato;
- discorso irregolare;
- allucinazioni;
- deliri.
La realtà apparente nella quale vive chi soffre di disturbo psicotico breve può portare a sentimenti di confusione, paura e isolamento. Le attività quotidiane, come studiare, lavorare e socializzare, possono diventare molto difficili o addirittura impossibili.
La psicosi può influenzare anche le relazioni perché la percezione alterata della realtà può portare la persona a prendere le distanze o a mostrare diffidenza nei confronti degli altri.
Cause e fattori di rischio
Da un punto di vista strettamente clinico, non sono state definite con certezza le cause specifiche di questo disturbo tuttavia si ritiene che sia il risultato della combinazione di fattori biologici, ambientali e psicologici.
Tra gli elementi di rischio vanno annoverati i disturbi di personalità preesistenti e la componente ambientale. La recente pandemia di COVID-19, ad esempio, ha causato un aumento dei casi di Disturbo Psicotico Breve come riportato nel case study pubblicato su PubMed (P. Haddad e colleghi, 2020).
Un discorso a parte merita la componente ereditaria. Le linee guida nazionali per gli interventi precoci in schizofrenia pubblicati sul sito del Ministero della Salute affermano che il rischio medio per la popolazione generale è dell’1%, mentre per i parenti di primo grado di un malato si arriva al 6,5%, e si sale oltre il 40% in caso di gemelli monozigoti.
A volte, il primo episodio psicotico può essere innescato da un evento particolarmente stressante come un lutto, una malattia o un incidente (psicosi da stress).
Diagnosi e valutazione del Disturbo Psicotico Breve
La diagnosi del Disturbo Psicotico Breve secondo gli esperiti deve soddisfare questi criteri:
- deve essere presente almeno un sintomo tra deliri, allucinazioni, linguaggio disorganizzato e comportamento catatonico;
- i sintomi compaiono improvvisamente e durano per almeno un giorno ma meno di un mese.
Gli specialisti devono procedere anche a una diagnosi differenziale ovvero verificare se l'episodio psicotico è avvenuto dopo un evento stressante, un trauma o in concomitanza con la depressione postpartum. Allo stesso modo, il professionista della salute mentale deve accertare che la psicosi acuta non sia la diretta conseguenza fisiologica di una specifica condizione medica o indotta da sostanze e/o farmaci.
La diagnosi di disturbo psicotico breve non può essere effettuata se il paziente soffre di un disturbo dell’umore o della personalità.
Differenziazione da altri disturbi psicotici
La differenziazione tra il disturbo psicotico acuto e altri disturbi psicotici si basa principalmente sulla durata dei sintomi e sulla loro presentazione clinica. Una delle sfide più significative nella psichiatria è distinguere tra varie forme di psicosi, compresa la psicosi affettiva, a causa della sovrapposizione dei sintomi e dei modelli di esordio.
Il disturbo psicotico acuto, spesso caratterizzato da un inizio rapido dei sintomi psicotici come deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato e comportamenti anormali, ha una durata limitata. Questi episodi psicotici acuti possono variare da alcuni giorni a un mese, e spesso si risolvono completamente, a volte senza la necessità di trattamento a lungo termine. Questa brevità nella durata distingue il disturbo psicotico acuto da altri disturbi psicotici, come la schizofrenia o il disturbo schizoaffettivo, dove i sintomi persistono per un periodo significativamente più lungo, generalmente sei mesi o più.
Approcci terapeutici e interventi
L’intervento e il trattamento precoci sono vitali per il benessere del paziente. Per trattare il disturbo psicotico breve vengono utilizzate la terapia farmacologica, la psicoterapia o una combinazione di entrambe. Tuttavia, se si osservano sintomi come autolesionismo o pensieri suicidi, la persona deve essere ricoverata in ospedale fino alla guarigione e monitorata anche dopo il recupero per evitare la possibilità di una ricaduta.
Il percorso psicoterapeutico può avvalersi della terapia cognitivo comportamentale, della terapia familiare o di approcci come il potenziamento cognitivo (CET) per imparare a notare potenziali "trigger" e migliorare la memoria, l’attenzione e l’organizzazione dei pensieri.
La prevenzione della sindrome psicotica è fondamentale in quanto la psicosi breve può rappresentare il segnale d’allarme di disturbi mentali molto più gravi. È auspicabile quindi per il futuro che si riesca a elaborare un rigoroso protocollo valutativo che consenta di identificare e rilevare inequivocabilmente la potenziale condizione di rischio o vulnerabilità.
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Fonti
- Carden, J., Huxley, P., Poole, R., Robinson, C., Salmoiraghi, A., Foulkes, J., Davies, S., Williams, S., Morris, N., & Meudell, A. (2022). Social causes and outcomes of acute transient psychotic disorder: A review of recent evidence. International Journal of Social Psychiatry, 69(2), 412–419. https://doi.org/10.1177/00207640221106681.
- López‐Díaz, Á., Ayesa-Arriola, R., De La Foz, V. O., Crespo‐Facorro, B., & Ruíz-Veguilla, M. (2020). M97. PREDICTORS OF TRANSITION TO SCHIZOPHRENIA IN BRIEF PSYCHOTIC DISORDER: FINDINGS FROM a 3-YEAR LONGITUDINAL STUDY IN THE PAFIP COHORT. Schizophrenia Bulletin, 46(Supplement_1), S171–S172. https://doi.org/10.1093/schbul/sbaa030.409
- Clinical Outcomes in Brief Psychotic Episodes: A systematic review and meta-analysis. (2021, November 4). NIH. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8581951/