Discalculia: che cos’è e che difficoltà comporta
La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che interessa le abilità matematiche, in particolare la capacità di comprendere e gestire numeri e calcoli. In questo articolo ti spieghiamo in cosa consiste, quali sono i sintomi più comuni e quali strategie possono aiutare ad affrontarla in modo efficace.

La discalculia è il disturbo specifico dell'apprendimento legato all’ambito matematico. Si manifesta con problemi nell’esecuzione di calcoli di base, come addizioni e sottrazioni, e nella capacità di svolgere calcoli mentali in modo fluente. Rientra nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) insieme alla dislessia, alla disortografia e alla disgrafia.
Il discalculico può avere difficoltà a compiere semplici operazioni aritmetiche, a ricordare o a pensare per cifre, confondersi tra le varie tabelline e altro ancora.
Le cause possono essere ereditarie, ambientali o riguardare disturbi pregressi.
Ne parleremo più a fondo in tutto l’articolo, imparando a riconoscere la discalculia nei bambini e negli adulti. Se tuo figlio mostra alcuni dei sintomi sopracitati, ti consigliamo di rivolgerti ad uno psicologo infantile per ricevere una corretta diagnosi.
Ma con l'aiuto di un professionista puoi superare molti ostacoli che hai sempre dato per scontati.
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Discalculia: che cos’è
La discalculia rientra nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Si tratta di deficit che possono coinvolgere la lettura, la scrittura, l’ortografia o il calcolo. In Italia, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono stati ufficialmente riconosciuti dalla Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010. Questa normativa garantisce agli studenti con diagnosi DSA il diritto di accedere a strumenti compensativi e a una didattica flessibile, durante tutto il percorso scolastico e universitario.
Ricordiamo che per parlare di DSA è necessario che il bambino completi la seconda classe di scuola elementare, poiché le problematiche potrebbero svilupparsi o trasformarsi nel tempo.
Altri disagi come difficoltà emotive e psicologiche, relazionali e familiari potrebbero infatti essere fraintese per DSA. Ma come funziona nello specifico la discalculia? Si tratta di un'anomalia del neurosviluppo che comporta problemi di calcolo e più in generale nel rapporto con i numeri. La dislessia invece, riguarda la capacità di leggere, scrivere e comprendere il linguaggio scritto.
Quali sono i sintomi della discalculia?
Questi sono alcuni dei principali sintomi della discalculia:
- impossibilità o grande difficoltà nel riconoscere i numeri;
- fatica nel quantificare gli oggetti sia a scuola che nella vita quotidiana;
- difficoltà nel calcolare a mente e talvolta anche con strumenti come calcolatrici;
- difficoltà nel ricordare numeri;
- difficoltà con le tabelline;
- difficoltà nel formulare stime.
Negli adulti, la discalculia si manifesta come:
- difficoltà a svolgere procedure matematiche complesse;
- lentezza nel calcolo;
- evitamento di attività legate alla matematica;
- scarse abilità mentali di calcolo.
Molte persone credono che la discalculia vada di pari passo con un QI intellettuale basso o al di sotto della media. Ciò non è affatto vero: ricordiamo che le qualità intellettive dei bambini affetti da DSA sono assolutamente indipendenti dal disturbo, poiché riguardano un ambito cerebrale diverso dalle facoltà di neurosviluppo compromesse dalla discalculia.
Cause della discalculia
Quali sono le cause della discalculia? Questo deficit è tra i meno conosciuti nell’ambito delle DSA, poiché riguarda un numero minore di bambini rispetto a quelli che soffrono di dislessia e disortografia. In media, si stima che colpisca il 0,5% dei bambini in età scolare.
Analizziamone le cause:
- fattore genetico: sembra dimostrata una correlazione tra i geni e la possibilità di sviluppare DSA. Questo significa che, in una famiglia con almeno un discalculico, è più probabile che nasca un bambino con lo stesso deficit;
- fattore ambientale: comportamenti sbagliati durante la gravidanza possono portare allo sviluppo di DSA. Sembra dimostrata una correlazione tra l’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti in gravidanza e la possibilità che il bambino sviluppi DSA;
- patologie pregresse: come disturbi del linguaggio e disturbi dell’attenzione.
Come riconoscere la discalculia?
Riconoscere la discalculia non è facile: potrebbe essere scambiata per semplice difficoltà a maneggiare gli elementi matematici, materia che risulta difficile per la maggior parte dei bambini in età da scuola.
In alternativa, si potrebbe scambiare per discalculia un semplice problema di concentrazione o di abilità nel gestire i numeri.
Questi gli elementi discriminanti:
- errori di procedura: il bambino discalculico potrebbe avere problemi nel ricordare le semplici procedure aritmetiche, come i prestiti in colonna, i riporti e via dicendo;
- errori di tabellina: un altro errore comune comporta la confusione tra le tabelline. A parere di molti bambini discalculici, ad esempio, 2x5 fa 15 (3x3=15);
- dislessia matematica: che comporta la confusione tra i numeri e l’impossibilità di distinguerli correttamente.
Se tali segnali persistono nel tempo, è consigliabile sottoporre il bambino a una valutazione diagnostica approfondita.
Test per il DSA
Se tuo figlio manifesta difficoltà persistenti con numeri e cifre, ti consigliamo di rivolgerti ad uno psicologo infantile, che attraverso test specifici sarà in grado di diagnosticare disturbi dell’apprendimento, ADHD e simili. Devi ricordare che anche i bambini possono sperimentare episodi o periodi di forte sofferenza psichica, che potrebbero porsi come causa profonda del problema.
Lo psicologo infantile è una figura che viene spesso vista con paura dai genitori d’Italia, intimoriti dall’idea di portare il proprio bambino dallo psicologo. In realtà, un intervento precoce e mirato può aiutare il bambino a superare o gestire efficacemente le difficoltà, prevenendo un eventuale peggioramento del quadro.
Come supportare un bambino con discalculia?
La discalculia è un disturbo dell’approfondimento permanente, e dal quale perciò non si può “guarire”. Tuttavia, grazie a strategie personalizzate e a un supporto adeguato, è possibile ottenere miglioramenti significativi e sviluppare strumenti utili per affrontare e compensare le difficoltà nel tempo.
In casa, puoi:
- Usare giochi e oggetti quotidiani per rendere la matematica più concreta.
- Creare uno spazio di studio ordinato e senza distrazioni.
- Rinforzare l’autostima del bambino, identificando i suoi punti di forza e ricordandoglieli.
- Spiegare con chiarezza la condizione, evitando che il bambino pensi si tratti di scarse capacità intellettive.
- Offrire incoraggiamento e ascolto, anche coinvolgendosi con altre famiglie nella stessa situazione.
Sul fronte scolastico, è importante collaborare con gli insegnanti per introdurre strategie di potenziamento. Se le difficoltà persistono, puoi richiedere una valutazione presso il Servizio Sanitario Nazionale o da uno specialista privato. In caso di diagnosi, la scuola elaborerà un Piano Didattico Personalizzato (PDP) con strumenti e misure su misura per il bambino.
Fonti:
- La normativa - scuola. (n.d.). https://www.aiditalia.org/scuola