Dislessia (DSA della lettura): cos’è e come si manifesta

Scopri le cause della dislessia evolutiva o acquisita, il trattamento e gli esercizi per bambini e adulti.

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Dislessia cos'è e come si manifesta

La dislessia rientra nei DSA (o Disturbi Specifici dell’Apprendimento) accanto alla disgrafia, disortografia e discalculia.

Questo deficit comporta un’atipia del neurosviluppo che compromette la capacità di lettura.

I sintomi fondamentali comprendono: difficoltà nell’apprendere l’alfabeto, errori nel corso della lettura, confusione tra le lettere e altro ancora.

Le cause possono essere di natura genetica o ambientale. Ricordiamo che, se le cause sono di natura ambientale (difficoltà relazionali in ambito familiare, ad esempio), non si può parlare di DSA. Il DSA comporta infatti una problematica di natura fisiologica che analizzeremo nel corso dell’articolo.

Infine, per rispondere alla dislessia è necessario come prima cosa ricevere una corretta diagnosi, ad esempio da un neurologo o da uno psicologo infantile.

Nella storia, si ipotizza che personaggi come Albert Einstein abbiano manifestato sintomi di questo disturbo, un esempio lampante di come le persone possano eccellere in campi diversi nonostante le sfide che potrebbero affrontare.

Speriamo che, al termine della lettura, tu abbia trovato tutte le informazioni necessarie per aiutare il tuo bambino.

Dislessia: una definizione

La dislessia è definita dal DSM5 una incompetenza lessicale sia in comprensione che in produzione.

Si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere,in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
L. 170/2010 - ART. 1

Difficoltà di lettura, confusione tra le lettere dell’alfabeto, errori ripetuti nel tempo, sono solo alcuni dei sintomi che possono sperimentare i bambini che soffrono di dislessia. Questa problematica può risultare opprimente e angosciante, sia per i più piccoli – che si trovano ad affrontare grandi difficoltà in ambito scolastico – che per i loro genitori, che devono far fronte ad un problema di cui non avevano mai sospettato l’esistenza.

Definizione dislessia

Ricordiamo intanto che la dislessia non ha niente a che vedere con le capacità intellettive del bambino o con il suo QI. Anzi, per diagnosticare una DSA è spesso necessario effettuare un test del QI. Se il test rientra nella media (e sono quindi escluse le cause di natura intellettiva), lo psicologo infantile o il neurologo opteranno per l’ipotesi di dislessia.

Inoltre, dopo la diagnosi, è possibile cominciare un percorso che aiuti il bambino a superare le sue difficoltà nella lettura, nel calcolo o nella scrittura. Ciononostante, è doveroso affermare che le DSA sono problematiche permanenti, perché riguardano deficit del neurosviluppo che non è possibile alterare alla radice.

Due tipi di dislessia

Prima di analizzare le cause specifiche della dislessia, bisogna fare una distinzione tra la dislessia acquisita e la dislessia evolutiva.

La prima, ha origine da possibili traumi avvenuti anche in età adulta: come traumi cranici, incidenti, ictus, alzheimer, cioè da patologie che possono comportare la perdita della capacità di leggere in modo corretto.

Al contrario, la dislessia evolutiva è una neurodivergenza che non ha una componente ambientale: riguarda appunto un’atipia del neurosviluppo e comincia a dare i primi sintomi già in età scolare. La dislessia evolutiva è una condizione che si evolve e persiste nel tempo, influenzando il processo di sviluppo dell'individuo. In altre parole, si tratta di una condizione che si manifesta durante la fase di sviluppo e può continuare a influenzare il funzionamento del soggetto nel corso della vita.

Esempi di dislessia evolutiva

La difficoltà di lettura sta nel riconoscere e associare correttamente le lettere ai suoni corrispondenti. Ad esempio, un bambino potrebbe vedere la parola "casa" e potrebbe leggere "cosa" o "caso". Nella lettura il bambino legge un brano molto lentamente, con frequenti pause per decifrare ogni singola parola, rendendo la comprensione complessiva del testo molto faticosa. Questo può manifestarsi anche negli adolescenti dislessici di 15, 16 e 17 anni con una lettura ad alta voce monotona e con intonazione inappropriata perché sta concentrando tutte le sue energie nel decifrare le parole piuttosto che comprendere il significato del testo.

Allo stesso modo si potrebbero omettere, aggiungere e sostituire parole durante la costruzione delle frasi. Chiaramente, la difficoltà dello sviluppo della memoria a breve termine si manifesta con bambini che non riescono a ricordare l'ordine delle lettere in una parola complessa come "elefante", leggendo "elefnet" o "efelant".

Quando la dislessia è lieve

Le persone con dislessia lieve possono presentare ancora difficoltà nella lettura, come la lentezza nel leggere, la fatica nell'identificare le parole, la confusione tra lettere simili o la difficoltà nel comprendere il testo letto. Tuttavia, queste difficoltà possono essere meno evidenti o meno estese rispetto a coloro che presentano forme più gravi di dislessia.

Le persone con dislessia lieve possono essere in grado di compensare meglio le loro difficoltà attraverso strategie di apprendimento, interventi educativi mirati o l'uso di tecnologie assistive.

Dislessia lieve

Cause della dislessia

Non è semplice definire le cause dei DSA. Secondo gli esperti, una componente sarebbe di natura genetica e cioè ereditaria. Quindi: in una famiglia in cui è già presente un dislessico, è più probabile che nasca un bambino con il medesimo problema di dislessia.

Secondo altre ricerche, i problemi dell’apprendimento potrebbero derivare da comportamenti nocivi tenuti dalla madre durante la gravidanza: come l’abuso di alcolici, di sostanze stupefacenti e via dicendo.

In alternativa, un bambino potrebbe sviluppare una forma di dislessia a causa di relazioni tormentate con i genitori, isolamento sociale e scarsa autostima. In tal caso, non si può parlare di DSA perché viene a mancare la problematica di natura fisiologica.

Dislessia da stress

Lo stress può compromettere la neuroplasticità nelle regioni cerebrali coinvolte nella lettura, aumentando il rischio di dislessia. Questo accade attraverso l'impatto sulle reti neurali coinvolte nell'attenzione, nell'orientamento visuospaziale e nell'elaborazione delle informazioni uditive. La dislessia può quindi derivare da adattamenti positivi ma costosi a una disregolazione del sistema dello stress, che compromettono lo sviluppo delle reti cerebrali coinvolte nella lettura. Questa visione contrasta con l'idea comune che la dislessia derivi da un'anomalia neurologica, evidenziando invece la variazione normale nella capacità di adattamento cerebrale (Kershner JR., 2021).

Come si manifesta la dislessia?

La dislessia si manifesta con una minore correttezza e rapidità nella lettura ad alta voce rispetto a quanto ci si aspetterebbe per l'età anagrafica e il livello di istruzione ricevuto. Gli individui con dislessia tendono a leggere in modo più lento e commettono più errori di lettura rispetto ai loro coetanei.

Riconoscere un bambino dislessico

Un bambino dislessico o disortografico non è un bambino pigro, svogliato o che non abbia voglia di andare a scuola. Al contrario, è la dislessia che può portare il piccolo a desiderare di non frequentare più l’ambiente in cui il suo problema si fa più intenso ed invadente.

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Sintomi dislessia bambini

Ma come vede davvero un dislessico? Per capirlo, bisogna fare uno sforzo immaginativo. Le lettere tendono a muoversi verticalmente sulla pagina; le parole non sono quindi allineate; ma compongono uno strano mosaico che ogni volta bisogna sforzarsi di interpretare.

Queste le principali problematiche causate dalla dislessia:

  • di natura fonologica: che riguarda la capacità di interpretare correttamente i suoni, di restituire i nomi delle cose e degli oggetti, di riuscire a porre lettere e suoni in sequenza ordinata;
  • di natura percettiva e visiva: per cui il bambino può riscontrare quel movimento confuso e verticale delle lettere di cui detto sopra, che si affollano sulla pagina e devono essere interpretate con un grande sforzo di concentrazione.

Inoltre, il bambino dislessico può avere altri sintomi tra cui:

  • non riesce ad apprendere l’alfabeto;
  • ha difficoltà a ricordare le parole;
  • non distingue bene gli elementi grammaticali;
  • impiega più del dovuto per imparare a parlare.

Dislessia in maschi e femmine

La comprensione delle differenze sessuali a livello neurobiologico è diventata sempre più rilevante nella ricerca sulla dislessia evolutiva. In passato, le prime ricerche erano spesso condotte su campioni composti principalmente o esclusivamente da maschi. Questo perché, almeno in parte, i maschi venivano diagnosticati con maggiore frequenza. Sebbene gli studi recenti abbiano cominciato a includere in modo più equo entrambi i sessi, c'è stata una scarsa attenzione diretta alla caratterizzazione delle possibili differenze sessuali nel disturbo.

Tuttavia, una serie di lavori recenti suggerisce che le basi cerebrali della dislessia potrebbero effettivamente differire tra maschi e femmine. I maschi con dislessia possono mostrare deficit nella rete linguistica tradizionale, mentre nelle femmine si riscontrano anomalie nelle aree sensomotorie. Questa differenza potrebbe essere influenzata dai livelli di testosterone fetale, con livelli più alti correlati a maggiori volumi di materia grigia nelle regioni motorie e sensoriali nei maschi, e livelli più bassi correlati a volumi inferiori nelle regioni linguistiche. Le femmine sembrano essere protette nelle regioni linguistiche, il che potrebbe spiegare le loro abilità linguistiche relativamente migliori rispetto ai maschi con dislessia.

Dislessia negli adulti: sintomi

La dislessia si manifesta sia nei bambini che negli adulti, ma le manifestazioni possono variare a seconda dell'età e delle strategie di compensazione sviluppate nel tempo. Gli adulti dislessici spesso leggono più lentamente e con maggiore fatica, manifestano errori nella lettura e nella scrittura, possono avere bisogno di rileggere più volte per afferrare il significato.

Le difficoltà di lettura e scrittura possono influire sulle attività quotidiane, come compilare moduli, prendere appunti accurati, e gestire documenti.

Negli adulti è importante non sottovalutare gli aspetti emotivi e psicologici. Come per molte altre condizioni di salute, la dislessia influenza vari aspetti della vita quotidiana, inclusa la sfera della sessualità: la comprensione del linguaggio parlato potrebbe essere compromessa, il che potrebbe richiedere un maggiore sforzo nella comunicazione con il partner. Gli adulti dislessici possono avere problemi di autostima e stress cronico derivanti dalle difficoltà incontrate durante l'infanzia e l'adolescenza, ma possono anche sviluppare un maggiore senso di resilienza e adattabilità.

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Soluzioni per la dislessia

Ricordiamo che il primo passo per affrontare i DSA è una corretta diagnosi da parte di un neurologo o uno psicologo infantile. Questi professionisti sono addestrati a certificare e utilizzare strumenti specifici per valutare le abilità di lettura, scrittura e altre competenze linguistiche dei soggetti in base ai criteri diagnostici riconosciuti. Lo psicologo, ad esempio, dispone di test necessari per riconoscere il DSA e distinguerlo da deficiti intellettivi o da problematiche di natura ambientale.

A quel punto, l’esperto sarà in grado di aiutare il bambino ad affrontare il disagio causato dalla dislessia attraverso esercizi mirati e grazie al parallelo supporto di un logopedista.

Test per la dislessia

Esistono vari test e strumenti di valutazione per diagnosticare la dislessia sia nei bambini che negli adulti. Questi test valutano diverse competenze, come la decodifica delle parole, la comprensione del testo, la memoria fonologica, e altre abilità cognitive e linguistiche.

Test per bambini

Il DDE-2 (Diagnosi dei Disturbi Evolutivi di Lettura e Scrittura) è uno dei test più utilizzati in Italia per la diagnosi della dislessia. Valuta la velocità e la correttezza della lettura di parole e non-parole e viene somministrato ai bambini da 6 a 14 anni. Per valutare la velocità, la correttezza e la comprensione della lettura viene utilizzato il MT test (Prove di lettura MT per la Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado), insieme ai Test Sartori, Job e Tressoldi che includono prove di dettato e ortografia.

Per la scuola primaria e secondaria di primo grado, viene impiegato normalmente un aggiornamento delle Prove MT, sperimentato da Cornoldi: queste valutano le competenze di lettura e comprensione del testo.

Dislessia test

Test per adulti

Negli adulti e negli adolescenti viene utilizzata la BIA (Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia in età adulta e adolescenziale), progettata con prove di lettura di parole, non-parole, e brani di testo, oltre a prove di scrittura. Nella valutazione vengono impiegati anche Test di Lettura di Parole e Non-Parole (DDE-2, sezione per adulti) e test specifici per valutare la comprensione della lettura in adulti, spesso adattati da strumenti usati in ambito scolastico.

Guarire dalla dislessia

La dislessia è un disturbo neurobiologico che persiste per tutta la vita. Tuttavia, con l'intervento appropriato e le giuste strategie di supporto, è possibile gestire efficacemente le difficoltà associate e migliorare le abilità di lettura e scrittura. Grazie a programmi di insegnamento specifici e strumenti tecnologici, è possibile raggiungere un buon livello di funzionamento.

Infine, promuovere la consapevolezza e la comprensione della dislessia nella società può aiutare a ridurre lo stigma e ad aumentare il sostegno disponibile. L'Associazione Italiana Dislessia (AID) è un'organizzazione no-profit che si impegna a sostenere le persone con dislessia e le loro famiglie, fornendo informazioni, supporto e risorse per affrontare le sfide associate al disturbo. Attraverso queste attività, l'Associazione Italiana Dislessia si impegna a migliorare la qualità della vita delle persone con dislessia, ad aumentare le opportunità di successo educativo e lavorativo e a promuovere una maggiore inclusione e comprensione nella società.

Approcci di supporto

Per aiutare gli studenti con dislessia evolutiva, è fondamentale adottare strategie educative personalizzate come:

Piani Educativi Personalizzati (PEP)implementare un piano che preveda adattamenti e misure dispensative specifiche per le esigenze dello studente.
Supporto Psicologicolavorare sull'autostima e la motivazione, spesso compromesse nei bambini con dislessia, attraverso il supporto di psicologi e counselor. Gli specialisti online di Serenis possono aiutarti nella gestione dei sintomi negativi correlati agli ostacoli della dislessia.
Tecnologie Assistivesoftware di sintesi vocale, libri digitali e altre tecnologie possono aiutare a compensare le difficoltà di lettura. Esistono persino Font progettati appositamente per questo disturbo come il Font Dyslexie, progettato per migliorare la leggibilità o il Font OpenDyslexic, caratterizzato da lettere leggermente inclinate e pesi più spessi nella parte inferiore delle lettere. Per gli studenti, esistono app come Learning Ally che offre un'ampia gamma di audiolibri e risorse educative accessibili per gli studenti con dislessia.
Istruzione multisensorialeutilizzare approcci che coinvolgano più sensi (visivo, uditivo, tattile) per insegnare la lettura e la scrittura, ma anche per distinguere destra e sinistra.

Le cause della dislessia possono essere identificate tramite un esperimento con parole inventate. Secondo alcuni studi (Werth R., 2019) la terapia di lettura compensativa può migliorare le prestazioni di lettura. In conclusione, il trattamento mirato basato su una corretta diagnosi può migliorare significativamente le capacità di lettura dei bambini con dislessia.

Esercizi e trattamento dislessia

L'uso delle mappe

Le mappe concettuali possono essere uno strumento utile per aiutare i bambini con dislessia a organizzare le informazioni in modo visivo e strutturato. Organizzando le informazioni in modo gerarchico, con concetti principali al centro e sottocategorie o dettagli collegati in modo logico e chiaro e colori vivaci, le mappe concettuali possono diventare un prezioso strumento per aiutare gli studenti con dislessia.

Guida al trattamento sublessicale: esercizi per la dislessia

Il trattamento sublessicale è un approccio utilizzato per affrontare la dislessia e altre difficoltà di apprendimento legate al linguaggio.

Si concentra sull'insegnamento delle regole di decodifica fonologica, che consentono agli individui di comprendere come le lettere corrispondono ai suoni e di decodificare le parole in modo efficace. Questo metodo impiega l'uso di materiali didattici appositamente progettati per aiutare gli individui a sviluppare abilità di decodifica fonologica, come schede di lavoro con esercizi di associazione grafema-fonema. Inoltre, utilizza suggerimenti positivi, metafore e storie per modificare le convinzioni negative legate alla lettura e per aumentare la fiducia nell'apprendimento. Si concentra anche sulla creazione di uno stato mentale rilassato e aperto, favorendo così un apprendimento più efficace.

L'obiettivo finale è quello di automatizzare le abilità di decodifica fonologica in modo che diventino fluenti e naturali.

Apprendimento domestico e risorse

A casa, è importante creare un ambiente di apprendimento che favorisca il successo degli studenti con dislessia. Ciò significa assicurarsi che lo spazio di studio sia ben illuminato, tranquillo e privo di distrazioni, in modo che gli studenti possano concentrarsi meglio sui compiti e sulle attività di apprendimento. Inoltre, è importante promuovere una mentalità positiva. I genitori dovrebbero incoraggiare i bambini a concentrarsi sui loro punti di forza, fornire sostegno emotivo e riconoscimento per i loro successi.

Un buon modo di insegnare ai bambini la valorizzazione delle differenze nell'apprendimento è guardare film sulla dislessia per ispirare e fornire sostegno a coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente con questa condizione. Ad esempio, Stelle sulla Terra, un film indiano che affronta in modo toccante la storia di un bambino con dislessia e il suo viaggio verso l'accettazione di sé e il successo accademico o The Big Picture: Rethinking Dyslexia, un documentario che esplora la dislessia attraverso le esperienze di vari individui, tra cui studenti, genitori e insegnanti, fornendo una prospettiva approfondita sui loro sforzi e successi.

Fonti

  • Kershner JR. An Evolutionary Perspective of Dyslexia, Stress, and Brain Network Homeostasis. Front Hum Neurosci. 2021 Jan 21;14:575546. doi: 10.3389/fnhum.2020.575546. PMID: 33551772; PMCID: PMC7859477.
  • Kershner JR. Early life stress, literacy and dyslexia: an evolutionary perspective. Brain Struct Funct. 2024 May;229(4):809-822. doi: 10.1007/s00429-024-02766-8. Epub 2024 Mar 4. PMID: 38436668; PMCID: PMC11003919.
  • Werth R. What causes dyslexia? Identifying the causes and effective compensatory therapy. Restor Neurol Neurosci. 2019;37(6):591-608. doi: 10.3233/RNN-190939. PMID: 31796709; PMCID: PMC6971836.
  • Werth R. What causes dyslexia? Identifying the causes and effective compensatory therapy. Restor Neurol Neurosci. 2019;37(6):591-608. doi: 10.3233/RNN-190939. PMID: 31796709; PMCID: PMC6971836.
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.