Come gestire la timidezza e superarla

Superare la timidezza può richiedere tempo e pratica, ma è possibile con impegno e determinazione.
come fare per superare la timidezza

Segnali di ansia sociale e timidezza in determinate situazioni sono del tutto normali. Tuttavia, per alcune persone queste sensazioni possono raggiungere un livello tale da disturbare la loro vita quotidiana. Se vuoi comprendere come superare la timidezza per la tua crescita personale, approfondiamo insieme l’argomento in questo articolo.

Cos’è la timidezza?

La timidezza può essere definita come una difficoltà nell’affrontare le situazioni sociali in modo adeguato. Le persone timide hanno spesso difficoltà nell’incontrare nuove persone, avviare conversazioni o stabilire legami di amicizia e romantici (Henderson, Zimbardo, Carducci, 2010). Si tratta di quella sensazione di imbarazzo o insicurezza che si manifesta quando siamo a contatto con altre persone, attraverso segnali come:

La timidezza influenza il nostro modo di comportarci e le nostre interazioni. Le persone timide possono desiderare compagnia ma possono sentirsi a disagio quando si trovano al centro dell’attenzione o hanno timore del giudizio degli altri. Questo può dipendere anche dalla propria autostima e self empowerment. Tuttavia, è importante comprendere che la timidezza non è una debolezza caratteriale.

Le persone timide spesso sono anche sensibili e capaci di ascolto. Queste abilità sono maggiormente sviluppate, mentre invece possono trovare difficile esprimersi in pubblico, ad esempio perché non sanno come migliorare la sicurezza in sé stessi. Per questi motivi, riuscire a superare la timidezza è importante per sfruttare le proprie qualità al meglio e relazionarsi con gli altri.

È possibile superare la timidezza?

La timidezza non è una condanna perenne: è un comportamento appreso, frutto di abitudini consolidatesi nel tempo. Riconoscendo le situazioni che la scatenano e comprendendone le ragioni, possiamo superare la timidezza e aprirci a un mondo di opportunità che altrimenti ci sarebbero sfuggite.

In molti casi, la timidezza svolge un ruolo di meccanismo di difesa, fungendo da scudo contro situazioni che vengono percepite come minacciose o sgradevoli. Tuttavia, se lasciata incontrollata, può trasformarsi in una gabbia che ci impedisce di svilupparci personalmente. A questo punto, possiamo scegliere se continuare a rifugiarci nella timidezza come una sorta di rifugio sicuro, oppure decidere di affrontare le nostre paure, gestendo le emozioni con intelligenza emotiva per aprirci a nuove esperienze.

è possibile superare la timidezza

Timidezza e ansia sociale

Secondo uno studio, la socievolezza, ovvero la propensione e il piacere a stare con gli altri, può influenzare la relazione tra timidezza e disturbo d’ansia sociale. Questo significa che le persone che sono timide, ma anche socievoli, possono avere sintomi di ansia sociale maggiori rispetto a quelle che sono solo timide. Comunque è bene ricordare che non tutte le persone che sono timide soddisfano i criteri per diagnosticare l’ansia sociale, si tratta di situazioni e condizioni soggettive.

Negli anni ’70, lo psicologo Zimbardo ha rivelato attraverso uno studio che circa il 42% delle persone osservate erano timide, e che la timidezza può essere influenzata da fattori politici, di genere, di razza e di classe, così come dai movimenti culturali e sociali come il femminismo.

Un punto chiave di discussione riguarda il ruolo di Internet e della digitalizzazione: mentre alcuni credono che interagire online sia meno spaventoso per le persone timide, altri pensano che passare troppo tempo online possa rendere più difficile socializzare in seguito di persona. La ricerca conferma infatti che stare troppo tempo su Internet può far sentire le persone più timide, sole e ansiose.

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Cosa nasconde la timidezza?

La timidezza può essere interpretata come una risposta profonda a bisogni primari dell’inconscio che non sono stati soddisfatti. Secondo la teoria psicoanalitica, questi bisogni possono riguardare l’immagine che abbiamo di noi stessi (l’Io) e l’ideale che vorremmo raggiungere (l’Io ideale). Quando c’è un divario significativo tra queste due dimensioni, può insorgere un senso di vergogna, poiché ci sentiamo inadeguati rispetto al nostro ideale.

Questo conflitto interno può generare timidezza, poiché temiamo il giudizio degli altri e ci vergogniamo delle nostre presunte imperfezioni. Inoltre, la timidezza può anche essere influenzata dal senso di colpa, che si verifica quando percepiamo una discrepanza tra il nostro comportamento (l’Io) e ciò che la società o il nostro sistema di valori (il Super-Io) considerano corretto o accettabile. Questa tensione tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere può alimentare sentimenti di colpa e contribuire ai sintomi della timidezza.

Qual è la differenza tra timidezza e introversione?

La differenza fondamentale tra timidezza e introversione sta nel modo in cui le persone affrontano e si relazionano alle situazioni sociali. La timidezza infatti, è una risposta emotiva che porta ad ansia e inibizione nelle interazioni sociali. Ad esempio, una persona timida potrebbe sentirsi nervosa all’idea di presentarsi a una festa dove non conosce molte persone e potrebbe preferire evitare situazioni simili.

D’altra parte, l’introversione è una caratteristica della personalità che si manifesta con una preferenza per la riservatezza e l’introspezione. Le persone introverse traggono energia e si sentono ricaricate quando sono da sole o in ambienti tranquilli, e possono trovare eccessivamente stimolanti o faticose le situazioni sociali intense. Questo non significa che non siano capaci di interagire con altre persone o che provino necessariamente ansia sociale, ma semplicemente che preferiscono tempi e spazi di solitudine.

Mentre una persona timida potrebbe evitare una grande festa a causa dell’ansia sociale, una persona introversa potrebbe parteciparvi, ma preferirebbe qualcosa di più tranquillo con amici intimi.

differenza tra timidezza e introversione

Come superare la timidezza?

Per superare la timidezza quando diventa un problema, è importante identificare chiaramente le situazioni che la scatenano. È fondamentale accettare che la timidezza sia una parte normale dell’essere umano, poiché siamo creature sociali che cercano approvazione dagli altri. Invece di vederla come un difetto, possiamo imparare a riconoscere che la timidezza può anche avere dei lati positivi e benefici. Accettare questa parte di noi stessi ci permette di affrontarla in modo costruttivo.

Potresti trarre beneficio anche dalle tecniche di respirazione diaframmatica e dalle discipline meditative, come la mindfulness, che sono molto funzionali nella gestione dell’ansia e della sua sintomatologia.

Queste pratiche aiutano anche a gestire i pensieri intrusivi: se temi qualcosa, è normale che la tua mente sia sempre portata lì. La mindfulness, però, può aiutarti a prendere le distanze dal circolo vizioso di pensieri tormentosi e a distogliere l’attenzione da ciò che ti fa paura concentrandoti su altro.

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Come superare la timidezza lavorando sull’autostima

Ma la nostra ansia di fronte alle situazioni sociali che possono generare imbarazzo esponendoci al giudizio degli altri ha una fonte ben precisa, che coincide con una scarsa fiducia nelle nostre capacità di fare fronte alla sfida. Chi è molto sicuro di sé, non teme il confronto con gli altri, tanto meno il loro giudizio. Ecco perché un altro modo per superare la timidezza è rafforzare l’autostima e l’autoefficacia, ovvero la fiducia nelle proprie capacità.

A questo scopo può essere utile fare esperienze diverse, ampliare lo spazio d’azione e scoprendosi coraggiosi, pieni di risorse e capaci di cavarsela da soli. Non è necessario prodigarsi in missioni impossibili, ma semplicemente uscire gradualmente dalla propria zona di comfort.

Vantaggi della timidezza

Nonostante la volontà di superare la timidezza è un’esigenza avvertita fortemente in diverse situazioni, essere persone timide ha anche dei vantaggi:

  1. le persone timide sono più empatiche e sono sensibili verso le altre persone;
  2. la tendenza ad essere riservati può rendere le persone timide propense a riflettere più attentamente prima di agire o parlare, favorendo maggiore consapevolezza di sé e delle proprie azioni;
  3. sono aperte all’ascolto, dal momento che preferiscono evitare di essere al centro dell’attenzione;
  4. essere timida porta ad instaurare poche amicizie ma buone, coltivando legami profondi;
  5. essere cauti, può portare a notare dettagli che altri potrebbero trascurare.

Pertanto, stare bene con sé stessi è una capacità che non dipende solo dalla timidezza. Ogni persona ha caratteristiche uniche che contribuiscono al proprio benessere emotivo.

vantaggi di superare la timidezza

Come superare la timidezza senza rifiutarla

Per superare la timidezza ci sono anche delle tattiche che puoi mettere in atto in autonomia, anche se non rappresentano la soluzione definitiva e non possono sostituire un percorso di supporto psicologico.

Prima di tutto, sappi che non puoi combattere la timidezza in maniera diretta, o entrerai in un circolo di pensieri controproducenti in cui non farai altro che colpevolizzarti, andare incontro a frustrazione e a un peggioramento della situazione. Piuttosto, cerca di agire in maniera indiretta provando ad analizzare le possibili cause. Se hai un’autostima bassa o non hai abbastanza consapevolezza delle tue risorse interne, inizia a riflettere sulla necessità di dedicare più tempo all’esplorazione dei tuoi processi mentali e prenderti cura di te stesso.

In secondo luogo, ricordati che sei l’unico giudice di te stesso in questa sfida: nessuno ti obbliga a fare qualcosa che non ti senti e, soprattutto, devi concederti del tempo. Mentre cercherai di gestire al meglio la tua timidezza, non rinunciare alle occasioni di crescita: anche se fallisci, potrai imparare qualcosa su di te e rafforzare le tue strategie.

Infine, cerca di distogliere l’attenzione dal modo in cui potresti apparire agli occhi degli altri: la timidezza, anche se a volte può mettere in difficoltà, non è un difetto, ma una caratteristica caratteriale, esattamente come possono esserlo l’estroversione, la simpatia o la facile irritabilità. Prendila per quello che è, come parte di te e impara ad accettarla. Se stai pensando di affrontare questo tema con uno psicologo online, Serenis, centro medico autorizzato, può aiutarti a trovare la persona più adatta alle tue esigenze.

Fonti:

  • Carducci, B. J., & Barrett, A. E. (2016). What elderly adults do to cope with feelings of shyness: A content analysis and evaluation of self-selected coping strategies. Journal of the Indiana Academy of the Social Sciences, 19, 13–27.
  • Carducci, B. J., & Bocchiaro, P. (2011). What shy sicilian students do to deal with their shyness: An analysis and evaluation of self-selected coping strategies. In B. J. Carducci (Chair) & G. Costantino (Co-Chair), Shyness, moral reasoning and self-identity among Italians and Italian-Americans. Symposium conducted at the 12th European Congress on Psychology, Istanbul, Turkey.
  • Carducci, B. J., & Bocchiaro, P. (2012). Dove si trova la timidezza un problema: Where shy Sicilians students say their shyness is a problem. Poster presentation at the 2012 Meeting of the American Psychological Association Orlando, FL.
Dott.ssa Martina Migliore

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.