Non avere voglia di fare l’amore con il partner: che cos’è il silenzio sessuale e come affrontarlo

Il silenzio sessuale è un fenomeno in cui uno o entrambi i partner perdono interesse o desiderio per l’intimità fisica nella relazione. Ma da cosa è causato? Come si affronta?
non avere voglia di fare l'amore con il partner

A tutti capita di non avere voglia di fare l’amore con il partner: mille possono essere le motivazioni, da un momento di particolare stanchezza a un turbamento emotivo che preclude qualsiasi altra cosa. Ma in certi casi il silenzio sessuale può avere una radice più profonda e necessita di attenzione per approfondire una questione che altrimenti non verrebbe a galla.

Se ti riconosci in questa situazione, continua a leggere e di seguito affronteremo in maniera dettagliata l’argomento.

Non avere voglia di fare l’amore con il partner: quando c’è da preoccuparsi?

L’attrazione sessuale e il desiderio sessuale non sono qualcosa di controllabile: non esiste un bottone per accendere e spegnere a comando, quindi anche a te sarà capitato di non aver voglia di fare l’amore per il partner, almeno qualche volta. La motivazione, come abbiamo accennato, può essere molto banale, ma altre volte è il sintomo di una situazione di disagio più complessa, nella quale intervengono numerosi fattori.

In tali circostanze, il silenzio sessuale si associa a un disturbo e rende necessario l’intervento di un esperto della salute mentale che aiuti la persona a risalire alle cause del suo malessere.

Alcune motivazioni possono essere più biologiche (come le variazioni ormonali che intervengono nella menopausa, o l’utilizzo di particolari farmaci o sostanze), mentre altre hanno una base psicologica, ad esempio il tipo di educazione ricevuta. La rigidità, infatti, si ripercuote in maniera negativa sulla libertà nel vivere la propria sessualità. Altre motivazioni possono avere a che fare con l’aver subito un trauma, l’arrivare da un periodo di stress prolungato o la presenza di una psicopatologia come la depressione.

Le motivazioni del non avere voglia di fare l’amore con il partner

Vediamo ora più nel dettaglio quali possono essere le ragioni della mancanza di rapporti sessuali nelle coppie, distinguendo due ambiti principali.

Motivazioni fisiche e biologiche

Il primo elemento da considerare, naturalmente, riguarda il corpo inteso nell’insieme delle reazioni biochimiche e fisiche che avvengono in esso. Per l’astenia sessuale, ce ne sono alcune molto diffuse, che provocano automaticamente un calo della libido.

  • Una condizione molto comune è la presenza di dolore provocata dai rapporti intimi, che talvolta può derivare da piccole malformazioni (negli uomini) oppure da un problema meccanico, ad esempio una scarsa lubrificazione nelle donne. Se ciò si ripete in modo costante e regolare, può dare luogo a un vero e proprio disturbo, come la vulvodinia (disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione) e, ovviamente, rende molto difficile se non impossibile raggiungere l’orgasmo. La diretta conseguenza è che i rapporti sessuali, da esperienza piacevole, diventano esperienza dolorosa, determinando un crollo del desiderio.
  • Gli ormoni giocano una parte importante, specialmente gli estrogeni e il testosterone, presente, in misura molto minore, anche nelle donne. La concentrazione degli ormoni sessuali varia nel corso del ciclo mestruale, ma anche man mano che le donne si avvicinano alla menopausa, quando subiscono una forte diminuzione. Se ci si sta avvicinando a questo passaggio, in certa misura, è normale avere meno voglia di fare l’amore con il partner.
  • Infine, a cavallo tra il versante fisico e quello mentale, troviamo lo stress: nei momenti in cui questi si fa sentire con prepotenza, il corpo mette in atto una sorta di difesa allo scopo di ricalibrare la distribuzione delle energie, lasciando da parte ciò che è superfluo o richiede un dispendio troppo importante. Il sesso richiede energia, tempo e tranquillità: in caso contrario non può che dare luogo a malintesi e tensioni, quindi il calo della libido, in un certo senso, risulta protettivo.

Motivazioni biologiche

Altri fattori nocivi possono avere origine psicologica, e sono altrettanto importanti quanto quelli che abbiamo appena visto.

  • Come abbiamo accennato, l’educazione sessuale che abbiamo ricevuto ha il suo peso sul modo in cui viviamo la nostra vita intima. Essere cresciuti in un contesto fortemente religioso e puritano, in cui il sesso è considerato come qualcosa di sporco, imbarazzante e, in ultima istanza, un peccato, può porre dei paletti importanti e impedire al giovane adulto di apprezzare il piacere che ne deriva e viverlo con serenità.
  • Altre motivazioni sono più legate alle riflessioni e alle percezioni personali, ad esempio al rapporto con il proprio corpo. Una persona che non ama la propria fisicità, che non si sente a proprio agio con essa e che soffre, anche per questo motivo, di una bassa autostima, avrà più difficoltà a lasciarsi andare. Del resto, la civiltà occidentale porta avanti un vero e proprio culto del corpo e dei suoi canoni di bellezza, facendo passare il messaggio che ad essi si debba tendere. Se questi non vengono rispettati ne può derivare un senso di vergogna che inficia le relazioni intime.
  • Ma il sesso è anche rapporto con l’altro e reciprocità: per questo motivo sono rilevanti anche le esperienza passate. Alcune persone hanno subito dei veri e propri traumi, che possono arrecare degli strascichi anche per molto tempo e creare difficoltà anche con partner nuovi all’interno di relazioni sane.
  • Al contrario, c’è anche chi non riesce a fidarsi del partner o si trova in una coppia ormai priva della sintonia che inizialmente la caratterizzava. Quindi, è importante non dare per scontato che non aver voglia di fare l’amore con il partner sia un problema strettamente personale: a volte la criticità riguarda la coppia e alcune dinamiche che sono cambiate.

Gli effetti del silenzio sessuale nella coppia

Quali che siano le motivazioni alla base del calo della libido, è inevitabile che all’interno della coppia ci siano delle conseguenze, che possono essere molto ridimensionate da una comunicazione trasparente e dalla comprensione delle ragioni di ciascuno dei due membri. Solo in questo modo è possibile collaborare per cercare una soluzione.

Se ciò non accade, i prolungati silenzi accrescono le domande e i dubbi: in mancanza di spiegazioni, il partner non capisce che cosa stia succedendo, e si trova con molti interrogativi ai quali non riesce a rispondere, arrivando a mettere in dubbio la sua stessa immagine e la salute della coppia. Alla crisi di chi accusa la mancanza di interesse sessuale, così, si interfaccia un aumento di tensione da parte dell’altro, alimentata da insicurezza e dolore.

Da qui rischiano di generarsi conflitti seri e incomprensioni che possono portare, con il tempo, fino alla conseguenza estrema della rottura affettiva. La realizzazione sessuale della coppia, infatti, riveste anche il ruolo di cementazione del legame, il raggiungimento di un’intesa di tipo esclusivo che costituisce il coronamento della relazione. Se questo aspetto inizia a non funzionare più per molto tempo, senza una comunicazione aperta le conseguenze possono essere disastrose.

Non avere voglia di fare l’amore con il partner: come combattere il silenzio sessuale

Come fare, dunque, a superare i problemi di incomprensione che derivano dal non aver voglia di fare l’amore con il partner? Abbiamo detto che la chiave è una comunicazione col cuore in mano che, dall’altra parte, deve associarsi a una disponibilità alla comprensione. Per poter arrivare a questo punto, è necessario prima di tutto accettare il problema, mettendo da parte il senso di colpa verso il partner e facendo il possibile per supportare il partner: è un momento di difficoltà e incertezza anche per lui. È importante che entrambi comprendiate che i momenti di silenzio possono arrivare per tutti.

Una volta focalizzato il problema, cercate di visualizzare i fattori che possono aver contribuito a innescarlo: possono essere interni alla coppia o semplicemente individuali. A questo punto ciascuno deve farsi carico delle sue responsabilità e, al contempo, lasciare all’altro il suo spazio e il modo di lavorare su e stesso.

Ciò che, invece, si può fare attivamente all’interno della coppia, è cercare di instaurare nuovamente la complicità necessaria a ristabilire l’intimità che c’era prima, e anzi a rinforzarla in virtù delle difficoltà che verranno superate. Fare finta che il problema non esista, non solo non serve a risolverlo, ma diventa anche controproducente, nel momento in cui può solo portare a un progressivo accumulo di tensioni e di irrisolto. Cercare di ravvivare la vita di coppia, riaccendendo la fiducia e l’intesa che sono venute meno rappresenta un modo per non arrendersi al silenzio sessuale e cercare di contrastarlo.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.