La pica o picacismo: cause e soluzioni

Il picacismo è un disturbo alimentare caratterizzato dalla tendenza a consumare sostanze non alimentari, come terra, gesso o capelli, comportando rischi per la salute e richiedendo un’adeguata valutazione e intervento medico.
picacismo e disturbi alimentari

Il picacismo è categorizzato come un disturbo alimentare, che consiste nell’ingestione di oggetti non commestibili. A parere del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), affinché vi sia diagnosi di picacismo, è necessario che il comportamento abbia durata minima di un mese e che siano escluse le motivazioni legate all’età infantile.

Cos’è il picacismo

Il picacismo rientra nella categoria dei disturbi alimentari, insieme ad anoressia, bulimia, binge eating, ortoressia, vigoressia, iporessia, tra gli altri. La persona che soffre di picacismo, tende ad ingerire oggetti d’uso comune, che possono comprendere materiali inoffensivi (come i capelli) o pericolosi per l’organismo (questo è il caso dei mozziconi di sigaretta, saponette, pezzi di carta, di plastica, materiale roccioso e altro ancora).

Il picacismo è anche detto pica e può coinvolgere in egual misura uomini e donne che abbiano superato l’età infantile. Se il picacismo si verifica durante i primi anni di vita, è naturale che non vada considerato come una patologia, ma come un comportamento che tenderà a scomparire grazie allo sviluppo e all’apprendimento.

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Sintomi del picacismo

Il picacismo ha dei sintomi ben definiti, che aiutano il medico a fornire una corretta diagnosi. In genere, il soggetto che ne soffre tende ad ingerire oggetti non commestibili, affiancando all’abitudine patologica una dieta normale e talvolta addirittura equilibrata.

Chi soffre di pica, può ad esempio ingerire feci (si parla in tal caso di coprofagia), vetro (ialofagia), urine, capelli, oggetti taglienti, pietre, argilla, terra, sangue e altro ancora. Ognuna di queste forme di pica può presentarsi singolarmente o in concomitanza con altri disturbi specifici.

Per esempio, alcuni soggetti soffrono di picacismo solo per quel che riguarda l’ingestione dei materiali sabbiosi (geofagia), ma potrebbero altresì avere la tendenza a ingerire sassi o materiali rocciosi (litofagia).

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Cause del picacismo

Le cause della pica sono variegate e risulta difficile fornire un quadro esaustivo dell’eziologia. Molto in generale, le cause riguardano:

  • problematiche psicologiche pregresse (schizofrenia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo dello spettro autistico);
  • iperattività;
  • dermotillomania o disturbo da escoriazione;
  • atteggiamento compulsivo.

Secondo recenti studi, le cause di picacismo potrebbero altresì comprendere una carenza di ferro. Altre cause concomitanti riguardano disturbi dello spettro ansioso, esperienze traumatiche e fattori ambientali.

Come le cause, anche le motivazioni che spingono i soggetti a ingerire materiali non commestibili possono variare. Alcuni pazienti testimoniano una forte necessità di avere contatto orale con uno specifico materiale, talvolta a causa della consistenza o del sapore dello stesso.

Altri pazienti, invece, praticano picacismo senza alcuna motivazione apparente: in tal caso, la causa del disturbo è il più delle volte riconducibile al disturbo schizofrenico.

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Conseguenze

Il picacismo può avere conseguenze devastanti e talvolta mortali per il paziente. Nel caso dell’ingestione di feci, si può ad esempio andare incontro a infezioni batteriche gravi che possono compromettere la salute intestinale e dell’intero organismo.

I soggetti che tendono a ingerire oggetti taglienti, invece, possono subire lesioni interne e talvolta morire dissanguati. Lo stesso si dica per quei pazienti che ingeriscono pietre o materiali metallici: il rischio più grande, in questi casi, è quello di un’intossicazione da rame, mercurio o piombo, che può nei casi più gravi portare al coma e alla morte.

Trattare il picacismo non è semplice, perché la maggior parte dei pazienti soffre di psicopatologie gravi e non ha piena consapevolezza dei possibili rischi o delle conseguenze delle pica. In altri casi, i pazienti hanno questa consapevolezza, ma non riescono ad evitare il comportamento patologico e tendono a metterlo in pratica come una compulsione (ad esempio, per provare soddisfazione o in risposta allo stress).

Ricordiamo che la pica può presentarsi in concomitanza con atteggiamenti autolesivi e tentativi di suicidio.

Ipotesi di cura

I trattamenti per la pica possono comprendere:

  • operazioni chirurgiche d’emergenza per salvare il paziente dal potenziale pericolo di morte;
  • farmaci legati alla specifica psicopatologia che concausa il picacismo;
  • terapia cognitivo-comportamentale o terapia breve strategica.

Entrambi gli approcci terapeutici, nel caso del picacismo, utilizzano un approccio volto alla desensibilizzazione sistematica del paziente. Lo fanno utilizzando il principio del condizionamento classico affinché il soggetto smetta di ingerire oggetti non commestibili.

Per esempio, in studio o online, il medico potrà:

  • premiare il comportamento corretto del paziente, che tenderà a non ripetere il gesto patologico per ricevere in futuro il medesimo premio;
  • utilizzare il condizionamento verbale per aiutare il paziente a distinguere tra oggetti commestibili e oggetti non commestibili e addirittura dannosi.

L’ipotesi di cura è comunque complessa e varia da caso a caso, dato che altrettanto variegate risultano essere le cause alla base della patologia. Serenis può aiutarti in caso di picacismo attraverso la psicoterapia online e il supporto di un esperto al tuo fianco.

Fonti:

  • Ruggiero, Giovanni Maria, and Sandra Sassaroli. I disturbi alimentari. Gius. Laterza & Figli Spa, 2014.
  • Marucci, Simonetta, and Laura Dalla Ragione. L’anima ha bisogno di un luogo. Disturbi alimentari e ricerca dell’identità. Tecniche nuove, 2007.
  • Gatti, Elena, Emanuela Confalonieri, and Chiara Ionio. “Percezione e rappresentazione dell’immagine corporea in adolescenti con e senza disturbo alimentare.” RICERCHE DI PSICOLOGIA 2011/2 (2012).
Dott.ssa Martina Migliore

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.