I siblings: fratelli e sorelle di cui non si parla abbastanza

Approfondisci il ruolo e l’importanza dei siblings, spesso trascurati nelle discussioni sulla famiglia. Scopri come le relazioni tra fratelli e sorelle influenzano lo sviluppo individuale e la dinamica familiare.

Nel mondo complesso della genitorialità, vi è un elemento cruciale che spesso influenza le dinamiche familiari: la relazione tra fratelli e sorelle.

Il termine siblings appartiene alla lingua inglese, possiamo tradurlo come “fratello” o “sorella”.

Tuttavia, nella lingua italiana, quando ci riferiamo alla parola “siblings”, stiamo parlando dei fratelli e delle sorelle (che siano gemelli o meno) di persone che necessitano di assistenza a causa di neurodiversità e/o disabilità.

In questo articolo, approfondiremo questo concetto, esplorando il ruolo e le sfide dei sibling all’interno delle famiglie che affrontano tali situazioni.

Chi sono i siblings?

Una delle distinzioni più evidenti all’interno delle famiglie riguarda il numero di figli: da un lato ci sono i figli unici, dall’altro ci sono i bambini con fratelli e sorelle.

I siblings, nel contesto della neurodiversità e delle disabilità, sono i fratelli e le sorelle di persone che hanno bisogno di assistenza a causa di tali condizioni.

Questi siblings si trovano ad affrontare una serie di esperienze e sfide uniche dovute alla loro situazione familiare. Queste sfide possono includere la responsabilità di fornire assistenza, la gestione delle proprie emozioni legate alla situazione del fratello o della sorella, nonché la navigazione attraverso il complesso sistema di supporto e servizi disponibili.

Spesso, essi giocano un ruolo cruciale nel fornire sostegno e assistenza al proprio familiare con bisogni speciali, assumendo un carico emotivo e pratico significativo. Le loro esperienze sono profondamente influenzate dalla dinamica familiare e dalla relazione con il fratello o la sorella neurodiverso/a o disabile, il che può avere un impatto notevole sul loro sviluppo personale e sulle relazioni interpersonali.

La responsabilità dei fratelli e delle sorelle: affrontare i problemi familiari

Premesso che la gamma di neurodiversità e disabilità è vasta e variegata, molte persone che vivono queste esperienze si confrontano con sfide significative, insieme alle loro famiglie. Sebbene il rapporto genitori-figli sia un aspetto naturale e atteso, per i fratelli e le sorelle non è scontato dover assumersi la responsabilità della vita di una persona cara, soprattutto quando i genitori non saranno più presenti.

Questa responsabilità aggiuntiva, può presentare un carico emotivo e pratico considerevole per i siblings, che potrebbero dover affrontare decisioni cruciali riguardanti i problemi familiari, la cura e il sostegno del fratello o della sorella neurodiverso/a o disabile.

I siblings possono trovarsi a bilanciare le loro esigenze personali e aspirazioni con il bisogno di assistere e prendersi cura del loro familiare, creando così una complessa rete di responsabilità e dinamiche familiari. Inoltre, possono sperimentare sentimenti di preoccupazione, ansia, colpa o frustrazione nel navigare questo ruolo in evoluzione, specialmente quando si confrontano con limitazioni delle risorse o mancanza di supporto esterno.

Tuttavia, nonostante le sfide, i siblings spesso si dimostrano incredibilmente resilienti e dedicati nel loro impegno a sostenere i loro cari. La loro relazione con il fratello o la sorella neurodiverso/a o disabile può svilupparsi in un legame profondo e significativo, basato sull’amore, la comprensione reciproca e l’empatia.

Cosa significa essere sibling?

I neogenitori, o coloro che diventano genitori per la prima volta, devono navigare non solo la loro relazione con il bambino appena nato, ma anche i rapporti tra i siblings preesistenti.
Acquisire competenze genitoriali è essenziale per affrontare la sfida di crescere un bambino, specialmente quando ci sono siblings più grandi che possono beneficiare di un sostegno empatico e comprensivo durante questo periodo di transizione familiare.

I siblings sopportano un grande carico emotivo, di cui non si parla molto spesso. Essere siblings può essere un’esperienza faticosa, ma allo stesso tempo può arricchire, a patto che vengano riconosciute le sfide aggiuntive che potrebbero trovarsi ad affrontare, e che non restino in solitudine nel percorso di crescita a elaborare le implicazioni che una condizione potrebbe comportare per la famiglia.

Tuttavia, mentre alcuni trovano gioia e significato nell’avere siblings, altri individui scelgono consapevolmente di non volere figli.

Essere sibling: vantaggi e svantaggi

I siblings spesso hanno più empatia rispetto ai coetanei e alle coetanee, più senso di responsabilità, maggiore profondità di pensiero, di resilienza, di sensibilità, di solidarietà, di capacità di insegnamento e di vicinanza, e un tasso inferiore di conflitto e rivalità.

Nonostante ciò molti di questi fratelli/sorelle percepiscono e crescono con l’idea di avere un avvenire segnato dalle aspettative genitoriali, poiché sono destinati a diventare caregiver dei loro fratelli e vivono il futuro con preoccupazione e ansia: è importante intercettare precocemente nei siblings forme di disagio e/o vulnerabilità.

Importante ricordare anche che la dinamica tra siblings in famiglie con genitori separati, può presentare sfide uniche e offrire opportunità di crescita e di supporto reciproco.

Nelle famiglie moderne, le dinamiche familiari possono assumere forme diverse e complesse, specialmente per figli in coppie miste, dove uno o entrambi i partner possono avere figli da relazioni precedenti. Questa realtà porta alla formazione di famiglie allargate, dove i figli provenienti da relazioni precedenti si uniscono per creare nuove dinamiche e relazioni, spesso con la presenza di siblings, cioè fratelli e sorelle di sangue o acquisiti.

Perché esiste la Giornata internazionale dei Siblings?

Gli studi scientifici sui siblings sono stati trascurati per molti anni, ma nell’ultimo periodo ci si sta concentrando anche sul loro ruolo. Il benessere psicologico del sibling, la percezione della qualità della sua vita relazionale, la presenza di una rete di supporto a cui fare affidamento, sono tutti elementi di cui è importante tener conto. Tramite la terapia familiare, i siblings possono sentirsi supportati nel condividere le loro esperienze e trovare modi costruttivi per affrontare le sfide che incontrano, rafforzando così il legame familiare e promuovendo il benessere di tutti i membri della famiglia.

Questa è una delle ragioni per cui esiste la “Giornata dei fratelli e delle sorelle” o “Siblings day”: non solo bisogna riconoscere il loro ruolo sostenendo la loro salute mentale, ma anche l’importanza che giocano nel benessere di tutta la famiglia.

Il legame tra fratelli e sorelle può avere un ruolo fondamentale nella propria vita, bisogna averne cura.

Siblings: il ruolo della psicoterapia

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Questo in particolare parla del ruolo dei siblings, e della relazione tra fratelli e sorelle, che può essere una delle più significative della propria vita. Non sempre è facile riuscire a gestire la propria vita, specialmente quando si sente di averne un’altra sulle proprie spalle.

Il ruolo dei sibling può essere difficile e bisogna prenderne atto.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicoterapeuta ad orientamento Integrato Cognitivo-Sistemico Interpersonale iscritta all'albo degli psicologi della regione Lazio con il n° 25732. Specializzata in Lifespan Developmental Psychology, con expertise in psicodiagnostica, neuropsicologia e perfezionamento in psico-oncologia. Adotto un approccio completo e integrato al benessere del bambino, della persona e della famiglia, basato su moderne teorie neuroscientifiche ed evidence-based.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.