Caregiver e burnout: un’ombra nella cura 

Il ruolo di caregiver può essere estremamente impegnativo e stressante, specialmente quando si assistono persone anziane affette da demenza. Questi caregiver possono sperimentare burnout a causa dei sintomi stressanti e dei compiti assistenziali richiesti.
cargiver burnout e demenza

La cura di un individuo gravemente malato può rappresentare un carico emotivo estremamente pesante per i caregiver, con ripercussioni significative sul loro benessere. In questo articolo, approfondiremo il fenomeno del burnout del caregiver e il suo impatto sulle persone dedite all’assistenza dei propri cari afflitti da gravi patologie. Esploreremo le intricate dinamiche coinvolte nel burnout del caregiver e i fattori chiave che possono alimentare questo fenomeno emotivamente complesso.

Definizione di caregiver

Il termine “caregiver” si riferisce a una persona che si assume la responsabilità di fornire assistenza, cure e supporto a individui che necessitano di attenzioni particolari a causa di malattie, disabilità o altre esigenze personali. Questo ruolo può essere ricoperto da vari soggetti, inclusi membri della famiglia, amici, partner e professionisti. Il ruolo del caregiver è cruciale nel garantire il benessere e la dignità delle persone bisognose di cure. Essi fungono da pilastri di sostegno, offrendo amore, empatia, compassione e assistenza pratica in momenti di bisogno.

sostegno per burnout nei caregiver

Differenza tra burden e burnout nei caregiver

Nell’ambito dell’assistenza, emerge una distinzione importante tra “burden” e “burnout” per i caregiver, delineata non solo dalla loro definizione, ma anche dalla loro origine:

  • Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale. L’origine è lo stress cronico e il carico prolungato legato all’assistenza;
  • il burden è il peso emotivo, fisico o finanziario percepito associato alla responsabilità di fornire assistenza. Origine è la percezione soggettiva del caregiver per il senso di responsabilità.

Dunque mentre il “burden” può essere legato alle percezioni e ai sentimenti soggettivi del caregiver riguardo alla difficoltà dell’assistenza, il “burnout” è più direttamente connesso allo stress prolungato e all’esaurimento che ne deriva. Può trattarsi anche di burnout in individui autistici.

Ruolo e compiti del caregiver

I caregiver svolgono una vasta gamma di compiti per garantire il benessere e la qualità della vita delle persone che assistono. Questi compiti possono includere:

  • assistenza medica: questo può comprendere somministrazione di farmaci, gestione di terapie e trattamenti, monitoraggio dei segni vitali e assistenza nelle procedure mediche;
  • assistenza nelle attività quotidiane: forniscono aiuto per svolgere le attività quotidiane come mangiare, vestirsi, fare la doccia e spostarsi;
  • supporto emotivo e psicologico: oltre alla cura fisica, i caregiver offrono sostegno emotivo e psicologico per affrontare lo stress, la paura e l’ansia associati alla malattia o alla disabilità;
  • gestione di questioni pratiche: come la pianificazione delle cure, l’organizzazione delle attività quotidiane, la gestione delle finanze e la coordinazione con i professionisti sanitari e sociali;

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Burnout nei caregiver

Nel contesto dell’assistenza a lungo termine affidata principalmente ai caregiver familiari, emerge un importante fenomeno da considerare: il burnout dei caregiver. Questo termine indica uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale che può colpire coloro che si dedicano alla cura e all’assistenza di familiari o persone care. Con l’80% degli adulti bisognosi che rimangono a casa, nella comunità, e il 90% di queste cure fornite da caregiver non retribuiti, diventa chiaro che i caregiver familiari sono fondamentali per il sistema sanitario. Molto comune è anche il burnout negli infermieri.

Tuttavia, la costante pressione e le sfide associate all’assistenza possono portare al burnout, con conseguenze significative per il benessere e la salute dei caregiver stessi. È essenziale comprendere e affrontare questo rischio per garantire che i caregiver possano continuare a fornire il sostegno necessario in modo sano e sostenibile.

Sintomi del burnout caregiver

È normale e comprensibile provare una gamma di emozioni e sensazioni fisiche mentre si presta assistenza a un caro. Il ruolo del caregiver è intrinsecamente impegnativo e può portare a un insieme di sintomi fisici e psicologici, a seconda delle fasi del burnout. I principali sintomi sono:

Sintomi fisiciSintomi psicologici
Affaticamento persistenteStress emotivo (ansia, irritabilità, tristezza)
Disturbi del sonnoSentimenti di inefficacia
Problemi gastrointestinaliIsolamento sociale
Tensione muscolareDiminuzione dell’interesse per l’attività
Mal di testaSensazione di sopraffazione
Aumento della pressione sanguignaSensazione di colpa
Malattie fisiche ricorrentiEsaurimento nervoso, irritabilità o rabbia
Disturbi del sistema immunitarioDiminuzione dell’autostima
Dolori muscolari e articolariDisperazione o senso di vuoto
Disturbi dell’appetitoDisturbi dell’umore (depressione)

Questi sintomi non sono segni di debolezza, ma piuttosto indicazioni del carico emotivo e fisico che deriva dall’assumersi la responsabilità di prendersi cura di qualcun altro.

Fattori di rischio

Esaminando diversi studi, sono stati identificati fattori di rischio per il carico del caregiver, tra cui:

  • il sesso femminile;
  • il basso livello di istruzione;
  • la residenza con la persona assistita;
  • un maggior numero di ore trascorse nell’assistenza;
  • la depressione;
  • l’isolamento sociale;
  • lo stress finanziario;
  • la mancanza di scelta.

Le sensazioni di affaticamento e stress emotivo possono emergere quando ci si trova a fronteggiare le sfide quotidiane dell’assistenza, comprese le preoccupazioni per il benessere del proprio caro, le richieste di tempo e le difficoltà pratiche.

La demenza: una sfida al burnout dei caregiver

Accudire una persona affetta da demenza rappresenta una sfida emotiva e fisica per i caregiver, spesso portandoli a vivere situazioni di burn-out. Le demenze sono condizioni complesse caratterizzate da sintomi comportamentali e psicologici che richiedono una costante e impegnativa assistenza. Tra i sintomi più stressanti per i caregiver c’è il vagabondaggio, quando il paziente esce di casa senza una meta definita, mettendo in allarme i familiari. L’incapacità del paziente di riconoscere i propri cari può causare sentimenti di disorientamento e dolore nel caregiver. Inoltre, episodi di aggressività da parte del paziente durante le attività quotidiane possono essere fonte di grande stress.

affrontare burnout per caregiver

I caregiver si trovano spesso in una posizione delicata, in cui devono far fronte non solo alla malattia del loro caro, ma anche alle proprie emozioni e necessità. Il burden del caregiver può avere un impatto significativo sulla loro salute fisica e mentale, compromettendo anche la qualità dell’assistenza fornita al paziente. Affrontare la demenza richiede non solo competenze pratiche, ma anche una grande resilienza emotiva da parte dei caregiver. È essenziale riconoscere i segnali precoci di stress e burn-out e cercare il supporto necessario per affrontare questa sfida in modo sano e sostenibile.

Burnout e ACT

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) è una forma di terapia cognitivo-comportamentale che si concentra sull’accettazione delle esperienze interiori, come pensieri, emozioni e sensazioni fisiche, anziché cercare di cambiarle o evitarle. Suggerisce dunque di adottare un approccio diverso rispetto alla lotta contro le emozioni scomode, invitando i caregiver ad accoglierle. Questo approccio mira a favorire un rapporto più sano e autentico con il proprio mondo emotivo, permettendo di ritrovare energia e equilibrio interiore. Ciò viene realizzato attraverso una serie di tecniche e strategie, tra cui la mindfulness, la defusione cognitiva, la chiarezza dei valori e l’azione basata sui valori.

Caratteristiche dell’ACT

Riconoscere e accettare le proprie emozioni e sensazioni fisiche può essere il primo passo per trovare il supporto e le risorse necessarie per gestire il carico dell’assistenza in modo sano e sostenibile. Vediamo come può essere utile l’ACT nel trattamento del burnout nei caregiver:

Caratteristica dell’ACTDefinizione
AccettazioneIncoraggia i caregiver ad accettare le proprie emozioni, pensieri e sensazioni fisiche senza giudizio o resistenza;
Defusione cognitivaAiuta i caregiver a distanziarsi dai pensieri negativi e a non identificarsi completamente con essi;
MindfulnessPromuove la consapevolezza del momento presente, consentendo ai caregiver di gestire lo stress in modo più efficace;
Chiarezza dei valoriGuida i caregiver nell’identificare i propri valori fondamentali e nell’agire in coerenza con essi nonostante le difficoltà;
Azione basata sui valoriSostiene i caregiver nell’adottare comportamenti che riflettano i propri valori, contribuendo a una vita più significativa;
Equilibrio tra cura di sé e assistenzaFavorisce la consapevolezza dell’importanza dell’autocura e dell’istituzione di confini sani tra il ruolo di caregiver e la vita personale.

La gestione del burnout tra i caregiver è un aspetto cruciale per garantire il benessere di coloro che si prendono cura di persone affette da gravi malattie.  

Consigli per affrontare il burnout

Investire nella salute mentale e nel benessere dei caregiver può comportare una migliore qualità delle cure e un miglioramento della loro qualità di vita. Per affrontare il burnout del caregiver, è essenziale:

  • praticare l’auto-cura, dedicando tempo al riposo, all’esercizio fisico e alle attività che portano gioia;
  • stabilire limiti chiari, cercare il sostegno sociale e praticare la gestione dello stress;
  • riconoscere i propri limiti e chiedere aiuto quando necessario;
  • pianificare momenti di riposo e prendersi cura di sé stessi.

Se il burnout persiste, prenditi cura di te stesso. La psicoterapia offre un ambiente sicuro e accogliente dove puoi esplorare liberamente le tue emozioni e sentimenti. Serenis è un centro medico autorizzato che mette a disposizione il supporto professionale di uno psicologo online. Qui potrai trovare sollievo e sviluppare risorse personali per affrontare al meglio le sfide della vita quotidiana.

FONTI:

  • Gérain, P., & Zech, E. (2019). Informal caregiver burnout? Development of a theoretical framework to understand the impact of caregiving. Frontiers in psychology, 10, 466359.
  • Ybema, J. F., Kuijer, R. G., Hagedoorn, M., & Buunk, B. P. (2002). Caregiver burnout among intimate partners of patients with a severe illness: An equity perspective. Personal Relationships, 9(1), 73-88.
  • Kasuya, R. T., Polgar-Bailey, P., & Takeuchi, R. (2000). Caregiver burden and burnout: A guide for primary care physicians. Postgraduate medicine108(7), 119-123.
Martina Bisceglia

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Blog manager di Serenis, mi dedico a fornire risorse informative e approfondimenti sui temi del benessere mentale, della psicologia e della salute emotiva. Attraverso il nostro blog, miriamo a condividere conoscenze preziose e offrire supporto a coloro che cercano aiuto e comprensione nel loro percorso di crescita personale e di guarigione.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.