Come superare una crisi di coppia

Scopri strategie efficaci per superare una crisi di coppia e rafforzare il legame emotivo. Questo articolo offre consigli pratici per affrontare conflitti, comunicare in modo sano e ricostruire la fiducia reciproca, consentendo alla relazione di crescere e prosperare attraverso le sfide.

Conflitti irrisolti, periodi di grande stress e mancanza di comunicazione: queste sono le caratteristiche principali di una crisi di coppia.

Nell’immaginario comune questo termine spesso viene utilizzato per indicare la fine di una relazione ma le cose non stanno proprio così.

La maggior parte delle coppie attraversa degli alti e bassi più o meno importanti, è un evento normale e del tutto fisiologico.

Questi alti e bassi possono creare delle tensioni che richiedono una radicale trasformazione del repertorio consolidato di abitudini e comportamenti della coppia. La chiave di volta per superare questa difficoltà più o meno momentanea è proprio questa: trasformare la crisi da problema a opportunità di crescita.

Con questo non vogliamo dire che superare una difficoltà relazionale sia semplice.

Le prime battute di una crisi sono destabilizzanti.

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I partner provano un caleidoscopio di sensazioni difficili da gestire: ansia, delusione, dolore, impotenza e paura del futuro. Uno studio pubblicato su PubMed ha dimostrato che le crisi di coppia possono influire negativamente sulla salute mentale e fisica: il disagio relazionale, ad esempio, è stato associato ad un aumento del rischio di soffrire di ansia e depressione.

Come vedremo nel corso dell’articolo, la confusione iniziale deve essere sostituita dalla volontà di cambiare e di trasformare le dinamiche di coppia. Modificare comportamenti e abitudini e costruire un dialogo efficace ed empatico possono aiutarci a raggiungere un equilibrio addirittura più soddisfacente del precedente.

Perché nasce una crisi di coppia?


Secondo la psicoterapia sistemico-relazionale, la vita di coppia è scandita da 6 fasi:.

  • Corteggiamento, formazione della coppia fino alla nascita del primo figlio
  • Nascita del primo figlio fino all’inserimento a scuola
  • Dall’adolescenza dei figli all’abbandono della casa familiare
  • Fase post-parentale, in cui può comparire la cosiddetta “sindrome del nido vuoto”
  • Pensionamento e quindi il termine dalla vita lavorativa attiva

Cosa hanno in comune queste 6 fasi?

Basta una lettura più attenta per comprendere che ogni passaggio presuppone una transizione del tutto fisiologica e naturale: non si rimane mai uguale a se stessi, sia come individui che come coppia.

Le tensioni e i conflitti nascono proprio in questo frangente, quando uno dei partner o entrambi si oppongono al cambiamento e non riescono ad accettarlo.

Le aree di conflitto si trasformano in campi minati pronti a far saltare in aria la relazione perché diventano il luogo delle recriminazioni, delle liti o, paradossalmente, del silenzio.

Crisi del settimo anno: mito o realtà?


Una piccola curiosità.

Nell’immaginario comune, ogni coppia dovrebbe attraversare una crisi più o meno profonda al sopraggiungere del settimo anniversario. È davvero così?

Questa credenza popolare non ha nessun fondamento scientifico. Alcune coppie possono attraversare delle crisi proprio in questo frangente temporale, soprattutto se coincide con una fase di transizione, ma non è sicuramente un’esperienza universale.

Una serie di studi commissionati dall’APA (American Psychological Association) hanno dimostrato che la soddisfazione relazionale tende a diminuire gradualmente nel tempo senza subire un calo improvviso in un punto temporale specifico.

Crisi di coppia: quali sono le cause?

Le crisi di transizione non sono le uniche responsabili delle difficoltà relazionali. Le cause di una crisi di coppia possono essere anche:

  • difficoltà irrisolte di dialogo e comunicazione
  • perdita del desiderio sessuale
  • infedeltà
  • differenze importanti tra i partner su temi scottanti come l’educazione dei figli, il rapporto con le famiglie d’origine e la gestione finanziaria
  • visioni differenti sulle relazione e la vita di coppia
  • differenze culturali

6 segnali della crisi di coppia

Come facciamo a sapere se stiamo attraversando una crisi di coppia?

A prima vista sembrerebbe facile comprendere l’inizio di un periodo problematico con il partner ma, in realtà, i segnali e le forme di una crisi non sono sempre così evidenti.

Esistono però dei campanelli d’allarme che possono aiutarci a capire.

I più importanti sono:

  • mancanza di intimità sia emotiva che sessuale
  • continue liti e tensioni anche su questioni di minore importanza
  • vite indipendenti e parallele
  • non si ha più il desiderio di condividere del tempo con il partner
  • perdita progressiva della volontà di trovare una soluzione
  • mancanza di fiducia l’uno nell’altro

Ogni relazione si fonda su due patti.

Il primo è il patto esplicito e riguarda la scelta di stare insieme quindi l’impegno e la volontà comuni. Il secondo, molto più sottile e diverso da coppia a coppia, è quello segreto, costituito dalle motivazioni psicologiche insite nella scelta di quel determinato partner: è un patto dove confluiscono i bisogni di sicurezza, accettazione, comprensione. Infrangerlo o non rinnovarlo nel tempo rappresenta il punto di partenza di una crisi che potrà essere più o meno profonda.

Quanto tempo può durare una crisi di coppia?

Non esiste una regola fissa sulla durata di una crisi di coppia: possono passare giorni, settimane o anche diversi mesi. Tutto dipende dalle ragioni della crisi e dal modo in cui i due partner gestiranno il conflitto.

Cosa fare quando la coppia è in crisi: consigli utili

Durante una crisi, le coppie raramente tendono a comunicare in maniera corretta.

Le accuse divampano e il conflitto si intensifica. In queste condizioni discutere può essere estremamente faticoso perché può generare ulteriori tensioni o essere del tutto inutile. Evitiamo di peggiorare la situazione, seguendo questi semplici consigli:

1. Sviluppare una comunicazione efficace

Per recuperare un rapporto di coppia, abbiamo bisogno di tempo e spazio per esprimerci ma costruire questa zona franca non è affatto semplice.

Una comunicazione sana ed efficace implica esprimere chiaramente i propri sentimenti e ascoltare il punto di vista del partner, senza imporre costantemente il proprio.

Proviamo a sostituire l’io al tu. Meglio affermare “Mi sono sentito male quando hai detto” piuttosto che “Mi hai fatto star male”. In questo modo eviteremo di cadere nella trappola delle colpe reciproche che, in questo momento, servono soltanto a complicare le cose.


2. Mettere da parte il proprio ego


Nel film “Perfetti sconosciuti”, uno dei protagonisti si lancia in uno dei monologhi più belli sulle crisi di coppia:

“Saper disinnescare è importante. Non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti.”

Salvare la coppia vuol dire anche fare un passo indietro e non lasciarsi trascinare nell’inutile gioco delle recriminazioni e dei conflitti irrisolti.

In questo momento occorre fermare la spirale di tensione e per farlo è necessario apprendere l’arte del lasciar andare, evitando di rispondere alle offese con altre offese e di sovrapporre la propria rabbia a quella della persona amata.

Per questo motivo è preferibile interrompere il dialogo magari uscendo dalla stanza o andando a fare una passeggiata. Non dimentichiamo però di spiegare il perché della nostra scelta al partner che potrebbe interpretare il nostro atteggiamento come una sfida o una provocazione.


3. Non decidere

Nessuna decisione importante dovrebbe essere presa sulla spinta di sentimenti come rabbia, amarezza o frustrazione. Durante una crisi di coppia non siamo nella posizione giusta per prendere decisioni definitive. Meglio aspettare, ritrovare una comunicazione efficace e poi decidere con la mente a l’animo sereni.

4. Stabilire dei piccoli rituali

Durante una crisi di coppia, le scelte che abbiamo davanti sono soltanto due: lasciarsi travolgere dalle difficoltà o cercare di uscirne insieme percorrendi due strade complementari.

La prima è quella della condivisione di piccoli rituali come un caffè o una semplice passeggiata che ci permettono di avvicinarci, comunicare e comprendere. La seconda è iniziare una terapia di coppia.

Perché la terapia di coppia è importante durante una crisi?

Come abbiamo avuto modo di sottolineare, una crisi di coppia può trasformarsi in un’opportunità unica di crescita. Questo però presuppone un ruolo attivo da parte di entrambi i partner e soprattutto il desiderio di superare le difficoltà relazionali.

Per questo motivo è necessario reagire immediatamente ai primi segnali di una crisi. La terapia psicologica (individuale e di coppia) ci aiuta a costruire uno spazio prezioso per risolvere i conflitti relazionali di qualsiasi tipo, da quelli più evidenti e urgenti a quelli più intimi e profondi.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.