Shopping compulsivo e sintomi della dipendenza

Lo shopping compulsivo è un disturbo comportamentale caratterizzato da un’incapacità di controllare gli impulsi di fare acquisti, con conseguenze negative significative sulla vita della persona coinvolta.
cos'è lo shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo, non classificato nel DSM-5, non è ufficialmente riconosciuto come disturbo. Tuttavia, il fenomeno è in aumento e studi indicano che i suoi sintomi e meccanismi di funzionamento sono simili a quelli dei disturbi del discontrollo degli impulsi, suggerendo una correlazione con le dipendenze comportamentali.

Che cos’è lo shopping compulsivo?

Lo shopping compulsivo fu descritto per la prima volta da Kraepelin (1909) e si tratta di una forma di dipendenza che si caratterizza per un irresistibile impulso verso acquisti continui, spesso non necessari. Questo comportamento, definito “compulsivo”, funge da rituale per alleviare tensione e disagio. Recentemente, lo shopping compulsivo online ha guadagnato terreno, poiché la tecnologia facilita l’accesso ai consumi impulsivi con un semplice clic.

L’acquisto compulsivo sembra essere comune nella popolazione generale. La prevalenza dell’acquisto compulsivo è stata stimata al 5,8% negli Stati Uniti (Koran et al., 2006) e al 7% in Germania.

Indipendentemente dalla modalità, lo shopping compulsivo genera conseguenze immediate, inducendo senso di colpa e, nel tempo, può danneggiare le finanze e le relazioni sociali. È comune che si sviluppi un’ansia reattiva, accompagnata da un desiderio di isolamento volontario in risposta alla situazione creata.

Come capire se si soffre di shopping compulsivo?

Anche se non esiste una vera e propria classificazione dell’oniomania come disturbo, possiamo comunque identificare alcuni sintomi che permettono di riconoscerlo:

  • impulso irresistibile e immotivato all’acquisto di un grande quantitativo di oggetti non necessari;
  • pensieri ricorrenti se l’esigenza non viene soddisfatta, esattamente come accade in altri tipi di dipendenze, come abuso di nicotina e dipendenza da eroina, ma non solo;
  • sensazioni di tensione o ansia prima dell’acquisto, seguite da un senso di sollievo o gratificazione dopo l’acquisto;
  • spese eccessive al di sopra delle proprie disponibilità finanziarie;
  • persistenza nell’attività di shopping nonostante le conseguenze negative sulla vita personale, lavorativa o finanziaria;
  • sentimenti di colpa, vergogna o rimorso dopo l’acquisto compulsivo;
  • ricorso allo shopping compulsivo per gestire lo stress, l’ansia o altri stati emotivi negativi;
  • isolamento sociale o conflitti nelle relazioni a causa del comportamento di acquisto compulsivo.

La dipendenza da shopping può essere associata al disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Questo perché entrambi comportano azioni ripetitive e difficili da controllare.

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Caratteristiche e sintomi dell’oniomania

Lo shopping compulsivo è un fenomeno che riguarda soprattutto le donne di età compresa tra i 35 e i 40 anni, anche se mediamente i primi segni del disturbo si presentano durante l’adolescenza, per poi diventare conclamati a distanza di molti anni.

Gli studi affermano che per lo più si tratta di un problema cronico, che copre in maniera costante l’arco di tempo che interessa, senza periodi di remissione, ovvero in cui i sintomi non si manifestano.

Ma ci sono comunque dei casi in cui l’impulso agli acquisti incontrollati non si presenta per svariati mesi o addirittura per anni. Quindi, possono cambiare i livelli di intensità, ma l’andamento è generalmente costante, con un numero medio di acquisti al mese che si aggira tra i 15 e i 20.

Ciascun episodio può durare ore, sottraendo alla persona molto tempo che potrebbe dedicare ad altre attività.

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A cosa è dovuto lo shopping compulsivo?

Se i sintomi ricalcano in buona misura quelli dei disturbi da dipendenza tradizionali, anche le cause organiche ipotizzate per l’oniomania sono sovrapponibili, dal momento che gli studiosi pensano ci sia una disfunzione all’interno dei circuiti dopaminergico e serotoninergico. La dopamina innesca il sistema della ricompensa, venendo rilasciata in corrispondenza della ricerca di qualcosa che prevediamo darci un senso di benessere. È il neurotrasmettitore responsabile dell’instaurarsi delle dipendenze. La serotonina, invece, inibisce il controllo degli impulsi, rendendo necessario l’ottenimento di un appagamento immediato.

La spiegazione psicologica, invece, si sposta su un’altra ipotesi: i rituali e le compulsioni vengono messi in atto come tentativo di gestire una forte ansia. Questa dinamica si verifica nella patologia mentale che, più di tutte, è rappresentativa di questi sintomi, ovvero il disturbo ossessivo-compulsivo. Lo stesso vale per altri disagi, ad esempio i disturbi d’ansia, quelli depressivi o quelli che hanno a che fare con il controllo, come i disturbi del comportamento alimentare.

Le persone che soffrono di shopping compulsivo, quindi, solitamente sono famigliari ad altre problematiche più profonde, di cui gli acquisti incontrollati rappresentano solo la superficie e una modalità di gestione delle emozioni negative nel tentativo di cercare una scappatoia dalla realtà.

Gli acquisti, infatti, sono una fonte di gratificazione immediata, riuscendo a placare i pensieri intrusivi che vengono percepiti come impossibili da rimuovere e controllate in altro modo, anche se poco dopo vengono seguiti da senso di colpa e delusione verso sé stessi.

La problematica dell’incapacità di controllare gli impulsi, quindi, costituisce il nodo centrale di questo disagio, insieme alla scarsa autostima e a una mancata percezione di sé come efficace nel gestire i propri stati emotivi negativi. Questo giustifica la frequente compresenza di un altro disturbo di dipendenza comportamentale.

A cosa è dovuto lo shopping compulsivo

Consigli per superare l’oniomania

Ci sono alcuni accorgimenti che possiamo prendere in autonomia per cercare di tenere sotto controllo gli acquisti compulsivi, vediamoli insieme.

  • Tenere un diario in cui segnare tutte le spese effettuate
  • Preparare una lista in anticipo con le cose necessarie e comprare solo quanto segnato
  • Pagare sempre in contanti, rendendosi conto di quanto effettivamente si sta spendendo
  • Cercare di impegnarsi in altre attività che non consentano di dedicare troppo tempo ai pensieri ricorrenti.

Se pensi di soffrire di oniomania, a tua disposizione ci sono diversi test che puoi fare per diagnosticare il problema. Uno tra questi è il Bergen Shopping Addiction Scale“, che utilizza sette segni per identificare la dipendenza da shopping.

Ma non sempre questi modi di aiutodiagnosi riescono a risolvere il problema, specialmente quando è molto radicato nella persona. Infatti, lo shopping compulsivo è solo la punta dell’iceberg di un problema più esteso, che ha a che fare con la gestione delle emozioni.

Per questo motivo, molte volte è necessario chiedere l’intervento di un professionista psicologo o psicoterapeuta, prima che la situazione si aggravi ulteriormente. Se senti di aver bisogno di aiuto, Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online e il supporto di uno psicologo al tuo fianco.

Imparando a riconoscere e accettare le tue emozioni, anche grazie a tecniche di meditazione come la mindfulness, imparerai a gestirle e attuare strategie che ti aiuteranno a non incappare in problemi economici.

consigli per lo shopping compulsivo

Fonti:

  • Black, Donald W. “A review of compulsive buying disorder.” World Psychiatry 6.1 (2007): 14.
  • Mitchell, James E., et al. “Cognitive behavioral therapy for compulsive buying disorder.” Behaviour research and therapy 44.12 (2006): 1859-1865.
  • Dell’Osso, Bernardo, et al. “Impulsive–compulsive buying disorder: Clinical overview.” Australian & New Zealand Journal of Psychiatry 42.4 (2008): 259-266.
  • Tavares, Hermano, et al. “Compulsive buying disorder: a review and a case vignette.” Brazilian Journal of Psychiatry 30 (2008): S16-S23.
Dott.ssa Martina Migliore

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.