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Depressione Post Partum: sintomi, durata e come affrontarla

La nascita di un bambino o di una bambina rappresenta un momento di profondo cambiamento nella vita di una donna (e del o della partner) e porta con sé una cascata di emozioni intense e spesso contrastanti. In alcuni casi infatti, può succedere che, a seguito del parto, la gioia si trasformi in attacchi di rabbia e ansia che a loro volta sfociano in qualcosa di inaspettato e più grave come la depressione post parto (o post partum).

Prima di rischiare di fare un’autodiagnosi errata, è bene sapere che è normale sperimentare sbalzi d’umore o avere delle crisi di pianto che si risolvono rapidamente, questo soprattutto a causa di una forte componente ormonale che interessa le donne durante la gravidanza e le fasi successive al parto. Il possibile disturbo nasce in quei casi in cui le mamme vanno incontro a una più severa e duratura forma di depressione.

Un disturbo da non sottovalutare perché – stando a quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità – la depressione post parto colpisce, con diversi livelli di gravità, 1 donna su 10 nell’arco dei 12 mesi successivi al parto.

Cos’è la depressione post parto?

La depressione post partum o “depressione post parto” è a tutti gli effetti una depressione che si distingue dalle forme più classiche per il particolare periodo di insorgenza (da un mese a un anno dopo la nascita del bambino o della bambina) e per alcune specifiche componenti alla base del suo sviluppo.

Alcune mamme sviluppano una forma di depressione transitoria che viene riconosciuta con il nome di “baby blues”, molto frequente durante la prima settimana successiva al parto. La differenza sostanziale tra il baby blues e la depressione post parto è che il primo dura in genere 2 o 3 giorni (fino a 2 settimane) ed è relativamente leggero, mentre la seconda supera di gran lunga le due settimane ed è invalidante a tal punto da interferire con le attività della vita quotidiana.

Quello che è importante sapere è che quando si parla di depressione post parto non si fa riferimento a una debolezza e tanto meno a un difetto caratteriale. Nella maggior parte dei casi è semplicemente una complicazione del parto stesso per cui diventa necessario un trattamento tempestivo al fine di tenere sotto controllo i sintomi.

Depressione post partum tardiva

Questo tipo di depressione può presentarsi fin dalle prime settimane dopo la nascita del o della bebè, ma anche in maniera tardiva: infatti si può arrivare anche a sperimentare la depressione post partum dopo 36 mesi.

Depressione post partum maschile

Anche la depressione post partum può colpire gli uomini. Questo tipo di depressione infatti, non colpisce le donne perché partoriscono, ma può colpire chiunque, perché spesso è causato dal cambio radicale di vita che porta un o una neonata, colpendo madri e padri, ma anche i genitori delle famiglie omogenitoriali, in sintesi, rendendo la persona apatica e con umore basso.

Quanto dura la depressione post partum?

Ma quanto dura la depressione post partum?

Le mamme (e i papà) che soffrono di depressione post parto sperimentano dei profondi sensi di inadeguatezza e incapacità al punto da sentirsi inutili e vuote. Nei casi più gravi può persino succedere di perdere la motivazione a vivere.

Alcune donne hanno la sensazione di essere incompetenti e di non riuscire a fare quanto dovrebbero, altre, invece, possono percepire il loro bambino come difficile da gestire perché non si adatta ai loro ritmi. Condizioni che conducono queste persone ad abbattersi, a sentirsi intrappolate e sopraffatte dalle richieste del nuovo nato.

Tutto questo vuol dire che la depressione post parto si manifesta non prima di un mese dopo il parto, arrivando a evidenziarsi come vero e proprio problema dopo tre o sei mesi dalla sua comparsa. In alcuni casi può prolungarsi anche per oltre un anno.

Tuttavia, uno studio recente condotto dai ricercatori del “National Institutes of Health” ha dimostrato che forme di depressione post parto e baby blues possono arrivare anche ai tre anni del bambino. Tra le cause principali di questa durata così prolungata c’è il diabete gestazionale.

Come capire se si soffre di depressione post parto? I sintomi

I sintomi della depressione post parto sono simili a quelli della depressione maggiore. Tra i più ricorrenti possiamo trovare:

  • profonda tristezza e sconforto per gran parte della giornata;
  • mancanza di energia e il non essere in grado di accudire il bambino o la bambina;
  • perdita di interesse nelle attività quotidiane e incapacità di percepire piacere da circostanze o situazioni che in genere sono stimolanti e gradevoli;
  • forti oscillazioni del tono dell’umore e pianto senza un motivo;
  • variazioni dell’appetito, con conseguente significativa perdita/aumento di peso;
  • difficoltà ad addormentarsi o a dormire a sufficienza, oppure bisogno maggiore di dormire;
  • agitazione e ansia o, nei casi opposti, rallentamento dei riflessi;
  • senso di colpa persistente e immotivato, soprattutto nei confronti del nuovo nato;
  • diminuzione delle capacità di concentrazione;
  • difficoltà a prendere decisioni anche poco importanti;
  • calo del desiderio sessuale;
  • pensieri di morte ricorrenti.

Per poter parlare di depressione post partum devono essere presenti due o più dei sintomi elencati, ma a un’intensità in grado di compromettere un accettabile livello di benessere psicofisico e l’esecuzione delle attività di tutti i giorni.

In genere, i sintomi si sviluppano in maniera importante nell’arco di 3 mesi, anche se l’esordio può essere più improvviso.

A cosa è dovuta la depressione post parto? Le cause

Non è possibile individuare il motivo specifico per cui viene la depressione post parto. A giocare un ruolo favorevole allo sviluppo di tale disturbo sono sia fattori fisici, sia lo stile di vita, sia lo stato emotivo.

Dopo la nascita di un figlio, infatti, le donne subiscono una drammatica discesa dei livelli ormonali che può contribuire alla depressione post parto. Ma non solo, a influire potrebbero essere anche la privazione del sonno o alcune difficoltà come quelle legate all’allattamento al seno.

Tuttavia, pur non essendo possibile individuare cause specifiche, ci sono dei fattori di rischio che possono favorire la comparsa della depressione post parto:

  • avere alle spalle una storia di depressione, sia durante una precedente gravidanza, sia in altri periodi della vita;
  • aver vissuto eventi stressanti durante la gravidanza come complicazioni, una malattia o la perdita del posto di lavoro;
  • problemi nella relazione con il proprio partner;
  • problemi finanziari;
  • gravidanza non programmata o indesiderata.

La diagnosi della depressione post partum

Identificare e diagnosticare la depressione post partum non è semplice non solo perché i cambiamenti nel sonno, dell’appetito e della libido sono attribuibili alle normali modifiche della gravidanza, ma perché le stesse donne provano difficoltà a segnalare cambiamenti nel loro stato d’animo.

Secondo uno studio condotto da Whitton e collaboratori, meno del 20% delle donne nelle quali è stata diagnosticata la depressione post partum aveva riferito sintomi a un operatore sanitario.

Data la complessità della patologia depressiva, è consigliabile affrontare un programma di screening e cure attraverso un team multidisciplinare che possa servire a collegare pazienti con operatori sanitari e con gli specialisti della salute mentale.

Ma per ridurre veramente la propria sofferenza e limitare le possibili conseguenze che questo disturbo potrebbe avere su madri e figli, è fondamentale la tempestività parlandone sin da subito con professionisti del settore come ginecologi, ostetriche, infermieri, medici di base, e così via. Specialisti che potranno indirizzare le persone interessate a psicoterapeuti esperti nella cura della depressione post partum.

Cosa fare in caso di depressione post parto? Cure e terapie

Ma cosa fare se si ha la depressione post partum?

Anche questo di depressione (così come le altre tipologie) possono essere affrontate al meglio con la psicoterapia: non è una bacchetta magica, ma è un percorso che può aiutare tantissimo.

Esistono diversi approcci psicoterapeutici che possono essere efficaci per uscire dalla depressione post partum.

  • Cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa.
  • Psicodinamico: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo.
  • Sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.

La psicoterapia online di Serenis

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Questo in particolare parla di depressione post partum.

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La vita presenta sfide uniche per tutti, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.

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Come aiutare una mamma (o un papà) che soffre di depressione post partum

Non è una situazione semplice: stare accanto a una persona che soffre di depressione richiede pazienza e tanto amore per quella persona.

La depressione post parto non è, nella maggior parte dei casi, una condizione che si può trattare autonomamente, ciò nonostante anche tu puoi fare qualcosa per una mamma che soffre di questo disturbo. Oltre a invitarla a rivolgersi a dei professionisti della salute mentale, bastano davvero piccoli gesti che possono fare molto per aiutare una mamma in difficoltà.

Fondamentale è comprendere e accettare i sentimenti di negatività provati dalla mamma, senza però farla sentire in colpa. Può rivelarsi utile dare un aiuto nelle faccende di casa, accudire il nuovo venuto al mondo anche per soli 15 minuti. Questo perché la mamma che soffre di depressione post parto ha bisogno di avere un po’ di tempo per se stessa, per una doccia, o una passeggiata, oppure per rilassarsi.

Le amiche possono concederle un momento di svago anche solo con una semplice telefonata. I papà, invece, sono fondamentali nel dare un appoggio pratico ed emotivo, condividendo con la mamma i sentimenti, le emozioni, i nervosismi e i dubbi che insorgono da questo importante cambiamento di vita.

Potrebbe essere utile indirizzare chi soffre di depressione post partum verso un percorso di psicoterapia, scegliendo il o la terapeuta più adatta.

Ecco alcuni consigli da dare a una persona che soffre di depressione post partum per scegliere la persona più adatta per fare psicoterapia:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  • Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Che sia con Serenis o qualsiasi altro servizio, l’importante è fare il primo passo.

Bibliografia

  • Whitton, A., Warner, R., & Appleby, L. (1996). The pathway to care in post-natal depression: women’s attitudes to post-natal depression and its treatment. British Journal of General Practice, 46(408), 427-428
  • Istituto Superiore di Sanità: Depressione post partum;
  • Myers ER, Aubuchon-Endsley N, Bastian LA, Gierisch JM, Kemper AR, Swamy GK, et al. Efficacy and safety of screening for postpartum depression. Comparative Effectiveness Review 106. AHRQ Publication No. 13-EHC064-EF. Rockville (MD): Agency for Healthcare Research and Quality; 2013;
  • Putnick, D. L., Sundaram, R., Bell, E. M., Ghassabian, A., Goldstein, R. B., Robinson, S. L., … & Yeung, E. (2020). Trajectories of maternal postpartum depressive symptoms. Pediatrics, 146(5).