Cyberbullismo: cos’è e cosa provoca

Comprendere e contrastare il cyberbullismo: un approccio efficace per l’intervento e la prevenzione. Esplora il concetto di bullismo online e la sua rilevanza nell’era digitale, scoprendo le ragioni per cui è cruciale combatterlo.
cyberbullismo

Da qualche anno i social media hanno iniziato a far parte della nostra vita di tutti i giorni e, esattamente come gli adulti, anche i più giovani utilizzano le numerose piattaforme digitali disponibili per tessere nuove relazioni sociali. Ma cosa accade nel momento in cui sul web fanno la loro comparsa comportamenti aggressivi e violenti?

Nel corso di questo articolo andremo ad approfondire il tema legato al cyberbullismo, sviscerando il suo significato e vedendo nel dettaglio quali sono le sue caratteristiche.

Se desideri approfondire l’argomento, online potrai trovare citazioni sul bullismo davvero interessanti, ma anche numerosi studi scientifici che riguardano qualsiasi suo aspetto, letteralmente.

Cos’è il cyberbullismo? Significato e definizione

Quando è nato il cyberbullismo? Questo termine è stato coniato nel 2002, proprio nel momento in cui la comunità scientifica ha iniziato a interessarsi di questo fenomeno.

“Un atto aggressivo e intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui sfruttando diverse forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi”.

P. Smith

Da queste parole è facile intuire come la differenza sostanziale tra il bullismo classico e quello digitale sia la totale mancanza di contatto fisico, una caratteristica che, al contrario, è molto presente nella prima forma. Infatti, generalmente le relazioni tra vittime e bulli sono basate su una conoscenza reale, mentre i cyberbulli spesso non conoscono direttamente le proprie vittime.

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Tipi di cyberbullismo

Una volta compreso appieno il significato di cyberbullismo, passiamo ad analizzare tutte le sue sfumature e diverse tipologie di bullismo. In questo modo sarà molto più facile spiegare ulteriormente le varie modalità con le quali può manifestarsi.

Infatti, quando parliamo di bullismo online, i comportamenti adottati dai bulli a danno delle vittime sono davvero molto diversi, scopriamoli brevemente.

  1. Exclusion

Letteralmente “esclusione“. In questo caso specifico, la vittima di bullismo digitale viene isolata da ogni canale social, non accettando le eventuali richieste di amicizia o lasciandola volontariamente fuori dalle chat di gruppo.

  1. Denigration

La denigrazione è un comportamento atto al danneggiamento della reputazione del soggetto preso di mira da un cyberbullo.

  1. Harassment

Ovvero “molestia” consiste nel continuo e insistente invio di moltissimi messaggi di carattere minatorio, aggressivo e volgare attraverso diversi canali digitali tra cui i social network, le chat, gli SMS o le e-mail.

  1. Outing and trickery

Traducibile letteralmente come “rivelazione e inganno” consiste nella divulgazione in rete e senza autorizzazione di immagini intime o di altro materiale sensibile ricevuti dalla vittima.

  1. Impersonation

Ovvero il furto d’identità. Questo è in realtà un insieme di diverse attività denigratorie e lesive per la persona che subisce cyberbullismo. Questi comportamenti vengono messi in atto da un “carnefice” che è riuscito a impossessarsi delle credenziali di accesso a uno o più account social della vittima.

  1. Flaming

L’offesa è uno dei metodi più utilizzati dai cyberbulli attraverso la pubblicazione di messaggi aggressivi, violenti e volgari nei confronti di un utente ogni qual volta quest’ultimo pubblica qualcosa online.

Tipi di cyberbullismo

Bullismo e cyberbullismo

Il bullismo rappresenta una vera sfida globale poiché implica una serie di impatti non trascurabili sull’attuale società e sui più giovani. A tal proposito, devi sapere che gli effetti più dannosi di questa piaga vanno a intaccare lo sviluppo sociale, l’educazione e il benessere psicofisico dei ragazzi che ne sono vittime.

Inoltre, se ci basiamo sui dati diffusi dalle Nazioni Unite, possiamo osservare come un terzo di tutti gli studenti di età compresa tra i 13 e i 15 anni abbia sperimentato una qualche forma di bullismo a scuola compreso il bullismo alle elementari. Il tutto senza dimenticare che anche il cyberbullismo sta diffondendosi a macchia d’olio con percentuali di vittime minorenni che oscillano tra il 5 e il 20%, un’incertezza dovuta anche alla difficoltà con la quale si riescono a intercettare le vittime delle aggressioni che, spesso, preferiscono chiudersi nel silenzio invece di denunciare.

Il cyberbullismo invece, nonostante assomigli molto a quello tradizionale, può comportare conseguenze spesso più gravi. Infatti, quest’ultimo va a chiamare in causa continue pressioni, ricatti, ingiurie, diffamazioni e aggressioni attraverso internet ed espone quindi la vittima a continui attacchi di bullismo psicologico, privandola di ogni possibile via di fuga.

Esempi di cyberbullismo

Il cyberbullismo dunque, come abbiamo avuto modo di vedere, può presentarsi sotto diverse forme. In alcuni casi può fare riferimento a semplici pettegolezzi, ma può passare attraverso la divulgazione senza consenso di foto imbarazzanti, insulti e minacce fisiche fino ai veri e propri furti d’identità.

Un esempio classico di cyberbullismo può anche essere rappresentato dai casi in cui sono i bulli stessi, spesso adolescenti e giovani adulti, a registrare la vittima che sottopongono a soprusi e a maltrattamenti.

Esempi di cyberbullismo

Le conseguenze del cyberbullismo

Le conseguenze del cyberbullismo possono essere psicologicamente devastanti, tanto da superare abbondantemente quelle del bullismo verbale o fisico. Queste spaziano dalla vergogna all’isolamento sociale, ma possono condurre la vittima verso la depressione e portare a reali tentativi di suicidio.

Infatti, quando si parla di bullismo virtuale gli atti subiti non possono essere eliminati e, qualora lo fossero avrebbero già raggiunto una diffusione senza controllo. Proprio per questa ragione alcuni comportamenti lesivi a opera dei cyberbulli possono produrre ferite che si trascinano fino all’età adulta.

Il cyberbullismo: quando è reato

Nonostante in Italia non sia previsto un reato specifico di “bullismo”, le condotte messe in atto dai bulli possono rientrare in molteplici reati previsti dal nostro Codice Penale. Tra queste troviamo, per esempio, le percosse, la diffamazione, le minacce o lo stalking.

A questo riguardo, per poter ottenere assistenza penale sarà fondamentale rivolgersi a un avvocato o sporgere denuncia presso gli organi competenti come la Polizia di Stato o i Carabinieri. Tuttavia, per essere perseguibile penalmente, il bullo dovrà aver compiuto i 14 anni di età e posto in essere condotte riconducibili a reati specifici contro cose e persone.

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Come difendersi dal cyberbullismo

Indipendentemente dalle diverse tipologie di bullismo che abbiamo avuto modo di vedere nel corso del nostro articolo, le parole chiave per contrastare queste forme di violenza sono sempre le stesse: aiuto, ascolto, educazione e prevenzione. Infatti, andando a coinvolgere attivamente le famiglie, gli istituti scolastici, e le Forze dell’Ordine, gli stessi genitori potranno apportare il loro contributo educando i propri figli a riconoscere e prevenire il cyberbullismo.

Chiaramente, sporgere denuncia può essere molto difficile, ma rappresenta ugualmente un passaggio fondamentale per combattere questa piaga sociale. Inoltre, un altro passo importante sarà quello di rivolgersi a un professionista della salute mentale, così da affrontare con il giusto supporto tutte le conseguenze psicologiche causate dal bullismo.

Infine, anche gli stessi bulli e cyberbulli dovrebbero avere la possibilità di essere presi incarico da un approccio psicoterapeutico incentrato sulle motivazioni che hanno prodotto i comportamenti aggressivi messi in atto nei confronti di una o più vittime.

L’importanza del supporto psicologico per affrontare il cyberbullismo

Il cyberbullismo, come abbiamo visto, è una forma a di violenza subdola, che può avere effetti veramente devastanti sulle vittime. Oltretutto, la paura di ulteriori e più gravi ripercussioni, unitamente alla vergogna e alla mancanza di fiducia verso gli altri che si sviluppa come diretta conseguenza, rende i bersagli delle angherie estremamente restii a chiedere aiuto.

Noi di Serenis ci poniamo in prima linea come piattaforma di psicoterapia online per offrire un supporto a tutti gli adolescenti che soffrono per il cyberbullismo.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione).

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Redazione

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Descrizione
In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.