La podofobia è la paura irrazionale dei piedi, una sensazione che può causare una serie di reazioni fisiche ed emotive che hanno il potere di farci sentire inadeguati e a disagio. Le cause di questo disturbo non sono ancora del tutto note: a volte è un evento traumatico, altre ancora un complesso o un retaggio culturale. La podofobia può essere curata con successo attraverso un percorso terapeutico finalizzato al recupero di un’eccellente qualità di vita.
In questo articolo esploreremo la podofobia, comprendendo la sua definizione, le situazioni stressanti associate, le possibili cause, i sintomi e le opzioni di trattamento. Una volta letto, speriamo che tutti i tuoi dubbi su questa condizione siano chiariti e che possa esserti utile nel comprendere e affrontare la podofobia, se la stai vivendo o se conosci qualcuno che ne è affetto.
Che cos’è la podofobia?
La podofobia è la paura irrazionale, estrema e travolgente dei piedi. Come tutte le fobie specifiche, la reazione ansiosa può derivare dalla vista dell’oggetto temuto ma anche dal semplice pensiero e dall’immaginazione.
Le forme assunte da questo disturbo sono diverse. Possiamo aver paura di tutti i piedi, compresi i nostri, o provare autentico terrore o disgusto soltanto per quelli degli altri. In qualche caso, la podofobia è legata alla vista dei piedi nudi, in altri invece è provocata dal piede coperto da calze e scarpe.
La reazione fobica può avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana ma anche sulla nostra salute mentale ed emotiva.
Proviamo a riflettere sulle implicazioni pratiche di questa fobia.
Stare in compagnia degli altri diventa difficile se non impossibile: i piedi ovviamente sono sempre con noi e ci ritroviamo a vivere immersi in un contesto di costante paura e preoccupazione. Questa condizione ci porta a evitare le situazioni sociali: è difficile conciliare questa fobia con il lavoro, la vita quotidiana, le relazioni interpersonali.
Il paradosso è che il fobico è perfettamente consapevole delle sue reazioni incontrollate ma non può fare nulla per evitarle.
La prima reazione, una volta che avvertiamo questa paura, consiste nei cosiddetti comportamenti di evitamento, necessari per prevenire qualsiasi possibile “incontro” con i piedi. Questa strategia però spesso crea un circolo vizioso: invece di aiutarci a gestire la fobia, concentra la nostra attenzione sulla stessa, rinforza la paura e rende ancora più gravi i sintomi di cui parleremo tra poco.
La podofobia non è elencata in maniera specifica nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi di salute mentale, ma questo non vuol dire che non sia reale, basti pensare che spesso può influire in maniera diretta sulla nostra salute fisica. Se abbiamo paura dei nostri piedi, tendiamo a tenerli sempre coperti con scarpe e calzini oppure non siamo in grado di toccarli, lavarli o di tagliare le unghie. Tutti comportamenti che possono provocare infezioni e irritazioni della pelle.
In alcuni casi, la podofobia è collegata alla presenza di un disturbo ossessivo-compulsivo, una patologia mentale in cui siamo preda di pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi spesso legati alla pulizia.
Quali sono le situazioni più stressanti per chi soffre di podofobia?
Chi soffre di podofobia può vivere, come abbiamo avuto modo di sottolineare, con un costante senso di angoscia e preoccupazione. Tuttavia, esistono delle situazioni che possono aumentare il nostro disagio come, ad esempio:
- una giornata in spiaggia o in piscina perché le persone accanto a noi sono scalze;
- uno sport di gruppo in cui occorre togliersi le scarpe;
- stare accanto a qualcuno che si toglie le scarpe come, ad esempio, in un negozio di calzature o nei rapporti quotidiani in famiglia.
La podofobia è una paura comune?
Non esistono dati sufficienti sulla podofobia per cui è impossibile fare una stima accurata sulla sua diffusione. Le ragioni di questa sottodiagnosi sono molteplici.
La prima è che spesso non si è a conoscenza di questa fobia per cui chi prova ansia o paura nei confronti dei piedi non sa di soffrire di una condizione medica diagnosticabile. Allo stesso modo, in alcuni casi ignoriamo il fatto che è possibile trattare con successo le fobie per cui non cerchiamo una diagnosi. A volte è l’imbarazzo di confidarsi con familiari, amici o specialisti, altre ancora i comportamenti di evitamento sono così efficaci da rendere più sopportabile la paura stessa.
Fobia dei piedi: quali sono le cause?
Non sappiamo con esattezza che cosa provochi la podofobia ma, come per tutte le fobie, spesso è legata all’infanzia.
La paura per i piedi può derivare da traumi, abusi, prese in giro o semplicemente dal pensiero, che associa i piedi a qualcosa di sporco.
In qualche caso è un trauma fisico a determinarne la comparsa: aver subito una distorsione o aver sofferto di alcune patologie particolarmente dolorose può esporci al rischio di podofobia.
La paura e disgusto per questa parte del corpo può derivare anche da un complesso interiore: riteniamo i nostri piedi brutti oppure troviamo che abbiano un odore troppo pronunciato o magari abbiamo sofferto di una verruca o un fungo per cui abbiamo sviluppato una specie di repulsione.
Alcune fobie sono di natura culturale e tramandate di generazione in generazione oppure familiare: in questo caso il fobico “imiterà” ciò che ha sempre visto fare ai parenti più stretti.
Nel 2014, uno studio pubblicato su Pubmed ha evidenziato una possibile causa genetica delle fobie ma non esistono studi specifici sulla podofobia.
Quali sono i sintomi della podofobia?
La podofobia, al pari di disturbi come, ad esempio, l’agorafobia o l’entomofobia, provoca una serie di reazioni fisiche ed emotive che possono turbare il normale svolgimento della vita quotidiana. Chi ha paura dei piedi avverte:
- aumento della frequenza cardiaca;
- sudorazione eccessiva;
- nausea;
- sensazione di soffocamento;
- tremori;
- svenimento.
Chi soffre di podofobia, alla visita o al solo pensiero di un piede, può provare una sensazione intensa di paura che lo porta ad aggrapparsi alla persona che ha vicino oppure a bloccarsi, ad arrabbiarsi o a scappare. Ricordiamo inoltre che il fobico è consapevole delle sue reazioni ma non può fare nulla per evitarle o contrastarle.
Accanto a questi sintomi fisici, esistono anche dei sintomi comportamentali molto importanti:
- tenere i piedi costantemente coperti, anche se fa caldo;
- isolarsi, soprattutto nella stagione estiva, quando le persone scoprono i piedi;
- evitare qualsiasi discorso che tratti di piedi, calzature e calzini;
Questi sintomi di natura emotiva possono sfociare nella fobia sociale.
Come si cura la podofobia?
La maggior parte di noi soffre di paure e fobie. Possiamo decidere se conviverci o meno ma il ricorso al terapeuta diventa indispensabile quando le fobie durano da più di sei mesi e soprattutto quando ci provocano una sofferenza così intensa da turbare la nostra salute mentale e la vita quotidiana.
Le podofobia può essere curata con successo attraverso una serie di percorsi terapeutici che vanno oltre il trattamento farmacologico. La prescrizione di un ansiolitico può aiutarci a lenire un episodio particolarmente angosciante ma è risolutiva: quello di cui abbiamo bisogno è un percorso che ci aiuti ad affrontare la nostra fobia.
Diagnosi
La diagnosi della podofobia viene effettuata da un terapeuta che dovrà valutare la presenza di alcuni elementi importanti come:
- la paura persistente ed eccessiva reale o anticipatoria;
- la vista o il pensiero dell’oggetto della fobia provoca un’immediata risposta ansiosa;
- chi ne soffre è consapevole che la paura è eccessiva;
- il soggetto adotta dei comportamenti di evitamento;
- la paura persistente non può essere spiegata con nessun altro disturbo della salute mentale.
Il trattamento della podofobia
La podofobia può essere curata con successo con la terapia cognitivo comportamentale, l’ipnosi e l’EMDR.
La terapia cognitivo comportamentale (CBT) è uno degli approcci terapeutici più efficaci perché ci aiuta a capire e identificare i pensieri non funzionali e irrealistici, permettendoci di riformulare la risposta mentale agli stimoli per renderli proporzionali al reale livello di pericolo. La CBT ci consente inoltre di adottare le strategie comportamentali più efficaci per attenuare il quadro sintomatologico.
Secondo questa ricerca, gli effetti della terapia cognitivo-comportamentale risultano ancora più efficaci se combinati con la desensibilizzazione sistematica, un percorso che ci espone in maniera graduale alla visione o al contatto con l’oggetto temuto in un ambiente sicuro e privo di minacce.
L’ipnosi offre un approccio diverso perché mette il paziente in condizione di capire la causa della fobia mentre l’EMDR, una strategia terapeutica utilizzata soprattutto nella cura del disturbo da stress post-traumatico, è particolarmente indicata per le podofobie nate in seguito a un evento traumatico.
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