Preadolescenza: che cos’è e come affrontarla

preadolescenza

La preadolescenza è quel delicato periodo di transizione che, insieme alla pubertà, segna il confine tra infanzia e adolescenza. Si colloca generalmente nel range di età compreso tra i 8 e i 12 anni.

Questi anni formativi sono un capitolo cruciale nel percorso di crescita di ognuno di noi. Durante questa fase della vita, avvengono cambiamenti dal punto di vista emotivo e psicologico con:

  • fluttuazioni dell’umore
  • sfide nell’autoidentificazione e nell’affermazione di sé
  • problematiche relative al bullismo

Cosa succede durante la preadolescenza?

Durante la preadolescenza, i ragazzi e le ragazze possono sperimentare leggere modifiche nel loro corpo, ma questi cambiamenti non sono così evidenti come quelli che si verificano durante la pubertà. Ad esempio, potrebbe iniziare:

  • una lieve crescita in altezza
  • un aumento leggero di peso
Cosa succede durante la preadolescenza?

La preadolescenza è un momento in cui i giovani iniziano a sviluppare una gamma più ampia di emozioni e a comprendere meglio i propri sentimenti. Possono sperimentare emozioni come:

  • ansia
  • curiosità
  • felicità
  • tristezza

Ragazzi e le ragazze possono formare legami sociali più complessi: iniziano a interessarsi alle amicizie e alle dinamiche sociali in modo più approfondito. Le amicizie diventano spesso più importanti.

La preadolescenza è anche una fase in cui si sviluppa il pensiero astratto e critico. Si inizia a riflettere su questioni più complesse e ad acquisire una maggiore comprensione del mondo che li circonda.

Preadolescenza e sesso maschile

La preadolescenza è un periodo unico per i ragazzi, durante il quale si verificano alcune differenze nei cambiamenti e nelle esperienze rispetto alle ragazze.

In questa fase, i ragazzi possono sperimentare una leggera crescita in altezza e peso, ma questi cambiamenti fisici solitamente non sono così evidenti come quelli che si verificheranno durante la pubertà.

Preadolescenza e sesso femminile

Per le ragazze, la preadolescenza è anch’essa un periodo di transizione importante, ma con alcune differenze rispetto ai ragazzi.

Preadolescenza e sesso femminile

Durante questa fase, le ragazze come i ragazzi possono osservare una leggera crescita in altezza e peso, ma il cambiamento più evidente spesso riguarda lo sviluppo delle ghiandole mammarie, che porta alla formazione del seno e alla comparsa del menarca in pubertà.

Uno dei segni distintivi della preadolescenza femminile è la comparsa dei primi peli pubici e ascellari. Questi cambiamenti fisici, insieme al progressivo sviluppo del seno, segnano l’inizio del percorso verso la pubertà.

È un momento in cui le ragazze iniziano a scoprire e a comprendere meglio:

  • se stesse
  • la loro identità
  • il loro rapporto con il mondo circostante

Quando finisce la preadolescenza?

La preadolescenza è una fase di transizione che si estende approssimativamente fino ai 12 anni, ma non ha una fine ben precisa poiché lo sviluppo individuale può variare. Spesso si considera conclusa con l’inizio della pubertà, che di solito inizia intorno ai 12-13 anni.

Lo sviluppo psicologico nella preadolescenza

La preadolescenza rappresenta una fase critica in cui i giovani attraversano significativi sviluppi psicologici. Durante questo periodo, emergono processi fondamentali che contribuiscono alla ricerca dell’identità individuale, che si concretizzerà poi nella formazione dell’identità in adolescenza.

I preadolescenti iniziano a esplorare chi sono veramente, cosa amano e quali sono le loro abilità, sperimentando una crescita sostanziale nella ricerca dell’autonomia.

Parallelo a questo processo, si verifica uno sviluppo più avanzato del pensiero astratto e critico, che consente loro di affrontare questioni complesse e di esercitare un pensiero più riflessivo. Le emozioni diventano più intense e complesse, richiedendo una crescente capacità di autoregolazione emotiva.

Le relazioni sociali diventano un aspetto centrale, con gli amici che influenzano significativamente il senso di appartenenza e la percezione di sé. Nel frattempo, si assiste a una crescente riflessione su questioni morali ed etiche, nonché a un’accresciuta consapevolezza del proprio corpo e dell’immagine corporea.

La curiosità intellettuale crescente porta a un desiderio di esplorare nuove idee e concetti, orientando l’apprendimento verso una comprensione più approfondita di argomenti specifici.

In questo contesto, il supporto e il riconoscimento delle sfide uniche di questa fase sono cruciali per favorire un sano sviluppo psicologico durante la preadolescenza.

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Il ruolo dei genitori

In questo difficile periodo di cambiamento, i genitori hanno il delicato compito di supportare i figli e di aiutarli ad affrontare le loro nuove preoccupazioni. Hanno altresì il dovere di vegliare sui loro figli per accorgersi di potenziali problemi legati al bullismo o alla violenza preadolescenziale, purtroppo molto diffusa tra i giovani.

E’ anche un momento in cui si gettano le basi per quello che sarà il rapporto genitori-figli in adolescenza.

Ricordiamo che fornire un supporto terapeutico immediato è fondamentale per evitare l’insorgere di psicopatologie future.

Come affrontare la preadolescenza?

Affrontare la preadolescenza può essere una sfida per i genitori e gli educatori, ma ci sono diverse strategie che possono essere utili per sostenere i giovani durante questo periodo di transizione.

Mantenere una comunicazione aperta è fondamentale per comprendere le sfide e le esperienze dei preadolescenti. La comunicazione aperta crea un ambiente in cui i giovani si sentono liberi di condividere i loro pensieri e le loro preoccupazioni.

Anche mostrare empatia e comprensione verso i loro cambiamenti fisici ed emotivi contribuisce a costruire un legame positivo. Fornire informazioni chiare sui cambiamenti che stanno attraversando può aiutarli a comprendere meglio se stessi.

Come affrontare la preadolescenza?

Sostenere l’autonomia graduale è cruciale, concedendo opportunità per prendere decisioni e responsabilità. La stabilità e la consistenza dell’ambiente forniscono un senso di sicurezza, mentre promuovere l’autoconsapevolezza e l’abilità di autoregolazione emotiva li aiuta a gestire meglio le sfide.

Inoltre, rispettare la privacy e consentire loro di gestire i propri spazi è un aspetto fondamentale del supporto nella preadolescenza.

L’importanza del sostegno psicologico

L’importanza del sostegno psicologico durante la preadolescenza non può essere sottovalutata, poiché questo periodo di transizione è caratterizzato da cambiamenti fisici, emotivi e sociali significativi.

Uno dei principali benefici del sostegno psicologico è la creazione di un ambiente in cui i preadolescenti si sentano liberi di esplorare e comprendere i loro sentimenti, affrontando le sfide legate all’identità e all’autonomia.

Durante la preadolescenza, l’accompagnamento da parte di professionisti della salute mentale può contribuire a promuovere una salute mentale positiva, prevenendo o affrontando eventuali problemi emotivi o comportamentali che potrebbero emergere.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.