Apatia: i sintomi, le cause e come uscirne

L’apatia è uno stato di profonda indifferenza, vuoto e mancanza di energia che può colpire chiunque, manifestandosi in seguito a eventi traumatici o correlato a malattie come Parkinson e Alzheimer. Riconoscerla è fondamentale per affrontarla e riprendere il controllo della propria vita e delle emozioni.
apatia

L’apatia è un problema che può colpire chiunque e può presentarsi sia in seguito a eventi traumatici come una separazione o un lutto o la perdita del lavoro, sia in correlazione a patologie come la depressione.

Se non curata l’apatia può intaccare la vita sociale della persona apatica, minandone le relazioni, il percorso lavorativo e in generale la possibilità di vivere in modo sereno e appagante.

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Ecco perché è importante imparare a riconoscerla e farsi aiutare per uscire dal proprio stato di apatia, riprendendo in mano la propria vita e le proprie emozioni.

Cos’è l’apatia?

L’apatia, detta anche apatia psichica, è una condizione psicologica che si caratterizza per un’assenza o diminuzione di qualsiasi reazione a livello emotivo di fronte agli eventi e alle diverse situazioni della vita, anche a quelle solitamente vissute con gioia.

Può sfociare in una perdita di interesse e piacere, coinvolgendo la sfera comportamentale, emozionale e cognitiva. Questo atteggiamento porta molte persone a considerare l’apatia sinonimo di “freddezza” e “indifferenza”.

Significato di apatia

Il termine apatia indica l’incapacità prolungata o abituale di partecipazione o di interesse, sul piano affettivo o anche intellettivo.

Infatti una persona apatica vive uno stato di assenza di motivazione, mancanza di fiducia, di energia e di interesse nei confronti della vita, come se avesse un muro fra il suo mondo interiore e ciò che avviene fuori che impedisce di provare emozioni.

Origine del termine

L’origine del termine “apatia” risale all’antica Grecia. Deriva dal greco antico “ἀπάθεια” (apátheia), che letteralmente significa “senza passione” o “senza emozione“.

Nella filosofia greca, l’apatia era considerata una virtù, indicante uno stato di equilibrio emotivo e distacco dagli impulsi irrazionali. Tuttavia, nel corso dei secoli, il significato del termine è evoluto e nella psicologia moderna è associato più comunemente a uno stato di indifferenza emotiva.

I sintomi dell’apatia: fisici e psicologici

Il sintomo principale dello stato di apatia è una generalizzata indifferenza verso il mondo circostante. Le altre manifestazioni dell’apatia si possono suddividere in sintomi psicologici e sintomi fisici, come:

  • disinteresse verso il mondo esterno
  • assenza di attivazioni emotive
  • scarsa energia e motivazione
  • riluttanza ad agire

Apatia sintomi psicologici

Tra i principali sintomi psicologici dell’apatia ritroviamo:

  • mancanza di motivazione e interesse
  • disinteresse a instaurare nuovi rapporti sociali e a mantenere quelli già esistenti
  • sensazioni di indifferenza, noia, inutilità
  • assenza di risposte emotive e passione
  • tendenza a isolarsi
  • problemi in ambito lavorativo
  • voglia di trascorrere più tempo di prima in casa, davanti alla televisione o al cellulare
  • senso di disconnessione

Apatia sintomi fisici

Tra i principali sintomi fisici e comportamentali invece ci sono:

  • scarsità e/o diminuzione di energia
  • affaticamento e astenia
  • stanchezza
  • letargia
  • difficoltà a portare a termine le attività quotidiane
  • fluttuazioni emotive e cambiamenti delle capacità di pensiero
  • difficoltà a compiere mansioni, ad agire e a prendere l’iniziativa
  • meno appetito di prima o attacchi di fame improvvisa
I sintomi dell’apatia: fisici e psicologici

Come si comporta una persona apatica?

Una persona che manifesta apatia spesso si trova in uno stato emotivo molto complesso e difficile da comprendere.

Potrebbero sembrare distanti o distaccati dagli eventi e dalle persone intorno a loro. Questo non significa necessariamente che non provino emozioni, ma piuttosto che tali emozioni non riescono a emergere in modo significativo.

Possono sembrare passivi e poco reattivi agli stimoli esterni, mostrando una sorta di stanchezza emotiva che li rende incapaci di partecipare attivamente alla vita quotidiana. Questa mancanza di coinvolgimento può essere interpretata come indifferenza, ma spesso è il risultato di un senso di disconnessione interiore.

È importante avvicinarsi con gentilezza e comprensione verso le persone apatiche, cercando di comprendere le loro esperienze e offrendo supporto senza giudizio.

Le cause dell’apatia

A cosa è dovuta l’apatia?

Le cause che possono portare il soggetto a manifestare apatia sono diverse, tra cui:

  • l’aver vissuto un evento traumatico
  • un lutto
  • una separazione
  • la perdita del lavoro

Cause neurologiche

L’apatia in psicologia può essere un campanello di allarme di alcune patologie tra cui:

  • morbo di Parkinson
  • paralisi cronica progressiva
  • insufficienza tiroidea
  • Alzheimer
  • demenza frontotemporale
  • demenza vascolare
  • Malattia di Huntington
  • altri problemi legati alla sfera neurologica come ictus o trauma cerebrale

E’ interessante notare come ci sia una forte correlazione tra lesioni o degenerazione del lobo frontale del cervello e la manifestazione di apatia. Il lobo frontale è coinvolto in molte funzioni cognitive superiori, tra cui la regolazione dell’umore, la pianificazione e l’elaborazione delle emozioni. Pertanto, lesioni o disfunzioni in questa regione possono influenzare significativamente il comportamento e le emozioni di una persona, portando all’insorgenza di sintomi apatici.

Nell’apatia cognitiva, caratterizzata dalla riduzione dell’iniziativa e da deficit esecutivi nell’attenzione, pianificazione, programmazione e flessibilità cognitiva, le lesioni si localizzano nel circuito prefrontale dorso laterale.

Dall’altro lato, nell’apatia emotivo-affettiva, si riscontrano lesioni nel circuito prefrontale orbito-mediale, in stretta connessione con il sistema limbico, tra cui l’amigdala. Questo circuito è responsabile dell’integrazione tra gratificazione, emozione e comportamento.

Cause psichiatriche

Apatia e depressione sono la stessa cosa?

No, nonostante l’apatia possa essere intesa come un sintomo della depressione, le due patologie non possono essere considerate come equivalenti poiché presentano differenze ben precise. 

L’apatia è una mancanza di interesse verso le cose che si vivono o le persone con cui ci si rapporta. Ciò è presente anche nella depressione, che però si caratterizza soprattutto per altri stati d’animo che vanno dal senso di colpa alla disperazione, fino a pensieri e azioni legati al suicidio.

Apatia e depressione

L’apatia quindi può essere intesa come un campanello d’allarme per la depressione ma non come la patologia stessa. Motivo per cui è importante che venga fatta un’attenta diagnosi del disturbo in corso.

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Criteri per la diagnosi di apatia

Per diagnosticare l’apatia vengono presi in considerazione quattro criteri (o segni) che devono essere sperimentati dal soggetto per almeno quattro settimane. Questi elementi distintivi del soggetto apatico sono: 

  • la mancanza o riduzione di motivazione;
  • cambiamenti a livello comportamentale, mentale e/o emotivo (difficoltà a comunicare, disinteresse, ecc.);
  • cambiamenti comportamentali non causati da altre condizioni (isabilità fisiche, abuso di sostanza, ecc.);
  • effetti sulla qualità della vita del soggetto.

Apatia test

Esiste poi l’Apathy Evaluation Scale (o AES), un questionario di 18 domande a cui si deve rispondere utilizzando una scala di valore da uno a quattro, e che fornisce una valutazione del livello di apatia generale vissuta dal soggetto. Questo test per l’apatia è uno strumento utile per una prima diagnosi e per poter intervenire con l’aiuto di un o una terapeuta, con un percorso mirato verso la risoluzione del problema.

La cura dell’apatia: come sconfiggerla e uscirne

Per curare l’apatia è possibile intervenire sia con l’utilizzo di farmaci, sia seguendo un percorso di psicoterapia. Un percorso ottimale include una combinazione tra i due.

Farmaci per l’apatia

I farmaci per l’apatia devono essere prescritti unicamente da uno o una specialista e a seconda del problema da trattare ci sono:

  • antidepressivi
  • agenti antidemenza, che trattano la malattia di Alzheimer
  • stimolanti della dopamina, che trattano il morbo di Parkinson
Farmaci per l'apatia
  • agenti antipsicotici, utilizzati per trattare la schizofrenia
  • stimolanti della circolazione cerebrale e del metabolismo, impiegati i sintomi di ictus
  • psicostimolanti per curare l’apatia senza una causa di fondo conosciuta

Apatia: come uscirne con la psicoterapia

In psicoterapia invece è molto utile la terapia cognitivo-comportamentale, che punta a modificare i modelli di pensiero del soggetto e i comportamenti che ne derivano, riportando il paziente a uno stato di benessere generale e a una maggior consapevolezza e coscienza di ciò che prova.

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Come stimolare una persona apatica per aiutarla

Per aiutare chi soffre di apatia a ritrovare la sua serenità è essenziale il supporto di chi gli vuole bene standogli accanto giorno dopo giorno, e adottando tutta una serie di accorgimenti comportamentali, come:

  • incoraggiare la persona che soffre di apatia a svolgere le attività che gli piacciono;
  • congratularsi con il soggetto per i risultati ottenuti;
  • cercare di stimolare l’interesse verso attività diverse ma senza insistere;
  • ascoltare la persona;
  • cambiare la routine quotidiana provando a stimolare una reazione del paziente;
  • aiutare la persona a stabilire degli obiettivi anche piccoli e a raggiungerli.

In generale è importante mostrarsi sempre vicini e attenti a chi soffre di apatia, con supporto e comprensione.

Prognosi

La prognosi dell’apatia dipende da diversi fattori, inclusa la causa sottostante e la gravità dei sintomi. In alcuni casi, l’apatia può risolversi spontaneamente nel tempo, soprattutto se è legata a situazioni temporanee come lo stress o il dolore emotivo. Tuttavia, se l’apatia è associata a condizioni mediche croniche, lesioni cerebrali o disturbi psichiatrici, può essere necessario un intervento terapeutico mirato.

La prognosi può migliorare significativamente con un trattamento adeguato.

Bibliografia

Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Chiarezza

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.