Parent coaching: l’intervento sui genitori per il benessere della famiglia

Il parent coaching è un metodo innovativo dedicato ai genitori per promuovere l’equilibrio familiare, migliorando la comunicazione e la gestione delle dinamiche domestiche. Questo approccio mira a sviluppare competenze parentali per affrontare sfide quotidiane, migliorando il benessere di tutta la famiglia.

Il coaching è un tipo di intervento che ormai viene richiesto da moltissime persone e per rispondere alle più varie esigenze. Ma sai che esiste anche una particolare tipologia del coaching che può rivelarsi molto utile ai genitori? Stiamo parlando del parent coaching.

Se non ne hai mai sentito parlare, leggi il nostro articolo: ti spiegheremo nel dettaglio di cosa si tratta e potrai scoprire se anche tu puoi beneficiare di questo percorso.

Che cos’è il parent coaching?

Iniziamo con una definizione. Il parent coaching (anche detto parenting coaching) è un intervento professionale che si rivolge in maniera mirata ai genitori, allo scopo di aiutarli a raggiungere un equilibrio nella loro vita famigliare, sia tra di loro che nel rapporto con i figli. In pratica, quindi, il parent coaching si occupa di favorire il benessere e l’armonia tra le mura domestiche.

Questa figura nasce dall’esigenza di un supporto comune a molti genitori, che si trovano a far fronte a una sfida che, nonostante costelli l’esistenza di momenti preziosi, è molto complessa e presenta una varietà di possibili situazioni problematiche davvero inesauribile. Ma chiedere aiuto ad amici e parenti spesso non è la soluzione, ed ecco da qui la necessità di una figura esterna, che sappia sviscerare e comprendere le dinamiche interne al nucleo famigliare per imparare ad affrontarle in modo congruo ed efficace.

Modalità di intervento del parent coaching

Il fondamento sul quale poggiano solidamente le basi del parent coaching è che l’essere genitore comporti, prima di tutto, una relazione di crescita da entrambi i lati: non solo i figli sono alle prese con un processo evolutivo che riguarda ogni aspetto della loro persona, ma anche i genitori devono evolversi se vogliono migliorare le loro competenze ed essere pronti ad affrontare qualsiasi sfida la vita famigliare proponga loro.

Diventare genitori comporta un riposizionamento nella propria esistenza e nel proprio progetto di vita, ma non solo: a livello operativo, costringe le persone a rivedere in maniera drastica la scala delle loro priorità. Subentrano nuove responsabilità, così come nuovi obiettivi e bisogni, e ogni fase evolutiva attraversata dal figlio porta con sé il suo corredo di dubbi, incertezze e domande.

Partendo da questi presupposti, il parent coaching si articola come un intervento il cui primo passo è sempre costituito dall’acquisizione di una maggiore consapevolezza che promuova un processo di crescita attiva. In questa dinamica è primaria la relazione con il parent coach, l’esperto che si farà promotore di questa crescita presentandosi come una guida, o se preferisci come un allenatore.

A livello pratico, questa figura si occupa di supportare il genitore ad affrontare le criticità maggiori, le situazioni più complesse che si creano nelle interazioni con i figli, che però non verranno mai direttamente coinvolti. Una volta chiarita la situazione che viene messa a tema, il parent coach aiuta il cliente a prendere consapevolezza delle sue capacità e delle modalità con le quali può gestirle nel modo migliore. In questo modo, man mano che le situazioni critiche vengono sbloccate positivamente e con consapevolezza, aumenta il senso di autoefficacia del genitore, ovvero la convinzione di possedere e saper gestire le risorse interne necessarie ad affrontare le sfide quotidiane.

L’obiettivo finale, dunque, è quello di migliorare le capacità genitoriali e la percezione delle proprie competenze, ma per ottenere ciò occorre passare per alcuni step intermedi, a seconda delle specifiche esigenze di ciascun cliente:

  • instaurare con i figli una comunicazione efficace, facendo appello a specifici strumenti e competenze che permettano di individuare e mitigare le reciproche responsabilità durante i conflitti;
  • introdurre e accrescere l’empatia nel rapporto con i figli, esercitando le capacità di comprensione e ascolto attivo;
  • apprendere gli strumenti che consentono di incoraggiare i figli a esprimere apertamente e senza timore di non essere compresi le loro emozioni, favorendo una comunicazione trasparente in cui ciascuno possa dare voce ai suoi bisogni;
  • imparare a gestire i cambiamenti per saperli affrontare con strategie adeguate.

Questi spunti sono molto generali, poiché ogni famiglia è diversa e ciascun cliente, come diretta conseguenza, ha delle necessità diverse. A partire da questo principio, il parent coaching potrà essere tagliato su misura per il genitore che lo richiede.

Il ruolo del parent coach

Che cosa fa, quindi, a livello operativo, il parent coach? Uno dei costrutti fondamentali sui quali questo professionista basa il suo intervento è l’intelligenza emotiva, il suo rafforzamento e lo sviluppo della capacità di saperla applicare all’interno delle relazioni famigliari. Con questa espressione si fa riferimento a un insieme di capacità che hanno a che fare con le emozioni, come il saperle riconoscere e contestualizzare, sia su se stessi che negli altri. Una buona intelligenza emotiva è essenziale per interfacciarsi con i figli e costruire un rapporto basato sull’empatia.

Il parent coach aiuta il cliente a sviluppare questa e altre capacità, facendo leva sui punti di forza per costruire strategie efficaci. La consapevolezza delle proprie risorse, infatti, è il punto di partenza per definire un piano di azione chiaro da mettere in atto per superare le sfide.

Obiettivo dopo obiettivo, il parent coach lavora insieme al genitore per aiutarlo ad acquisire gli strumenti che gli permetteranno di migliorare le sue interazioni con gli altri componenti della famiglia e strategie versatili da utilizzare nella risoluzione dei conflitti per trasformarli in momenti positivi e di accresciuta armonia.

Quando rivolgersi a un parent coach?

Ma quando questo intervento è necessario? Come puoi capire se hai bisogno di un parent coach? Come avrai capito, le esigenze che spingono un genitore a chiedere supporto possono essere le più diverse, in qualsiasi fase della vita del figlio, dalla prima infanzia fino alla tempesta adolescenziale. Ognuna di esse, infatti, implica delle diverse sfide che devono essere affrontate per passare allo step successivo.

Ma alcune di queste prove possono causare particolare difficoltà a un genitore, e come conseguenza provocare un senso di inadeguatezza, insicurezza e sfiducia nelle proprie capacità. Ecco alcuni esempi di situazioni che possono creare complicazioni:

  • la gestione delle abitudini quotidiane;
  • modulare l’espressione di emozioni come la rabbia;
  • le modalità comunicative, che non sempre sono efficaci;
  • problematiche che hanno a che fare con il bullismo o la gestione del tempo sui social durante l’adolescenza.

Tutte queste situazioni possono sfociare in liti continue che, però, producono sempre lo stesso risultato e, alla lunga, non solo si rivelano inutili, ma rischiano anche di alterare i rapporti e la comunicazione in famiglia. In questo senso una figura esterna come un parent coach può fornire al genitore degli strumenti diversi per agire in modo non repressivo ma proattivo, guidandolo verso un miglioramento nella comunicazione e, in generale, nel rapporto con i figli.

Ogni momento dello sviluppo presenta delle criticità che possono essere fonte di stress, ansia, sensazione di non essere all’altezza e senso di colpa per non aver agito nel modo giusto. Tutte queste emozioni negative facilitano nel genitore la nascita di pensieri autosvalutanti, come la convinzione di non essere un bravo genitore, ma tutto questo non apporta nulla di utile.

Al contrario, il parent coaching favorisce i sentimenti positivi, la fiducia nelle proprie competenze e la corretta espressione delle emozioni, fattori che predispongono il terreno per una vita famigliare all’insegna della serenità.

Anche se il parent coaching può essere utile in molte circostanze, non dobbiamo però pensare che le sue potenzialità siano infinite: a volte, infatti, il parent coach deve cedere il passo a una figura diversa, come lo psicologo.

Le differenze tra queste due professioni cominciano dalla formazione ricevuta. Mentre il parent coach non ha seguito un percorso e, in realtà, nemmeno la sua professione è regolamentata, lo psicologo ha acquisito una laurea magistrale ed è iscritto all’albo professionale del suo ordine regionale. La diretta conseguenza è un campo di applicazione più ampio, oltre all’utilizzo di tecniche diverse.

A livello pratico, il parent coaching può essere efficace nell’affrontare delle difficoltà immediate e attinenti a circostanze particolari, mentre il lavoro dello psicologo tocca corde più profonde, che riguardano il mondo dei propri processi interni, dei pensieri e delle emozioni che influiscono sul comportamento. Inoltre, lo psicologo può occuparsi dei temi che creano difficoltà a livello individuale e hanno una ripercussione negativa sul rapporto con i figli.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.