Crisi esistenziale: cos’è e come affrontarla

Una crisi esistenziale è un periodo di profonda ricerca e incertezza riguardante il senso della propria vita, il significato e la direzione da seguire, spesso accompagnato da ansia, smarrimento e un senso di vuoto interiore.
crisi esistenziale come superarla

Quando si parla di crisi esistenziale, si fa riferimento ad un un periodo di conflitto interiore durante il quale una persona è tormentata da domande sulla propria identità, sul significato e sullo scopo della vita. La crisi esistenziale può colpire qualsiasi persona in qualsiasi momento della vita anche se è più probabile che si verifichi in età matura. Se ti interessa saperne di più e cerchi spunti di riflessione per la tua crescita personale, approfondiamo insieme l’argomento in questo articolo.

Cosa si intende per crisi esistenziale?

Le crisi esistenziali sono momenti confusi e carichi di ansia in cui una persona si interroga sulla propria identità, ponendosi domande profonde come: “Chi sono veramente?”. Questo concetto di crisi esistenziale affonda le radici negli studi di Erikson (1970), che la definiva come una crisi dell’identità.

Da giovani, spesso ci si trova ad affrontare momenti di grande incertezza sul proprio futuro. Questo è particolarmente vero durante l’adolescenza e i primi anni da adulti: si tratta della crisi del secondo anno e delle difficoltà nel prendere scelte per il futuro.

Intorno alla metà o alla fine dei vent’anni, le domande che spesso ci si pone sono più complesse, tipo chi siamo davvero, cosa vogliamo davvero dalla vita e cosa possiamo lasciare dietro di noi quando non ci saremo più. Si parla di crisi dei trent’anni, ma non necessariamente si presenta a trent’anni, ed è certo che si passi attraverso questa fase. Infatti, queste crisi esistenziali possono manifestarsi in modi diversi da persona a persona, a seconda dell’età e della nostra situazione di vita. Può trattarsi anche di una crisi di mezza età intorno ai 50 ani di vita.

significato di crisi esistenziale

Cause di una crisi esistenziale

Alcune delle cause o dei fattori che contribuiscono a una crisi esistenziale possono essere:

  1. identità e senso di appartenenza: messa in discussione del proprio modo di essere nel mondo e della propria identità;
  2. desiderio di indipendenza e libertà: sensazione di essere intrappolati da troppe responsabilità e impegni;
  3. confronto con la mortalità: malattia o avvicinarsi alla vecchiaia sono fattori che inducono a una riflessione profonda sulla vita e sulla morte;
  4. trasformazione personale guidata da una nuova comprensione o visione del mondo, spesso influenzata da credenze spirituali o religiose;
  5. eventi importanti nella propria vita come la laurea, la perdita di un lavoro, il trasferimento in una nuova città, il matrimonio, il divorzio o la perdita di una persona cara.

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Sintomi di una crisi esistenziale

Come abbiamo già accennato, le caratteristiche di una crisi esistenziale possono variare da persona a persona. Tuttavia, i sintomi più spesso condivisi dalle persone che attraversano questa fase della propria vita sono i seguenti:

  • ci si sente confusi o persi, come se non si trovasse il senso di scopo nella propria vita;
  • si prova un senso di preoccupazione costante nel prendere decisioni per il futuro;
  • si avverte una sensazione di vuoto o mancanza di soddisfazione, anche se esternamente sembra che tutto vada bene;
  • possono presentarsi crisi di pianto senza una causa apparente;
  • si inizia a riflettere profondamente su questioni riguardanti il senso della vita, il proprio scopo, la mortalità e la felicità;
  • si perde interesse per attività che un tempo erano piacevoli o significative;
  • si possono notare cambiamenti nel modo di comportarsi o reagire agli eventi, come isolarsi socialmente, diventare più irritabili o emotivamente distanti;
  • si cerca attivamente un senso più profondo nella vita, spesso attraverso nuove esperienze, relazioni o attività;
  • si avverte una sensazione di “vuoto esistenziale”, come se mancasse qualcosa di importante nella vita.

Tipologie di crisi esistenziali

Solitamente le crisi esistenziali si verificano durante i periodi di transizione nel corso della vita. Gli psicologi hanno identificato diversi periodi critici suscettibili di innescare una crisi esistenziale come l’adolescenza, la prima età adulta, la mezza età e la vecchiaia. Vediamoli nel dettaglio.

Fase della vitaDescrizione
AdolescenzaSi verifica spesso una crisi esistenziale legata alla costruzione dell’identità in adolescenza. Questo periodo coinvolge anche la sfera dei valori, con lo sviluppo cognitivo che raggiunge il suo apice e la persona che stabilisce priorità di vita e segue modelli di moralità.
Prima età adultaNei primi anni dell’età adulta, le questioni complesse da gestire riguardano le scelte professionali, la famiglia e il futuro. Anche aspetti più universali come la spiritualità e la religione possono essere oggetto di riflessione in questa fase.
Mezza etàIn questo periodo, molte delle decisioni prese in passato possono essere messe in discussione. Con la consapevolezza del tempo trascorso e di quello che rimane da vivere, possono sorgere dubbi e incertezze sulla propria vita e il proprio progetto futuro. La perdita della giovinezza può essere vissuta con dolore e non tutti accettano facilmente i cambiamenti fisici e fisiologici di questa fase.
VecchiaiaDurante l’invecchiamento, si affronta la consapevolezza della fine della vita. La crisi esistenziale che colpisce le persone anziane spesso riguarda la sensazione di sentirsi intrappolati di fronte all’inevitabilità della morte. Secondo Erik Erikson, si vive una crisi che richiede di dare un senso complessivo alla propria vita. Le persone possono godere dei ricordi e vivere serenamente se trovano realizzazione personale nel passato, mentre il rimpianto e i rimorsi possono portare a dolore e disperazione.

Quali sono le componenti?

Gli psicologi hanno delineato distinte componenti emotive, cognitive e comportamentali presenti in una crisi esistenziale.

  • aspetti emotivi: questa componente della crisi esistenziale fa riferimento ai sentimenti che nascono dal conflitto interiore. Le emozioni coinvolte nella crisi esistenziale possono includere disperazione, impotenza, senso di colpa, sensazione di vuoto, paura, ansia e solitudine;
  • aspetti cognitivi: la componente cognitiva della crisi esistenziale riguarda l’elaborazione di tutti quei pensieri rivolti all’esistenza come ad esempio la ricerca del significato o dello scopo della vita, i pensieri riguardanti la morte e i conflitti interiori che si riferiscono al processo decisionale;
  • aspetti comportamentali: la crisi esistenziale si traduce anche in una serie di comportamenti che rendono visibile all’osservatore esterno la condizione vissuta dal soggetto. Si tratta ad esempio di atteggiamenti di isolamento sociale, mancanza di motivazione, perdita delle relazioni significative o il licenziamento dal posto di lavoro.

Può succedere che quando ci si trova ad affrontare una crisi esistenziale, si sviluppino condotte di dipendenza. Bisogna rendersi conto delle proprie difficoltà, ed è importante farsi aiutare dagli esperti. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online, per dare spazio ai tuoi pensieri e trovare un modo per affrontarli.

Quali sono le conseguenze?

Le conseguenze di una crisi esistenziale dipendono da diversi fattori, tra cui la durata della crisi e la gravità dei sintomi. Alcune delle possibili conseguenze includono:

  1. disturbi emotivi come ansia, depressione o altri disagi che impattano il benessere psicologico ed emotivo;
  2. variazioni nelle relazioni: vivere una crisi esistenziale può influenzare le relazioni con gli altri, generando conflitti o un senso di isolamento sociale;
  3. fiducia in sé stessi: l’incertezza riguardo a sé stessi e agli obiettivi personali può erodere la propria autostima;
  4. tendenze autolesive: in alcune circostanze, si potrebbe ricorrere a comportamenti dannosi come l’abuso di sostanze o azioni rischiose per affrontare la crisi;
  5. difficoltà decisionali: la confusione e l’incertezza possono rendere complesso prendere decisioni importanti riguardanti la vita personale, professionale o affettiva;
  6. perdita del significato nella vita, sensazione di vuoto o disperazione;
  7. impatti sulla salute fisica: lo stress cronico connesso a una crisi esistenziale può avere ripercussioni negative sulla salute fisica, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari, disturbi gastrointestinali e altri problemi di salute;
  8. stagnazione personale: la crisi esistenziale può causare un blocco psicologico e rallentare il progresso personale e professionale.
conseguenze di crisi esistenziale

Crisi esistenziale o depressione?

Quando una crisi esistenziale spesso si protrae per un periodo prolungato e i sentimenti di vuoto interiore e solitudine si fanno più intensi, può essere difficile distinguerla dalla depressione. In alcuni casi infatti capita che queste due condizioni possano arrivare a sovrapporsi.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali DSM-5 la diagnosi di depressione maggiore include sintomi simili allo stato mentale della persona in crisi esistenziale come ad esempio ansia, disperazione e ritiro sociale.

La differenza principale tra le due condizioni consiste nel fatto che nella depressione subentrano altri sintomi relativi alla sfera fisiologica come ad esempio alterazioni del ritmo sonno-veglia e disturbi dell’alimentazione. Inoltre il soggetto depresso trova difficile svolgere attività funzionali alla sua vita come riuscire a mantenere l’attività lavorativa e la gestione degli affetti.

Questi sintomi solitamente causano nel soggetto disturbi significativi nella capacità generale di funzionare nella vita. La relazione tra crisi esistenziali e depressione può dunque essere di natura causale. La persona che non riesce a risolvere l’esperienza di crisi esistenziale potrebbe con il tempo andare incontro allo sviluppo di un disagio profondo che la può portare verso uno stato depressivo o d’ansia.

Come uscire da un vuoto esistenziale?

Per uscire da un vuoto esistenziale, il primo passo da compiere è essere onesti con sé stessi riguardo ai sentimenti di smarrimento o vuoto che si stanno vivendo e comprenderli. Infatti, riflettere sulle cause del vuoto esistenziale può aiutare a capire meglio quali eventi o situazioni hanno contribuito a creare questa sensazione.

Esplorare i propri interessi personali può essere un modo efficace per uscire dalla crisi esistenziale: buttarsi in nuove esperienze può aiutarci a cambiare la prospettiva sulle cose e ritrovare noi stessi. Non sarà semplice, ma passo dopo passo riuscirai a dare una risposta a tutte le tue domande, scavando dentro te stesso e concentrandoti sui piccoli piaceri della vita. Tenere un diario della gratitudine può essere un modo utile per coltivare questa abitudine.

Anche mantenere una routine quotidiana può aiutare a ridurre l’ansia e a dare un senso di stabilità in questi periodi di crisi. Ma se il vuoto esistenziale persiste o diventa opprimente, è importante affidarsi a un esperto della salute mentale. Uno psicologo può aiutarti a comprendere le tue emozioni e prenderti cura di te stesso.

    Fonti:

    • Mike Anusas and Rachel Harkness. 2016. Different Presents in the Making, in Design Anthropological Futures. Bloomsbury, p55-70
    • Hannah Arendt. 1963. Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil, Harmondsworth:
      Penguin Books Aristotle (transl. Martin Oswald). 1962. The Nichomachean Ethics, The Bobs-Merrill Company
    • Zygmunt Bauman. 1989. Modernity and the Holocaust. Cornell University Press.
    Dott.ssa Martina Migliore

    Approccio:
    Titolo di studio
    Descrizione
    Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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    Revisori

    reviewer

    Dott. Domenico De Donatis

    Medico Psichiatra

    Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

    Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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    Dott. Federico Russo

    Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

    Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

    Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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    Dott.ssa Martina Migliore

    Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

    Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

    Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.