Depressione in gravidanza: conseguenze

Dovrebbe essere uno dei momenti più felici della propria vita, ma non è raro soffrire di depressione in gravidanza con possibili conseguenze sul feto-
cos'è la depressione in gravidanza

Spesso definita il “male del secolo”, la depressione può colpire a tutte le età, generi, orientamenti, condizioni di salute e status sociale. Purtroppo è uno di quei disturbi che non guarda in faccia a nessuno, e che se non curato può portare a gravi conseguenze. In particolare, oggi vogliamo concentrarci sulla depressione in gravidanza, esplorandone cause, sintomi e possibili conseguenze che può avere sul feto.

Depressione in gravidanza: sintomi e caratteristiche

La depressione in gravidanza è purtroppo piuttosto diffusa tra le tipologie di depressione. Tuttavia, occorre saper riconoscerla perché, in questo periodo, vivere in una sorta di montagna russa di emozioni è assolutamente normale, e quindi non sempre patologico.

Questo disturbo, durante i nove mesi di gestazione, presenta sintomi specifici che durano nel tempo e che si mostrano anche in maniera intensa, al punto da arrivare a compromettere le normali attività di tutti i giorni. Molti sintomi sono comuni ad altre condizioni come la depressione negli anziani o la depressione reattiva, come:

  • tristezza persistente, ad esempio con pensieri pessimistici, come la paura di perdere il bambino;
  • irritabilità o forte ansia;
  • preoccupazioni sulla propria salute o su quella del bambino;
  • perdita di interesse in tutte le attività;
  • apatia e mancanza di energia;
  • difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni;
  • alterazioni del sonno: può esserci sia ipersonnia che insonnia;
  • inappetenza e disinteresse per il cibo oppure eccessivo appetito;
  • sentimenti di autosvalutazione;
  • pensieri negativi, solitudine e isolamento.
depressione in gravidanza cause

Depressione in gravidanza: perché si è tristi in gravidanza?

Nel corso degli anni diversi studi si sono concentrati sulle cause della depressione in gravidanza. Come si può leggere su un libro di Saita e Fenaroli, i mesi di dolce attesa sono per le donne un cambiamento radicale e da diversi punti di vista: biologici, intrapsichici e relazionali.

Le future mamme, infatti, sono costrette a dover ridefinire la propria identità, un processo molto critico che può facilmente dar vita a una serie di disturbi dell’umore.

Allo stesso tempo, a poter influire su una possibile depressione in gravidanza sono anche:

  • Privazione del sonno ed esaurimento fisico ed emotivo;
  • Fattori biologici e ormonali;
  • Fattori cognitivi, come l’auto-svalutazione;
  • Fattori psicosociali, tra cui la giovane età e il basso status socioeconomico.

Depressione in gravidanza, fa male al bambino?

Anche su questo argomento i ricercatori hanno condotto numerosi studi. La risposta purtroppo è sì, e i problemi che può avere il feto e conseguentemente il bambino sono di varia natura. Tuttavia, va assolutamente specificato che occorrono ulteriori approfondimenti su questo delicato argomento.

Un articolo dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio riporta che la depressione in gravidanza è associata ad un basso peso alla nascita, prematurità e malnutrizione durante il primo anno di vita.

Ma non è tutto, perché può determinare anche l’insorgenza di una serie di disturbi comportamentali e dello sviluppo del bambino. Infine, Nomura e collaboratori hanno mostrato che può avere anche degli effetti negativi sul temperamento infantile, tanto da condizionarne la regolazione delle emozioni.

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Quanto dura la depressione in gravidanza?

È importante considerare che la gravidanza è un periodo di notevoli cambiamenti sia fisici che emotivi per la donna, e questi cambiamenti possono influenzare il suo benessere mentale. Durante il primo trimestre, molte donne sperimentano sintomi fisici come nausea, vomito e stanchezza, che possono essere non solo fisicamente debilitanti, ma anche emotivamente stressanti. Questi sintomi possono portare ad un aumento dello stress e dell’isolamento sociale, contribuendo così alla comparsa della depressione in gravidanza.

Nel secondo trimestre, mentre il corpo della donna si adatta alla gravidanza e cominciano a manifestarsi i primi movimenti del bambino, possono emergere nuove preoccupazioni e ansie nella gravidanza legate alla salute della madre e del bambino, nonché alla preparazione per il parto e l’arrivo del neonato. Questi cambiamenti possono essere fonte di stress aggiuntivo e contribuire al manifestarsi della depressione.

Infine, nel terzo trimestre, l’avvicinarsi del parto può aumentare l’ansia e la paura legate alle sfide del travaglio, al dolore e alle possibili complicazioni durante il parto. Questa depressione ansiosa può diventare particolarmente intensa nelle settimane che precedono il parto, con la prospettiva di dover affrontare un evento così importante e impegnativo. La paura del parto prende il nome di tocofobia.

È importante notare che la depressione in gravidanza può anche essere un indicatore di un rischio maggiore di depressione post-partum, che può insorgere dopo il parto. Pertanto, il riconoscimento e il trattamento tempestivo della depressione durante la gravidanza sono fondamentali per il benessere della madre e del bambino.

gravidanza e depressione nella madre

Depressione in gravidanza: testimonianze

Sul Magazine della Fondazione Umberto Veronesi è riportata la testimonianza di una donna affetta da depressione in gravidanza a soli 24 anni. Non era la prima volta per lei, perché ne aveva già sofferto a 17 anni, ma l’insorgere di nausea e vomito l’hanno portata a rivivere quel profondo stato di tristezza a lei già noto.

Purtroppo non è svanito, come sperava, al termine del trimestre, tanto da diventare persino angoscia e doversi rifugiare in antidepressivi prescritti dal medico. Il resto della gestazione, anche con il necessario supporto del marito, è andata bene, ma la paura invalidante di fare qualcosa di sbagliato con il nuovo venuto al mondo non è passata: era depressione post partum.

La donna ha quindi seguito una cura antidepressiva fatta di farmaci e psicoterapia, riuscendo a essere oggi una mamma felice e con un bimbo allegro e intelligente.

Depressione in gravidanza: cosa fare

Se si sta soffrendo di depressione in gravidanza, e quindi non dei normali sbalzi d’umore del periodo, è necessario intervenire il prima possibile. La soluzione più opportuna è rivolgersi a un esperto della salute mentale, possibilmente con una formazione specifica relativa a questo periodo.

Come migliorare l’umore in gravidanza?

Oltre all’aiuto di uno psicologo possiamo provare a fare qualcosa da sole che possa migliorare l’umore. Per esempio, vale la pena tenersi impegnate dedicandosi a qualche attività piacevole, senza però stravolgere le proprie abitudini.

Al contempo, può essere molto utile confrontarsi con un’amica o con chi ci è passata, così come occorre concentrarsi su pensieri positivi e non vergognarsi di chiedere aiuto a uno specialista. Serenis può aiutarti con il supporto di uno psicologo online.

conseguenze della depressione in gravidanza

Strategia per affrontarla

Per affrontare la depressione in gravidanza – oltre a rivolgersi a un esperto della salute mentale – si possono anche provare alcuni esercizi di respirazione e rilassamento muscolare e imporsi di seguire le regole del sonno. Può essere un valido supporto seguire una dieta equilibrata e avere rapporti sociali vivi, oltre a rinforzare quello con il proprio partner.

È assolutamente compito del medico prescrivere farmaci o integratori da assumere per la depressione durante la gravidanza. Non si deve per nessuna ragione al mondo fare di testa propria, in quanto le soluzioni fai da te posso rivelarsi molto pericolose, per la mamma e per il bambino.

A chi posso rivolgermi?

Come già specificato, per superare del tutto la depressione in gravidanza ed evitare una qualsiasi possibile ricaduta è fondamentale e necessario seguire un percorso psicoterapico da abbinare, eventualmente, all’uso di farmici.

Un semplice percorso di psicoterapia, infatti, è sufficiente per affrontare una sintomatologia lieve o moderata. Nelle situazioni di depressione più severa potrebbe essere invece opportuno affiancare alla psicoterapia un supporto farmacologico.

Fonti:

  • Saita Emanuela, Fenaroli Valentina. La depressione post-partum. Psicologia clinica della depressione (esperienze cliniche tra medicina e psicologia). A cura di Emanuele Zacchetti, Gianluca Castelnuovo. Edizione Franco Angeli 2010.
  • Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, Depressione in gravidanza, lo studio di ricerca sulla trasmissione della vulnerabilità.
  • Nomura, Y., Davey, K., Pehme, P. M., Finik, J., Glover, V., Zhang, W., … & Ham, J. (2019). Influence of in utero exposure to maternal depression and natural disaster‐related stress on infant temperament at 6 months: The children of Superstorm Sandy. Infant mental health journal, 40(2), 204-216.
  • Magazine della Fondazione Umberto Veronesi, La testimonianza: «Aspettare un bambino e non vedere un futuro».
Serena Proietti Colonna

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Dottoressa di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive, fin da piccola, ho coltivato la passione per il contatto umano e l'indagine delle persone. Ho scelto di studiare psicologia per migliorare la qualità della vita degli individui. Amo viaggiare, ispirata dalla mia sorella assistente di volo.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.