L’infedeltà rappresenta uno dei passaggi più critici e delicati nella vita di coppia. Vero e proprio tsunami emotivo, l’adulterio è un’esperienza dolorosa, capace di scuotere le fondamenta di una relazione ma anche di mettere in discussione la nostra stessa identità.
Come reagire di fronte a questo evento così traumatico?
Non esiste una risposta standard. La strada per capire come superare un tradimento è lunga e impegnativa ma, con l’aiuto di un professionista e con la giusta dose di pazienza e onestà, è possibile ricostruire il rapporto con la persona amata ma soprattutto quello con noi stessi.
Indice dall’articolo
Fedeltà e infedeltà: le due facce dell’amore
Da un punto di vista strettamente etimologico, la parola fedeltà deriva dal latino fidelitas, un sostantivo che richiama immediatamente un universo emozionale fatto di fiducia e lealtà.
Questo termine però, nonostante rechi con sé il significato di onestà e costanza negli affetti, è comunque difficile da definire perché legato alla persona, alla cultura e spesso anche all’età del partner. Quello che possiamo affermare con certezza è che spesso assume i contorni di un contratto implicito di cui raramente però definiamo il perimetro.
L’infedeltà è un concetto altrettanto vago e impossibile da definire perché legato anch’esso all’individualità.
Per alcuni tradire il partner vuol dire semplicemente pensare a qualcun altro, per altri invece l’adulterio si concretizza nel rapporto sessuale, per altri ancora il lato puramente fisico non conta perché ritengono sia più grave il coinvolgimento sentimentale. A volte l’amante gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio di coppia, altre ancora questa figura diventa un fantasma difficile da combattere ma soprattutto da dimenticare.
Queste poche righe ci permettono di individuare un primo semplice consiglio: chiarire i confini del proprio concetto di infedeltà è necessario soprattutto all’inizio della relazione così come rimodularlo nel tempo, parlandone chiaramente con il partner.
La vita, la crescita personale e le esperienze cambiano e a volte modificano radicalmente il nostro pensiero. Parlarne apertamente, magari con l’aiuto di un terapista di coppia, aiuta a ridefinire i confini e l’essenza stessa del rapporto sentimentale.
Perché si tradisce?
Cos’è l’amore?
Secondo un articolo della Harvard University l’amore è questione di chimica. Per l’antropologa Helen Fisher le relazioni sentimentali sono formate da tre passaggi:
- la lussuria (testosterone ed estrogeni)
- l’attrazione (dopamina e serotonina)
- l’attaccamento (ossitocina)
Nelle coppie stabili e di lunga data, questi tre elementi sono presenti in misura variabile. Possiamo essere attaccati al partner senza provare desiderio sessuale o aver sviluppato una sorta di dipendenza affettiva che nulla ha a che fare con l’amore e l’attrazione di un tempo.
Il tradimento si insinua proprio in uno di questi tre segmenti. La vulnerabilità improvvisa dovuta all’arrivo di un figlio, a insoddisfazioni personali o alla mancanza di attrazione nei confronti del partner, ci espongono a distrazioni e a interessi al di fuori della coppia.
Questo modello di causa ed effetto però non funziona sempre. Spesso gli infedeli presentano qualche patologia irrisolta, un trauma, una disfunzione o qualche forma di immaturità emotiva, che li spinge all’infedeltà.
A volte invece la spiegazione è dura ma disarmante nella sua semplicità: si tradisce il partner perché ci si è disinnamorati.
Si può superare un tradimento?
La risposta non può che essere affermativa. Non solo è possibile superare un tradimento ma spesso possiamo anche recuperare il rapporto di coppia.
Il percorso che ci attende non è certo dei più facili sia per chi è stato tradito sia per chi ha tradito.
Ogni infedeltà nasconde un sentimento che può essere rabbia, noia, insoddisfazione, disinteresse. Chi subisce l’inganno del partner invece si trova a fare i conti con l’inganno, le bugie,il sospetto.
Dare un nome, un ordine e un significato a tutte queste emozioni è fondamentale per ritrovare il sorriso.
Superare un tradimento: 7 step per una rinascita consapevole
Secondo Robert Weiss, celebre sessuologo statunitense e autore del podcast Sex, Love, and Addiction With Dr. Rob, le coppie “danneggiate” da un tradimento non guariscono dall’oggi al domani.
La soluzione magica non esiste: non basta che una delle parti desideri con tutta se stessa ricomporre le fila della relazioni. Per superare un tradimento è necessario assumersi la responsabilità di un percorso individuale ma soprattutto doloroso, paziente e sincero.
Questi sono i passaggi più importanti:
- regalarsi del tempo
- elaborare il lutto
- esprimere le proprie emozioni
- eliminare il senso di colpa
- prendersi cura di se stessi
- il dialogo
- evitare i dettagli
1. Regalarsi del tempo
Tempo per capire, elaborare, riflettere, agire ma anche tempo per perdonare o per voltare pagina. In un’epoca in cui tutto va veloce, è difficile non volere tutto e subito. Dopo un tradimento, il dolore è talmente forte e intenso che l’unico desiderio che proviamo è proprio quello di voltare subito pagina per non continuare a soffrire.
Eppure, a livello emotivo, il tempo si rivela un formidabile dottore. Ci permette di abbandonare con calma le emozioni negative come la rabbia, la tristezza e il risentimento per raggiungere l’accettazione e, in qualche caso, anche il perdono.
Ci si chiede spesso quanto tempo ci vuole per superare un tradimento. Non esiste una risposta universale, tutto dipende dalla capacità personale di ognuno di noi di vivere fino in fondo e accettare la crisi sentimentale.
2. Elaborare il lutto
A morire, in una storia di infedeltà, sono le aspettative nei confronti del partner e di noi stessi.
In questo senso, elaborare il lutto vuol dire abbracciare le proprie emozioni, lasciar defluire senza opporre resistenza, permettere che la rabbia per un tradimento spesso non confessato faccia il suo corso.
3. Esprimere le proprie emozioni
Per rinascere dobbiamo essere in grado di esprimere pienamente quello che sentiamo. Le emozioni non sono effimere, ognuna nasconde un bisogno ben preciso: la paura chiede sicurezza, la tristezza conforto e così via.
Non riuscire a verbalizzare le proprie emozioni espone a una serie di rischi collaterali davvero importanti.
Se lasciamo radicare nel nostro animo quelle distruttive e rabbiose senza nessuna elaborazione, permettiamo loro di gettare le basi per disturbi come attacchi di panico, cali del desiderio sessuale e, in ultima battuta, per un profondo stato depressivo.
4. Eliminare il senso di colpa
Sembra quasi un paradosso: chi subisce il tradimento spesso è tormentato dai sensi di colpa. Pensieri come avrei dovuto curarmi di più, essere più paziente, disponibile o prestare più attenzione ai segnali diventano frequenti, a volte ossessivi.
In realtà sentirsi in colpa crea uno scarto inutile tra le aspettative e la realtà della situazione di coppia e l’unico risultato che otteniamo è quello di ferire ulteriormente la nostro autostima.
Non siamo responsabili delle azioni dell’altro ma soprattutto, la colpa non è risolutiva e non ci porta da nessuna parte.
5. Prendersi cura di se stessi
Il tradimento danneggia profondamente i nostri sentimenti: l’infedeltà mette in discussione, indebolisce, risveglia ferite emotive e sentimenti come il senso dell’abbandono e del rifiuto.
Da dove ricominciare? Dal confronto con un terapista per aiutarci a elaborare queste sensazioni e dalla soddisfazione dei bisogni primari: mangiare, dormire, muoversi, stare in compagnia degli affetti più cari.
6. Il dialogo
Un dialogo duro ma sincero permette di fare il punto sulla situazione, di acquisire consapevolezza sulle esigenze e le aspettative del partner ma anche di valutare eventuali difficoltà e carenze del rapporto.
Parlare ci permetterà di avviare il processo di guarigione, sia che decidiamo di continuare la nostra relazione sia nel caso in cui decidessimo di separarci.
7. Evitare i dettagli
Sapere i dettagli di un tradimento aiuta? No, in nessun caso, perché impedisce il processo di rinascita personale e di coppia.
Non ha importanza conoscere i luoghi, le parole, i gesti: ci si tormenta inutilmente e si rischia di passare dalla posizione di vittima a quella di persecutore, secondo la celebre teoria del Triangolo di Karpman.
Meglio disinnescare piuttosto che alimentare: la vendetta ci distrugge e ci impedisce di passare oltre.
Si può perdonare un tradimento?
La capacità di perdonare non dipende soltanto dagli eventi e dalla circostanze ma anche da un’attitudine del tutto personale.
Non cadiamo nell’errore di pensare che perdonare equivalga a dimenticare.
La cicatrice, al pari di quelle che ci siamo provocati cadendo dalla bicicletta da piccoli, rimarrà sempre lì a testimonianza del dolore e della sofferenza provati.
A cambiare sarà il significato che daremo a questo segno indelebile: la sconfitta del passato o un incoraggiamento forte e ricco di speranza per il futuro.
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