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Si può sviluppare una dipendenza dal lavoro?
Nella società di oggi accade spesso di pensare al lavoro come al mezzo per raggiungere il successo e l’autorealizzazione personale. Perciò molte persone dedicano al lavoro molto più tempo del dovuto oppure tendono a continuare a lavorare anche durante i momenti che dovrebbero essere dedicati allo svago o al relax. Questo senso del dovere è del tutto naturale soprattutto quando si svolge un’attività professionale di grande responsabilità. Ma cosa accade quando non si può fare a meno di lavorare? Secondo la psicologia esiste una condizione di disagio psicologico riguardante l’ossessione per il lavoro che prende il nome di workaholism. Si tratta di un disturbo mentale che include sintomi come la dipendenza dal lavoro, il senso di colpa, l’ansia e la vergogna. Le persone che soffrono di workaholism difficilmente riescono a tenere in equilibrio la vita privata con quella lavorativa e fanno ruotare l’intera programmazione settimanale intorno agli impegni professionali. Quando la sfera personale rimane completamente invasa da quella lavorativa non si riesce più a mantenere un distacco mentale ed emotivo dagli impegni di lavoro. Questo atteggiamento mette in serio pericolo la capacità di mantenere in vita le relazioni familiari o d’amicizia. Il maniaco del lavoro infatti non si limita a trascorrere la gran parte del suo tempo sul luogo di lavoro ma continua a rimuginare sulle questioni lavorative oppure a provare emozioni che le riguardano. Il workaholism è dunque una forma di vera e propria dipendenza che coinvolge tutte le aree psicologiche della persona minando il benessere psico-fisico e generando un serio problema di salute mentale.
Quali sono le principali cause del workaholism?
Secondo i più recenti studi psicologici il workaholism rientra nella categoria delle nuove dipendenze individuate dal Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali. Si tratta infatti di una dipendenza da lavoro individuata per la prima volta tra i soggetti che appartengono alla generazione Z e ai nativi digitali. Dal punto di vista sociale e culturale l’avvento di Internet e soprattutto dei social network ha contribuito ampiamente a generare una difficoltà a mantenere una netta separazione tra vita pubblica e vita privata. Anche lo smart working ha sicuramente creato ulteriori confusioni circa il rapporto tra l’identità personale e quella lavorativa. Al di là della questione antropologica che caratterizza tutta la cultura occidentale ci sono diversi motivi per cui alcune persone più di altre possono soffrire di workaholism. Gli psicologi includono tra le ragioni dell’insorgenza di questo disturbo condizioni personali che portano qualcuno a compensare attraverso il lavoro l’esistenza di altri problemi di natura familiare, sociale o di salute. Le ambizioni lavorative diventano in questi casi dei meccanismi di difesa contro forme di disagio più angoscianti o intollerabili per il soggetto.
Cause psicologiche del workaholism
Esistono alcune caratteristiche psicologiche che possono svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo del workaholism. Ad essere ossessionate dal lavoro sono soprattutto persone che tendenzialmente hanno una personalità di tipo narcisista, i perfezionisti e coloro che hanno una bassa autostima. Questi soggetti possono essere inclini a sviluppare una devozione ossessiva nei confronti del lavoro identificandosi completamente nel loro ruolo professionale. Possono diventare più facilmente dipendenti dal lavoro anche gli individui che non praticano hobby, non hanno molti interessi o che hanno una scarsa propensione a investire le loro energie nello stabilire legami sociali. Contrariamente ad altre forme di dipendenza socialmente disapprovate come l’alcolismo, il workaholism è spesso visto positivamente dalla società. E’ per questo che tutte le persone che sentono il bisogno dell’approvazione sociale possono cadere nella trappola della dipendenza dal lavoro. Altre cause psicologiche del workaholism includono:
- presenza di problemi di natura familiare, psicologica o di salute fisica;
- assenza di altri obiettivi nella vita e vuoto esistenziale;
- alta tendenza al successo unita all’alta tendenza ad evitare i fallimenti.
Modelli educativi
Tra le possibili cause del workaholism non c’è solo la presenza di specifici tratti di personalità ma anche il condizionamento operato da alcuni modelli educativi. Infatti un motivo per cui le persone possono diventare dipendenti dal lavoro potrebbe risiedere nell’educazione ricevuta durante l’infanzia. I casi più ricorrenti riguardano:
- adultizzazione precoce: questa condizione si verifica quando i bambini sono costretti a crescere velocemente bruciando le tappe dello sviluppo. Può succedere infatti che soggetti in giovane età si trovino a doversi assumere responsabilità che sono tipicamente adulte. Quando si invertono i ruoli è possibile per diverse ragioni che siano i bambini a doversi prendere cura dei genitori. In questa situazione innaturale può svilupparsi un senso del dovere particolarmente forte;
- avere genitori workaholic: se i genitori sono dipendenti dal lavoro è possibile che anche i figli imparino questo modello di comportamento considerandolo normale. I bambini che osservano genitori lavorare continuamente si faranno l’idea che questo tipo di atteggiamento nei confronti del lavoro sia giusto e tenderanno a reiterarlo nella loro vita;
- amore condizionato: i soggetti che soffrono di workaholism potrebbero aver avuto relazioni familiari in cui l’amore era condizionato dalle prestazioni. Un bambino desidera sempre ricevere l’amore dai genitori quindi farà di tutto per ottenerlo anche se questo presuppone un grande impegno. Da adulti questi individui potrebbero continuare a vedere il lavoro come il mezzo per ottenere l’affetto, l’approvazione sociale e per avere una vita appagante.
Fattori legati al lavoro
Un’altra risposta al perchè le persone diventano dipendenti dal lavoro potrebbe riguardare il lavoro stesso. Ci sono infatti ambienti lavorativi che generano una forte pressione sul lavoratore al fine di ottenere un avanzamento di carriera o per avere guadagni migliori. La persona che si trova all’interno di questi tipi di ambienti competitivi si sentirà di dover lavorare di più degli altri per riuscire ad avere successo. Alcune persone quindi scivolano gradualmente verso il workaholism lavorando sempre più ore e facendo costantemente gli straordinari. Un esempio particolarmente interessante su quanto incida questo fattore nella dipendenza dal lavoro riguarda le condizioni delle organizzazioni aziendali in Giappone. Secondo studi recenti si è dimostrato che molte aziende nipponiche adottano un sistema competitivo basato sulle prestazioni del lavoratore e questa pressione sta generando un forte aumento dei disturbi mentali tra i dipendenti. Questo fenomeno prende il nome di Karōshi e conduce allo sviluppo di malattie cardiache causate dallo stress lavorativo che in molti casi portano alla morte del lavoratore. In Giappone infatti lavorare duro è considerato un valore al punto da generare sensi di colpa quando si è in ferie o nei momenti liberi.
E’ possibile superare la dipendenza dal lavoro?
Per evitare di sviluppare il workaholism oppure per cercare di superarlo si possono mettere in atto alcune strategie:
- essere consapevoli: il primo passo per un cambiamento è sempre quello di prendere coscienza di avere un problema. Non bisogna dunque considerare normale il fatto di far ruotare la propria vita attorno al lavoro;
- cambiare lavoro: se l’ambiente lavorativo genera troppa pressione si può prendere in considerazione l’idea di cambiare posto di lavoro;
- separa la vita privata dal ruolo lavorativo: è utile stabilire quali sono i tempi da dedicare al lavoro e quelli che invece sono dedicati a se stessi, alla propria famiglia o agli amici. Può essere utile spegnere il telefono quando si è in compagnia di altre persone per godere a pieno della loro presenza;
- dire di no: imparare a rifiutare un incarico o un’attività aggiuntiva soprattutto se impone di sforare l’orario di lavoro.
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