Disturbi del movimento: come affrontarli?

I disturbi del movimento comprendono condizioni come tremori, movimenti involontari e difficoltà nella coordinazione muscolare. Il trattamento mira a migliorare la qualità della vita riducendo i sintomi e promuovendo l’autonomia funzionale.
disturbi del movimento negli anziani

I disturbi del movimento sono condizioni neurologiche che comportano difficoltà nella pianificazione, nel controllo o nell’esecuzione volontaria dei movimenti. Queste patologie rientrano nella categoria più ampia dei disturbi del neurosviluppo e possono presentarsi con una vasta gamma di manifestazioni. Approfondiamo questo argomento per comprendere meglio le sfide che i pazienti affrontano e identificare i possibili trattamenti per migliorare la loro qualità di vita.

Disturbi del movimento: definizione

Con il termine disturbi del movimento si intende una vasta gamma di patologie neurologiche comunemente diagnosticate dal medico di medicina generale. Queste tipologie di disturbi possono essere suddivisi in due grandi categorie:

  • disturbi del movimento ipocinetici: questi disturbi comportano la perdita o il rallentamento del movimento come ad esempio la malattia di Parkinson;
  • disturbi del movimento ipercinetici: questi disturbi sono caratterizzati da movimenti eccessivi e involontari come ad esempio tremore, tic o corea.

Da uno studio pubblicato sul Journal of Inherited Metabolic Disease si evince che la modalità di categorizzazione dei disturbi del movimento oggi più utilizzata è la classificazione su basi cliniche. Questa deve tenere conto dell’età di esordio, la distribuzione dei sintomi, il decorso della malattia, i fattori scatenanti e la risposta terapeutica (Klein, 2005).

tremori sono disturbi del movimento

Tipologie di disturbi del movimento

Tra i principali disturbi del movimento si possono trovare:

TermineDescrizione
TremoriOscillazioni ritmiche di una parte del corpo.
Disturbi distoniciContrazioni muscolari involontarie che provocano movimenti anormali.
CoreeMovimenti rapidi, involontari, ripetitivi e irregolari che possono variare in gravità, dalla lieve irrequietezza motoria ad una esagerazione dei gesti.
Malattia di HuntingtonCondizione patologica ereditaria caratterizzata da movimenti incontrollabili, posture anomale del corpo e problemi di comportamento, emozioni e pensiero.
MioclonoSpasmi muscolari improvvisi, brevi e involontari, nonché incontrollati.
AtassieDifficoltà nel coordinare i movimenti muscolari, spesso causata da danni al cervelletto, che si manifesta con frequenti inciampi, cadute e incoordinazione motoria.
ParkinsonismoInsieme di sintomi tipicamente caratterizzati da tremori, rigidità muscolare, bradicinesia (lentezza nei movimenti) e instabilità posturale.
Disturbi della marciaCondizioni che influenzano la capacità di camminare in modo coordinato.
TicContrazioni, movimenti o suoni improvvisi, ripetuti e incontrollabili.
SpasticitàIrrigidimento o contrazione dei muscoli che ostacola il normale movimento.
Discinesia tardivaEffetto collaterale raro di alcuni farmaci, come gli antipsicotici, caratterizzato da movimenti involontari rigidi e a scatti del viso e del corpo.

Cause dei disturbi del movimento

Le cause dei disturbi del movimento sono multifattoriali e comprendono fattori genetici, lesioni cerebrali, disfunzioni neurochimiche e malattie neurodegenerative come nel caso della sclerosi multipla, malattia di Huntington e malattia di Parkinson.

I disturbi del movimento possono essere associati anche alla neurodivergenza, un concetto che comprende una vasta gamma di differenze neurologiche, cognitive e comportamentali delle persone, nonché dei disturbi nel campo della logopedia.

Uno studio dell’Università Bicocca di Milano ha dimostrato che alcuni disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) come la dislessia possono comportare problemi della motricità, in particolare nell’esecuzione di movimenti ritmici e coordinati.

Sintomi e segni comuni

I sintomi dei disturbi del movimento variano ampiamente a seconda del tipo di disturbo e della gravità della malattia. Tra i segni comuni vi sono movimenti improvvisi, movimenti incontrollati, spasmi involontari, mioclono e tremori. Questi sintomi possono causare notevole disagio fisico ed emotivo e avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, influenzando le loro attività quotidiane e le relazioni sociali.

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Diagnosi e valutazione

Per riconoscere la categoria appropriata di un disturbo del movimento l’esaminatore deve svolgere un’attenta anamnesi. Dal momento che non esistono esami di laboratorio o studi radiologici in grado di confermare la presenza di questi disturbi, la diagnosi deve avvenire grazie all’esame clinico e neurologico. La diagnosi dei disturbi del movimento richiede una valutazione dettagliata della storia clinica del paziente, esami neurologici approfonditi e talvolta prevede lo svolgimento di test di imaging cerebrale. In un recente studio pubblicato sulla rivista The Medical clinics of North America i ricercatori Winkel & Bernstein (2022) affermano che è fondamentale identificare con precisione il tipo e la causa del disturbo per pianificare un trattamento efficace e personalizzato.

Trattamenti e terapie disponibili

I trattamenti dei disturbi del movimento includono una combinazione di terapie farmacologiche, interventi chirurgici e terapie complementari come la terapia occupazionale, la fisioterapia, la terapia per i disturbi del linguaggio e la psicoterapia. L’obiettivo principale delle terapie disponibili è ridurre i sintomi e migliorare la capacità di autonomia funzionale del paziente.

Gestione dei disturbi del movimento

La gestione a lungo termine dei disturbi del movimento richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga neurologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi e altri professionisti sanitari. È importante fornire un sostegno completo sia al paziente che alla sua famiglia per affrontare le difficoltà quotidiane associate al disturbo.

gestire i movimenti incontrollati

Impatto sulla qualità della vita

I disturbi del movimento non solo influenzano la salute fisica, ma possono anche avere un impatto significativo sulla sfera emotiva e psicologica dei pazienti e delle loro famiglie. La compromissione della capacità di muoversi e di svolgere le attività quotidiane può causare frustrazione, senso di impotenza e perdita di indipendenza, generando un carico emotivo considerevole. Questi disturbi possono anche influenzare negativamente le relazioni personali, portando a sentimenti di isolamento sociale e alienazione. Il supporto psicologico fornisce un’importante risorsa per affrontare queste sfide, aiutando i pazienti a sviluppare strategie di adattamento, a gestire lo stress e a mantenere una prospettiva positiva sulla propria vita nonostante le difficoltà. Inoltre, coinvolgere le famiglie nel processo di supporto psicologico può contribuire a creare un ambiente di sostegno e comprensione che favorisce il benessere emotivo complessivo del paziente.

Prevenzione dei disturbi del movimento

Considerata la complessità dei disturbi del movimento, la prevenzione implica la necessità di aumentare il livello di sensibilizzazione collettiva. Inoltre, adottare uno stile di vita sano ed evitare fattori di rischio sono comportamenti che possono contribuire a ridurre il rischio di sviluppare alcuni disturbi del movimento. La psicomotricità si pone l’obiettivo di prevenire problemi legati alla coordinazione motoria mediante attività educative ed esercizi proposti fin dalla prima infanzia, rappresentando così un importante approccio preventivo nell’affrontare tali disturbi.

ginnastica per disturbi del movimento

Ricerca e sviluppi futuri

La ricerca sui disturbi del movimento è fondamentale per migliorare la comprensione delle cause e dei meccanismi sottostanti e sviluppare nuove opzioni terapeutiche più efficaci e sicure. Gli sviluppi futuri potrebbero includere terapie genetiche, nuovi farmaci e approcci innovativi alla neurostimolazione. Nonostante i recenti progressi al momento non è stato possibile sviluppare una classificazione definitiva dei disturbi del movimento e questo comporta che il medico, il patologo, il genetista, il biologo molecolare, il neurologo e lo psichiatra potrebbero adottare diversi modelli di aggregazione e suddivisione di queste patologie.

A queste difficoltà si aggiunge il fatto che alcuni casi individuali presentano caratteristiche uniche che potrebbero non rientrare in nessuna categoria specifica. Negli sviluppi futuri è dunque necessaria una ricerca continua da parte sia dei medici che degli scienziati per affinare e ridefinire gli schemi di classificazione dei disturbi del movimento con l’obiettivo di individuare con maggiore precisione le modalità di trattamento più opportune (Klein, 2005).

Regime forfettarioRegime agevolato
Tassazione ridotta, e una percentuale di reddito a fofait del 78%.
Esonero dal versamento dell’IRAP
Pagamento dell’Irpef e alla ritenuta fiscale del 20%.
Dicitura esenzione dal pagamento IVA:
Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge numero 208/2015”.
Dicitura esenzione dal pagamento IVA:
Esente IVA ai sensi dell’art. 10 n. 18 del D.P.R. 633/72”.

L’importanza del supporto psicologico

Il supporto psicologico è essenziale per affrontare le difficoltà emotive e psicologiche associate ai disturbi del movimento. Tuttavia, chiunque sia coinvolto in queste condizioni cliniche riconosce la profonda ricaduta che i disturbi del movimento hanno sul benessere psicologico del paziente e dei suoi familiari. Per questo motivo, è importante rivolgersi a specialisti della salute mentale. Serenis può aiutarti con uno psicologo online adatto alle tue esigenze. Inoltre, ci impegniamo a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da disturbi del movimento offrendo sostegno emotivo, informazioni dettagliate e risorse pratiche per affrontare le sfide quotidiane.

Fonti:

  • Winkel, D., & Bernstein, L. (2022). Movement disorders. Medical Clinics of North America/the Medical Clinics of North America, 106(3), 519–525;
  • Klein, C. (2005). Movement disorders: Classifications. Journal of Inherited Metabolic Disease, 28(3), 425–439.
Redazione

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Descrizione
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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.