Tutto quello che vuoi sapere per combattere la dipendenza da gioco d’azzardo
Articolo revisionato dal punto di vista medico da:
Dott. Luca Barbieri
Marzo 4, 2022
Il dottor Luca Barbieri è uno psicologo clinico di Milano. È iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con numero 23251. Ha una laurea in scienze e tecniche psicologiche e una in psicologia criminologica e forense. Al momento sta svolgendo un percorso di specializzazione in psicoterapia ad indirizzo Junghiano presso l’Istituto CIPA di ...
Read moreLe persone che soffrono di dipendenza da gioco, o ludopatia, vivono un desiderio non controllabile di giocare ripetutamente d’azzardo, nonostante il grosso rischio che si corre scommettendo notevoli somme di denaro.
Un disturbo che, se non trattato adeguatamente, può portare a complicazioni critiche: dall’instaurarsi di gravi problemi finanziari e legali fino al suicidio.
Indice
Ludopatia: cos’è, definizione e significato
Per ludopatia si intende la condizione di dipendenza dal gioco d’azzardo. Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologico compare come sinonimo non preferenziale di gioco d’azzardo patologico.
Quest’ultima definizione è il termine tecnico e raccomandato. Trova posto, infatti, nelle classificazioni scientifiche come il DSM 5.
La ludopatia, quindi, è un vero e proprio disturbo con sintomi specifici e con impulsi incontrollabili. Negli ultimi anni il gioco d’azzardo è diventato una vera e propria piaga sociale. Per questo motivo è stato necessario l’intervento delle Istituzioni per regolamentare i requisiti di chi può accedere al gioco e in quale modo.
Gioco d’azzardo : quando si concretizza il disturbo ossessivo-compulsivo
La dipendenza da gioco d’azzardo presenta alcune caratteristiche in comune con il disturbo ossessivo-compulsivo per quanto riguarda la natura compulsiva dell’azione associata all’assoluta incapacità di smettere.
Ciò che differenzia nettamente le due condizioni, però, è che nel disturbo ossessivo-compulsivo la compulsione ha la funzione di ridurre un’emozione negativa (in genere l’ansia). Nella dipendenza da gioco, invece, la compulsione produce emozioni positive a cui il soggetto non riesce a rinunciare. Una condizione che porta le persone a continuare a giocare nonostante gli ingenti sforzi per controllare, ridurre o interrompere tale comportamento.
Ludopatia e vizio del gioco: si può uscirne da soli? A chi rivolgersi
Uscire da soli dalla ludopatia è difficile poiché le persone che hanno il vizio del gioco difficilmente si rendono conto o ammettono di soffrire di un qualche disturbo. La tendenza più comune è nascondere il proprio vizio e mentire a riguardo.
Per questo motivo, è bene che parenti e amici provino a convincere chi è affetto da una dipendenza dal gioco a rivolgersi a un medico esperto in disturbi mentali e a ricevere le cure del caso.
È fondamentale, pertanto, l’intervento di un esperto che possa aiutare chi soffre di dipendenza da gioco, soprattutto quando questo vizio:
- interferisce con le relazioni interpersonali, le proprie disponibilità economiche e il lavoro o la scuola;
- assorbe gran parte delle energie e del tempo di una persona;
- è un problema dal quale non si riesce a guarire;
- è un disturbo che viene nascosto in tutti i modi a chiunque;
- induce a furti o frodi per avere denaro da giocare;
- induce a richiedere prestiti economici, per giocare d’azzardo.
I familiari possono sicuramente provare ad aiutare la persona cara, ma il rischio che si corre senza il supporto di un professionista è assecondare le richieste economiche di chi soffre. A maggior ragione, per soccorrere un giocatore d’azzardo è necessario indirizzarlo a un esperto.

Scegliere uno psicologo: come fare
Una volta che hai preso la decisione di farti aiutare da uno psicologo per non soffrire più di dipendenza da gioco d’azzardo, devi scegliere quello giusto. Decisione difficile: ci sono diverse scuole di psicoterapia, diverse tecniche, e le recensioni online sono spesso inutili perché tutte positive. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati: scegliere quello sbagliato può far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- Assicurati che sia uno psicoterapeuta certificato. Gli psicologi che non sono psicoterapeuti possono darti dei validi consigli, ma non possono proporti un percorso di cura.
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici. Devi sentirti tranquillo e aprirti completamente durante la terapia, e questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze.
- Trova uno psicoterapeuta esperto in ludopatia. Per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo.
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia. Questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Una soluzione è il servizio di psicologo online di Serenis, l’azienda che tra altre cose cura anche questo blog. Serenis ha psicoterapeuti esperti in disturbi legati al gioco d’azzardo; te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono però molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti ad un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.
Come riconoscere un giocatore d’azzardo: i sintomi
Gli individui con dipendenza da gioco manifestano alcuni sintomi e segni che aiutano a riconoscerli. È bene sapere, però, che queste persone hanno la possibilità di giocare ovunque e, per questo motivo, è necessario prestare particolare attenzione agli atteggiamenti che si verificano insieme a ciò che sembra essere diventato un vizio del gioco.
Tra i maggiori sintomi troviamo:
- provare un brivido quando si corre un grande rischio giocando d’azzardo;
- rischiare sempre di più;
- vivere in funzione di e preoccuparsi per il gioco d’azzardo;
- giocare d’azzardo per sfuggire alla depressione, alle debolezze o da alcune incombenze della vita;
- sottrarre tempo al proprio lavoro o alla famiglia per giocare d’azzardo;
- mentire riguardo tutto ciò che concerne il gioco d’azzardo, o nascondere di avere il vizio del gioco;
- sentirsi in colpa o provare rimorso dopo aver giocato;
- chiedere prestiti o rubare soldi;
- abbandonare ripetutamente ogni proposito di non giocare più d’azzardo.
Il giocatore d’azzardo può inoltre sviluppare dei sintomi fisici secondari, tra cui:
- disturbi dell’alimentazione;
- cefalea;
- conseguenze fisiche dovute all’utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol insonnia;
- sintomi fisici dell’ansia (tremori, sudorazione, palpitazioni ecc.).
Come curare la ludopatia
Curare la ludopatia è possibile grazie a una serie di interventi psicoterapici, come la terapia cognitivo-comportamentale, che si focalizza sull’analisi dei meccanismi che sono alla base dipendenza e, allo stesso tempo, sull’individuare delle strategie che consentano di gestirla nella vita di tutti i giorni, anche attraverso l’esposizione controllata allo stimolo al gioco.
Nei casi di ludopatia più severa e duratura, insieme alla psicoterapia è spesso indispensabile anche una terapia farmacologica.
Nel caso in cui tu fossi un giocatore d’azzardo, a tua disposizione ci sono anche gruppi di auto-aiuto dedicati che conducono a maturare la consapevolezza della patologia di cui soffri e a perseverare nell’affrontarla in modo positivo.
Se invece vuoi sapere come comportarsi con chi soffre di ludopatia, sappi che la disponibilità a essere di supporto da parte di un familiare o di un amico durante il percorso di cura è importante. Esserci vuol dire rafforzare la motivazione all’astinenza e offrire comprensione, affetto e occasioni di interazione e svago alternative che possono rivelarsi preziose per facilitare il recupero.
Come ho vinto la dipendenza da gioco, la testimonianza
Guarire dalla dipendenza dal gioco d’azzardo è possibile. A testimonianza di quanto appena detto ci sono le parole di alcuni utenti che hanno vinto questo vizio. Un esempio è Filippo che ci ha raccontato che: “È stato il timore di non rivedere più mia figlia, l’unica figlia, a indurmi a cambiare. Infatti, mentre prima giocavo per non pensare adesso preferisco soffrire, ma gestendo io stesso le emozioni. Le macchinette esistono ancora nei bar, negli esercizi pubblici, il mio augurio è di non vederle più”.
Martina, invece, ci spiega il percorso che sta affrontando per non soffrire più di ludopatia: “Il gioco mi ha tolto cinque anni di vita, mi ha tolto mio marito. Sì, mi ha tolto anche un mucchio di soldi, ma quei soldi, oggi rispetto al resto, sembrano niente. Il gioco mi stava togliendo anche la vita, è solo un caso se non c’è riuscito. Io oggi odio il gioco, lo detesto profondamente. Dopo essere entrata in trattamento non ho mai più giocato. Oggi, vivo la mia vita con maggior libertà e con una forza straordinaria”.

Conclusione
Curare una dipendenza da gioco d’azzardo non significa solamente riuscire a smettere di giocare, ma anche e soprattutto non ricominciare più a farlo. Non soffrire più di ludopatia non è per nulla semplice, ma quello che conta è che è davvero possibile, oltreché necessario per condurre una vita di qualità migliore. Per questo, ma anche per altri motivi, la soluzione vincente è rivolgersi a degli esperti. Su Serenis, per esempio, è possibile trovare un supporto psicologico grazie a un team di psicoterapeuti online pronti a fornire nuovi strumenti per combattere la dipendenza da gioco d’azzardo.
Bibliografia
- IPSICO, Dipendenza da gioco: sintomi e cura.
- Wikipedia, Gioco d’azzardo patologico.
- Healthline, Gambling Addiction.
Articolo revisionato dal punto di vista medico da:
Dott. Luca Barbieri
Marzo 4, 2022
Il dottor Luca Barbieri è uno psicologo clinico di Milano. È iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con numero 23251. Ha una laurea in scienze e tecniche psicologiche e una in psicologia criminologica e forense. Al momento sta svolgendo un percorso di specializzazione in psicoterapia ad indirizzo Junghiano presso l’Istituto CIPA di ...
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