La motivazione è il motore che ci spinge alla ricerca di qualcosa che ci manca e di cui abbiamo bisogno. A questo proposito sono state formulate molte teorie e una delle più famose è senza dubbio quella della piramide di Maslow, che cercò di strutturare i bisogni dell’essere umano in una gerarchia.
Di seguito illustreremo questa teoria e scopriremo di che cosa si tratta.
Indice dall’articolo
La piramide di Maslow e i suoi fondamenti: bisogni e spinta motivazionale
Sentire un bisogno significa avvertire la mancanza di qualcosa che ci serve per la nostra sopravvivenza o per il nostro benessere fisico o psicologico. Ma esistono diversi tipi di bisogni e la spinta motivazionale che ci porta alla ricerca della loro soddisfazione dipende dalla loro natura. Inoltre, alcuni bisogni hanno la priorità sugli altri, e quindi devono essere soddisfatti per primi.
Questa potrebbe essere una buona sintesi concettuale della piramide di Maslow, psicologo americano che parte proprio dalla motivazione per spiegare la sua teoria. Questa entra in gioco come una forza che ci dà l’impulso di agire quando sentiamo uno squilibrio, ovvero manchiamo di qualcosa, e unisce il bisogno, i nostri valori e le competenze che siamo in grado di mettere in campo per raggiungere l’obiettivo.
Possiamo distinguere tra tre tipi di motivazione:
- motivazione primaria, di natura fisiologica, che ci spinge ad agire per soddisfare i bisogni legati alla sopravvivenza;
- motivazione secondaria, che può essere di natura individuale o sociale, derivante dalla nostra interazione con gli altri;
- motivazione superiore, che riguarda in maniera stretta il raggiungimento di specifici obiettivi legati ai propri valori.
I bisogni fondamentali dell’uomo secondo la piramide di Maslow
In base a quanto abbiamo detto, quindi, nella teoria della piramide di Maslow bisogni e motivazioni sono uniti a filo doppio e rappresentano due facce della stessa medaglia: i primi costituiscono la mancanza, le seconde la spinta a colmarla. Ma non tutti i bisogni richiedono di essere soddisfatti nel momento stesso in cui si presentano.
Maslow elabora una piramide proprio per dare l’idea che tra i diversi bisogni esiste una gerarchia e, fino a che non si sono soddisfatti quelli più urgenti, quelli successivi non vengono avvertiti. Prima di passare al gradino superiore della piramide, quindi, tutti quelli che si trovano al di sotto devono essere completi. Le ripercussioni in ambito psicologico, a livello teorico, riguarderebbero la maggiore capacità di un individuo di individuare i suoi bisogni e avere in questo modo una linea che possa guidare la sua esistenza. Vedremo in seguito che la realtà è molto più complessa.
Secondo Maslow, premettendo che ogni persona sia diversa, tutti hanno gli stessi bisogni, in quanto esseri umani. Quindi la vita di ciascuno viene condotta cercando di soddisfare i bisogni elementari per poi spostarsi verso quelli superiori.
La struttura della piramide di Maslow
Entriamo ora nel dettaglio per capire come si struttura la gerarchia della piramide di Maslow, partendo dal basso per salire attraverso le varie categorie di bisogni.
I bisogni fisiologici
Alla base della piramide si trovano i bisogni fisiologici, quelli fondamentali per la vita e che si possono suddividere in due sottocategorie in base alla motivazione che li guida, ovvero la sopravvivenza e la riproduzione. I bisogni fisiologici hanno come scopo l’autoconservazione, quindi sono i primi che devono essere soddisfatti, altrimenti non c’è possibilità di poter passare ai livelli superiori.
Finché i bisogni fisiologici non vengono appagati, nessun’altra motivazione potrà trovare spazio e ciascun comportamento dell’individuo sarà volto verso la sopravvivenza. Alcuni esempi di questi bisogni sono placare la fame e la sete, mantenere a livelli adeguati la temperatura corporea e il sesso.
I bisogni di sicurezza
Subito dopo i bisogni fisiologici, la piramide di Maslow indica i bisogni di sicurezza, che sono più legati alla sfera sociale e, quindi, possono variare in modo significativo per ciascuna cultura. In ogni caso, lo scopo di tutti questi bisogni è quello di creare un clima di ordine e stabilità in cui l’individuo possa sentirsi sicuro.
Tra questi bisogni troviamo il lavoro, la sicurezza, la pulizia, la stabilità, la buona salute e la protezione.
I bisogni di appartenenza e i bisogni sociali
I bisogni sociali legati alla sfera più strettamente personale e relazionale dell’individuo, non propriamente alla comunità, come invece i bisogni di appartenenza. Questi bisogni sono più legati allo stare in compagnia e ricevere affetto, apprezzamento e comprensione.
In pratica, questo gradino è dedicato alla motivazione a stringere e mantenere delle relazioni sociali significative, che la persona possa sentire come importanti. Questo vale sia per le relazioni amorose stabili che per quelle amicali o famigliari, ma sullo stesso piano troviamo anche motivazioni che riguardano il sentire della persona. Nello specifico, parliamo, ad esempio, del bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di essere accettati e di sentirsi amati.
I bisogni di stima
Tornando ai bisogni del singolo nei confronti della comunità, troviamo, al gradino successivo, i bisogni di stima, ovvero quelli che hanno a che fare con il sentirsi benvoluto dalla società, che attribuisce un valore all’individuo.
Questa categoria di valori è collegata a un’altra che fa parte di questo livello e costituisce un bisogno di stima particolare, ovvero il bisogno di autostima. Il modo in cui la persona è percepita dalla comunità, infatti, influisce sulla propria valutazione di se stessa, anche se non sempre stima esterna e autostima vanno di pari passo.
Questo gradino, quindi, è piuttosto variegato, e ne fanno parte il sentirsi apprezzati, l’avere prestigio o risalto all’interno di un gruppo, ma anche il rispetto per se stessi e l’attribuirsi un valore.
Il bisogno di auotrealizzazione
In cima alla piramide di Maslow troviamo un unico bisogno, quello della realizzazione di sé, che si declina nella ricerca di uno scopo da dare alla propria vita e nello sviluppo sociale e morale dell’individuo. La motivazione che guida il comportamento, quindi, è quella di diventare chi si vorrebbe essere, combinando tutte le proprie capacità intellettive, fisiche, emotive e le abilità peculiari in modo da sfruttarne al massimo il potenziale per realizzare qualcosa che dia un senso alla nostra esistenza.
Il vertice della piramide di Maslow, quindi, ha a che fare con il benessere psicologico della persona, e la sua soddisfazione viene posta in piano successivo rispetto a quella di tutti gli altri bisogni.
Inoltre, per raggiungere questo obiettivo sono necessarie delle caratteristiche di personalità che non tutti possiedono e che rendono possibile arrivare all’appagamento del bisogno solo grazie a un processo che richiede impegno e tempo. Alcuni esempi di queste capacità sono l’autonomia, la spontaneità, l’accettare se stessi, la predisposizione ai rapporti sociali e la creatività.
Le critiche alla piramide di Maslow
La teoria della piramide di Maslow, con la quale lo studioso cercò di illustrare la sua concezione di come le motivazioni guidano i comportamenti e determinano l’esistenza, ha subito numerose critiche nel corso degli anni, soprattutto per quanto concerne la parte superiore relativa al bisogno di autorealizzazione. In particolare i dubbi derivano dal fatto che, in quanto bisogno prettamente psicologico, questa motivazione è del tutto indipendente dalle altre categorie, e relegarla all’ultimo livello, all’estremità della piramide, appare riduttivo.
Inoltre, Maslow intende la realizzazione di sé come massima espressione delle proprie capacità, delle quali l’individuo vuole far fiorire il potenziale, ma non per tutti auto realizzazione significa esclusivamente questo. Alcune persone, ad esempio, ambiscono alla crescita personale in senso spirituale. Maslow ritrattò parzialmente questo aspetto, affiancando alla realizzazione del sé anche la trascendenza di sé, che si esprime in una motivazione all’altruismo.
Oggi potremmo dire che i bisogni in generale sono molto cambiati rispetto agli anni ‘50, quando nacque questa teoria, ma questo non è l’unico problema: l’estrema schematicità della piramide di Maslow fa perdere di vista l’unicità del singolo. Anche se l’autore assume questo presupposto come verità, c’è una certa incoerenza tra questa idea e quella che i bisogni debbano essere uguali per tutti.
Al contrario, individui diversi hanno bisogni diversi e, sebbene in ogni momento della vita alcuni siano prioritari rispetto ad altri, rispettare la gerarchia sempre non è possibile. Per ciascuno, infatti, ci sono bisogni che sono più rilevanti di altri, ma sulla base di una personale gerarchia. In epoca moderna, dedicare la via alla soddisfazione dei propri bisogni significa uscire dagli schemi prefissati e percorrere una strada verso la ricerca di una posizione identitaria e autentica nel mondo.
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