Identikit del manipolatore affettivo: riconoscerlo per difendersi

Il manipolatore affettivo mira a instaurare una relazione di dipendenza con la sua vittima, nascondendo le sue fragilità più profonde. Scopri come riconoscerlo e come uscine.
manipolatore affettivo

Le relazioni in cui è coinvolto un manipolatore affettivo possono essere molto dannose per chi vi rimane invischiato, determinando anche conseguenze a lungo termine. Ma uscire da queste dinamiche non è facile.

Vuoi sapere se sei vittima di un manipolatore affettivo? Continua a leggere e faremo chiarezza.

Come riconoscere un manipolatore affettivo?

Il manipolatore affettivo è una persona che traina delle relazioni tossiche, che mantiene allo scopo di raggiungere i suoi interessi a discapito del partner. Il suo modus operandi consiste nell’instaurare una dinamica di squilibrio di potere in cui lui, alla lunga, riesce a ottenere il completo controllo sull’altro, mettendo in atto svariate tecniche di manipolazione.

Solitamente questo accade all’interno di una coppia, ma il manipolatore affettivo può anche essere un famigliare o un amico o un’amica che fanno leva sulla compassione per ottenere ciò che vogliono da una vittima che sanno di poter facilmente sottomettere.

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Manipolatore affettivo: i segnali

In sostanza, è un manipolatore affettivo se:

  • si comporta in modo controllante e possessivo
  • mente e distorce la verità (in quel caso di parla di gaslighting)
  • isola dalla famiglia e dagli amici
  • ti provoca sensi di colpa
  • rende difficile l’espressione delle tue opinioni e dei tuoi bisogni
  • mostra un comportamento passivo-aggressivo
Manipolatore affettivo: i segnali

Frasi tipiche del manipolatore affettivo

Ecco alcune frasi tipiche che un manipolatore affettivo potrebbe usare per ottenere controllo e manipolare gli altri:

  1. “Se davvero mi amassi, faresti quello che ti chiedo.”
  2. “Nessuno ti capirà come faccio io, sei così fortunato/a ad avere me.”
  3. “Fai sempre le stesse cose sbagliate, non posso fidarmi di te.”
  4. “Sei così sensibile, devi imparare a non prendere tutto così sul personale.”
  5. “Mi fai sentire così male quando non esci con i tuoi amici, non ti rendi conto di quanto mi ferisci?”

Queste frasi possono essere utilizzate nel contesto del breadcrumbing, una forma di manipolazione emotiva che comporta dare alla vittima sporadiche e superficiali attenzioni per mantenere il suo interesse senza impegnarsi realmente in una relazione significativa. Il manipolatore utilizza tali affermazioni per esercitare controllo sulla vittima e influenzare il suo comportamento attraverso un ciclo di conferme e negazioni, creando dipendenza emotiva e instabilità nella relazione.

Identikit del manipolatore affettivo

Le persone manipolatrici, caratterizzate da mancanza di rispetto, non esitano a calpestare i sentimenti degli altri per raggiungere i loro obiettivi. Individuano il punto debole della vittima e lo sfruttano a loro vantaggio, finché non sarà la vittima stessa a giustificare il loro comportamento e a rinunciare ai propri bisogni pur di soddisfare quelli del manipolatore.

Individuano il punto debole della vittima e lo volgono a loro vantaggio, fino a che sarà la vittima stessa a giustificare il loro comportamento e rinunciare ai suoi bisogni pur di soddisfare quelli del manipolatore.

Dietro questo disinteresse, da una parte c’è un forte egoismo che spinge il manipolatore a chiedere sempre di più, fino a ottenere il controllo completo sulla vittima, ma dall’altra c’è un’autostima bassa che la persona si sforza di mascherare con atteggiamenti controllanti e dominanti, ostentazioni di superiorità e tentativi di sembrare perfetti svalutando gli altri.

In realtà si tratta di un castello di carte eretto per non scoprire le proprie debolezze, e anche i comportamenti di controllo sono finalizzati a mantenere un’apparenza di superiorità che non può che riversarsi su una persona ritenuta più fragile e facile da dominare.

Identikit del manipolatore affettivo

Manipolazione emotiva e scarsa autostima

In effetti, il manipolatore affettivo non è in grado di agire in modo diverso perché la sua scarsa autostima lo rende anche incapace di essere assertivo: non sanno amare se stessi e ha uno stile di comunicazione sottilmente aggressivo e preferisce ricorrere alla manipolazione per ottenere ciò che vuole piuttosto che esporsi in maniera sana.

Per lo stesso motivo è intollerante alla frustrazione, dal momento che ogni no è una possibile minaccia alla loro posizione di superiorità e può far crollare il suo castello di finzione. A questo punto possono entrare in gioco due fattori: il vittimismo, di cui il manipolatore si serve per attribuire tutte le responsabilità agli altri (non è in grado di gestire il senso di colpa) e la violenza fisica, verbale e psicologica.

Quando il manipolatore fa la vittima?

Quando il manipolatore adotta il ruolo della vittima, cerca di ottenere simpatia, comprensione e supporto dagli altri, trasformando se stesso in una figura innocente e vulnerabile. Questo comportamento può essere una tattica per evitare responsabilità per le proprie azioni o per ottenere ciò che desidera.

Utilizzando l’auto-pietismo e la manipolazione emotiva, il manipolatore può tentare di controllare gli altri e di ottenere vantaggi personali, spingendo gli altri a sentirsi colpevoli o a cedere alle loro richieste.

Cosa c’è dietro la manipolazione emotiva?

Dietro un manipolatore affettivo potrebbe anche esserci un disturbo di personalità, come il disturbo di personalità narcisista o il disturbo antisociale. Entrambi sono caratterizzati da una freddezza che li porta a disinteressarsi dell’impatto che possono avere sugli altri e li rende disposti a tutto pur di raggiungere i loro scopi.

Chi è affetto dal disturbo di personalità narcisista, inoltre, può essere caratterizzato da un’autostima molto fragile, che necessita di continue conferme da parte degli altri, che vengono utilizzati come specchio che rifletta l’immagine di sé che lo stesso narcisista vuole vedere.

Nella coppia, questo si traduce in una continua manipolazione dell’altro allo scopo di trovare riscontro ai propri bisogni di appagamento. Il manipolatore affettivo richiede all’altro delle continue prove d’amore, per sentirsi importante e indispensabile. In questo modo, la controparte viene usata e controllata per alimentare il proprio ego.

Cosa c'è dietro la manipolazione emotiva?

Le tecniche del manipolatore affettivo

Come abbiamo detto, il manipolatore affettivo è spesso un narcisista, che ricorre a tutti i suoi mezzi pur di mantenere alta la sua autostima, sfruttando chi gli sta accanto. A questo scopo, possiamo individuare diverse tecniche.

Molti fanno leva sulla seduzione e attrazione sessuale per abbassare le difese della vittima e indurla a fidarsi di loro. Inizialmente si dimostrano altruisti, sensibili e generosi, ma è tutto uno stratagemma per ottenere approvazione e riconoscimento, oltre alla fiducia dell’altro. Trascorsa questa prima fase, non tardano a presentarsi le bugie, che hanno lo scopo di mettere in buona luce l’immagine del manipolatore e far definitivamente cadere la vittima ai suoi piedi.

È a questo punto che inizia il lavoro di sabotaggio dell’autostima dell’altro, che viene indotto a mettere addirittura in dubbio la realtà in cui crede: i manipolatori sanno essere moto convincenti anche quando negano l’evidenza e, per sostenere la loro versione, ricorrono alla tecnica del silenzio, un modo passivo di essere aggressivi perché annulla completamente l’altro, facendolo sentire invisibile e senza valore. È un modo molto crudele di punire e far sentire in colpa la vittima.

Il passaggio finale è condurre l’altro verso un progressivo isolamento, distruggendo tutto il suo mondo e facendo in modo di tagliare tutti i ponti con le altre alterità, finché alla vittima non resta altro che la sua relazione tossica con il manipolatore affettivo.

Alcuni manipolatori sono coscienti di quello che fanno, ma generalmente sono indifferenti al danno che causano alla loro vittima, ritenendo che il loro bisogno di sentirsi qualcuno con un valore abbia la precedenza su tutto il resto e su chiunque.

Manipolazione emotiva: come se ne esce?

Il primo passo è parlare con un professionista del benessere mentale. Se non sai a chi rivolgerti, possiamo aiutarti.

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Come contrastare un manipolatore affettivo

Per proteggersi dalla possessività in amore e dalle persone manipolatrici il modo migliore è la prevenzione.

Se sei vittima di manipolazione mentale, devi concentrarti sullo spezzare la dipendenza che ti lega a lui o a lei. Per prima cosa, devi comprendere a fondo come funziona questa dinamica: anche se hai la percezione di avere assolutamente bisogno di lui o di lei, si tratta solo di un’illusione, perché questo è ciò che vuole farti credere il manipolatore affettivo, per mascherare il fatto che sia lui ad avere bisogno della tua approvazione. È per questo motivo che nel corso del tempo non ha fatto altro che cercare di distruggere la tua autostima.

Per trovare la forza di allontanarti, pensa a tutti i tuoi diritti violati: la libertà dal giudizio degli altri e quella di esprimere apertamente bisogni e sentimenti senza doversi sempre sacrificare per gli altri, il far valere i propri sogni e le proprie priorità, il poter dire di no senza essere assaliti dal senso di colpa e il difendersi dalle aggressioni emotive.

Il manipolatore ha calpestato questi diritti, anche se son fondamentali come il diritto a mangiare, a respirare e a vivere. In ogni caso: chiedi aiuto.

A chi rivolgermi se sono vittima di un manipolatore affettivo?

Un altro fenomeno diffuso è il ghosting, ovvero quando una persona sparisce all’improvviso dalle nostre vite. Può trattarsi anche di ghosting in amicizia. Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione). Ti basterà avere un posto tranquillo da cui collegarti con uno psicologo online, una rete Wi-Fi, e tanta voglia di lavorare su di te.

La vita presenta sfide uniche per chiunque, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.

Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Il primo colloquio è gratuito, poi 55 € a seduta, oppure 202 € ogni 4 sedute.

Redazione

Approccio:
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Descrizione
In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Scrittura

Ogni articolo viene scritto o esaminato da uno psicoterapeuta prima di essere pubblicato.

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Chiarezza

Ogni articolo è rivisto dal punto di vista stilistico, per agevolare la lettura e la comprensione.

Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.