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Adolescenti e Internet: benefici, rischi e ruolo dei genitori

In un’epoca in cui la connessione online è diventata parte integrante della vita quotidiana, i giovani si trovano ad affrontare sfide complesse. 

È importante riconoscere che l’uso eccessivo di Internet può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere degli adolescenti, trovandosi intrappolati in una spirale di dipendenza digitale, spesso trascurando gli aspetti importanti della vita reale.

Ma è altrettanto vero che l’uso delle tecnologie digitali e della connessione online può comportare benefici significativi per i giovani, tra cui l’accesso ad un’ampia gamma di risorse educative o a piattaforme per esprimere la propria creatività.

Gli adolescenti non dovrebbero sentirsi giudicati o isolati a causa dell’uso di Internet, ma piuttosto sostenuti e guidati verso un equilibrio sano tra mondo online e vita offline. 

L’obiettivo dovrebbe essere quello di educare i giovani a utilizzare Internet in modo responsabile e consapevole, piuttosto che di demonizzare la tecnologia stessa.

Gli adolescenti nell’era digitale: internet e social media

Come sappiamo, ladolescenza nell’era digitale è caratterizzata da un’ampia diffusione dell’uso di Internet e dei social media. Gli adolescenti trascorrono in media circa 7 ore al giorno online, principalmente per attività legate al consumo di contenuti video e alla comunicazione. 

La maggior parte degli adolescenti utilizza dispositivi mobili per accedere a Internet. Nel 2021, il 95% degli adolescenti possedeva o aveva accesso a uno smartphone

Nonostante l’uso di internet e dei social media sia stato demonizzato da molti, soprattutto dai genitori, è importante notare che l’accesso a piattaforme digitali può sì portare a danni e conseguenze negative sulla salute mentale dei giovani, ma anche alcuni benefici

Vediamoli nel prossimo paragrafo.

Benefici di Internet e social sugli adolescenti

  1. Socializzazione e comunicazione

I siti di social media consentono agli adolescenti di svolgere online molte delle attività che sono importanti per loro offline: rimanere in contatto con amici e familiari, fare nuove amicizie, condividere foto e scambiare idee. 

I social media possono rappresentare una piattaforma attraverso cui esprimere e potenziare la propria personalità e inventiva, benefici che si riflettono nella loro visione di sé e del mondo, tra cui:

  • potenziamento della creatività individuale e collettiva;
  • sviluppo di idee, dalla creazione di blog, podcast, video e siti di gioco;
  • espansione delle connessioni online;
  • promozione dell’identità individuale e delle competenze sociali.
  1. Opportunità di apprendimento potenziate

Gli studenti delle scuole medie e superiori utilizzano i social media per connettersi tra loro per lo svolgimento dei compiti e dei progetti di gruppo. Allo stesso modo, anche all’università, gli studenti creano pagine e gruppi sui social per aiutarsi tra loro e fornire informazioni utili.

Ad esempio piattaforme come Instagram o Facebook consentono alle matricole e agli studenti di accedere ai gruppi Whatsapp del loro corso e rimanere informati sulle ultime novità o eventi dell’università.

  1. Accesso alle informazioni sulla salute

Gli adolescenti possono accedere facilmente e in modo anonimo a informazioni online relative ai loro problemi di salute

Risorse sulla salute sono sempre più disponibili, come le infezioni sessualmente trasmissibili, la riduzione dello stress e i segni di depressione

Gli adolescenti affetti da patologie croniche possono accedere a siti web attraverso i quali possono sviluppare reti di sostegno con persone che presentano condizioni simili. 

Le tecnologie mobili utilizzate quotidianamente dai giovani, ovvero i telefoni cellulari, i messaggi istantanei e i messaggi di testo, hanno già prodotto miglioramenti multipli nella loro assistenza sanitaria, come una maggiore aderenza alla terapia, una migliore comprensione delle malattie e un minor numero di appuntamenti mancati. 

Tuttavia, a causa della loro giovane età, gli adolescenti possono incontrare inesattezze durante queste ricerche. Per questo è sempre meglio coinvolgere un esperto per assicurarsi di utilizzare risorse online affidabili, interpretare correttamente le informazioni e non sentirsi sopraffatti dalle informazioni che stanno leggendo. 

Social media e benessere affettivo negli adolescenti

I social media sono stati oggetto di diverse ricerche che esaminano il loro impatto sul benessere degli adolescenti. 

Mentre ricerche precedenti hanno gettato luce su come l’uso dei social media sia associato al benessere cognitivo, c’è stata una limitata esplorazione dei suoi effetti sul benessere affettivo degli adolescenti. Il benessere affettivo si riferisce alle valutazioni emotive degli adolescenti riguardo i loro stati d’animo ed emozioni. 

Uno studio, ha cercato di ampliare le ricerche precedenti indagando la relazione tra l’uso dei social media da parte degli adolescenti e il loro benessere affettivo momentaneo

Ne è emerso che, contrariamente a quanto emerso da studi precedenti condotti su adulti, in cui l’uso passivo dei social media era associato a diminuzioni del benessere, tra gli adolescenti sembra verificarsi l’effetto opposto e avere quindi un impatto positivo sul benessere affettivo degli adolescenti.

Gli adolescenti sembrano cercare attivamente contenuti positivi e ricevere feedback positivi sui social media, il che potrebbe contribuire a migliorare il loro stato emotivo

Tuttavia, va sottolineato che alcuni adolescenti potrebbero comunque sperimentare cali di benessere, spinti dall‘invidia o da altri fattori negativi. 

Rischi dell’uso di internet e social negli adolescenti

Internet porta con sé una serie di vantaggi e benefici agli adolescenti, ma anche tanti rischi, più spesso di quanto la maggior parte degli adulti si renda conto. 

Vediamoli insieme.

  1. Cyberbullismo e molestie online

Il cyberbullismo consiste nell’utilizzo intenzionale dei media digitali per offendere e deridere un’altra persona, o per comunicare informazioni false, imbarazzanti o ostili su di lei, come foto e conversazioni. Lo scopo sarebbe quello di ridicolizzare la vittima per vendetta, odio o per semplice divertimento.

È il rischio online più comune per tutti gli adolescenti ed è una minaccia tra pari.

Può colpire qualsiasi giovane e può causare gravi conseguenze psicosociali, tra cui depressione, ansia, isolamento grave e, tragicamente, il suicidio.

  1. Revenge porn come conseguenza del sexting

Il sexting può essere definito come l’invio, la ricezione o l’inoltro di messaggi, fotografie o immagini sessualmente esplicite tramite cellulare, computer o altri dispositivi digitali. 

Un recente sondaggio ha rivelato che il 20% dei ragazzi ha inviato o ricevuto fotografie o video di sé stessi nudi o seminudi. 

Nonostante il sexting possa essere un comportamento normale e consensuale all’interno di relazioni intime (e non) consenzienti, alcuni adolescenti che si sono impegnati nel sexting sono stati minacciati di revenge porn.

Il revenge porn è la pratica di diffondere immagini o video sessualmente espliciti di una persona senza il suo consenso, solitamente con l’intento di diffamarla o causarle danni. Questa azione costituisce una violazione grave della privacy e può avere conseguenze legali.

Un’indagine, condotta dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica e che ha coinvolto 3.500 ragazzi fra gli 11 e i 24 anni, ha rilevato che il 12,8% degli adolescenti dichiara di aver condiviso almeno una volta una foto o un video intimi di altre persone senza aver prima richiesto il consenso.

  1. Depressione su Facebook

I ricercatori hanno proposto un nuovo fenomeno chiamato depressione su Facebook, definita come la depressione che si sviluppa quando preadolescenti e adolescenti trascorrono molto tempo sui siti di social media, come appunto Facebook, e iniziano a manifestare sintomi della depressione. 

rappresentano un elemento importante della vita degli adolescenti. 

L’intensità del mondo online unito il bisogno di accettazione e alla vulnerabilità di un’adolescente che sta crescendo sono considerati fattori che potrebbe scatenare la depressione in alcuni adolescenti.

L’uso problematico di Internet

L’uso problematico di Internet, noto anche come dipendenza da Internet o Internet addiction, è un tema di crescente preoccupazione, in particolare tra gli adolescenti. 

Questo fenomeno è caratterizzato da un uso eccessivo e compulsivo di Internet, che può avere gravi impatti sulla vita quotidiana, sul benessere psicologico e sulle relazioni sociali. 

Gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili a questo problema, poiché crescono in un’era digitale in cui l’accesso a Internet è onnipresente.

Il ruolo dei genitori nell’uso problematico di internet 

Nel tentativo di prevenire l’uso problematico di Internet negli adolescenti (PIU), i ricercatori hanno cercato di identificare vari fattori ad esso associati. 

La genitorialità, che comprende l’insieme delle pratiche utilizzate dai genitori per promuovere risultati desiderabili nei loro figli, è uno dei fattori più comuni oggetto di studio. 

Questo non sorprende, dato che la genitorialità, in particolare la capacità di rispondere e la rigidità (controllo) dei genitori, è stata precedentemente confermata come influente su altre forme di comportamenti rischiosi o dannosi degli adolescenti.

I genitori sono importanti regolatori del consumo di media online nei bambini e negli adolescenti poiché i media online sono ampiamente disponibili (e talvolta penetranti), e il consumo di tali media nei bambini non può essere regolamentato legislativamente, a differenza delle sostanze addictive (come alcol, tabacco, droghe) o delle attività (come il gioco d’azzardo) per le quali spesso vengono applicati limiti di età.

È importante distinguere tra due concetti di genitorialità

  • la genitorialità generale: che riflette le pratiche generali di genitorialità e la relazione generale tra genitori e figli;
  • la genitorialità specifica: che riflette gli sforzi regolativi dei genitori legati a un’area specifica del comportamento del bambino, come l’uso di schermi o media.

Il parenting specifico per Internet

Questo tipo di genitorialità si concentra sulle pratiche dei genitori in relazione all’uso dei media online da parte dei loro figli.

Spesso, queste pratiche vengono chiamate mediazione genitoriale

All’interno della mediazione genitoriale, gli studiosi solitamente distinguono tra due approcci principali:

  • la mediazione attiva: originariamente rifletteva il grado in cui i genitori discutono il contenuto dei media con i propri figli, ma questo concetto è stato esteso per includere il livello generale di comunicazione sui media e di esperienze condivise di utilizzo dei media tra genitori e figli;
  • la mediazione restrittiva: si concentra principalmente sulle pratiche dei genitori nel formulare e imporre regole regolative sull’uso dei media da parte dei loro figli. 

Questi due approcci rappresentano strategie distinte ma non necessariamente in contraddizione tra loro, adottate dai genitori per regolare l’uso dei media da parte dei loro figli. 

È importante notare che i risultati degli studi riguardo all’effetto di queste strategie sul comportamento dei giovani online variano. 

La mediazione restrittiva è stata associata a una riduzione del tempo trascorso davanti ai media e a una diminuzione del consumo di contenuti potenzialmente dannosi, come la violenza e la pornografia, in TV. 

D’altra parte, gli effetti della mediazione attiva sul tempo trascorso davanti ai media sono stati descritti in modo inconsistente, con alcune ricerche che mostrano una debole associazione negativa e altre che non trovano alcuna associazione. 

L’importanza di chiedere aiuto

In alcuni casi, un semplice supporto genitoriale potrebbe non essere sufficiente. È fondamentale riconoscere che alcuni adolescenti potrebbero aver bisogno di un supporto psicologico aggiuntivo per affrontare le sfide legate all’uso problematico di Internet o ai problemi di salute mentale connessi.

La salute mentale dei giovani è una priorità, e con il nostro supporto professionale, miriamo a fornire un ambiente sicuro in cui gli adolescenti possano esplorare e superare le difficoltà che possono emergere in questo mondo digitale in rapida evoluzione.

La collaborazione tra genitori, professionisti della salute mentale e giovani è essenziale per promuovere un equilibrio sano tra il mondo online e la vita reale, garantendo che gli adolescenti possano affrontare le sfide della modernità con fiducia e resilienza.

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Fonti

  • O’Keeffe, G. S., & Clarke-Pearson, K. (2011). The impact of social media on children, adolescents, and families. Pediatrics, 127(4), 800-804.
  • Beyens, I., Pouwels, J. L., van Driel, I. I., Keijsers, L., & Valkenburg, P. M. (2020). The effect of social media on well-being differs from adolescent to adolescent. Scientific Reports, 10(1), 10763.
  • Lukavská, K., Hrabec, O., Lukavský, J., Demetrovics, Z., & Király, O. (2022). The associations of adolescent problematic internet use with parenting: A meta-analysis. Addictive Behaviors, 107423.

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

reviewer

Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

reviewer

Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.