Il termine scopofobia (scopophobia) ha radici nel greco, dove “skopéo” significa “osservare” e “phobos” è alla base della parola “fobia”. Chi ne soffre di scopofobia ha paura di “essere al centro dell’attenzione” o di avere gli “occhi addosso”: sperimenta un forte senso di disagio che può aggravarsi fino a divenire morboso e patologico.
La scopofobia come termine specifico non è riconosciuta come una fobia nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione), che è il principale strumento diagnostico utilizzato per classificare i disturbi mentali.
Tuttavia, la paura di essere osservati o giudicati da altri può rientrare nei disturbi d’ansia sociali più ampi o in fobie sociali. La fobia sociale, o disturbo d’ansia sociale, è caratterizzata da una paura eccessiva di situazioni sociali in cui la persona teme di essere giudicata o valutata negativamente dagli altri. (Scopri anche la fobia sociale da ufficio.)
La scopofobia ha un legame anche con la glossofobia, ovvero la paura di parlare in pubblico. Non a caso, lo scopofobico sperimenta precisi sintomi emotivi e psicosomatici quando si trova al centro dell’attenzione, tra cui:
- ansia;
- tremori;
- vertigini;
- sensazione di distacco dalla realtà;
- nei casi più gravi anche attacchi di panico e paura di morire.
La scopofobia può essere vista quindi come un sintomo di alcuni disturbi d’ansia e si differenzia dalle fobie specifiche più comuni come:
- cinofobia (paura dei cani);
- idrofobia (paura dell’acqua);
- fotofobia (fobia della luce);
- musofobia (paura dei topi).
Perché la paura non è legata a oggetti o situazioni specifiche, ma al giudizio sociale.
Se l’argomento ti interessa, continua a leggere.
Scopofobia significato
La scopofobia viene descritta dalla Treccani come la paura morbosa di:
- essere osservati;
- guardati;
- attirare l’attenzione su di sè.
Questa paura diventa patologica nel momento in cui impedisce all’individuo di condurre una vita normale.
Cosa differenzia la scopofobia dalla timidezza?
La timidezza è una caratteristica di personalità che può manifestarsi come esitazione o ansia nelle interazioni sociali, specialmente quando si è al centro dell’attenzione o si interagisce con persone sconosciute.
Ciò che la distingue dalla scopofobia è che, di per sé, la timidezza non è considerata un disturbo psicologico, ma piuttosto una variante di personalità. Mentre la paura di essere osservato o giudicato potrebbe indicare un livello di ansia sociale più elevato, che in alcuni casi potrebbe richiedere attenzione clinica.
Sintomi della scopofobia
Come sottolineato, chi soffre di scopofobia ha spesso problematiche pregresse relative alla fobia sociale. Per fobia sociale, intendiamo un particolare tipo di ansia rivolto a situazioni di natura interattiva.
Ecco che, il soggetto scopofobico, potrebbe dimostrare:
- grande difficoltà a parlare in pubblico (o glossofobia);
- forte carico di angoscia nel recarsi a lavoro o a scuola;
- problematiche di comunicazione;
- difficoltà ad instaurare relazioni amorose;
- sensazioni di vergogna;
- eccessivo imbarazzo;
- paura di non essere abbastanza.
Quando si trova costretto ad affrontare lo stimolo stressante (per esempio, se deve fare una presentazione a lavoro, parlare con un gruppo di persone, etc.) può invece provare:
- attacchi di panico;
- sensazione di spaesamento;
- confusione mentale o brain fog;
- cefalee;
- nausea;
- paura di morire;
- paura di perdere il controllo.
Cause della scopofobia
Tra le cause di scopofobia ricordiamo:
- psicopatologie pregresse come disturbo d’ansia sociale (fobia sociale);
- esperienze traumatiche e/o vissuti disfunzionali;
- atelofobia e altri disturbi fobici.
Ci sono svariate modalità in cui un soggetto può sviluppare una fobia.
- A causa di un’esperienza traumatica
Cioè in virtù del principio del condizionamento classico, scoperto per la prima volta dal fisiologo Pavlov sul finire del XIX secolo. Se abbiamo esperito vissuti traumatici trovandoci al centro dell’attenzione, potremmo a ragione sviluppare scopofobia.
Per esempio se ho subito umiliazioni in pubblico, bullismo ed esperienze simili, potrei sviluppare la paura di essere osservato o giudicato.
- Per trasmissione genetica
Potrebbe sembrare strano, ma si è recentemente scoperto che la tendenza verso una fobia specifica è in parte legata a fattori genetici.
- A causa di altre patologie
Che poi sono causa della fobia specifica. Per esempio se soffro di ansia sociale, potrei a poco a poco sviluppare una paura ossessiva nei confronti dell’attenzione e sviluppare scopofobia.
Scopofobia e meccanismi di difesa
Molte delle persone che soffrono di scopofobia, adottano dei meccanismi di difesa disfunzionali atti a risolvere il problema alla radice (almeno in apparenza). Per esempio, possono tentare di evitare l’incontro con lo stimolo stressante per non sperimentare la sintomatologia sopradescritta.
L’isolamento sociale è un tipico meccanismo di difesa di evitamento: dato che l’incontro con gli altri, e la relativa attenzione che potrebbero darmi, è causa di:
- panico;
- angoscia.
In alternativa, potrei sviluppare delle compulsioni o rituali atti a gestire lo stress:
- per esempio, contare fino a 10 quando percepisco paura o timore;
- chiudermi in bagno per cercare di tornare in controllo della situazione.
E così via.
Sebbene forniscano un sollievo apparente, i meccanismi di difesa non fanno altro che peggiorare il problema alla radice andando a peggiorare il quadro clinico.
Come si cura la fobia di essere osservati?
Tra le ipotesi di cura per la scopofobia, elenchiamo:
- trattamento terapeutico di tipo cognitivo-comportamentale;
- psicoterapia breve strategica.
Talvolta affiancato da psicofarmaci a seconda del caso e della patologia specifica.
Per trattare la scopofobia è dapprima necessario ricevere una corretta diagnosi, cioè individuare la causa profonda del problema.
Per ogni causa specifica, si adotterà in studio o online un diverso metodo di cura:
- individuazione del trauma e lavoro sulla sua elaborazione, atto ad effettuare una ristrutturazione cognitiva degli schemi di pensiero del paziente;
- comprensione dello stile d’attaccamento e delle transazioni patologiche effettuate durante l’infanzia e lo sviluppo;
- trattamento dell’ansia con terapia cognitivo-comportamentale talvolta affiancata da farmaci;
- trattamento del disturbo di personalità con un medico-psichiatra.
Nei casi di scopofobia è possibile intraprendere un percorso di psicoterapia online per ricevere il necessario supporto in modo ancora più accessibile e comodo.
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