Non riesco a smettere di piangere: come gestire le crisi di pianto?

Le crisi di pianto sono episodi intensi e improvvisi di lacrime e manifestazioni emotive, spesso scatenati da stress, tristezza o ansia. Possono essere un segnale di disagio emotivo o un modo per esprimere sentimenti repressi.
quali sono cause crisi di pianto

Hai mai provato a piangere senza motivo apparente? Può sembrare strano, ma in realtà potrebbe essere un segnale importante del tuo corpo. Le crisi di pianto, spesso considerate solo una reazione emotiva, potrebbero in realtà essere un segnale di qualcosa di più serio. Se ti capita di non riuscire a smettere di piangere, anche in situazioni in cui ti crea disagio, approfondisci con noi l’argomento in questo articolo. Può essere un’occasione di crescita personale e per comprendere meglio le risposte del tuo corpo.

Ho una crisi di pianto e non smetto di piangere

Mentre alcune lacrime sono normali, una crisi di pianto o la sensazione che non finisca potrebbe indicare un problema più profondo. Esistono dei trattamenti efficaci per la depressione e i disturbi dell’umore. È possibile condurre una vita sana e usare questi trattamenti per ridurre i sintomi e imparare a gestire meglio i sentimenti opprimenti se si ripresentano in futuro.

A cosa sono dovute le crisi di pianto?

Piangere è un modo naturale di alleviare lo stress. Pertanto, crisi di pianto possono presentarsi in momenti di forte confusione mentale, ansia o depressione. In questo ultimo caso la situazione è un po’ più complessa. Con la depressione infatti:

  • non si ha più interesse per le cose che una volta si trovavano piacevoli;
  • ci si inizia a isolare dagli amici e dalla famiglia;
  • si ha sensazione costante di vuoto interiore e di non valere nulla;
  • non si ha più l’energia di cui si godeva una volta;
  • si vuole dormire piuttosto che impegnarsi in attività che si faceva di solito;
  • si ha voglia di piangere tutto il tempo e non ci si riesce a concentrare.

Le persone con depressione tendono anche a piangere più facilmente degli altri. Spesso non vogliono, e non sanno come spiegare le loro ragioni per farlo. Questo perché il loro cervello sta inviando segnali al loro corpo che li porta a essere cronicamente tristi. Vivere con la depressione è come vivere costantemente con una nuvola nera sopra la testa.

A cosa sono dovute crisi di pianto

Un’altra condizione di salute mentale che causa crisi di pianto alternate a risate improvvise è la sindrome pseudobulbare o PBA. Le persone che hanno certe condizioni neurologiche o quelle che sono state ferite a volte acquisiscono un affetto pseudobulbare o labilità emotiva se la loro condizione ha un impatto sulla parte del loro cervello che controlla le emozioni. Poiché possono avere attacchi di singhiozzi incontrollabili, l’affetto pseudobulbare è spesso non diagnosticato o diagnosticato erroneamente come qualche altro disturbo dell’umore.

Le persone che hanno l’affetto pseudobulbare sperimentano azioni normali come ridere o piangere, ma le sperimentano in modo più intenso. Una labilità emotiva tale da interrompere la loro vita quotidiana. Una volta effettuata la diagnosi di sindrome pseudobulbare, può essere somministrata una terapia farmacologica adatta.

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Salute mentale e lacrime incontrollabili

Alcuni disturbi mentali causano una forte risposta emotiva come sentirsi sopraffatti e non essere in grado di non piangere. Il disturbo bipolare, il disturbo d’ansia, il disturbo di personalità borderline (BPD) e il disturbo di personalità, sono alcuni dei disturbi che hanno come sintomo il pianto incontrollabile, così come la depressione. Nonostante tutti gli studi di ricerca sulle condizioni di salute mentale che hanno sintomi di pianto incontrollabile, c’è ancora tanto che i ricercatori non sanno sul pianto.

Il disturbo bipolare era precedentemente indicato come malattia maniaco-depressiva o depressione maniacale. Si tratta di una condizione di salute mentale che provoca cambiamenti insoliti e talvolta improvvisi di umore, energia e capacità di concentrazione. I sintomi del disturbo bipolare possono interferire con le attività quotidiane. Il disturbo bipolare causa una serie di disregolazioni emotive che si alternano tra alti e bassi estremi. Durante i periodi di depressione, le persone con disturbo bipolare possono avere crisi di pianto incontrollabili.

Il disturbo borderline di personalità è un disturbo che causa gravi cambiamenti dell’umore. Le persone con disturbo borderline di personalità tendono anche a piangere più facilmente degli altri o ad avere attacchi di pianto incontrollabile, e sembrano essere meno consapevoli di come le loro lacrime emotive influenzino gli altri intorno a loro. Attraversano periodi di rabbia intensa e aggressività, sintomi di depressione e ansia grave che possono durare per qualche ora o qualche giorno.

Crisi di pianto: casi di studio

Uno studio recente ha rilevato che le crisi di pianto possono essere un sintomo di un attacco ischemico transitorio, un breve blocco del flusso di sangue al cervello. Il paziente descritto nello studio ha avuto un episodio di pianto incontrollabile seguito da formicolio al lato sinistro del corpo. È importante notare che non c’era una causa evidente per il suo pianto e non si sentiva triste. Questo è un chiaro segnale che il suo corpo stava cercando di comunicare qualcosa di sbagliato.

Dopo aver sperimentato più episodi di pianto, il paziente ha anche mostrato segni di debolezza al braccio sinistro e problemi di sensibilità. Questi sintomi, insieme al pianto incontrollabile, hanno fatto sospettare ai medici che potesse trattarsi di un attacco ischemico transitorio. Fortunatamente, i sintomi del paziente sono scomparsi nel giro di poche ore e i test hanno confermato la diagnosi.

Questo caso ci ricorda che il nostro corpo ha modi unici per comunicare quando qualcosa non va. Se hai mai avuto episodi di pianto inspiegabile o altri sintomi strani, potrebbe essere una buona idea parlarne con il tuo medico.

casi di studio crisi di pianto

Benefici: sfogare le emozioni con il pianto

Piangere è il risultato di tristezza e disperazione, ma è anche curativo. Secondo la teoria dell’attaccamento, il pianto serve a richiamare attenzione e cure dagli altri. È un modo per comunicare che siamo vulnerabili, che stiamo soffrendo o che abbiamo bisogno di aiuto (Bowlby, 1969). Anche se questo tipo di pianto è più comune nei neonati, continua a essere presente anche negli adulti durante tutta la vita.

Quando i bambini vengono separati dai loro caregiver, le crisi di pianto sono un modo per esprimere disperazione e cercare riunione. Gli adulti, di fronte alla perdita di una persona cara, possono passare attraverso fasi del lutto come protesta e disperazione. L’assenza di pianto negli adulti, quando sarebbe una reazione normale alla perdita, potrebbe indicare una difficoltà nell’affrontare il dolore (Nelson, 2005).

Il pianto inoltre, aiutare a migliorare il benessere fisico e mentale della persona che piange: Singhiozzare attiva il sistema nervoso parasimpatico e stimola le risposte di rilassamento.

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Reazioni di fronte a crisi di pianto

Le ricerche sulle differenze di reazione a crisi di pianto in base al sesso evidenziano interessanti dinamiche sociali. Secondo uno studio condotto da Jesser nel 1989, la maggior parte delle donne intervistate ha riferito di piangere insieme a una persona che piange, mentre gli uomini tendevano più spesso ad ignorare chi stava piangendo. Questa differenza non è solo osservata nel comportamento, ma si riflette anche nelle risposte degli altri: le persone intervistate erano più propense a confortare e aiutare una donna in lacrime, rispetto a un uomo nella stessa condizione.

Un’ulteriore ricerca condotta da Cretser e Mathis nel 1982 ha evidenziato che un uomo che piangeva aveva maggiori probabilità di ricevere aiuto da parte delle donne piuttosto che dagli uomini, e che spesso veniva guardato con disprezzo dagli uomini stessi. Tuttavia, studi successivi, come quelli condotti da Cornelius e colleghi nel 2003, e da Hendriks e colleghi nel 2006, hanno scoperto che il sesso del soggetto e della persona che piange non influisce significativamente sulle reazioni sociali al pianto.

Piangono solo le donne?

Il pianto è un’esperienza umana universale, tuttavia spesso è considerato una sorta di terreno riservato alle donne. Un cambiamento di prospettiva in questa direzione è importante: gli uomini hanno il diritto di esprimere le proprie emozioni attraverso il pianto al pari delle donne, senza alcuna vergogna. Questo è un segno di forza, non di debolezza: riconoscere le proprie emozioni, come quelle che scatenano crisi di pianto, è il primo passo per saperle gestire con intelligenza emotiva.

crisi di pianto nelle donne

Come gestire una crisi di pianto?

Quando ci ritroviamo ad avere continue crisi di pianto, è importante prendere in considerazione le cause e affrontarle. Se si tratta di situazioni stressanti nella nostra quotidianità, a volte può essere il caso di prendere in considerazione piccole scelte e abitudini per cambiare vita. Questo può contribuire e ridurre lo stress e aiutare a prevenire ulteriori crisi di pianto.

Quando ci sentiamo sopraffatti da responsabilità e mille impegni, rischiamo di non soddisfare i nostri bisogni e di compromettere il nostro benessere emotivo. È importante prendersi cura di sé e della propria salute mentale, riconoscendo i propri limiti e tutelarci.

La terapia può essere un trattamento efficace per esplorare i propri sentimenti e avere un supporto di fronte agli ostacoli della vita. Con noi di Serenis, attraverso la psicoterapia online puoi avere il sostegno di uno psicologo al tuo fianco per imparare a gestire le tue emozioni e affrontarle.

In alcune situazioni, i medici o gli psichiatri potrebbero consigliare l’uso di farmaci per gestire la depressione o altri disturbi dell’umore. Inoltre, il medico potrebbe suggerire modifiche alla dieta e all’esercizio fisico per aumentare l’energia e migliorare il tuo stato d’animo. Questo può aiutare a sentirsi meglio nel lungo termine e ritrovare sé stessi.

Bibliografia e approfondimenti

  • Hendriks, M.C.; Rottenberg, J., Vingerhoets, J.J. (2007) Can the distress-signal and arousal-reduction views of crying be reconciled? Evidence from the cardiovascular system.Emotion; 7: 458–46.
  • Nelson J.K. (2005). Seeing trough tear: Crying and attachment. New York: Brunner- Routledge.

Dott.ssa Martina Migliore

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.