Parent training: una strategia efficace per gestire l’ADHD

Scopri il parent training come strategia efficace per gestire l’ADHD nei bambini. Questo articolo esplora i benefici del parent training nell’insegnare ai genitori tecniche e strategie per gestire i sintomi dell’ADHD e migliorare il funzionamento familiare.

L’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) è una condizione neurologica che colpisce molti aspetti della vita come le capacità di attenzione, concentrazione, memoria e il controllo degli impulsi. Ciò significa che bambini, adolescenti e adulti spesso richiedono diversi tipi di trattamento a seconda del livello di gravità del disturbo e del momento dell’insorgenza dei primi sintomi.

Per riuscire a gestire efficacemente i disordini del comportamento di un bambino è necessario coinvolgere i genitori nel trattamento attraverso un intervento chiamato parent training. Questo modello di gestione dei sintomi prevede lo sviluppo di un complesso progetto individuale in accordo con una grande varietà di specialisti diversi tra cui terapisti occupazionali, educatori, logopedisti, psicologi clinici, psicologi dell’educazione, psicoterapeuti, terapisti comportamentali e neuropsicologi. Scopri quali sono le differenze. E’ stato dimostrato infatti che una diagnosi ed un intervento precoce aumentano le probabilità di migliorare la qualità di vita di chi soffre di ADHD sul lungo termine.

Cos’è il parent training?


Il parent training è una formazione rivolta ai genitori di bambini e adolescenti che soffrono di ADHD. Si tratta di un approccio che coinvolge direttamente i genitori nell’acquisire le competenze utili a gestire i sintomi dell’ADHD del proprio figlio o della propria figlia. Attraverso questo tipo di intervento si migliora sensibilmente la qualità della vita non solo del bambino ma dell’intera famiglia.

Perchè il parent training è importante?


L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che nel mondo soffrono di ADHD mediamente il 5% degli adulti e circa il 7-9% dei bambini. Questi dati variano sensibilmente da un Paese all’altro e sono influenzati dalle diverse modalità di gestione dei sistemi sanitari. Ad esempio le stime sulla prevalenza del disturbo in Italia indicano che l’ADHD è diagnosticato nel 5% dei bambini mentre la percentuale degli adulti che ne sono affetti varia tra il 2% e il 6%. La crescente consapevolezza delle caratteristiche e dei sintomi del disturbo ha portato in questi ultimi anni ad una sempre maggiore capacità diagnostica da parte degli specialisti. Di conseguenza anche i possibili tipi di intervento si sono diversificati fino a comprendere diverse opportunità di trattamento. Uno tra gli approcci terapeutici più efficaci è il parent training. Considerato che la comunità scientifica non è ancora stata in grado di individuare le reali cause del problema ed è difficile comprendere le ragioni del malfunzionamento cerebrale si ritiene che sia necessario prima di tutto cercare di ridurre l’impatto che i sintomi ha sulla vita quotidiana. Il parent training è considerato ad oggi una delle più efficaci risposte di trattamento che rendono possibile non solo convivere serenamente con questo disturbo ma anche per recuperare in modo efficace gran parte delle funzioni cognitive compromesse. Essendo molti sintomi dell’ADHD riconducibili ad un aspetto dimensionale variabile per intensità, frequenza e contesti in cui si manifesta si può intervenire caso per caso andando a valutare le modalità più opportune di trattamento.

Il parent training nell’intervento multimodale


La complessità del disturbo del deficit di attenzione e iperattività comporta la necessità di un intervento multimodale. Con questo approccio alla cura si cerca di gestire il problema tenendo conto di tutti i fattori che contemporaneamente sono implicati nel disturbo. Curare l’ADHD significa riuscire a gestire ciascuna delle funzioni compromesse attivando uno specifico intervento individualizzato. E’ dunque importante svolgere un intervento diretto al bambino, formare i suoi genitori attraverso il parent training, informare gli insegnanti con il teacher training e nei casi più gravi ricorrere alla farmacoterapia.

Fasi dell’intervento di parent training


Nell’ambito di un intervento multimodale strutturato in accordo con gli specialisti, il parent training rappresenta un tassello fondamentale per la gestione del comportamento disfunzionale dei bambini con ADHD. Le diverse fasi della formazione dei genitori comprendono:

Sensibilizzazione e informazione


Conoscere in modo approfondito il disturbo, le sue caratteristiche e i modi in cui si manifesta è il primo passo per sviluppare la consapevolezza del problema. I sanitari, gli educatori e gli psicologi possono aiutare i genitori a riconoscere in modo approfondito i diversi sintomi dell’ADHD attraverso incontri di sensibilizzazione e di informazione. Durante le sessioni di parent training i genitori hanno l’opportunità di chiarire i propri dubbi e porre le domande di loro interesse.

Modificare la visione del bambino


A volte purtroppo il bambino che manifesta i sintomi dell’ADHD viene etichettato come cocciuto, svogliato, distratto e incapace di sottostare alle regole. E’ importante quindi ricostruire l’immagine del bambino o dell’adolescente con ADHD a partire da una diversa interpretazione dei suoi comportamenti. Con l’aiuto degli specialisti durante il parent training i genitori possono imparare a percepire loro figlio in modo più positivo.

Gestire i comportamenti disfunzionali


I sintomi dell’ADHD spesso generano negli altri delle risposte che vanno a rinforzare i comportamenti disfunzionali. Il parent training aiuta i genitori a riconoscere quali sono le strategie più efficaci per gestire il comportamento del loro bambino. Ad esempio possono stabilire regole chiare e condivise, apprendere come rinforzare in modo positivo i comportamenti funzionali e come rispondere in modo appropriato di fronte agli atteggiamenti sbagliati dei loro figli. Un altro aspetto su cui il parent training può essere d’aiuto ai genitori riguarda la creazione di routine quotidiane che permettono di creare un contesto rassicurante per il bambino.

Migliorare la comunicazione


Il parent training aiuta i genitori ad apprendere come comunicare in modo efficace con il figlio. La formazione comprende istruzioni sul linguaggio verbale, non verbale e paraverbale. Il codice verbale deve includere l’uso di parole semplici e chiare per il bambino. Il linguaggio del corpo deve essere il più possibile coerente con le parole espresse verbalmente e fornire ulteriori informazioni. Il tono di voce, le pause e i silenzi sono altrettanto importanti per offrire al bambino la certezza di sentirsi ascoltato e riconosciuto. Anche la gestione delle reazioni emotive è un aspetto da tenere in considerazione per regolare la comunicazione e renderla efficace.

Gestione dello stress


I comportamenti di un bambino con ADHD possono spesso essere altamente stressanti per i genitori. L’impulsività, la disattenzione e l’iperattività sono comportamenti che a lungo andare possono mettere a dura prova la pazienza di un genitore per quanto sia consapevole delle caratteristiche del disturbo. Il parent training sostiene i genitori nella gestione dello stress aiutandoli a ritagliarsi del tempo per sè stessi, riconoscere la necessità di avere degli spazi personali e supportandoli emotivamente.

ADHD e relazioni sociali


L’ADHD ha spesso come conseguenza, specie durante il periodo infantile, una riduzione delle relazioni sociali. I comportamenti iperattivi, uniti alle scarse capacità di attenzione possono infatti comportare nel bambino e nell’adolescente una seria difficoltà ad instaurare relazioni interpersonali. Chi soffre di ADHD nei contesti scolastici rischia di trovarsi in una condizione di isolamento ed emarginazione da parte dei compagni. Per questo motivo il parent training può risultare una strategia molto efficace per formare i genitori nel corretto supporto al proprio figlio nell’ambito della socializzazione. I genitori possono infatti in primo luogo consentire al bambino di sperimentare relazioni interpersonali sane in un contesto protetto come quello della famiglia. In secondo luogo possono sollecitare il bambino alla frequentazione di amici o compagni di scuola al di fuori degli ambienti per lui più stressanti come quello scolastico. E’ altrettanto utile aprire uno spazio di dialogo con il figlio sulle sue difficoltà relazionali, ascoltare attivamente quali sono i suoi bisogni e le sue difficoltà quando si trova con i suoi pari. In particolare nel periodo preadolescenziale e adolescienziale è opportuno porre attenzione ai desideri inespressi e incanalare le riflessioni verso una maggiore consapevolezza della propria condizione evolutiva. Avere dei genitori capaci di fornire un solido appoggio è fondamentale per i bambini con ADHD.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.