La disposofobia (accumulo compulsivo) spiegata: sintomi, cause e cure

La disposofobia, ovvero la tendenza ad accumulare un enorme quantitativo di oggetti, è un bisogno di acquisire un numero indefinito di beni, che si traduce in un estremo disordine e nella limitazione di attività essenziali della vita quotidiana. I sintomi di solito compaiono nel corso dell’adolescenza, ma con l’età può gradualmente peggiorare.

Cos’è e da cosa nasce la disposofobia

La disposofobia, detta anche disturbo da accumulo, si caratterizza per comportamenti di acquisizione eccessiva di oggetti e, allo stesso tempo, dall’incapacità di buttarli via. Numerosi studi, tra cui quello di Frost e Steketee, dimostrano che una percentuale compresa fra il 2% e il 5% della popolazione mondiale soffre di questo disturbo.

I risultati di un’indagine pubblicata su Behavioural and Cognitive Psychotherapy, hanno evidenziato come il 6% del campione preso in esame ha dichiarato di mettere in atto un insieme di comportamenti caratteristici delle persone che soffrono di disturbo da accumulo, senza distinzioni sociodemografiche (quindi di genere, età, occupazione).

Il pensiero tipico che si trova alla base del comportamento dell’accumulatore seriale è: “un giorno o l’altro mi potrebbe servire”. E infatti gli oggetti accumulati possono essere di qualsiasi tipo: si passa dai giornali agli indumenti, dai rifiuti a vecchi contenitori di cibo; tutte cose inutilizzabili e prive di scopo o significato che ingombrano gli spazi della casa, fino a ostacolare le normali attività quotidiane come cucinare, muoversi e persino dormire.

Il grande quantitativo di oggetti accumulati può quindi mettere in pericolo la salute e la sicurezza di chi vive in casa: potrebbero verificarsi incendi, cadute, ma anche malattie causate dalle scarse condizioni igieniche nelle quali, chi è affetto da questo disturbo, può arrivare a vivere.

Le principali cause e sintomi del disturbo da accumulo

Le cause che scatenano il disturbo da accumulo possono essere molteplici: i principali fattori di rischio sono biologici, psicologici e sociali, anche se non è ancora del tutto chiaro che cosa provochi esattamente il disturbo da accumulazione compulsiva o hoarding disorder.

Può manifestarsi indipendentemente dall’età, dal sesso o dalla condizione economica, ma a livello generale, a influenzare tale disturbo sono i seguenti fattori:

  • età: di solito si presenta intorno all’età di 11-15 anni e tende a peggiorare con il tempo;
  • personalità: può capitare che le persone che soffrono di disturbo da accumulo siano molto timide e insicure;
  • predisposizione familiare: se un membro della famiglia presenta disposofobia, è più probabile svilupparla;
  • eventi stressanti: nella maggior parte delle situazioni sembra essere la componente affettiva a innescare la disposofobia. Alcune persone sviluppano la patologia dopo aver sperimentato un evento di vita stressante e averlo affrontato con difficoltà. Gli oggetti accumulati possono rappresentare, in questi casi, una sorta di rassicurazione;
  • isolamento sociale: le interazioni con gli altri sono spesso limitate o con la tendenza a isolarsi.

I sintomi della disposofobia sono variabili, ma presentano alcune caratteristiche in comune:

  • acquisizione di un numero indefinito di oggetti associato all’impossibilità di liberarsene;
  • gli spazi vitali risultano quasi totalmente occupati da cose spesso inutili e di poco valore;
  • probabilità di condizione abitative anguste, pericolose o insalubri;
  • disagio significativo e compromissione delle normali attività quotidiane;
  • paura al pensiero di sbarazzarsi degli oggetti.

Un’ulteriore condizione è quella dell’“eccessivo accaparramento”. In questo caso, oltre all’accumulo, emerge nel soggetto la compulsione ad acquisire (pagando oppure ottenendolo gratuitamente) cose di cui non si ha bisogno o per le quali non c’è spazio nella propria casa.

Come si cura la disposofobia

La cura della disposofobia prevede un trattamento molto complesso, e gran parte del lavoro deve essere svolto presso il proprio domicilio. Sono due i principali interventi che puoi prendere in considerazione per curare la disposofobia: la psicoterapia e il trattamento farmacologico.

Dal punto di vista psicologico, la terapia più comunemente utilizzata è di tipo cognitivo-comportamentale, un percorso che interviene sulla correzione dei comportamenti che si mettono in atto per organizzare i propri oggetti. L’obiettivo principale è aiutarti a decidere quali scartare, ma anche capire il motivo per cui ti senti in dovere di accumulare.

Per quanto riguarda l’ambito farmacologico, invece, hanno avuto successo trattamenti che prevedono l’assunzione di antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI).

guarire disturbo accumulo

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.

Quando e come intervengono gli specialisti: psicologi e psicoterapeuti

Se sospetti di soffrire di disposofobia, oppure temi che un tuo familiare possa avere questo problema, è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista, come uno o una psicoterapeuta con una specifica competenza su questo disturbo, per ottenere una valutazione approfondita.

I medici sono in grado di distinguere l’accumulo patologico di cose da quello temporaneo. Diagnosticano la disposofobia quando:

  • le persone sono costantemente in difficoltà nell’eliminare o separarsi dagli oggetti, a prescindere dal loro valore;
  • vengono conservati gli oggetti principalmente perché ci si sente in dovere, indipendentemente dal valore;
  • l’accumulo arriva a congestionare e ingombrare gli spazi abitativi interferendo con la vita quotidiana;
  • gli individui si sentono molto angosciati al pensiero di disfarsi di qualsiasi cosa.

cura per disposofobia

Disturbo da accumulo: a chi rivolgersi per cura e test diagnostici

Se sospetti di essere un accumulatore seriale, puoi fare il test Hoarding Rating Scale-Interview, un questionario che potrebbe fornirti una prima indicazione sulla presenza di un disturbo di accumulo significativo dal punto di vista clinico.

Se sommando il punteggio di ogni singola domanda ottieni un risultato superiore a 14, è probabile che tu abbia un rapporto con gli oggetti che crea problemi rilevanti nella tua vita e in quella dei tuoi familiari.

Nel caso in cui scoprissi di avere bisogno di aiuto, o nell’eventualità che sia un tuo familiare o amico a necessitare di un consulto per un presunto disturbo di accumulo, puoi rivolgerti oggi stesso a un o una professionista per curare la disposofobia. Su Serenis, per esempio, è possibile trovare un supporto psicologico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per combattere il disturbo da accumulo.

Bibliografia

  • IPSICO, La disposofobia o accumulo compulsivo;
  • Bulli, F., Melli, G., Carraresi, C., Stopani, E., Pertusa, A., & Frost, R. O. (2014). Hoarding behaviour in an Italian non-clinical sample. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 42(3), 297-311;
  • Healthline, Hoarding: Understanding and Treating;
  • Frost, R. O., & Steketee, G. (2012). Tengo tutto: perché non si riesce a buttare via niente. Edizioni Erickson.

Questa pagina è stata verificata

I nostri contenuti superano un processo di revisione in tre fasi.

Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

Controllo

Ogni articolo contiene una bibliografia con le fonti citate, per permettere di verificare il contenuto.

Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

reviewer

Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

reviewer

Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.