Atelofobia: la psicologia che c’è dietro alla paura di non essere abbastanza

L’atelofobia è la paura di non essere abbastanza, legata all’insicurezza riguardo alla propria capacità e valore personale. Scopri come superarla.
atelofobia

Ogni giorno ci troviamo di fronte a molteplici sfide, compiti da svolgere o obiettivi da raggiungere.

Sia in famiglia che a scuola, nel corso dello sviluppo, vengono inviati chiari messaggi su quello che ci si aspetta da noi a seconda del ruolo che interpretiamo. Tutta questa pressione esterna con il tempo si trasferisce all’interno in un processo che in psicoanalisi è chiamato introiezione.

Si tratta quindi di una sorta di gabbia che ci costruiamo da soli e dalla quale diventa difficile uscire. In molti casi, vorremmo essere diversi da come siamo, più alti, più magri, più intelligenti, più preparati e così via.

Dietro alla paura di non essere abbastanza c’è una condizione psicologica chiamata atelofobia, che presenta diverse sfumature e riguarda il rapporto con noi stessi ma anche con l’intera società in cui siamo immersi. La atelofobia può manifestarsi come:

  • la paura di non essere all’altezza;
  • la paura di non farcela;
  • una sensazione pervasiva di non sentirsi abbastanza.

Attualmente, nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione), l’atelofobia non è riconosciuta come una diagnosi psichiatrica specifica di fobia. Tuttavia, la tematica della paura di non essere abbastanza o di non essere all’altezza può rientrare in quadri clinici più ampi, come:

Quali sono i sintomi? Da cosa deriva questa paura? Come si può superare? Leggi l’articolo per avere le risposte che cerchi.

Paura di non essere abbastanza: quando diventa un problema serio?

Quando la paura di non essere abbastanza invade completamente ogni sfera della propria vita sia lavorativa che familiare allora possiamo parlare di un disturbo psicologico chiamato atelofobia.

Questo problema colpisce in modo particolare soggetti che hanno vissuto traumi durante l’infanzia o l’adolescenza. La persona che soffre di atelofobia tende a dare la colpa a se stesso degli eventi drammatici che ha sperimentato nella vita.

Si tratta di una condizione che colpisce in modo serio una persona che non si sente mai all’altezza delle situazioni e delle aspettative.

La paura di non essere all’altezza rientra tra i disturbi d’ansia e si traduce in un sentimento di perenne inadeguatezza e imperfezione che invade anche il rapporto con il proprio corpo.

Per la gravità di questi sintomi l’atelofobia non è solamente una paura di non essere mai abbastanza capaci ma si configura come un problema mentale che va affrontato e risolto con l’aiuto di uno specialista della salute mentale.

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Significato di atelofobia

L’etimologia di atelofobia deriva dalle parole greche “atelos,” che significa “incompleto” o “non perfetto,” e “phobos,” che significa “paura”. Pertanto, l’atelofobia si riferisce alla:

  • paura di non essere abbastanza;
  • paura di non essere all’altezza;
  • paura di essere incompleti.

Questa fobia può manifestarsi in vari modi e può coinvolgere:

  • la paura di non soddisfare aspettative;
  • la paura di fallire;
  • la paura di non essere in grado di affrontare le sfide della vita.

Fino ad aver paura di se stessi.

Le persone che soffrono di atelofobia possono sperimentare un’intensa ansia legata all’idea di non essere adeguati o competenti, sia nelle loro relazioni personali che nelle situazioni professionali.

Significato di atelofobia

Atelofobia e altre fobie

Le fobie connesse all’atelofobia, la paura di non essere abbastanza, spesso condividono elementi tematici legati all’autostima e alle paure sociali. Alcune di queste fobie includono:

  • fobofobia. La paura delle proprie paure o delle fobie stesse, che potrebbe riflettere la difficoltà di accettare e gestire le proprie ansie, contribuendo alla sensazione di non essere abbastanza resilienti;
  • antropofobia. La paura delle persone può interagire strettamente con l’atelofobia, poiché entrambe coinvolgono timori legati all’interazione sociale. La persona con atelofobia può temere di non essere abbastanza interessante, accettata o adeguata per gli altri, contribuendo così alla paura delle persone stesse;
  • scopofobia. La paura di essere guardati o scrutati dagli altri può essere collegata all’atelofobia, in quanto la persona può temere di essere giudicata come non abbastanza interessante o attraente;
  • agorafobia. La paura di affrontare situazioni sociali o luoghi affollati potrebbe essere collegata all’atelofobia, poiché la persona teme di non essere all’altezza delle aspettative sociali o di non essere abbastanza competente in contesti pubblici.

I sintomi dell’atelofobia

Gli individui che soffrono di atelofobia, la paura di non essere abbastanza o all’altezza, possono manifestare una serie di sintomi che riflettono la loro ansia e preoccupazione per il proprio valore personale, come:

  • ansia e preoccupazione costante;
  • bassa autostima;
  • paura del giudizio;
  • evitamento delle sfide;
  • perfezionismo eccessivo;
  • depressione;
  • problemi relazionali.

E sintomi fisici come:

  • palpitazioni;
  • sudorazione e tremori;
  • disturbi del sonno:
  • tensione muscolare;
  • affaticamento.

Questi sintomi possono variare in intensità e combinazione da persona a persona, e spesso la sintomatologia fisica e psicologica è interconnessa.

I sintomi dell'atelofobia

Esiste un test per l’atelofobia?

Attualmente, non esiste un test standardizzato specifico per l’atelofobia. Le fobie sono spesso valutate attraverso:

  • interviste cliniche;
  • questionari specifici sulle fobie;
  • valutazioni psicologiche condotte da professionisti della salute mentale.

Tuttavia, poiché l’atelofobia non è una fobia ufficialmente riconosciuta e descritta nei manuali diagnostici come il DSM-5, la valutazione può essere più complessa.

Spesso, i professionisti si basano su discussioni dettagliate con il paziente per comprendere i sintomi, le preoccupazioni e il modo in cui la paura di non essere abbastanza influisce sulla vita quotidiana.

Se sospetti di soffrire di atelofobia o desideri ottenere una valutazione più approfondita, è consigliabile consultare una o uno psicologo, psicoterapeuta o uno psichiatra (se ti interessa sapere le differenze tra queste figure professionali, leggi questo articolo).

Questi professionisti possono utilizzare varie metodologie, incluso il colloquio clinico e, se necessario, possono somministrare test specifici per valutare la presenza e la gravità delle tue paure e ansie.

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Le cause dell’atelofobia: da dove nasce la paura di non essere abbastanza

A questo punto possiamo chiederci da dove nasce questo sentimento di paura di non essere mai abbastanza rispetto alle situazioni, alle persone o alle aspettative.

Sono tante le ragioni che portano qualcuno più di altri a sperimentare questa sensazione ma gli psicologi hanno individuato che il confronto con gli altri è uno tra i motivi più ricorrenti.

Il confronto con gli altri può diventare un onere significativo, influenzato dalla programmazione evolutiva dei nostri cervelli che ci spinge naturalmente a confrontarci con gli altri. Sebbene questa caratteristica abbia avuto un significato evolutivo nel favorire la sopravvivenza umana, oggi può trasformarsi in una fonte di pressione e ansia.

La società moderna sembra concentrarsi su criteri come:

  • i voti scolastici;
  • l’aspetto esteriore;
  • il successo finanziario.

Suggerendo erroneamente che coloro che eccellono in questi ambiti siano modelli da imitare.

La pressione sociale, in particolare per gli adolescenti, che devono soddisfare le aspettative dei genitori e conformarsi al gruppo dei pari, può generare la paura di non essere abbastanza.

Le aspettative sociali, presenti in ogni fase della vita, dalla scuola al lavoro, inducono a uno sforzo costante per aderire ai modelli ideali, portando spesso a una sensazione di inadeguatezza.

La strategia per affrontare la paura di non essere abbastanza non dovrebbe concentrarsi sull’incessante dimostrazione di perfezione agli altri, poiché ciò può generare ansia da prestazione.

Invece, comprendere i propri limiti e punti di forza, accettando l’imperfezione, può portare a una connessione più autentica con se stessi, riconoscendo che, nonostante gli sforzi, sempre ci sarà qualcuno migliore.

Il confronto con gli altri può essere costruttivo solo quando serve a comprendere sé stessi piuttosto che a inseguire ideali irrealistici.

Le cause dell'atelofobia: da dove nasce la paura di non essere abbastanza

Rimedi per l’atelofobia

Cosa fare per sconfiggere la paura di non essere abbastanza?

Secondo il rinomato psicologo Ronald Siegel, il modo principale per ridurre la paura di non essere abbastanza è rinunciare alla necessità di sentirsi all’altezza in ogni situazione.

Per uscire dalla trappola del perfezionismo, Siegel consiglia di smettere di partecipare all’incessante confronto competitivo. Il passo fondamentale consiste nell’essere onesti con se stessi e comprendere i propri limiti realistici.

Questo, sebbene non sia un percorso semplice, può contribuire a risolvere il problema delle aspettative eccessive. Costruire relazioni basate sull’empatia e il perdono è un passo cruciale.

Psicoterapia per la paura di non essere abbastanza

La psicoterapia emerge come un approccio efficace per affrontare l’atelofobia.

Durante le sedute di psicoterapia, il focus si concentra sulla comprensione delle dinamiche interne che alimentano questa fobia, consentendo al paziente di esplorare le radici profonde della propria insicurezza e paura.

Un professionista della salute mentale aiuta il paziente a identificare i pensieri distorti che contribuiscono alla percezione di inadeguatezza, favorendo un cambiamento cognitivo positivo. La psicoterapia offre uno spazio sicuro per esplorare strategie di coping più sane, aiutando il paziente a sviluppare una migliore autostima e un senso di autoefficacia.

Rimedi per l'atelofobia

L’approccio può coinvolgere tecniche derivate dalla terapia cognitivo-comportamentale, la quale si focalizza sulla modifica dei pensieri e comportamenti negativi, e dalla terapia psicodinamica, che esplora le dinamiche inconsce.

Il processo terapeutico favorisce il rafforzamento della consapevolezza personale e dell’accettazione di sé, consentendo al paziente di intraprendere un percorso di crescita e guarigione.

La psicoterapia online di Serenis per l’atelofobia

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

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Ludovica Feliziani

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.