Omocisteina alta e ansia: che connessione c’è?

L’omocisteina è una sostanza chimica nel corpo che può influenzare la salute mentale, inclusa l’ansia. Livelli elevati di omocisteina nel sangue sono stati associati a un aumento del rischio di ansia e altri disturbi dell’umore.
omocisteina alta e connessione con ansia

La presenza elevata di un particolare ormone nel sangue è spesso associata a rischi significativi per la salute cardiovascolare. Proprio per questo motivo, nel nostro articolo scopriremo l’omocisteina e il suo impatto sul nostro organismo, concentrandoci sulla sua connessione con l’ansia e con diversi disturbi come l’arteriosclerosi, l’embolia, l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale e la trombosi.

Omocisteina: origine e impatto nel corpo

Studi scientifici hanno riscontrato che alti livelli di omocisteina sono correlati ai sintomi fisici e mentali dell’ansia. Durante il processo di metabolismo della metionina, una parte può essere convertita in omocisteina. Questa sostanza chimica è fondamentale per la produzione delle proteine ed è naturalmente presente nel nostro organismo. Otteniamo l’omocisteina principalmente da proteine animali presenti nella nostra dieta e la sfruttiamo per diversi processi biologici, tra cui la formazione e il ripristino del tessuto o produzione di energia. Per questa ragione, i suoi livelli sono fondamentali per il nostro stato di salute generale.

Nel corpo di una persona sana, la vitamina B12, la vitamina B6 e l’acido folico scompongono l’omocisteina, trasformandola in altre sostanze vitali per il funzionamento del corpo. Tuttavia, alti livelli di omocisteina nel sangue potrebbero indicare una carenza vitaminica, malattie cardiache o addirittura una rara malattia ereditaria chiamata omocistinuria.

Per sintetizzare, l’omocisteina è una sostanza essenziale che, attraverso l’azione di alcune vitamine, viene scomposta per fornire al nostro organismo ciò di cui ha bisogno per funzionare correttamente. Qualora ciò non avvenga in modo appropriato, i livelli di omocisteina nel sangue aumentano, dando luogo all’iperomocisteinemia, con potenziali danni al sistema nervoso e patologie cardiovascolari.

alti livelli di omocisteina e ansia

Cos’è l’omocisteina e come si forma

L’omocisteina si forma quando l’amminoacido metionina perde un gruppo metilico attraverso un processo chiamato demetilazione. Questo aminoacido essenziale è importantissimo per la nostra dieta e può essere assunto mangiando latticini, legumi, carne e uova. Dopo essere stata prodotta nelle cellule, l’omocisteina viene rapidamente trasformata in altre sostanze.

Il metabolismo dell’omocisteina, come accennato in precedenza, è controllato da enzimi e vitamine come la B6, la B12 e i folati. La mancanza di queste specifiche vitamine può causare un aumento dei livelli di omocisteina nel sangue e, se non affrontata tempestivamente, questa carenza nutrizionale può incrementare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. L’omocisteina può anche essere rilevata anche nelle urine, portando a una condizione chiamata omocisteinuria, in quanto viene espulsa dall’organismo sotto forma di cistina proprio attraverso le urine. Inoltre, molti studi hanno riscontrato un’associazione anche tra alti livelli di cpk e ansia.

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Omocisteina elevata e impatti sulla salute generale

La correlazione tra l’eccesso di omocisteina plasmatica e l’aumento del rischio cardiovascolare è stata ampiamente documentata. Sorprendentemente, l’iperomocisteinemia è considerata un fattore di rischio indipendente rispetto ad altri come la familiarità, il colesterolo alto, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito tipo 2 e l’obesità. In alcuni casi, valori anche solo leggermente superiori alla normalità possono correlarsi a un aumentato rischio di malattie come l’arteriosclerosi, il decadimento cognitivo, il morbo di Alzheimer e fratture ossee spontanee. È noto che ipertensione e ansia sono collegati, e i livelli elevati di omocisteina potrebbero contribuire a questa correlazione. L’iperomocisteinemia, inoltre, può essere suddivisa in tre classi di rischio, in base ai livelli di questa sostanza nel sangue.

Riconoscere i sintomi: quando l’omocisteina influisce sull’ansia

Alcune ricerche hanno evidenziato una possibile correlazione tra l’omocisteina elevata e l’ansia. Questo amminoacido può influenzare i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore. Dunque, un’elevata concentrazione di omocisteina potrebbe contribuire all’insorgenza o all’aggravarsi dei sintomi legati all’ansia, come ad esempio ansia e insonnia. In ogni caso, è importantissimo sottolineare come siano necessari ulteriori studi per comprendere appieno questa relazione e quindi stabilire un collegamento causale.

Per esempio, negli individui che soffrono di depressione è stato possibile il riscontro di elevati livelli di omocisteina. Per questo si crede che quest’ultima possa aumentare il rischio di sviluppare questa patologia anche nelle persone che normalmente non ne soffrono. Inoltre, questo aminoacido interferisce con la produzione degli ormoni che regolano il nostro benessere psicofisico come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina, i quali regolano l’umore, l’appetito e il sonno. Alcuni medici, di fronte a una correlazione tra carenza di acido folico e depressione, prescrivono non solo terapia antidepressiva, ma anche integratori utili per migliorare la risposta ai farmaci e contrastare l’azione dell’omocisteina sui cosiddetti ormoni della felicità.

amminoacido omocisteina e connessione con l'ansia

Come distinguere i sintomi dell’ansia legati all’omocisteina da altre cause

Se l’ansia deriva da una condizione di natura medica, che può essere influenzata alta omocisteina, possono emergere sintomi specifici. L’aumento di omocisteina potrebbe procedere in modo silente, senza evidenziare sintomi manifesti. Ma in determinate situazioni, potrebbero presentarsi segnali quali persistente affaticamento, frequenti mal di testa, vertigini, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e irritabilità. In aggiunta, un livello elevato di omocisteina potrebbe accrescere la sensibilità alle infezioni e rallentare la guarigione delle ferite. A questo possono aggiungersi disturbi come ansia somatizzata nello stomaco e reflusso, dolori al petto per l’ansia e dispnea ansiosa.

Strategie per gestire alti livelli di omocisteina e ridurre l’ansia

Per affrontare l’ansia causata da una condizione medica, è fondamentale agire alla radice del problema, intervenendo sui livelli di omocisteina nel sangue. La buona notizia è che l’omocisteina alta può essere gestita ed efficacemente trattata. Ridurre la sua concentrazione nel sangue è possibile grazie a un insieme di interventi a livello di regime alimentare e stile di vita.

Apportare modifiche allo stile di vita, soprattutto adottando una dieta ben bilanciata che includa abbondanti vitamine del gruppo B, acido folico, vitamina B6 e vitamina B12, può contribuire a diminuire i livelli di omocisteina nel flusso sanguigno. Inoltre, è essenziale incrementare il consumo di alimenti naturalmente ricchi di vitamina B12, tra cui fegato, carne rossa, pesce, molluschi, crostacei, latticini, formaggi e uova.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario utilizzare integratori vitaminici per colmare eventuali carenze, sempre seguendo le indicazioni del medico. Infatti, il controllo dei livelli di omocisteina richiede un’attenta valutazione medica e la realizzazione di un piano di trattamento personalizzato poiché le risposte possono variare da persona a persona.

omocisteina e ansia

Quando consultare un medico: omocisteina e ansia

Se si sperimenta ansia persistente, accompagnata da preoccupazioni costanti, tensione muscolare e difficoltà di concentrazione, potrebbe essere utile consultare un medico. Livelli elevati di omocisteina, un aminoacido coinvolto nel metabolismo dell’acido folico, sono stati associati a problemi di ansia. Un professionista della salute può valutare la situazione attraverso esami del sangue per misurare i livelli di omocisteina e consigliare un piano di trattamento personalizzato. Modifiche nella dieta, integrazioni vitaminiche e terapie specifiche per l’ansia potrebbero essere parte di un approccio completo per gestire sia i sintomi di ansia che gli squilibri di omocisteina. In sintesi, se l’ansia persiste, consultare un medico può essere fondamentale per affrontare la situazione in modo efficace.

Infine, è altrettanto importante considerare il supporto di un professionista della salute mentale. Gli psicoterapeuti e le psicoterapeute di Serenis possono offrire un valido aiuto nella gestione dei sintomi ansiosi. Uno psicologo online potrebbe sostenerti con un approccio integrato e personalizzato, contribuendo in modo significativo al tuo benessere fisico e mentale.

Bibliografia:

  • Ansari T. L., Derakshan N. (2011), The neural correlates of cognitive effort in anxiety: Effects on processing efficiency, Biological Psychology, Vol. 86 Issue 3
  • Tebaldi V. (2015), Influenza dell’omocisteina nella malattia di Alzheimer: un potenziale ruolo biochimico alla base della patologia
Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.