Introiezione: come riconoscerla e quando diventa nociva
L'introiezione è un meccanismo di difesa internalizzante che si manifesta fin dai primi anni di vita. Scopri a cosa serve e quando diventa dannoso.
Il concetto di introiezione è centrale nella prospettiva affettiva dell'empatia, poiché implica una permeabilità ai vissuti altrui e una ricettività nei loro confronti. Durante le prime fasi dello sviluppo, soprattutto durante la gestazione e l'infanzia, l'introiezione può portare a un forte "contagio" emotivo, annullando la differenziazione tra sé e l'altro.
È un meccanismo di difesa che si osserva fin dai primi mesi di vita e si sedimenta nel primordiale rapporto madre-figlio, influenzando lo sviluppo umano.
Vediamo meglio il significato di introiezione e come funziona.
Introiezione significato
Cosa vuol dire proiettare su una persona? Cosa significa proiezione in psicologia?
Sebbene i termini introiezione, internalizzazione, identificazione e incorporazione vengano spesso utilizzati in modo intercambiabile, sono considerati modalità distinte di sviluppo psicologico, contrapposte al processo di proiezione, che è esternalizzante.
L'introiezione è vista come parte del normale sviluppo psicologico e persiste lungo l'intero ciclo di vita. Attraverso l'introiezione di oggetti esterni, si costruiscono rappresentazioni mentali e schemi del sé e del mondo esterno, coinvolgendo vari modi cognitivi come sensorimotori, lessicali e simbolici.
Questo processo contribuisce alla formazione dell'identità individuale e alla comprensione del contesto circostante.
Esempi di introiezione
Se ammiro una persona e desidero imitarla o emularla, l'introiezione è il meccanismo principale attraverso il quale assimilo in me stesso gli attributi ammirati dell'oggetto e agisco come immagino che l'oggetto agirebbe in circostanze simili.
Gli attributi e gli standard dell'oggetto diventano parte del mio ideale dell'Io e, come tale, tendono a guidare il mio comportamento. I membri di una famiglia possono introiettare gli ideali e le tradizioni familiari, come modelli di comportamento, stili di comunicazione e aspettative nei confronti delle relazioni, creando così una continuità culturale.
Facciamo un esempio concreto.
Maria, una madre di due figli, è cresciuta in una famiglia in cui il padre era estremamente autoritario. Aveva aspettative rigide, richiedeva obbedienza assoluta e aveva una visione disciplinare molto severa.
Maria, avendo vissuto questa dinamica familiare durante la sua infanzia, ha introiettato inconsciamente questo stile genitoriale autoritario.
Quando Maria diventa madre, si ritrova a utilizzare uno stile genitoriale simile a quello di suo padre. Potrebbe avere regole molto rigide e aspettative elevate per i suoi figli. Potrebbe imporre disciplina in modo severo e aspettarsi obbedienza senza discussione.
Maria potrebbe anche trasmettere l'idea che l'amore e l'approvazione sono condizionati al rispetto delle regole, replicando così il modello che ha introiettato dalla sua famiglia d'origine.
A cosa serve l’introiezione?
L'introiezione come meccanismo di difesa svolge un ruolo cruciale nel contesto psicologico, fornendo una serie di funzioni che contribuiscono all'adattamento individuale.
In primo luogo, l'introiezione serve a conservare l'equilibrio psichico. Affrontare esperienze, idee o aspetti del sé che potrebbero generare ansia o conflitto può risultare complesso.
L'introiezione agisce come una strategia di stabilizzazione e protezione, consentendo all'individuo di gestire tali elementi in modo da preservare l'equilibrio psicologico.
Parallelamente, la costruzione dell'identità è un aspetto fondamentale dell'introiezione: assimilando tratti e attributi esterni, l'individuo contribuisce alla formazione della propria identità, influenzando la percezione di chi è e come si rapporta al mondo circostante.
Inoltre, l'introiezione soddisfa bisogni emotivi, come:
- affetto
- approvazione
- appartenenza
Gli attributi introiettati, specialmente se associati a figure significative che rappresentano amore o supporto, possono fungere da fonte di conforto e gratificazione emotiva.
Introiezione in psicologia: il ruolo del transfert
L'introiezione e il transfert sono concetti chiave nella psicoanalisi, offrendo una prospettiva ricca sulla complessità delle dinamiche mentali e relazionali degli individui.
Secondo Melanie Klein, questo fenomeno è fondamentale nello sviluppo psicologico e inizia sin dalle prime fasi della vita, particolarmente durante l'infanzia. Gli elementi introiettati contribuiscono a formare il Sé ideale e influenzano il modo in cui l'individuo percepisce se stesso e si relaziona con il mondo.
Il transfert è una situazione totale all'interno della quale il paziente riversa nel rapporto terapeutico tutti gli aspetti delle sue relazioni oggettuali passate. Contrariamente alla concezione freudiana, il transfert kleiniano non si limita alla proiezione di desideri e conflitti, ma coinvolge la trasmissione dell'intera realtà psichica del paziente.
L'introiezione e il transfert sono quindi strettamente intrecciati nei processi mentali e relazionali. Durante il transfert, il paziente può introiettare dinamiche relazionali, emozioni e conflitti associati a esperienze passate.
Questo processo va oltre la semplice proiezione di contenuti specifici, coinvolgendo la creazione di una situazione totale in cui il paziente rivive e reintegra le relazioni oggettuali primarie.
Il punto di vista di Otto Kernberg
Anche secondo Otto Kernberg, i processi di interiorizzazione, quali introiezione e identificazione, sono parte integrante della formazione delle relazioni oggettuali interne.
L'introiezione, in particolare, svolge un ruolo chiave nel processo di interiorizzazione, riproducendo interazioni con l'ambiente attraverso la raccolta di tracce mnestiche associate all'immagine del Sé o dell'oggetto.
Queste relazioni oggettuali interiorizzate poi emergono nel transfert durante la terapia.
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Introiezione e proiezione: due facce della stessa difesa
L'introiezione e la proiezione sono due meccanismi di difesa psicologica che rappresentano, in un certo senso, due facce della stessa medaglia.
L’introiezione è considerato un processo internalizzante che coinvolge il processo di assimilazione di elementi esterni nel Sé, mentre la proiezione, un processo esternalizzante, che coinvolge l'attribuzione di aspetti indesiderati del Sé ad altri.
L'introiezione può essere considerata come una forma di proiezione verso il proprio Sé interno: gli attributi o le caratteristiche di altri vengono "proiettati" e incorporati all'interno del Sé.
In altre parole, ciò che viene introiettato è spesso ciò che è stato proiettato originariamente su figure esterne significative.
Questi meccanismi difensivi possono operare insieme, poiché la proiezione iniziale può portare all'introiezione di ciò che è stato proiettato.
Introiezione e identificazione
Mentre l'introiezione coinvolge l'assorbimento di aspetti esterni nella propria coscienza e identità, l'identificazione riguarda più direttamente il comportamento e le caratteristiche osservate e imitate di un altro individuo.
Entrambi i processi possono influenzare la formazione del sé e le relazioni interpersonali, ma è importante notare le distinzioni tra i due e come operino nel contesto dello sviluppo individuale.
Approccio : psicodinamico
Quando l'introiezione diventa dannosa?
Ecco alcuni scenari in cui l'introiezione può diventare dannosa:
- Perdita di autenticità
Quando un individuo introietta in modo acritico gli standard o le aspettative degli altri, può perdere il contatto con i propri desideri, bisogni e valori autentici. Questo può portare a una sensazione di vuoto interiore e insoddisfazione personale.
- Mancanza di fiducia in sé stessi
L'introiezione eccessiva può minare la fiducia in se stessi e la capacità di prendere decisioni autonome. L'individuo potrebbe sentirsi costantemente insoddisfatto delle proprie scelte o cercare continuamente l'approvazione dagli altri.
- Soppressione delle emozioni
Introiettando gli standard o le aspettative degli altri, un individuo potrebbe reprimere le proprie emozioni autentiche, cercando di conformarsi a ciò che è considerato socialmente accettabile. Questo può portare a una mancanza di espressione emotiva genuina e a problemi di salute mentale come l'ansia o la depressione.
- Relazioni disfunzionali
L'introiezione eccessiva può influenzare negativamente le relazioni interpersonali, poiché l'individuo potrebbe cercare costantemente l'approvazione o il controllo degli altri, piuttosto che impegnarsi in relazioni basate sulla reciproca fiducia e rispetto.
- Difficoltà nel perseguire i propri obiettivi
Quando un individuo introietta gli obiettivi o le aspettative degli altri, potrebbe rinunciare ai propri sogni e aspirazioni, limitando così il proprio potenziale e il proprio senso di realizzazione personale.
Come posso capire quando l'introiezione diventa dannosa?
Spesso riconoscere quando i nostri meccanismi di difesa stanno diventando dannosi è difficile, perché sono intrinsechi nella nostra infanzia. Tuttavia la psicoterapia, anche quella online, può essere utile.
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Fonti
- Knight, R. P. (1940). Introjection, projection and identification. The Psychoanalytic Quarterly, 9(3), 334-341.
- Cariola, L. (2020). Introjection (Defense Mechanism). In Encyclopedia of Personality and Individual Differences (pp. 2422-2424). Cham: Springer International Publishing.
- Faccini, F. (2019). Sensi di colpa interpersonali e transfert: una ricerca empirica.