Selacofobia o paura degli squali: che cos’è e come si cura

Selacofobia: hai mai avuto paura degli squali? Scopri cos’è questa fobia specifica e come le persone possono superare il terrore verso questi predatori marini.
selacofobia

La selacofobia rientra nei disturbi d’ansia ed è una fobia che indica un timore incontrollato, morboso e patologico nei confronti degli squali.

Il selacofobico ha anche paura di andare in barca o in nave, luoghi dove i pensieri intrusivi tipici dei disturbi fobici possono farsi più pesanti e radicali. Alcuni soggetti, possono svenire alla sola vista di uno squalo; altri, invece, sperimentare sensazioni psicosomatiche quali:

Parlando di selacofobia in relazione ad altre fobie legate all’acqua, possiamo esaminare anche la talassofobia (paura dell’oceano) e l‘idrofobia (paura dell’acqua in generale). Mentre la selacofobia è specifica per gli squali, la talassofobia coinvolge una paura più ampia dell’ambiente marino, e l’idrofobia si estende alla paura dell’acqua in generale.

A differenza di altre fobie più comuni come:

La fobia degli squali ha una specificità legata agli stimoli che la scatenano.

Se l’argomento ti interessa, continua a leggere.

Cos’è la selacofobia

Come tutti i disturbi fobici, la selacofobia è una paura dal contenuto invadente, il più delle volte immotivato e irrazionale. In ciò, si distingue da una semplice paura: 

  • se mi trovo in mare aperto, e intravedo uno squalo, la sensazione di paura non è solo normale, ma altresì giustificata. 

Il nostro organismo, dinanzi a pericoli più o meno evidenti, tende infatti a mettersi in posizione di difesa, preparandosi all’attacco o alla fuga. Di qui i sintomi tipici del panico come tachicardia, respirazione accelerata, tensione muscolare, etc. 

Questi sintomi mettono l’organismo in condizione di combattere o fuggire; sono cioè una reazione neurovegetativa a situazioni potenzialmente pericolose. 

  • la fobia, invece, è del tutto ingiustificata e irrazionale.

Potrei quindi sperimentare gli stessi sintomi sopracitati di fronte ad un acquario contenente degli squali e addirittura ad un film: il fobico è totalmente incapace di distinguere tra un pericolo reale e un pericolo solamente immaginato. 

Ecco una potenziale definizione di disturbo fobico: 

  • il disturbo fobico è la paura che si sperimenta di fronte ad un pericolo mortale, in assenza di un pericolo mortale. 
Cos'è la selacofobia

Selacofobia etimologia

L’etimologia della parola “selacofobia” ha origine dalla combinazione di due elementi: “selaco” e “fobia“.

  • Selaco: deriva dal greco antico “selachos” (σέλαχος), che significa “squalo”. Questo termine è utilizzato in biologia per riferirsi all’ordine di pesci cartilaginei noti come squali.
  • Fobia: deriva dal greco antico “phobos” (φόβος), che significa “paura”. Questo suffisso è comunemente utilizzato per indicare una paura irrazionale e persistente di qualcosa o di una particolare situazione

Quali sono i sintomi della selacofobia?

Lo squalo è una figura inquietante: i denti aguzzi e la figura longilinea ne fanno un predatore perfetto e capace di sopravvivere al trascorrere dei secoli e dei millenni.

Chi soffre di selacofobia, sperimenta sensazioni di profondo disagio e terrore avvicinandosi o pensando di avvicinarsi a specchi d’acqua come:

  • mari;
  • laghi;
  • fiumi

Nei casi più gravi, la fobia degli squali può essere completamente irrazionale: la paura si presenta infatti anche negli

Ecco che, dinanzi a questo pesce, i selacofobici potrebbero una serie di sintomi, tra cui: 

  • nausea;
  • sudorazione eccessiva;
  • vampate di calore;
  • senso di irrealtà; 
  • timore di morire
  • attacchi d’ansia;
  • attacchi di panico.

Come sottolineato, il selacofobico non prova tali sintomi in presenza dell’oggetto stressante (cioè davanti ad uno squalo), ma al solo pensiero della sua esistenza e della possibilità di incontrarlo. 

Potrebbe quindi avere attacchi di panico durante un viaggio in nave; durante un bagno vicino alla riva; addirittura in visita allo zoo o ad un acquario. 

paura degli squali

Cosa comporta la paura degli squali?

Chi ha la fobia degli squali, tende a mettere in atto alcune soluzioni disfunzionali o compulsioni di fronte allo stimolo stressante o allo scenario potenziale. Per esempio: 

  • per evitare di sperimentare ansia e panico, può evitare in toto di farsi il bagno al mare anche molto vicino a riva; 
  • può, altresì, scegliere di non fare viaggi in barca o in nave. 

Ci troviamo davanti ad una tentata soluzione comunemente detta di evitamento. Si verifica pressoché in tutti i disturbi fobici: dato che uno stimolo risulta angosciante, cerco di evitarne l’incontro o la rappresentazione.

Altre soluzioni disfunzionali comprendono: 

  • tentativi di controllo (osservare lo specchio d’acqua in maniera compulsiva per controllare la presenza degli squali); 
  • rassicurazione (chiedere rassicurazioni sulla possibilità di pericolo).

Perché ho paura degli squali?

La paura degli squali ha ragioni ataviche e variegate. Alcuni individui, potrebbero aver vissuto esperienze traumatiche e negative con questi pesci: di qui lo sviluppo della psicopatologia. 

Ricordiamo che il condizionamento classico funge anche dal punto di vista osservazionale: 

  • se ho guardato molto film incentrati sugli squali
  • se sono stato cresciuto da qualcuno con la medesima fobia.

E così via.

Potrei a ragione sviluppare selacofobia. 

In alternativa, le ragioni potrebbero essere legate a disturbi pregressi come il disturbo d’ansia generalizzata. Com’è noto, tale disturbo tende a scaricarsi in oggetti specifici che fungono da “capro espiatorio” per la causa profonda: 

  • l’ansia generalizzata potrebbe allora rivolgersi verso un animale e trasformarsi in fobia specifica. 

In alternativa, le cause potrebbero essere legate allo stile d’attaccamento sviluppato con una figura genitoriale: genitori iperprotettivi o ansiosi possono generare problematiche psicopatologico di natura fobica. 

Perché ho paura degli squali?

Come superare la paura degli squali? 

I disturbi fobici sono categorizzati come disturbi d’ansia. Le ipotesi di cura comprendono quindi: terapia cognitivo-comportamentale atta alla gestione dello stimolo ansiogeno.

Attraverso il lavoro in studio o online, si potrà ragionare sulle cause profonde della fobia e risolverla alla radice.

Ricordiamo che una corretta diagnosi è necessaria affinché l’intervento terapeutico possa essere funzionale.

Qualche consiglio per i selacofobi o selacofobici

Per coloro che soffrono di selacofobia, ecco alcune informazioni utili per normalizzare la figura degli squali e ridurre l’ansia associata a questa paura:

  1. Gli squali non prediligono il sapore della carne umana

Gli squali utilizzano la bocca per esplorare e verificare la commestibilità di oggetti. Gli attacchi a esseri umani spesso sono tentativi errati, e gli squali tendono a allontanarsi dopo il primo morso.

  1. Probabilità di attacco inferiore a essere colpiti da un fulmine

Gli attacchi di squali sono rari, e la probabilità di essere colpiti da un fulmine è più elevata. Molti squali evitano la riva e, se si avvicinano, potrebbe essere dovuto al disorientamento.

  1. Pochi attacchi finiscono con la morte

La maggior parte degli attacchi provoca ferite, e pochi terminano con la morte. La mortalità dipende spesso dalla perdita di sangue e raramente da scomparsa, poiché gli squali di solito rilasciano la preda.

  1. Evita oggetti lucenti

Chi soffre di fobie marino-animali può evitare oggetti lucenti in acqua, poiché riflettono la luce del sole e potrebbero attirare animali marini, come squali.

Ricordare questi punti può contribuire a normalizzare la percezione degli squali e a ridurre l’ansia associata alla selacofobia.

La psicoterapia online di Serenis per la selacofobia

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti a superare la fobia degli squali facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato di psicologia online.

Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, o 202 € ogni 4 sessioni..

Redazione

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

Questa pagina è stata verificata

I nostri contenuti superano un processo di revisione in tre fasi.

Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

Controllo

Ogni articolo contiene una bibliografia con le fonti citate, per permettere di verificare il contenuto.

Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.