La disregolazione emotiva in adolescenza: cosa si intende?

Scopri cos'è la disregolazione emotiva e come si manifesta durante il periodo dell'adolescenza.

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Disregolazione emotiva adolescenza

Siamo abituati a pensare all’adolescenza come a un periodo di intensi cambiamenti che coinvolgono numerosi fronti, a cominciare da quello fisico e dalle relazioni. In effetti, in questo momento della vita si verifica un vero e proprio stravolgimento che, in alcuni casi, può lasciare spiazzato il giovane, fino a causare problemi comportamentali, con tutte le differenze del caso tra ragazzi e ragazze, e specifiche difficoltà.

Una di quelle che si sentono nominare più spesso prende il nome di disregolazione emotiva. Con questo termine si intende una fatica a gestire le proprie emozioni, sia quelle positive che quelle negative, che vengono vissute in modo intenso e totalizzante, al punto che il ragazzo o la ragazza se ne lascia soverchiare. Prova a pensare alle crisi di pianto che sembrano interminabili e senza possibilità di consolazione, oppure alla perdita di controllo che alcuni adolescenti sperimentano quando sono in preda a un attacco di rabbia. Come puoi immaginare, questi episodi possono portare a conseguenze non indifferenti, con ripercussioni sulla serenità della persona e sul suo modo di vivere quotidiano.

Per questo motivo è fondamentale imparare a conoscere la disregolazione emotiva, i suoi sintomi e le caratteristiche che assume in adolescenza, per capire quando può avvicinare il rischio di sviluppo di una psicopatologia. Nel nostro articolo parleremo proprio di questo e presenteremo anche alcune alternative per aiutare i ragazzi in difficoltà.

Se questo argomento ti interessa, non devi fare altro che continuare a leggere: troverai tutte le informazioni che stai cercando.

Cos'è la disregolazione emotiva? 

Per prima cosa, definiamo che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di disregolazione emotiva. Si tratta di una forte difficoltà (a volte di vera incapacità) di gestire e regolare le emozioni che si provano quotidianamente in termini di intensità: ciò significa che, una volta che queste vengono elicitate, risultano incontrollabili nella loro espressione e nell’impatto che hanno sulla persona.

La disregolazione emotiva, quindi, implica il sentirsi completamente in balia delle proprie emozioni, come se si fosse un semplice osservatore esterno senza il minimo potere di modularle. Anzi, queste vengono vissute in modo talmente travolgente da scatenare una sorta di altalena emotiva: non è strano che l’individuo si senta oscillare da uno stato emotivo all’altro in tempi brevissimi.

In pratica, quindi, la disregolazione emotiva è l’opposto della regolazione, e per questo è un problema che si manifesta più frequentemente in adolescenza, quando i ragazzi non hanno ancora acquisito la maturità e la consapevolezza necessaria per una regolazione efficace.

I sintomi della disregolazione emotiva

Quindi, parlando di disregolazione emotiva, tra i sintomi principali possiamo identificare la scarsa consapevolezza dei propri processi interni, che costituisce anche una concausa. In alcuni casi, però, l’esplorazione dei propri stati mentali, diventa fonte di sofferenza e demotiva il ragazzo ad approfondire la sua conoscenza di sé. Quando ciò succede, la rigidità e la resistenza a riflettere su di sé possono predisporre facilmente a una difficoltà a regolare le proprie emozioni, che invece si vorrebbe solo eliminare e annullare.

L’insicurezza verso il proprio vissuto e l’incapacità di elaborarlo può condurre a varie forme di problematiche comportamentali, che in adolescenza, come approfondiremo in seguito, spesso si manifestano come autolesionismocondotte alimentari disfunzionali (la famosa fame emotiva ha proprio i connotati di uno strumento finalizzato a gestire un’emotività che appare ingestibile).

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Più nel dettaglio, ecco alcuni indizi che potrebbero farti pensare di essere di fronte a una persona che soffre di disregolazione emotiva:

  • difficoltà a identificare le emozioni provate;
  • inadeguatezza nel controllo degli impulsi e nella scelta dei comportamenti adatti a ciascuna situazione quando prova emozioni molto intense;
  • limitazione nella gestione delle emozioni in base al contesto;
  • inefficacia dei tentativi di attenuare il corrispettivo fisiologico dell’attivazione emotiva;
  • difficoltà a mantenere il focus dell’attenzione e la lucidità in presenza di uno stato emotivo alterato.

La disregolazione emotiva in adolescenza

Entriamo ora più nello specifico dell’adolescenza. In quanto periodo particolare, fortemente caratterizzato da intensi cambiamenti, la disregolazione emotiva che si manifesta in contesti sociali di diverso tipo (dalle relazioni amicali all’ambiente famigliare) assume dei connotati caratteristici che la rendono più facilmente riconoscibile rispetto alle altre fasce d’età.

  • Al primo posto troviamo senza dubbio la frequenza altissima di sbalzi d’umore, che possono essere molto impattanti sulla famiglia ma, al contempo, con l’adeguato supporto, possono trasformarsi in occasioni per apprendere delle strategie di gestione funzionali.
  • In assenza di un ambiente accogliente e supportivo, gli adolescenti possono mettere in atto dei comportamenti potenzialmente pericolosi che, ad esempio, possono mettere a rischio la loro incolumità. Un’altra caratteristica della disregolazione emotiva in adolescenza, infatti, è la ricerca di sensazioni forte, che a volte può tradursi in condotte impulsive anche illegali.
  • La scarsa conoscenza di sé e la difficoltà a regolare i propri processi emotivi può lasciare ai ragazzi una sensazione di incompetenzainadeguatezza, che incide negativamente sull’autostima causando, a volte, stati depressividipendenza affettiva o altri problemi relazionali.
  • La manifestazione più eclatante ed estrema, infine, sono condotte disfunzionali come l’autolesionismo non suicidario e i disturbi alimentari.

Quali sono le caratteristiche della disregolazione emotiva in adolescenza?

La parola chiave per determinare le caratteristiche della disregolazione emotiva in adolescenza è certamente intensità: le emozioni risultano travolgenti, come se avessero una vita propria e decidessero autonomamente per l’individuo.

Ma proprio i cambiamenti che avvengono in adolescenza possono predisporre particolari traiettorie che assume questo problema, portando, ad esempio, a un ritiro sociale che ha solo apparentemente uno scopo protettivo rispetto a un mondo che viene percepito come ostile, ma in realtà favorisce lo sviluppo di un modo disfunzionale di gestire le emozioni, che vengono internalizzate (si parla, infatti, di disturbi internalizzanti, che includono ansia e depressione) e mai espresse in maniera adeguata.

All’opposto, possiamo trovare anche dei disturbi esternalizzanti che, al contrario, consistono in comportamenti che denotano un’incapacità di controllare gli impulsi e la necessità di trovare un medium esterno per gestire la propria emotività o assopirla (come avviene nel caso di abuso di sostanze e altri problemi comportamentali).

Disregolazione emotiva e psicopatologia

Ma non parliamo solo di condotte disfunzionali: talvolta la disregolazione emotiva può essere anche l’espressione di un disturbo mentale conclamato, come sostengono Garnefski e Kraaij che, nel loro studio del 2006 hanno rilevato come questo problema possa influire sullo sviluppo di un disturbo dell’umore.

Ad esempio, questa difficoltà è una delle principali caratteristiche del disturbo borderline di personalità, in cui le emozioni vengono vissute a un livello di coinvolgimento estremo, al punto che la persona percepisce di non avere il minimo controllo su di esse.

Il distrubo borderline di personalità viene descritto dal DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) come un pattern costante e pervasivo di comportamenti caratterizzati da impulsivitàinadeguatezza nella regolazione degli stati emotivi e infatti si esprime spesso in condotte a rischio (come abuso di sostanze, sesso non protetto e promiscuo) che hanno lo scopo di cercare sensazioni che facciano sentire viva la persona all’interno del disordine affettivo che la soverchia.

Molto frequenti, proprio per l’incapacità di controllare le proprie reazioni, sono i comportamenti aggressivi volti verso altri. Ma può anche capitare che questi ragazzi danneggino se stessi, ad esempio attraverso la pratica del self-cutting. In questi casi lo scopo non si limita all’attivazione corporea, ma è anche cercare di controllare l’insostenibile peso delle emozioni inespresse che hanno bisogno di essere scaricate.

Allo stesso modo, alcuni disturbi del comportamento alimentare, in particolar modo bulimia nervosadisturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), utilizzano comportamenti impulsivi come le abbuffate per regolare le emozioni negative senza doverci fare i conti direttamente, in un confronto che appare spaventante e insostenibile.

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Si guarisce dalla disregolazione emotiva?

La disregolazione emotiva, come abbiamo detto, presuppone una debolezza in una specifica abilità che è, al contrario, la regolazione emotiva. Ma lavorando su questa, dalla disregolazione emotiva si guarisce? Diciamo che una pratica costante può migliorare di molto la propria capacità di gestire le emozioni e, quindi, la qualità di vita. Per questo bisogna allenare alcuni aspetti specifici:

  • l’identificazione delle emozioni, che aiuta la persona a essere più consapevole e ad accettare che le emozioni vadano e vengano in modo del tutto normale;
  • la modulazione delle emozioni, in base al contesto, all’adeguatezza e allo scopo che si vuole ottenere;
  • l’espressione delle emozioni, per apprendere, attraverso l’esperienza, le modalità più adatte a ogni situazione.

Farmaci per la disregolazione emotiva

In casi estremi, è possibile ricorrere all’ausilio dei farmaci per ridurre il potenziale distruttivo della disregolazione emotiva.

In particolare, il pensiero corre automaticamente agli stabilizzatori dell’umore, che aiutano a controllare le oscillazioni drastiche, ma molto utilizzati sono anche gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, che aiutano non solo a evitare forti ricadute nel tono dell’umore ma, in certa misura, anche a ridurre l’impulsività.

L’aiuto dello psicologo nel combattere la disregolazione emotiva

Ma i farmaci non rappresentano certo l’unica soluzione, specialmente se la disregolazione emotiva si verifica in un periodo particolare come l’adolescenza: in questi casi può essere molto più utile un diverso tipo di intervento, come un percorso di psicoterapia.

Abbiamo già parlato dei benefici della DBT, ma anche altri approcci possono rivelarsi fruttuosi nel contenere le ansie dei ragazzi e aiutarli a trovare la giusta modalità di esprimere le loro emozioni ed entrare in contatto con il loro mondo interiore.

Gli psicoterapeuti e le psicoterapeute di Serenis lavorano proprio per aiutare le persone che stanno attraversando un momento difficile a ritrovare il benessere: potranno supportare i ragazzi che hanno difficoltà a gestire la loro emotività in un percorso di crescita che li condurrà verso la sicurezza che stanno cercando.

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Efficacia della terapia dialettico-comportamentale (DBT)

Ricevere un aiuto professionale è di fondamentale importanza nei casi di disregolazione emotiva che, come abbiamo visto, può mettere molto in difficoltà gli adolescenti, in particolare quelli che soffrono di disturbo borderline di personalità. Per loro è stato ideato un particolare tipo di terapia, chiamata terapia dialettico-comportamentale (DBT), composta da una parte di psicoterapia e da un training. Ma come è efficace la DBT per la disregolazione emotiva?

Si tratta di un intervento di stampo cognitivo comportamentale particolarmente adatto alla gestione disturbi di personalità, ma su questo punto occorre fare una precisazione: nonostante ci siano molti studi che certificano l’efficacia della DBT, un disturbo di personalità non è curabile, in quanto indica la modalità di funzionamento propria della persona, connaturata al suo stesso essere. Ciò non significa che non si possano aiutare questi ragazzi: è possibile insegnare loro delle strategie per affrontare le difficoltà che la patologia pone, migliorando così la loro qualità della vita. Inoltre, rendere l’adolescente consapevole della sua condizione e aiutarlo a conoscerne tutte le implicazioni e sfaccettature la aiuta a trovare il suo posto nel mondo, divenendo cosciente dei suoi limiti e della necessità di trovare soluzioni per superarli o contenerne gli effetti.

La DBT negli adolescenti

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le componenti della DBT negli adolescenti:

  • la psicoterapia individuale, con frequenza settimanale, è fondamentale per sostenere la motivazione al percorso;
  • skills training: si tratta di due ore settimanali di allenamento rivolto alle specifiche abilità che possono essere sviluppate e valorizzate per far fronte alla disregolazione emotiva. Prevalentemente vengono utilizzati strumenti come il gioco di ruolo, i compiti a casa, la mindfulness ed esercizi in gruppo (le sessioni, infatti, avvengono in gruppi di più persone che presentano lo stesso problema, in cui gli adolescenti vengono accompagnati dai genitori).
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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