La gelotofobia: la paura di essere derisi
La gelotofobia definizione
La gelotofobia o paura di essere derisi è un disturbo d’ansia che rientra nelle fobie e implica il timore immotivato e patologico di venire derisi o essere oggetto di scherno.
Essendo un disturbo fobico, la gelotofobia implica pensieri intrusivi e ricorrenti che possono comportare tendenza al rimuginio.
I metodi di cura comprendono trattamento terapeutico e se necessario, utilizzo di farmaci.
In questo articolo esploreremo la gelotofobia, comprendendo la sua definizione, le situazioni stressanti associate, le possibili cause, i sintomi e le opzioni di trattamento.
Una volta letto, speriamo che tutti i tuoi dubbi su questa condizione siano chiariti e che possa esserti utile nel comprendere e affrontare la gelotofobia, se la stai vivendo o se conosci qualcuno che ne è affetto.
Cos'è la gelotofobia
Gelotofobia è un termine che deriva dal greco (lì dove gelos significa riso e phobos paura) e indica il timore morboso e patologico di venire derisi.
Il gelotofobico non ha soltanto terrore degli scenari umilianti che si prospetta, ma anche della risata in sé, percepita come mezzo di umiliazione e di offesa sociale.
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A parere degli studiosi, il quadro diagnostico della gelotofobia ha un forte legame con quello di altre patologie come:
- l’ansia sociale: per ansia sociale, intendiamo la paura o il disagio che un individuo può sperimentare quando si trova in contesti sociali (quando deve, per esempio, parlare in pubblico).
- lo spettro schizofrenico;
- il disturbo evitante di personalità.
La gelotofobia si associa ad altre fobie come:
- la glossofobia (paura di parlare in pubblico);
- la fobia scolare (paura di andare a scuola o rifiuto scolastico).
Al contrario di fobie più comuni come l’aracnofobia (paura dei ragni), l‘idrofobia (paura dell’acqua) o la misofobia (paura dei topi), la gelotofobia non è connessa a oggetti fobici specifici (come ragni o topi), ma a una situazione specifica: venire derisi.
A parere di alcuni studiosi (Ruch, Harzer & Proyer,2013), questo disturbo fobico sembra associato a bassa autostima, tendenza alla vergogna e simili.
Gelatofobia cronica e acuta
Distinguiamo tra gelotofobia cronica e acuta:
- la prima riguarda il timore di venire derisi in qualsiasi contesto sociale e quotidiano;
- la seconda, invece, è collegata a determinati eventi/occasioni.
Come funziona la gelotofobia?
La gelotofobia non indica solo la paura di essere derisi. Implica anche l’incapacità di distinguere tra uno scherzo e un atteggiamento di ridicolizzazione. Il gelotofobico è quindi un individuo dai tratti paranoici o con un disturbo d’ansia sociale, che vede nel riso altrui un atto aggressivo e minaccioso. Così, davanti alla risata di un amico, il gelotofobico potrebbe sperimentare la sensazione di essere umiliato e arrivare ad isolarsi socialmente.
In alternativa, potrebbe:
- assumere atteggiamenti formali;
- evitare il contatto visivo con i suoi interlocutori;
- chiudere i rapporti di amicizia;
- optare per rapporti che escludano la possibilità della risata.
Per comprendere se si soffre di questa patologia, potresti rispondere alle seguenti domande:
- ho difficoltà a distinguere tra uno scherzo e un tentativo di umiliazione?
- concepisco la risata come una minaccia?
- medito continuamente sulla possibilità di essere deriso?
- i miei timori sono fondati o infondati?
Quali sono i sintomi della gelotofobia?
Per distinguere una fobia da una semplice paura, è necessario guardare al quadro diagnostico. Questo perché la paura è spesso legata ad un movente razionale, non è invasiva e patologica. Al contrario, la fobia non ha motivazioni valide e si presenta come un pensiero ossessivo che può generare compulsioni.
Per esempio, un soggetto viene deriso a scuola (bullismo) e sviluppa il timore di essere deriso nuovamente. Tale timore non è ancora un disturbo fobico, sebbene possa evolversi in patologia in tempi abbastanza brevi. Questo perché, l’esperienza traumatica, è tra le prime cause dei disturbi legati all’ansia.
Riconoscere la paura di essere derisi
I sintomi della gelotofobia variano a seconda dell’intensità della patologia. Questo significa che, per alcuni individui, il disturbo si presenta come un disagio generalizzato di fronte alla possibilità di essere derisi.
Tali soggetti potrebbero sperimentare:
- pensieri invadenti o rimuginio;
- ansia generalizzata;
- tentativi di evitamento.
In alternativa, la gelotofobia può aggravarsi portando il paziente allo sviluppo di pensieri e atteggiamenti paranoici. La patologia può comportare:
- attacchi di panico;
- isolamento sociale;
- difficoltà relazionali;
- aggressività.
Cause della gelotofobia
Le cause della gelotofobia sono complesse e dividono gli studiosi. In linea di massima, le cause comprendono altre patologie pregresse, esperienze traumatiche, relazioni con le figure di riferimento.
L’eziologia di questo disturbo fobico può comunque comportare esperienze traumatiche risalenti alla prima infanzia (Ruch, 2004). Per esempio, se un bambino è stato messo in ridicolo dalle sue figure di riferimento, potrebbe sviluppare gelotofobia e ansia sociale. Anche patologie pregresse come lo spettro schizofrenico possono portare allo sviluppo della patologia.
Infine, il disturbo evitante della personalità può comportare lo sviluppo di gelotofobia. Per disturbo evitante della personalità intendiamo un disturbo di personalità in cui il soggetto evita situazioni sociali per il terrore di essere ridicolizzato e umiliato.
Cura per la gelotofobia
Per la cura dei disturbi fobici sono raccomandati due interventi terapeutici:
Questo perché, tali modelli, implicano un lavoro sulla risposta del paziente agli stimoli stressanti (nel nostro caso, alla risata).
Se il disturbo è causato da patologie pregresse, potrebbe risultare necessario l’utilizzo di psicofarmaci per il trattamento dello spettro schizofrenico, dell’ansia sociale o del disturbo evitante di personalità.
Appare necessario ottenere una corretta diagnosi per avviarsi sulla strada della guarigione prima che il disturbo diventi cronico.
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